La maggioranza dei giovani (51 per cento) sotto i 40 anni è pronta ad espatriare per motivi di lavoro.
E’quanto emerge da una analisi
Coldiretti/Swg che evidenzia gli effetti nel 2013 del crollo del numero
dei giovani al lavoro che sono passati da 6,3 a 5,3 milioni tra il 2010 e
il 2013, sulla base dei dati Istat relativi al secondo trimestre. La
propensione a lasciare l’Italia - sottolinea la Coldiretti - riguarda in
realtà sia i giovani disoccupati (53 per cento) che gli studenti (59
per cento) ma anche coloro che hanno già un lavoro (47 per cento) che
evidentemente non li soddisfa. Questo perché - continua la Coldiretti -
il 73 per cento dei giovani ritiene che l’Italia non possa offrire un
futuro contro il 20 per cento che ha invece una visione positiva perché
pensa in maggioranza che gli italiani hanno competenze e creatività per
uscire dalla crisi. Non si crede piu’ neanche nella raccomandazione alla
quale solo l’11 per cento dei giovani italiani - precisa la Coldiretti -
dichiara di aver fatto ricorso. La visione negativa del futuro è
confermata dal fatto che in generale - continua la Coldiretti - il 61
per cento dei giovani italiani che pensa che in futuro la sua situazione
economica sarà peggiore di quella dei propri genitori, il 17 per cento
uguale e solo il 14 per cento migliore, mentre il 9 per cento non
risponde. Per la prima volta dal dopoguerra la nuova generazione sarà
più povera di quella che l’ha preceduta conclude la Coldiretti nel
sottolineare che “la voglia di fare meglio è stato il motore che ha
fatto crescere il Paese da generazione a generazione”.
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