martedì 12 marzo 2013

Anci: i Comuni battono cassa, chiesti 9 miliardi per pagare i fornitori

Il presidente dell'Associazione nazionale dei Comuni, Graziano Delrio, ha chiesto nuovamente lo sblocco dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni. Se così non fosse, i Comuni sforeranno il patto di stabilità siglato col governo.

MILANO - "I Comuni chiedono lo sblocco di 8-9 miliardi di euro per pagare appalti già assegnati. Su questa ipotesi stiamo lavorando con i sindacati e le imprese; ma se non ci verrà accordato siamo pronti, come extrema ratio, a sforare il patto di stabilità", lo ha detto all'Ansa il presidente dell'Anci Graziano Delrio.

Il sindaco di Reggio Emilia e presidente dell'Associazione nazionale comuni italiani è tornato nuovamente sul problema dello stallo dei pagamenti dei crediti verso la pubblica amministrazione, sollevato la scorsa settimana quando aveva dichiarato: "Dopo i fatti drammatici di Perugia e i tanti episodi che si susseguono ormai in tutto il paese, chiediamo un immediato provvedimento di sblocco dei pagamenti per le opere in corso per un ammontare complessivo di circa 8-9 miliardi di euro".
La scorsa settimana nel capoluogo umbro, un imprenditore ha ucciso a colpi di pistola due impiegate della Regione e poi si è tolto la vita, dopo aver manifestato la sua preoccupazione per la sospensione dei fondi stanziati per la sua azienda.

'''Le piccole e medie imprese - aveva aggiunto Delrio - non possono più attendere. L'italia, anche sbloccando questi pagamenti, rimarrà comunque entro il rapporto Deficit-Pil del 3% come richiesto da Maastricht e a differenza di tanti altri paesi che invece lo sforeranno". Il presidente dell'Anci ribadisce che "il tempo è adesso. Non si può più rinviare. Nei comuni siamo stanchi di vedere chiudere le imprese per mancanza di liquidità e di accesso al credito. Almeno si paghi il dovuto a chi lavora",

Delrio si augura che a brevissimo giro il governo autorizzi la regolarizzazione di questi pagamenti, "ma - sottolinea - c'è uno stato di necessità che obbligherebbe i Sindaci, in caso di mancate risposte, a far fronte a queste spese, e quindi anche allo sforamento del Patto". Del resto, conclude, "se siamo a questo punto non è colpa nostra: noi l'allarme lo avevamo lanciato per tempo e all'Assemblea Anci di Bologna, l'autunno scorso, il presidente del Consiglio Monti ci aveva assicurato che il Consiglio d'Europa avrebbe autorizzato una revisione del Patto di stabilità, ma poi - conclude - tutto è rimasto fermo".

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