mercoledì 16 maggio 2018

Governo. "Meglio barbari che servi". Matteo Salvini contro "il ricatto dello spread". Riparte il tavolo per "chiudere oggi".

Di Maio ottimista sul programma, ma "c'è il nodo della premiership". Possibile incontro fra i leader.

"Tutti scrivono che sale lo spread, scendono le Borse, che Washington è preoccupata, Berlino è preoccupata, Parigi è preoccupata... Se nei salottini dove hanno deciso che i nostri figli devono vivere di precarietà e di paura sono preoccupati, vuol dire che stiamo facendo qualcosa che è giusto. Se sui giornali italiani Travaglio mi insulta, anche Il Giornale di casa Berlusconi ci insulta, Il Sole 24 Ore ci insulta, ci insultano tutti... se mettiamo d'accordo tutti quelli che sono stati complici del disastro italiano degli ultimi anni, in Italia e in Europa qualcosa vuol dire... Più ci insultano, ci minacciano più mi vien voglia di partire con questa sfida. Se qualcuno pensa di impaurirci e di farci scappare, sbaglia".
Matteo Salvini rilancia su Facebook il progetto Lega-M5S, affermando che "provano a fermarci coi soliti ricatti dello spread che sale, delle Borse che scendono e delle minacce europee. Stavolta si cambia, più lavoro e meno clandestini, più sicurezza e meno tasse".
La Lega rivendica il Ministero dell'Interno - "un ministro garante dei confini" - e l'Agricoltura, poi c'è il nodo della premiership e Salvini dice che "sarebbe l'onore più grande del mondo. Ma se avessi la certezza, anche non da premier, di poter fare parecchie cose uniche per il Paese, mi metto in gioco e se serve faccio anche un passo a lato. Voglio cambiare questo paese, più ci insultano, più ci minacciano, più mi viene voglia di partire con questa avventura". Salvini segnala che "si ragiona con il M5s in maniera corretta e costruttiva e positiva".
Un pensiero anche al Financial Times: "Meglio barbari che servi. Prima gli italiani. Se c'è chiarezza sui temi fondamentali si parte". A partire dai migranti: "Arriva l'estate, aumenteranno gli sbarchi, e l'Europa già comincia con i moniti: l'Italia faccia quello che ha sempre fatto. Cioè calare le braghe. Invece ci vuole una stretta all'immigrazione clandestina, chi deve andare a casa vada a casa subito, procedure più veloci. Con la Lega al governo i 5 miliardi previsti dalla sinistra per l'immigrazione andranno quantomeno dimezzati e dirottati sui rimpatri".
Si dice ottimista anche Luigi Di Maio. "Sull'accordo ci siamo, nell'arco di 48 ore dovremmo chiudere. E il contratto di governo soddisfa sia noi che la Lega: dentro ci sono tutti i temi più importanti, i loro e i nostri per dare vita a un governo di cambiamento vero. Il nodo da sciogliere è la premiership" ha detto il capo politico M5S ai suoi, secondo fonti M5S raccolte dall'Adnkronos. "Io mi auguro che si possa far parte del governo per mettersi alla prova in prima persona, ma se serve per farlo partire io e Salvini siamo pronti a stare fuori", dice Di Maio. "Il premier - ha aggiunto - sarà tecnico, non politico".
Intanto nuova giornata di lavoro per il tavolo tecnico sul Contratto di governo fra M5S e Lega. L'obiettivo dichiarato è quello di chiudere in giornata, come si è augurato arrivando alla Camera il capo della comunicazione M5S Rocco Casalino, che partecipa ai lavori. Possibile in giornata anche un nuovo incontro tra i due leader, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, cui spetterà il compito, tra l'altro, di trovare una sintesi sui nodi più delicati e sul nome del premier.

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