mercoledì 19 marzo 2014

Roma, perquisizioni nei palazzi occupati Sequestrati 3 stabili: sigilli all'Angelo Mai Nel mirino "Lotta per la casa"

Perquisizioni a tappeto e sgomberi di tre palazzi occupati questa mattina a Roma. La questura di Roma ha dato esecuzione a 21 perquisizioni e al sequestro preventivo di 3 immobili su disposizione del Tribunale di Roma. I destinatari dei provvedimenti sono esponenti del «Comitato popolare di lotta per la casa», una delle componenti del movimento per l'abitare capitolino.
 
ilmessaggero.it
Sigilli all'Angelo Mai presidiato da questa mattina da blindati della polizia e carabinieri. Gli agenti hanno messo sotto sequestro lo spazio. Sul posto sono accorsi diversi militanti dei movimenti. Controlli e sgomberi anche in via delle Acacie 56 a Centocelle davanti a uno stabile occupato da alcune famiglie e ad Anagnina davanti alla ex scuola Hertz.


L'attività di polizia giudiziaria si colloca nell'ambito di un'inchiesta, condotta dalla Digos e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, che ha consentito di delineare i contorni di un sodalizio dedito alla sistematica realizzazione di fattispecie criminose, fra le quali invasione di edifici ed estorsioni, queste ultime in danno degli occupanti obbligati al pagamento di somme di denaro. Dei tre immobili sequestrati, due erano stati occupati a scopo abitativo mentre un terzo era stato adibito abusivamente ad esercizio ricettivo denominato «Angelo mai altrove».

Lo sgombero all'Angelo Mai. Sotto la sorveglianza dei carabinieri, con una camionetta, sono stati portati fuori dagli occupanti scatoloni con strumenti musicali, materiale tecnico e sul prato davanti all'edificio, oltre a musicisti tra cui Roberto Angelini, Diodato, sono arrivati via via esponenti di altre realtà sociali romane tra cui Teatro Valle, La Strada, Scup. Federica Mastroianni, rappresentante di classe delle madri, racconta: «Sono entrati, hanno provato a scavalcare la recinzione. Vogliamo evitare un trauma per i bambini, non si può fare un'invadenza del genere a loro che passano tanto tempo con i bambini dell'Angelo».

«Chiediamo risposte politiche a questa operazione spropositata. Qui all'Angelo Mai sono arrivati alle 6,30 di questa mattina per lo sgombero. L'Angelo Mai è uno spazio, occupato da oltre un anno, di produzione culturale e indipendente, chiediamo che venga restituito alla città». Lo afferma Gianmarco Di Lecce, uno degli occupanti dell'Angelo Mai.

Gianmarco parla dal parco San Sebastiano vicino alla struttura, dove sono riunite anche altre persone, tra cui il capogruppo di Sel in Campidoglio Gianluca Peciola. «Pensiamo che la cultura non vada gestita con le forze dell'ordine», prosegue l'esponente dello spazio occupato.


Il Campidoglio Il sindaco Ignazio Marino ha espresso preoccupazione per gli sgomberi avvenuti stamane a Roma, sgomberi dei quali -spiega «non siamo stati informati per tempo». In una nota congiunta col vicesindaco Nieri, Marino sottolinea la preoccupazione «per le famiglie e soprattutto, per i tanti bambini che si sono ritrovati per strada da un momento all'altro: l'amministrazione non è stata informata per tempo delle misure adottate questa mattina dalle autorità giudiziarie, ma stia comunque cercando soluzioni immediate per tutte le persone coinvolte».

«Siamo altrettanto preoccupati per l'improvviso sgombero dell'Angelo Mai, un importante presidio culturale cittadino, perfettamente inserito ed integrato nelle attività socio-culturali del territorio, su cui siamo disponibili a trovare soluzioni condivise», aggiungono.

«Non appena abbiamo appreso degli sgomberi in corso in via delle Acacie 56 a Centocelle, in un edificio di Via Tuscolana e al centro sociale Angelo Mai, ci siamo attivati immediatamente per capire quante persone fossero coinvolte. Si tratta di circa 200 persone in emergenza abitativa, fra cui oltre 50 bambini, per quanto riguarda la struttura di Centocelle». È quanto dichiarano il Sindaco di Roma Ignazio Marino e il vicesindaco e assessore al Patrimonio Luigi Nieri. «Sono circa 100, di cui 20 bambini, le persone in emergenza abitativa coinvolte in alcuni progetti di autorecupero a fini abitativi, allontanate invece dalla ex scuola di via Tuscolana 1113.

«Il problema dell'emergenza abitativa, in città, presenta ormai cifre allarmanti. Da mesi siamo impegnati a sollecitare al Governo nazionale una moratoria degli sfratti. Stiamo lavorando con la Regione Lazio e con i movimenti per il diritto all'abitare per trovare soluzioni a questo grave fenomeno - aggiungono Marino e Nieri - Gli sgomberi di questa mattina sono inseriti nell'ambito di un'indagine condotta dalla Digos e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, per presunte estorsioni condotte a danno degli occupanti. Senza entrare nel merito delle indagini condotte dalle autorità giudiziarie, verso le quali nutriamo la massima fiducia, Roma Capitale, è intenzionata a chiedere l'immediato dissequestro delle strutture sequestrate questa mattina».

Nessun commento:

Posta un commento