Perquisizioni a tappeto e sgomberi di tre palazzi occupati questa mattina a Roma. La
questura di Roma ha dato esecuzione a 21 perquisizioni e al sequestro
preventivo di 3 immobili su disposizione del Tribunale di Roma. I
destinatari dei provvedimenti sono esponenti del «Comitato popolare di
lotta per la casa», una delle componenti del movimento per l'abitare
capitolino.
ilmessaggero.it
Sigilli all'Angelo Mai presidiato da questa mattina da blindati
della polizia e carabinieri. Gli agenti hanno messo sotto sequestro lo
spazio. Sul posto sono accorsi diversi militanti dei movimenti. Controlli
e sgomberi anche in via delle Acacie 56 a Centocelle davanti a uno
stabile occupato da alcune famiglie e ad Anagnina davanti alla ex scuola
Hertz.
L'attività di polizia giudiziaria si colloca nell'ambito di
un'inchiesta, condotta dalla Digos e coordinata dalla Procura della
Repubblica di Roma, che ha consentito di delineare i contorni di un
sodalizio dedito alla sistematica realizzazione di fattispecie
criminose, fra le quali invasione di edifici ed estorsioni, queste
ultime in danno degli occupanti obbligati al pagamento di somme di
denaro. Dei tre immobili sequestrati, due erano stati occupati a scopo
abitativo mentre un terzo era stato adibito abusivamente ad esercizio
ricettivo denominato «Angelo mai altrove».
Lo sgombero all'Angelo Mai. Sotto la sorveglianza
dei carabinieri, con una camionetta, sono stati portati fuori dagli
occupanti scatoloni con strumenti musicali, materiale tecnico e sul
prato davanti all'edificio, oltre a musicisti tra cui Roberto Angelini,
Diodato, sono arrivati via via esponenti di altre realtà sociali romane
tra cui Teatro Valle, La Strada, Scup. Federica Mastroianni,
rappresentante di classe delle madri, racconta: «Sono entrati, hanno
provato a scavalcare la recinzione. Vogliamo evitare un trauma per i
bambini, non si può fare un'invadenza del genere a loro che passano
tanto tempo con i bambini dell'Angelo».
«Chiediamo risposte politiche a questa operazione spropositata.
Qui all'Angelo Mai sono arrivati alle 6,30 di questa mattina per lo
sgombero. L'Angelo Mai è uno spazio, occupato da oltre un anno, di
produzione culturale e indipendente, chiediamo che venga restituito alla
città». Lo afferma Gianmarco Di Lecce, uno degli occupanti dell'Angelo
Mai.
Gianmarco parla dal parco San Sebastiano vicino alla struttura, dove
sono riunite anche altre persone, tra cui il capogruppo di Sel in
Campidoglio Gianluca Peciola. «Pensiamo che la cultura non vada gestita
con le forze dell'ordine», prosegue l'esponente dello spazio occupato.
Il Campidoglio Il sindaco Ignazio Marino ha
espresso preoccupazione per gli sgomberi avvenuti stamane a Roma,
sgomberi dei quali -spiega «non siamo stati informati per tempo». In una
nota congiunta col vicesindaco Nieri, Marino sottolinea la
preoccupazione «per le famiglie e soprattutto, per i tanti bambini che
si sono ritrovati per strada da un momento all'altro: l'amministrazione
non è stata informata per tempo delle misure adottate questa mattina
dalle autorità giudiziarie, ma stia comunque cercando soluzioni
immediate per tutte le persone coinvolte».
«Siamo altrettanto preoccupati per l'improvviso sgombero dell'Angelo
Mai, un importante presidio culturale cittadino, perfettamente inserito
ed integrato nelle attività socio-culturali del territorio, su cui siamo
disponibili a trovare soluzioni condivise», aggiungono.
«Non appena abbiamo appreso degli sgomberi in corso in via delle
Acacie 56 a Centocelle, in un edificio di Via Tuscolana e al centro
sociale Angelo Mai, ci siamo attivati immediatamente per capire quante
persone fossero coinvolte. Si tratta di circa 200 persone in emergenza
abitativa, fra cui oltre 50 bambini, per quanto riguarda la struttura di
Centocelle». È quanto dichiarano il Sindaco di Roma Ignazio Marino e il
vicesindaco e assessore al Patrimonio Luigi Nieri. «Sono circa 100, di
cui 20 bambini, le persone in emergenza abitativa coinvolte in alcuni
progetti di autorecupero a fini abitativi, allontanate invece dalla ex
scuola di via Tuscolana 1113.
«Il problema dell'emergenza abitativa, in città, presenta ormai
cifre allarmanti. Da mesi siamo impegnati a sollecitare al Governo
nazionale una moratoria degli sfratti. Stiamo lavorando con la Regione
Lazio e con i movimenti per il diritto all'abitare per trovare soluzioni
a questo grave fenomeno - aggiungono Marino e Nieri - Gli sgomberi di
questa mattina sono inseriti nell'ambito di un'indagine condotta dalla
Digos e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, per presunte
estorsioni condotte a danno degli occupanti. Senza entrare nel merito
delle indagini condotte dalle autorità giudiziarie, verso le quali
nutriamo la massima fiducia, Roma Capitale, è intenzionata a chiedere
l'immediato dissequestro delle strutture sequestrate questa mattina».
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mercoledì 19 marzo 2014
Roma, perquisizioni nei palazzi occupati Sequestrati 3 stabili: sigilli all'Angelo Mai Nel mirino "Lotta per la casa"
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