lunedì 11 maggio 2015

Elezioni Trentino Alto Adige, al Nordest la Lega cannibalizza il centrodestra. Forza Italia ad un passo dall'estinzione

MATTEO SALVINISe Silvio Berlusconi, come trapela da Arcore, è seriamente intenzionato a riunire il centrodestra in un unico partito che prenda il nome da quello Repubblicano made in Usa, le elezioni amministrative in Trentino saranno probabilmente un buon viatico per un'accelerazione del progetto.

 
Perché al netto della specificità del quadro politico nella regione autonoma del nordest, un dato risulta lampante: quel che cinque anni fa era il Popolo della Libertà oggi è un cumulo di macerie fumanti. Sulle quali, per di più, balla un gongolante Matteo Salvini. Il Trentino è storicamente una delle regioni del Nord nelle quali la Lega è più debole. Eppure, sia a Trento sia a Bolzano, gli uomini del Carroccio hanno fatto il pieno di voti.
Il 13% incassato nel capoluogo li incorona secondo partito, dietro al solo Pd, che si riconferma rispetto al 2009 su numeri che sfiorano il 30%. Ma soprattutto, nonostante un'astensione che ha superato il 45%, e nonostante il 6% in meno di affluenza in città, le camice verdi hanno quasi raddoppiato i consensi in termini di voti reali: da 3777 a 6033. Più di quanti ne prese il Pdl sei anni fa (5793, pari all'11,9%), una valanga in più rispetto a una Forza Italia quasi completamente sparita, oggi ferma al 4,2%.
Una situazione completamente ribaltata, in cui il partito di Berlusconi da partner principale dell'alleanza si è trasformato in un partitino minore a seguito dell'ingombrante simbolo di Alberto da Giussano.
Se ci si sposta qualche chilometro più a nord, la situazione si fa ancora più cupa. A Bolzano Forza Italia era partita con il turbo, prospettando la candidatura di un big come Franco Frattini. Non se ne è fatto più nulla, e nella città di Micaela Biancofiore gli azzurri sono tracollati. Un misero 3,7%, pari a qualche spicciolo in più di 1000 voti, più di 8000 in meno rispetto al 2000, quando ne avevano incassati 9800, che voleva dire un rotondo 21%.
Il confronto con la Lega è impietoso. Qui il Carroccio correva da solo, e avrebbe superato i berluscones se questi ultimi non avessero incassato il 6,7% di voti di una lista civica. Gli uomini di Salvini sono arrivati all'11,3%, raddoppiando il 5,5% della precedente tornata. In Alto Adige sono così il secondo partito di quelli con appeal nazionale (primo il Pd con il 17%), arrivando a insidiare anche lo strapotere del Südtiroler volkspartei. Dagli autonomisti li separavano 14 punti percentuali nel 2010. Oggi sono solo 3. "Abbiamo ottenuto complessivamente un risultato straordinario - esulta il colonnello trentino dei leghisti, Maurizio Fugatti - Abbiamo triplicato i voti rispetto a due anni fa".
Per capire lo psicodramma forzista, sia a Trento che a Bolzano gli uomini di Berlusconi sono stati surclassati anche dal Movimento 5 stelle. In Alto Adige i grillini porteranno 4 uomini in consiglio comunale, contro i soli 2 di Forza Italia. Il cui consenso è stato eroso anche da CasaPound, che dovrebbe aver eletto il primo consigliere comunale in un capoluogo di Provincia.
Numeri da brividi quelli che arrivano nel quartier generale di Arcore. Numeri parziali e particolari, ma che iniziano a descrivere una tendenza che, se confermata nelle altre regioni del Nord, potrebbe portare a un definitivo rovesciamento di forze tra l'ex Cavaliere e lo scalpitante segretario del partito che fu di Bossi.

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