Coordinamento regionale acqua pubblica
Questa mattina nella sede della Provincia di Roma gli amministratori dei comuni dell'Ato2 avrebbero dovuto incontrarsi per decidere, tra le altre cose, sui distacchi idrici e sulla proposta di fusione con l'ambito di Frosinone.
Una
riunione rinviata talmente in “zona cesarini” che alcuni sindaci si
sono comunque presentati, e che il personale stesso della Provincia ha
predisposto la Sala per la riunione.
Cos'è
successo per annullare all'ultimo momento un'assemblea così importante?
Semplice: il Comune di Roma, rappresentato dal sub-commissario Spadoni,
non è convinto che la fusione sia un'operazione opportuna, e vuole più
tempo per valutare.
Al
di là delle valutazioni sul sistema democratico dell'assemblea dei
Sindaci, nella quale il Comune di Roma gode di diritto di veto, il
risultato è un deciso stop al disegno di fusione che i vertici di Acea
Ato2 hanno tentato di imporre ai sindaci della provincia di Roma con una
lettera datata 23 dicembre: 30 giorni di tempo per esprimersi, dopo i
quali si sarebbe avvalsa del “silenzio – assenso”.
Ma
il silenzio non c'è stato, e ad oggi non c'è nemmeno l'assenso, secondo
quanto affermato dal Vice sindaco di Roma Metropolitana Mauro
Alessandri.
Lo
stesso Commissario Tronca ha alzato il telefono per fermare tutto: poco
chiaro il progetto di fusione, troppo complessa la situazione di Acea Ato5, che è stata messa in mora per inadempienze, e ha buone possibilità di essere cacciata dai sindaci del Frusinate.
Anche Tronca deve essersi chiesto: a chi conviene questo matrimonio?
Sicuramente
non ai cittadini e ai comuni del Frusinate, che si vedrebbero rientrare
Acea dalla finestra; molto probabilmente nemmeno ai cittadini e comuni
della provincia di Roma, che si troverebbero “sposati” con una gestione
ormai al collasso, e che rischiano di perdere ancora di più il controllo
sulle scelte di un'azienda sempre più grande e lontana.
E quali le ripercussioni sui lavoratori delle due aziende? Quali sulla qualità del servizio?
Molte sono le domande, e poco il tempo per cercare le risposte: la conferenza è nuovamente convocata per mercoledì 17 febbraio.
Per quella data è necessario che anche la Regione Lazio faccia un passo per concretizzare la legge 5/2014 e che l'Assessore Refrigeri rispetti gli impegni confermati nell'ultima seduta del Consiglio regionale: portare in consiglio entro un mese la proposta di riordino degli ambiti di bacino idrografico del Lazio.
In
questi 10 giorni è importante che gli enti locali si confrontino con le
loro comunità, per scoprire perché “questo matrimonio non s'ha da
fare”, e dare parere contrario alla fusione.
Il 17 febbraio sarà però l'occasione per dire Sì al diritto all'acqua, modificando la Carta dei Servizi inserendo l'obbligo di lasciare il flusso idrico minimo vitale anche per chi non riesce a saldare la bolletta idrica.
Il 17 febbraio sarà un giorno importante per l'acqua di Roma, per questo invitiamo ad essere presenti.
Roma, 8 febbraio 2016
Coordinamento regionale acqua pubblica
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