sabato 14 luglio 2018

Erri De Luca: “Salvini? Forte coi deboli, debole coi forti”.

Prima lo definisce “il padrone dei porti italiani” e “un opportunista”, poi il definitivo affondo: “Il nuovo ministro degli Interni abbassa la dignità di questo Paese”. Erri De Luca ce l'ha con Matteo Salvini e la sua crociata anti immigrati. Qualche mese fa lo scrittore è stato in mare con Medici Senza Frontiere. Ha visto coi propri occhi cosa significa salvare vite umane nel Mediterraneo. Ora è schifato per la campagna diffamatoria contro le Ong. Nello stesso momento, non si dimentica le responsabilità passate del Pd: “I respingimenti in mare, spacciati per interventi di soccorso della Guardia Libica, sono stati realizzati dal precedente governo, insieme alla diffamazione dei volontari salvatori di vite in mare aperto. Il ministro attuale ha aggiunto la ribalderia della chiusura dei porti”.




micromega intervista a Erri De Luca di Giacomo Russo Spena 


E' passato un mese e mezzo dalla nascita del governo Conte. Azzardiamo un primissimo bilancio. Quali sono le sue impressioni?

Questa formazione è improprio chiamarla governo. È una spartizione di ministri tra due gruppi parlamentari che si sono accoppiati all’insaputa dei loro elettori. Il presidente è un ostaggio uscito da un compromesso, dopo che la pretesa di occupare la carica da parte di Di Maio è stata respinta.

Ultimamente ha twittato: Fandonie circa luomo forte: lo è chi si batte contro i più forti, non chi si accanisce contro i deboli, provvisto di tutti i mezzi dello Stato. Accusa questo governo di essere forte coi deboli e debole coi forti?

Questa è una caratteristica dei governi italiani in generale, ma l’accanimento contro i perseguitati dell’immigrazione segna un punto di massima vigliaccheria, che è appunto la prepotenza del forte sul debole.

Chiusura dei porti e lotta alle Ong: Salvini e Toninelli hanno messo alla berlina la solidarietà o era giusto, in qualche modo, bloccare e regolamentare i flussi migratori?

Le fughe dalla Libia sono inesorabili e neanche la pena di morte sarebbe deterrente sufficiente per chi dalla pena di morte sta scappando. I flussi migratori, che sono di modesta entità e che costituiscono una necessità delle economie europee, vanno tolti ai banditi. Ma questa ovvietà risaputa da più di venti anni è rimasta com’era. Il corpo umano è la merce più redditizia da trasportare sul Mediterraneo. Più della droga che comunque è merce pagata alla consegna, cioè allo sbarco.

Eppure in Italia c'è chi parla di invasione dei migranti...

Nel caso dei flussi migratori registriamo una percezione ingigantita che istiga l’allarme di invasione. È vero il contrario, le poche decine di migliaia di nuovi arrivi non compensano l’esodo di italiani verso residenze all’estero. Passivo è anche il saldo tra nascite e decessi, in parte compensato dalla natalità dei nuovi arrivi. L’Italia è un paese in via di disabitazione. Una percezione sobria della realtà dovrebbe rallegrarsi del rabbocco di nuovi residenti. Si sparge invece artificialmente l’allarme per giustificare la parola emergenza, che a sua volta giustifica assegnazioni senza gara di appalti e di denaro pubblico a imprenditori legati ai partiti.

Che ne pensa di chi reputa Salvini pericoloso o addirittura azzarda confronti col triste passato del Ventennio? Sono soltanto boutade o, davvero, nei suoi discorsi intravede elementi culturalmente allarmanti?

È una semplificazione definire fascista il ministro e il suo partito. Si tratta di opportunisti di destra che inseguono umori e malumori pubblici. Erano per la scissione e oggi s’impettiscono agli squilli dell’inno di Mameli, erano per una coalizione di destra e l’hanno abbandonata alla prima occasione.

La linea dura di Salvini sull'immigrazione porta consenso elettorale: i sondaggi danno, infatti, la Lega in grande ascesa. Cosa siamo diventati? In Italia ha vinto culturalmente la narrazione salviniana e l'idea di guerra tra poveri?

Ci cascate anche voi con tutti i panni: linea dura si applica contro i forti, non contro i più deboli dei deboli. Si tratta di una linea di massima prepotenza, che abbassa il livello di dignità civile del nostro popolo e sta aizzando comportamenti razzisti. Ma segnalo che la Corte di Cassazione ha sentenziato che la frase rivolta a un immigrato: ”Andate via” è punibile per legge.

La accuseranno di essere un radical chic e di avere un rolex, lo sa?

Degli insulti e delle cose che mi dicono dietro le spalle non mi importa nulla, sono dotato di strafottenza immunitaria. A Napoli si dice che se uno ti parla dietro si fa rispondere dal culo.

Quali sono le responsabilità della sinistra per la situazione attuale? Non crede che il Pd, negli ultimi anni, ha rappresentanto soltanto gli interessi dell'establishment finendo per suscitare una reazione popolare che ha preso queste sembianze reazionarie (e xenofobe)?

Il Pd non è sinistra da tempo, da una delle sue svolte che espelleva il nome di sinistra dalle sigle. Responsabilità della sinistra oggi è di non avere una nuova formazione alla Podemos. Ma credo che sia un ritardo provvisorio. L’equivoco che potesse essere il M5S è definitivamente archiviato. C’è uno spazio gigantesco per la nascita di una formazione nuova.

Ancora oggi la sinistra sembra incapace di costruire un'alternativa al governo giallo-verde. Come si può ripartire?

Guardo con ammirazione e interesse all’esperienza napoletana di Luigi de Magistris.

Si è amaramente pentito di aver creduto inizialmente nel M5S?

È un’esagerazione attribuirmi quel credito, sono rimasto in disparte e per certo non ho aggiunto il mio voto in nessuna occasione.

Il decreto dignità, però, non è una piccola inversione di tendenza rispetto al passato? Almeno ci sono delle migliorie rispetto al Jobs Act, non trova?

La dignità non procede per decreto, invece l’indegnità sì. Ripeto che il nuovo ministro degli Interni abbassa la dignità di questo Paese.

In passato ha dichiarato che un'ipotetica alleanza tra Lega e M5S avrebbe rappresentato la fine per i pentastellati. Ne è ancora convinto? In mancanza di un'opposizione non possono governare insieme per molti anni?

Credo che questa spartizione di ministeri tra estranei durerà poco. Si riaprirà una nuova campagna elettorale a Camere dissolte e il partito del 33% si rattrappirà.

Un'ultima domanda: qual è, oggi, il ruolo degli intellettuali o degli scrittori impegnati come lei? Chi non denuncia questa deriva del Paese, è complice?


Le denunce a parole, le firme sugli appelli non sono impegni, non coinvolgono fisicamente. Ma è una questione di coscienza personale e non la si può raccomandare. Mi basta che esista Roberto Saviano.

(13 luglio 2018)

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