giovedì 6 febbraio 2014

Per noi il lavoro decide il futuro.


Edilizia e agricoltura: 550mila sotto caporale (foto da Terranews.it) (immagini di Davide Orecchio) Si è avviato, con l’iniziativa del 17 dicembre, Liberiamoci dal lavoro nero in agricoltura, e poi con lo svolgimento delle assemblee nei luoghi di lavoro, il percorso congressuale che ci porterà al VI° Congresso della Flai Cgil e a maggio al XVII° Congresso della Cgil.
di Stefania Crogi*

Nel documento congressuale “Il lavoro decide il futuro” abbiamo scelto di indicare e declinare cosa saremo e faremo nei prossimi quattro anni attraverso delle AZIONI, non un testo fiume, ma una analisi della realtà alla quale seguono immediatamente le azioni da compiere per modificarla.

Il congresso si svolge in una fase difficile per il Paese ed inedita anche per noi: un congresso “in tempo di crisi”, quella crisi già iniziata da alcuni anni, che tuttora imperversa e detta le regole e l’agenda di una politica spesso inadeguata al momento e alle esigenze del Paese.
Nella crisi economica, sociale, morale i primi a pagarne le conseguenze sono i lavoratori e i pensionati, ai quali si seguitano a chiedere sacrifici su sacrifici, come se una pensione o un reddito da lavoro dipendente possano essere un pozzo da cui attingere all’infinito e non in nome dell’equità ma della facilità con cui raggiungere l’obiettivo. Accanto ai lavoratori e ai pensionati, ci sono i tanti giovani in cerca di occupazione e coloro che improvvisamente sono stati espulsi dal posto di lavoro.

Allora è importante ribadire che il lavoro decide il futuro delle persone e di un intero Paese, lavoro che vuol dire non solo, ovviamente, la possibilità di un reddito per vivere dignitosamente, ma diritti, diritto di cittadinanza.

Guardare al futuro con fiducia non è facile, il disagio presente nella società è fortissimo e a volte intraprende strade pericolose di un qualunquismo estremo e facilmente strumentalizzabile, con attacchi anche violenti contro le istituzioni, la politica e lo stesso sindacato.

Ma disagio e malessere ci sono e vanno ascoltati, vanno date risposte a chi cerca soluzioni sul versante lavorativo, sociale, del welfare e dell’istruzione.

Qui è indispensabile il ruolo del sindacato ed il congresso deve essere una grande occasione di confronto e di ascolto. L’occasione per costruire insieme il futuro ma senza scorciatoie rispetto alle soluzioni, convinti che c’è bisogno di lavoro, di solidarietà, di diritti che siano realmente di tutti, perché non si può pensare che esistano persone di serie A e di serie B: chi ha un contratto e chi no, chi non ha commesso alcun reato ma è un clandestino o chi denuncia un caporale e viene denunciato.

In queste settimane abbiamo la possibilità di spiegare cosa intende fare il sindacato per affrontare le crisi. Lo spieghiamo con un documento che si rivolge ai lavoratori con grande onestà, inserendo nelle premesse anche elementi di autocritica – cosa assai rara – ai quali però è giusto affiancare le tante iniziative, azioni, proposte che la Cgil e tutte le sue categorie hanno portato avanti in questi anni, pur nelle difficoltà in cui versa il mondo del lavoro e la società.

Credo che sia non solo giusto ma anche utile valorizzare le nostre iniziative e i risultati conseguiti, difendendo con orgoglio quello che facciamo.

Anche per questo, come Flai abbiamo scelto di caratterizzare il nostro congresso in maniera dialettica, aperta, chiamando alla partecipazione tutti e tutte attraverso il nostro slogan “Siamo quelli che ...”.

Uno slogan, quasi un “tormentone”, che ci consente di dire in modo sintetico cosa siamo stati, cosa siamo e cosa vorremmo essere. Uno slogan che rimane aperto: con i suoi puntini di sospensione è un work in progress attraverso il quale i lavoratori potranno dire cosa, tutti insieme, saremo.

Noi possiamo dire con orgoglio che Siamo quelli che... il caporalato è un reato; il contratto non è un optional; i diritti non hanno colore; la legalità conviene; il sindacato è anche per strada; siamo quelli che ... la qualità è lavoro.


Quello che abbiamo fatto e che proponiamo di fare vivrà nelle assemblee e nei congressi, questi saranno il momento per discutere ma anche far uscire dal silenzio le reali condizioni di chi lavora.
Con il congresso vogliamo creare condizioni e strumenti attraverso cui raggiungere e coinvolgere nelle tutele sindacali un numero ancora più ampio di persone, penso ai giovani alle prime esperienze lavorative, ai precari, ai lavoratori atipici. Vogliamo una riduzione delle ingiustizie e delle disparità, cominciando dalle pensioni con una revisione radicale delle norme previste dalla riforma Fornero. Vogliamo che il Piano del Lavoro della Cgil diventi patrimonio anche della politica per attuare quelle misure utili al Paese, partendo dal lavoro, dallo sviluppo e dalla creazione di nuovi posti di lavoro.

Non è più rinviabile l’adozione di politiche industriali e di sviluppo strutturali, durature, non guidate da emergenza e austerità ma che guardino anche ad una nuova idea di sviluppo e di crescita fondata su sostenibilità ambientale, ricerca, innovazione, rilancio degli investimenti produttivi, rilancio del pubblico.

Nel congresso saranno protagonisti i temi delle campagne e dell’attività della Flai, che hanno caratterizzato i quattro anni passati e ci guideranno per il lavoro futuro.

Al centro di ogni iniziativa e vertenza abbiamo posto accanto al lavoro i concetti di legalità e qualità, senza i quali non vi può essere un lavoro dignitoso, capace di garantire diritti e tutele, sicuro e – vista la specificità della nostra categoria – in grado di tutelare contemporaneamente chi lavora e chi consuma. Da qui anche le nostre battaglie e iniziative nazionali e territoriali per un mercato del lavoro in agricoltura che sia pubblico, controllato, legale, perché non possiamo accettare che l'incontro tra domanda e offerta di lavoro possa essere gestito dai caporali.

Questi concetti dovranno essere la base per uno sviluppo ed estensione dei diritti, delle tutele, della solidarietà, saranno le linee guida per proseguire nella nostra attività, perché noi Siamo quelli che...il lavoro decide il futuro.

* Segretario Generale Flai Cgil Nazionale

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