lunedì 17 settembre 2012

Grecia, raffica di scioperi


Grecia, raffica di scioperi
Da oggi ondata di scioperi e mobilitazioni nei settori della scuola, della sanità, della giustizia e dei trasporti. In attesa dello sciopero generale del 26 settembre.


In attesa dello sciopero generale di 24 ore proclamato per il prossimo 26 settembre – giorno in cui hanno deciso di scioperare anche i sindacati baschi – in Grecia questa settimana numerose categorie daranno vita a mobilitazioni di vario tipo contro i nuovi tagli decisi dal governo Samaras.

I farmacisti confermano la loro decisione di non concedere medicinali a credito agli assistiti dell'Ente nazionale per la Prestazione dei Servizi Sanitari (Eopyy), se prima lo Stato non pagherà i debiti nei confronti delle farmacie. Da oggi anche medici ospedalieri si asterranno dal lavoro a oltranza, chiedendo di bloccare la riduzione dello stipendio e al governo di pagare gli arretrati.


Anche gli insegnanti delle scuole medie sono sul piede di guerra e a breve dovrebbero mettere in cantiere una serie di agitazioni che culmineranno nella fermata generale del 26 settembre.

Anche il Consiglio dei rettori universitari inizia oggi un giro di incontri con i segretari dei partiti per denunciare i crescenti problemi dell’istruzione superiore. Invece i giudici scendono in piazza per protestare contro la riduzione dei salari: martedì 18 settembre è prevista una manifestazione di protesta del Tribunale di Atene, mentre tutti i procuratori dello Stato fermeranno le sedute per cinque ore.

Sempre martedì ma solo ad Atene si fermeranno la metropolitana, i tram e le ferrovie a causa di uno sciopero di 24 ore proclamato dai lavoratori dei trasporti che chiedono all'esecutivo la riduzione delle tariffe, il trasporto gratuito per disoccupati, studenti e pensionati a basso reddito.

Il governo ellenico, sempre più in difficoltà, continua a chiedere alla troika un rinvio di almeno due anni di alcune delle misure più drastiche che potrebbero di nuovo scatenare una violenta reazione sociale. Per ora i rappresentanti di Fmi, Commissione Europea e Bce hanno ribadito che non è possibile nessuna deroga a provvedimenti considerati già in ritardo. Ma nelle ultime ore si è fatta strada l’ipotesi di un allungamento dei tempi di applicazione di tagli, licenziamenti e nuove tasse che però sarebbe concesso ad Atene soltanto in cambio di un intervento aggiuntivo di 4 miliardi rispetto ai circa 13 in via di definizione.

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