martedì 9 luglio 2013

Acqua & Arsenico. Lazio: Talete dichiara guerra ai morosi Società sotto tiro: «Va chiusa»

VITERBO - E adesso che il morto è sulla bara, è scattato l’esercizio di cercare la cura migliore. C’è l’arsenico nelle acque, la gente non paga le bollette e i Comuni non cedono il servizio a Talete, che così chiude i rubinetti? Qualcuno propone di chiudere direttamente Talete, altri di modificarne la carta dei servizi, altri ancora di tagliare i costi del cda. Infine c’è sempre il classico tavolo intorno al quale discutere. Talete addio.

ilmessaggero.it di Massimo Chiaravalli
Marco Fedele
Francesco Lombardi del Forum italiano dei movimenti per l’acqua sta lavorando su «un referendum propositivo da trasformare in legge, per la ripubblicizzazione e riorganizzazione del servizio idrico nel Lazio». Una proposta sottoscritta da oltre 40 comuni 40 mila cittadini «per porre fine alle gestioni private e di carrozzoni come Talete, che diffidiamo dall’intraprendere vessazioni contro gli utenti promuovendo, se necessario, azioni legali». Amen.

Meno drastico il Movimento 5 Stelle viterbese: vuole che «i sindaci dei comuni proprietari modifichino la carta dei servizi, in modo da non prevedere l’interruzione del servizio idrico per chi è in evidente difficoltà economica. Faremo mozioni comunali, petizioni popolari e interrogazioni regionali e parlamentari».

La notizia della chiusura dei rubinetti, secondo i grillini, «giunge in colpevole ritardo rispetto alle procedure già avviate. Si poteva fare in modo trasparente e condiviso, invece Talete agisce rapida, nell’ombra e con una determinazione che non abbiamo visto di fronte al dramma arsenico, che ha messo in discussione la qualità del suo servizio».
Contro il presidente della spa idrica si scaglia il consigliere comunale Chiara Frontini.

«Marco Fedele – commenta - si accorge della situazione dopo tre anni di presidenza, nonostante l’aumento delle tariffe, senza risolvere il vero problema: l’arsenico. Viterbo 2020 chiede sia lui a fare un primo passo, tagliando i costi del cda e avviando piani di rientro in base alle esigenze di famiglie e imprese». Eppure la spa parla di una morosità cresciuta a dismisura negli ultimi mesi: sei milioni e 200mila euro di bollettini emessi nell’ultimo trimestre, a fronte di soli 3,5 milioni di pagamenti ricevuti.

Sul fronte istituzionale, il presidente della Provincia, Marcello Meroi ha scritto una nuova lettera al suo omologo alla Regione, Nicola Zingaretti. Nella quale, dopo aver ripercorso storia e colpe sull’ente regionale sul tema, nonché esposto il rischio occupazione legato alle difficoltà di Talete, ripropone la richiesta già presentata dai sindacati di «sollecitare la convocazione di un tavolo fra Regione, Provincia, Comuni e parti sociali per avere chiarimenti sul futuro del servizio idrico».





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