venerdì 11 ottobre 2013

Acqua & Arsenico VITERBO, POPOLAZIONI ESPOSTE ALL’ARSENICO: L’ISDE SCRIVE NUOVAMENTE ALLE ISTITUZIONI.

L’Associazione medici per l’ambiente –Isde ha nuovamente chiesto alle Istituzioni di conoscere quanti sono e come vengono gestiti gli impianti di dearsenificazione nella Provincia di Viterbo.

osservatorelaziale.it Redazione
Antonella Litta
Viterbo - L’ Associazione italiana medici per l'ambiente –Isde (International Society of Doctors for the Environment )  ha chiesto  nuovamente alle competenti Istituzioni di conoscere il numero degli impianti di dearsenificazione al momento operativi nella provincia di Viterbo e le modalità di gestione  degli stessi in particolare per quanto riguarda i materiali residuali derivanti dai processi di dearsenificazione.
Di seguito il testo della  nuova lettera
Al Presidente della Giunta Regionale del Lazio
al Presidente della Provincia di Viterbo

all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio
all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Viterbo
al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Viterbo
all’Arpa Lazio - sezione di Viterbo
alla Talete spa
e per opportuna conoscenza:
al Prefetto di Viterbo
al Direttore generale della Asl di Viterbo
al Direttore sanitario della Asl di Viterbo
al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio
ai responsabili dell’Ato 1 – Lazio

Oggetto:  reiterazione della richiesta  di informazioni relative al  numero di impianti di dearsenificazione attualmente operativi nella provincia di Viterbo e alle modalità di gestione dei materiali residuali derivanti dai processi di dearsenificazione.


Egregi Signori,
l’Associazione italiana medici per l'ambiente –Isde (International Society of Doctors for the Environment ) di Viterbo,in considerazione della grave situazione di rischio sanitario determinato dal persistere dell’erogazione di acque ad uso umano contenenti arsenico, sostanza tossica e cancerogena, ha chiesto in data 8 luglio 2013 di conoscere  il numero di impianti di dearsenificazione attualmente operativi nella provincia di Viterbo e le modalità di gestione dei materiali residuali derivanti dai processi di dearsenificazione ovvero: custodia, stoccaggio e procedure di smaltimento e/o rigenerazione.
L’Isde reitera questa richiesta non avendo  ricevuto ancora alcuna specifica risposta.

In attesa di un cortese riscontro, si inviano distinti saluti,
dottoressa Antonella Litta
referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l'ambiente-Isde
(International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 9  ottobre  2013

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