giovedì 15 ottobre 2015

Oggi e domani a Roma la Marcia per il Riscatto degli agricoltori. "Contro l'Imu agricola e la crisi che sta ingrassando gli speculatori"

controlacrisi fabrizio salvatori
Domani 16 ottobre sarà la Giornata Mondiale dell'alimentazione convocata dalla FAO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di cibo, agricoltura e alimentazione) e oggi, 15 ottobre, Ban Ki Moon, segretario generale dell'ONU è a Roma alla Camera. A poche centinaia di metri, in via del Seminario, anche gli agricoltori italiani protagonisti di una lunga vertenza che sta denunciando con forza la crisi pesantissima della nostra agricoltura hanno messo in campo una iniziativa per sottolineare il loro punto di vista sulla crisi e sull'assurdità dell'Imu agricola.


Nel Salone della Fondazione Basso in Via della Dogana Vecchia 5, alle spalle del Senato, il movimento degli agricoltori riuniti nel Movimento Riscatto, hanno presentato la Marcia per il Riscatto delle Comunità Rurali che sta attraversando tutta l'Italia dal 25 settembre scorso.

Con a bordo di un camper tre agricoltori, un giornalista di inchiesta e il Coordinatore del Movimento Riscatto, la Marcia vede come protagonista un forte movimento di base di agricoltori meridionali in mobilitazione insieme ai sindaci, a diverse associazioni ed a tanti cittadini contro la crisi agricola e contro il provvedimento del Governo che, "imponendo l'IMU agricola (una tassa arrogante e devastante economicamente e socialmente) da il segno di quanto ancora non sia chiara la profondità e della crisi e i rischi che l'intero Paese corre con un agroalimentare italiano senza agricoltori e in mano agli speculatori", come si legge in una nota.

"Una condizione che gli agricoltori e i sindaci conoscono bene - si legge ancora nella nota - mentre ai cittadini arrivano spesso messaggi confusi che alimentano l'idea di un'agricoltura fortemente assistita e finanziata, di agricoltori che si lamentano solo per strappare qualche obolo in più, di un mondo da Mulino Bianco in cui tutti esportano e vivono felici". Un mondo da favola raccontato da trasmissioni e format che per descrivere l'agricoltura parlano di sagre, di prodotti di nicchia sempre più improbabili con i nemici sempre all'estero e fuori dalle frontiere come sono i sofisticatori del parmesan o i contraffattori del Made in Italy. Gli agricoltori denunciano che, invece, c'è una realtà di campagne in cui la competizione di prezzo è la norma generale che scarica sul lavoro la mancanza di riforme, di regole e di reddito e di un made in Italy con sempre meno lavoro dei nostri agricoltori e braccianti anche grazie a regole e norme che lo permettono.
La Marcia per il Riscatto, fra i suoi obiettivi, ha quello di raccogliere dati, testimonianze, storie in tante aree rurali del Paese per impostare una vera e propria inchiesta sociale di cui questi 36 giorni di percorso nella Italia Rurale vera iniziati il 25 settembre a Matera e che si concluderanno il 31 ottobre a Roma saranno l'ossatura.

Il 31 ottobre sarà il giorno in cui chiuderà l'Expo a Milano dove si sarà celebrata “l'agricoltura che sfama il mondo”, gli agricoltori in piazza grideranno forte che “Gli agricoltori italiani sfamano sempre meno i cittadini” e, in quel contesto, fra l'altro, verrà annunciata la nascita del Centro di Documentazione per la Sovranità Alimentare che si propone di fornire all'opinione pubblica ed agli operatori dell'informazione elementi per comprendere la condizione di chi lavora la terra e vive nelle aree rurali oggettivamente rispondente alla realtà.

La Marcia 2015 è l'ultima di tre Marce che si sono tenute in Italia fra il 2005 e il 2015 e nasce durante una mobilitazione per chiedere al Governo ed al Parlamento di ritirare il provvedimento sull'IMU agricola e di aprire un confronto sulle riforme e le misure necessarie a garantire i redditi di chi produce il cibo e lavora la tera in Italia e il mantenimento di standard di vita adeguati nelle comunità rurali.
Il Movimento Riscatto è un movimento autonomo formato da Associazioni (fra cui Altragricoltura), sindaci, aziende agricole e cittadini ed ha promosso la costituzione della Rete dei Municipi Rurali come luogo di incontro e lavoro comune cui aderiscono i Comuni, i Soggetti Sociali associati, le aziende agricole e i cittadini. La Rete dei Municipi Rurali si ripropone di sviluppare relazioni, pratiche e progetti fra i Municipi e condurre campagne e iniziative nazionali e locali per difendere le Comunità.

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