martedì 31 luglio 2018

Caccia al migrante

Undici attacchi razzisti in 40 giorni – dall’esordio della strategia dei pallini ad aria compressa l’11 giugno a Caserta, via via con episodi analoghi ripetuti a Napoli, Forlì, Latina scalo, San Cipriano d’Aversa e un crescendo di gravità (la bambina rom di pochi mesi centrata a Roma Centocelle il 17 luglio, l’operaio capoverdiano scambiato per un piccione” a Vicenza il 26 luglio, il cameriere senegalese pestato da sette energumeni per motivi apertamente razziali a Partinico il 28 luglio, il marocchino “giustiziato” da una ronda notturna ad Aprilia il 29 e infine (per ora) l’attacco mirato da un metro alla primatista italiana di lancio del disco Daisy Osakue ieri a Moncalieri. In quest’ultimo caso il contrasto fra il personaggio (anche mediatico) e la motivazione legata esclusivamente al colore della pelle ha suscitato, per disgrazia dei teppisti, un’esecrazione più diffusa e sentita.

A Simpler Way (documentario completo - sub ita)

La decrescita per contrastare la globalizzazione finanziaria

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A due anni dall’inizio di questa rubrica mi rendo conto di averla iniziata dando molto per scontato sulla decrescita, come capita a chi vive quotidianamente un discorso e ne perde di vista i margini, occupandosi di un argomento di cui parlano in molti ma di cui se ne conosce ancora troppo poco. In Italia, poi, la situazione della diffusione di questi argomenti è purtroppo legata a un movimento che che non ha solide basi accademiche e ha, al contrario, esagerate connotazioni di bricolage. A volte sembra che l’unica declinazione della decrescita sia quella di impastare il pane a mano, mentre si sogna utopisticamente di andare a vivere in campagna in piena autosufficienza. Oppure, l’argomento viene evitato da chi in città ci sta benissimo e confonde la decrescita con le comuni del 1968. O con la dissimulazione chic della povertà.

Il Ministero della Salute ha stabilito che la cannabis sarà prescrivibile per tutti i tipi di dolore

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La cannabis terapeutica in Italia si può prescrivere per ogni tipo di dolore, senza più alcuna distinzione tra uso oncologico, non oncologico o neuropatico. E’ quanto stabilisce il decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 12 luglio (e che quindi diveneterà attivo dal 27 dello stesso mese) voluto dal Ministro della Salute Giulia Grillo.
Il decreto semplifica la prescrizione dei medicinali di origine vegetale a base di cannabis e si sancisce l’uso della cannabis nella terapia del dolore in senso ampio. Significa soprattutto che ora la cannabis non dovrà più essere considerata dai medici una terapia alternativa, prescrivibile solo dopo che i trattamenti standard si siano dimostrati inefficaci, ma – almeno per il dolore – può essere prescritta come ogni altro presidio medico appartenente al registro dei farmaci stupefacenti.
Un piccola modifica che permetterà di allargare grandemente la platea di persone autorizzate a curarsi con la cannabis in modo legale. Ma a due condizioni. I medici devono essere adeguatamente formati, visto che ancora i malati riscontrano grandi difficoltà nel trovare camici bianchi disposti a prescrivere la cannabis.

Migranti/Schiavi. Palermo, minori stranieri sfruttati da una cooperativa: otto indagati. “Salari da 12 euro al giorno per lavorare nei campi”.

I giovani ospitati nella comunità "New River" gestita dalla coop sociale EsseQuadro erano costretti a lavori forzati in tenute agricole, pizzerie e comunità di accoglienza con l'accordo dei rispettivi proprietari. Un ragazzo durante il lavoro ha subito una grave ustione alla mano: è stato accompagnato al pronto soccorso soltanto dopo tempo e dietro minaccia.


Accoglievano minori stranieri non accompagnati nella propria comunità, poi li reclutavano per farli lavorare in campi agricoli, pizzerie e comunità di accoglienza con l’accordo dei rispettivi proprietari.


E la paga era da fame: 12 euro al giorno, secondo l’accusa, per stare nelle tenute. Succedeva a Borgetto, nel Palermitano, nella comunità “New River” gestita dalla cooperativa sociale EsseQuadro.
A scoprire tutto la Polizia giudiziaria del tribunale dei minori di Palermo che oggi è intervenuta: la comunità amministrata da Andrea Meli è finita sotto accusa mentre per otto persone coinvolte nella vicenda sono state eseguite le misure interdittive richieste dal gip Guglielmo Nicastro.
Le indagini sono iniziate dopo una segnalazione sulle precarie e disagiate condizioni in cui vivevano i minori del centro. Gli stessi hanno poi confermato agli agenti quanto avveniva nel centro di accoglienza: gli episodi di sfruttamento erano quotidiani, i giovani stranieri erano inoltre costretti a vivere e lavorare in cattive condizioni igienico-sanitarie. Circostanze che la polizia ha potuto verificare anche grazie alle intercettazioni telefoniche.

Razzismo, azienda veneta compra pagina di quotidiani: “Intolleranti verso l’intolleranza. Ora basta!”

Una ragazza nera con il tricolore sulle labbra è il volto che Paolo Polegato, amministratore delegato di Astoria Wines, ha scelto per dar vita alle parole di Martin Luter King: "Può darsi non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non farete nulla per cambiarla".

 ...“L’indifferenza è una forma pericolosissima di fiancheggiamento”...

 

F.Q.
“Intolleranti verso l’intolleranza” si legge a caratteri cubitali a pagina 14 dell’edizione di oggi, 31 luglio, del Corriere della Sera. Non si tratta però del titolo di un articolo su uno dei recenti episodi di razzismo, ma di una pagina pubblicitaria. Infatti, in seguito alla notizia dell’aggressione all’atleta della nazionale italiana Daisy Osakue, l’azienda vinicola veneta Astoria Wines – sponsor ufficiale del Giro d’Italiaha deciso di prendere una posizione netta contro l’intolleranza e il razzismo, acquistando una pagina sul quotidiano nazionale per dar voce al proprio  messaggio.
A comunicarlo, prima dell’uscita sulla stampa nazionale, è proprio l’azienda che sul profilo Facebook e Instagram condivide: “la violenza delle parole e dei fatti non è più tollerabile”.Una ragazza nera con il tricolore sulle labbra è il volto che Paolo Polegato, amministratore delegato di Astoria Wines, ha scelto per dar vita alle parole di Martin Luter King: “Può darsi non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non farete nulla per cambiarla”.

Sondaggi, ciò che perde la Lega lo prende il M5s: area di governo al 60 per cento. Il Pd al 17, Potere al Popolo supera Leu.

Sondaggi, ciò che perde la Lega lo prende il M5s: area di governo al 60 per cento. Il Pd al 17, Potere al Popolo supera Leu


Il Movimento Cinque Stelle recupera terreno sulla Lega. 
Il Partito Democratico che crolla di nuovo molto al di sotto al 18 per cento. 
Potere al Popolo che supera Liberi e Uguali.
Sono i dati principali del sondaggio settimanale di Swg per il TgLa7. Secondo l’istituto triestino il Carroccio resta, nonostante una flessione di quasi mezzo punto, il primo partito nelle intenzioni di voto, al 30,3 per cento. Ma le preferenze in uscita vengono riassorbite comunque nella cosiddetta area di governo (che oggi resiste a una quota molto alta, al 60 per cento), perché sono riprese dal M5s che sale al 29,7.

Disabili. 'Dopo di noi', la legge spiegata in 15 punti.

Tutto quello che c'è da sapere sul provvedimento che introduce il sostegno e l’assistenza alle persone con disabilità grave dopo la morte dei parenti che li accudiscono.

L'Espresso Carmela Adinolfi

'Dopo di noi', la legge spiegata in 15 punti

Che cos'è la legge sul dopo di noi?
Approvata in via definitiva martedì 14 giugno 2016 alla Camera con 312 voti a favore, 64 contrari e 26 astenuti, la legge nasce dal disegno «Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare». Il testo aveva avuto il via libera del Senato lo scorso  26 maggio con 181 voti favorevoli, 12 astenuti e i voti contrari dei Cinque stelle. Ed è il risultato della sintesi di sei diverse proposte presentate da Pd, Lega, Scelta Civica e Area Popolare. Ad eccezione proprio del Movimento Cinque Stelle, secondo il quale la norma «favorisce assicurazioni e privati».

Per mesi al centro delle contestazioni c’è stato soprattutto l’istituto giuridico del trust (strumento che garantisce una protezione legale tramite un rapporto fiduciario tra chi dispone di un bene e lo affida a un soggetto che deve amministrarlo in suo nome). Tant’è che nel passaggio dalla Camera al Senato, il testo è stato modificato proprio in questa parte, così da affiancare al trust altri «negozi giuridici» come i contratti fiduciari. E includendo anche le associazioni e le fondazioni benefiche.  «Sono contenta, più ce ne sono meglio è», ha detto Ileana Argentin prima firmataria della proposta di legge.

Decreto Dignità, ignorando storia e teoria economica .

La discussione relativa al decreto Dignità è monca degli effetti (marginali) sul sistema produttivo. Anche la la relazione tecnica si è concentrata su effetti marginali come 8 mila posti su 2 milioni di contratti a tempo determinato senza prendere in esame la potenziale trasformazione del lavoro a indeterminato.

Il decreto Dignità solleva delle dispute che rasentano la stupidità. Innanzitutto l’effetto discutibile di meno 8.000 lavoratori, su oltre 2 milioni di lavoratori coinvolti dai contratti a tempo determinato, è molto più che residuale. A ruota segue l’incredibile discussione sugli effetti finanziari del decreto pari a 151 milioni di minori entrate fiscali per il triennio 2018-19-20 (relazione tecnica del decreto Dignità).
La prima e la seconda considerazione tradiscono una profonda e non banale malafede e/o “ignoranza” (nel senso di non conoscenza) delle teorie economiche del benessere e ancor di più dei principi ispiratori dell’economia classica (Smith e Ricardo).
Il primo e non banale aspetto da sottolineare è il seguente: la crescita sconsiderata del lavoro a tempo determinato ha concorso in misura considerevole a
1) ridurre la produttività per addetto e capitale,
2) ridurre il valore aggiunto per addetto,
3) consolidare e approfondire la de-specializzazione del tessuto produttivo e dei servizi del Paese.

Più precisamente, i fautori degli effetti negativi del decreto non hanno conoscenza né dell’effetto Ricardo – quando aumentano i salari si rafforzano gli investimenti -, né dell’effetto Smith – al crescere dei salari aumenta la domanda e quindi i mercati da soddisfare.

Lavoro? Sì, ma forzato! Roma, cento detenuti per le buche: intesa tra Dap e Autostrade.

Un corso di formazione e in autunno al lavoro nelle strade di Roma sul modello adottato in parchi e giardini.

Roma, cento detenuti per le buche: intesa tra Dap e AutostradeDopo giardini e parchi ora anche le buche. Una task force di cento detenuti a bassa pericolosità, con pene ridotte e ancora poco da scontare, si occuperà delle disastrate strade cittadine mentre i municipi arrancano in un piano di ripristino lontano dal regalare un asfalto senza fossi, avvallamenti, radici, sporgenti, bitume corroso o sfaldato.
Il piano di utilizzo dei reclusi è già pronto, manca solo l'ufficializzazione al ministero della Giustizia, ma è questione di ore. Accadrà alla firma del protocollo d'intesa tra il Dap, il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e l'Autostrade per l'Italia che renderà operativi i corsi di formazione. Si tratta di una preparazione intensiva della durata di due mesi che in autunno, già ai primi di ottobre, renderà operativi i nuovi manutentori. Autostrade ci mette l'esperienza, i mezzi, e l'asfalto "a caldo", sottolineano con una punta di malizia gli esperti, visto il flop delle colate a freddo, buone a dare l'illusione del rattoppo che va via alle prime piogge. E sempre Autostrade fornirà l'equipaggiamento per gli operai. Tute a prova di incidenti provocati dall'uso di materiale ad altissima temperatura.

I salari nell'eurozona anno 2017 - fonte Eurostat


Come è composto il prezzo della benzina?

http://www.economiaspiegatafacile.it

"Sondaggi, Potere al popolo in sicura crescita". Inervento di Franco Astengo

http://www.controlacrisi.org

In questi giorni sono stati resi pubblici da alcuni istituti specializzati i sondaggi elettorali riferiti al mese di luglio 2018: Potere al Popolo fa registrare una sicura crescita, attestandosi attorno al 2% e, in qualche caso, si registrano anche percentuali superiori.
Intanto appare evidente il calo di LeU che si trova più o meno appaiato a PaP, almeno nelle intenzioni virtuali di voto.
Su questi dati è apparso su “Contropiano” un commento di Salvatore Prinzi, commento dal quale traggo due punti a mio giudizio meritevoli di attenzione.
Il primo (in conclusione): La nostra vita, i nostri valori, i nostri bisogni hanno bisogno di un’altra politica!
Nulla di più condivisibile, almeno come sola chiosa possibile da parte di chi scrive queste brevi note.
Il secondo punto riguarda LeU:” Che infatti stanno per esempio portando LeU a fare ancora più schifo di quanto già facessero D’Alema e compagnia bella”.
Per entrare nel merito della prospettiva che si apre mi permetto allora tre elementi di premessa:

Le autorità militari israeliane isteriche davanti all’Intifada degli aquiloni

http://contropiano.org

Nelle manifestazioni che dalla Giornata della Terra palestinese (il 30 marzo) si sono susseguite a ridosso del confine israeliano con Gaza, sono stati uccisi almeno 136 palestinesi e circa 15mila risultano essere stati feriti dai militari israeliani. Ma la creatività della resistenza palestinese ha saputo inventare una nuova arma per tenere sotto pressione l’occupazione israeliana: gli aquiloni incendiari. Le autorità politiche e militari israeliane si stanno coprendo di ridicolo denunciando la minaccia del Kite Terrorism, cioè del terrorismo degli aquiloni.
Il lancio di aquiloni e palloncini incendiari per provocare danni in territorio israeliano si è rivelata una scelta quanto mai semplice ed economica, ma anche di straordinaria efficacia da riuscire a tenere in scacco uno degli eserciti più avanzati al mondo e le sue sofisticate tecnologie di guerra. Le contromisure israeliane hanno ottenuto successi solamente minimali, I droni si sono rivelati efficaci ed anche i cecchini devono sentirsi piuttosto ridicoli nel cercare di abbattere gli aquiloni o i palloncini messi in aria dai palestinesi e diretti verso il territorio israeliano.

Con gli Agnelli, contro gli operai: Marchionne come Valletta

http://www.libreidee.org/

Sergio MarchionneSergio Marchionne è stato un funzionario del capitale ed in particolare della famiglia Agnelli, in assoluta continuità con la storia dell’azienda e della sua proprietà. Così vanno giudicati la sua opera e gli effetti di essa, oltre il rispetto che sempre si deve di fronte alla morte dolorosa e prematura di una persona. Nel dopoguerra il gruppo Fiat e la famiglia Agnelli hanno usufruito di tre manager che hanno fatto la storia dell’azienda e segnato quella del paese. Il primo fu Vittorio Valletta, che assunse il potere assoluto in Fiat nel 1945, dopo che il proprietario dell’azienda e capostipite della famiglia, il senatore del regno Giovanni Agnelli, fu epurato per la sua smaccata identificazione e collaborazione col regime fascista. Valletta fu il primo dei manager che salvarono la Fiat e soprattutto la famiglia proprietaria. La salvò dall’esproprio per collaborazionismo coi nazisti, esproprio che invece toccò alla Renault in Francia, e poi la rilanciò facendo dell’azienda uno dei grandi motori dello sviluppo industriale del paese. Per realizzare questo obiettivo Valletta perseguì la sottomissione totale degli operai ai ritmi più feroci dello sfruttamento, usò le risorse del paese e in particolare l’immigrazione di massa al nord, ed infine fece della persecuzione contro la Fiom e i suoi militanti la propria bandiera.

lunedì 30 luglio 2018

Quando essere antifasciste rende “socialmente pericolose”

Nel caldo luglio romano sì è dipanato un piccolo mistero, che può avere significati più grandi per chi voglia leggerli. L’aria è resa ancora più pesante dalla propaganda razzista del Governo tra chiusura dei porti e inni alla legittima difesa che producono effetti aberranti come il caso della bimba colpita da un proiettile ad aria compressa. Siamo nella Roma della #Raggi piena di monnezza ai bordi delle strade, nella Roma degli sgomberi della comunità Sudanese di via #Scorticabove e del #CampingRiver di via Tiberina , siamo nella Roma che minaccia di porre fine ad esperienze storiche come la Casa Internazionale delle Donne e tanti altri centri antiviolenza, spazi sociali e altre realtà associative fondamentali per la tenuta sociale della città.

Una questione di classe: perché la flat tax conviene al capitale

 contropiano
La flat tax proposta dal Governo di Lega e Cinque Stelle viene presentata come una grande riforma fiscale che sarà di beneficio a tutti i ceti sociali, compresi quelli meno abbienti. Essa, in realtà, non farebbe altro che privilegiare una categoria assai ristretta di redditi elevati incrementando quel processo di erosione della progressività delle imposte già in atto da tre decenni. A ben vedere, la flat tax è il tentativo di un pezzo di classe dominante oggi in declino di rientrare sul carro dei vincitori del neoliberismo, a discapito solo ed unicamente dei lavoratori, sia in termine di maggiore peso fiscale sostenuto che in termini di minor welfare che sarà causato dalla riduzione delle entrate. In questo articolo cerchiamo di smascherare la retorica del governo giallo-verde sull’argomento.

Sweet home Italy


Daisy

global project Anna Irma Battino
L’aggressione all'atleta italo-nigeriana Daisy Osakue è solo l’ultimo di una serie di episodi di violenza razzista che si stanno moltiplicando nel Paese. Sembra un bollettino di guerra, ma è l'amara realtà dell'Italia “giallo-verde”, che assomiglia sempre più al sud degli Stati Uniti di oltre un secolo fa. Ma andiamo per ordine.

Libia, il governo delle milizie.



Dopo il caos seguito alla caduta di Gheddafi, oggi due gruppi si spartiscono il business dei migranti e controllano le partenze dalla costa. Ma per stabilizzare la Libia e arginare il flusso di persona bisogna trattare con loro, e non solo. E condividere i proventi del petrolio.




I tentativi di ricomposizione del quadro interno della Libia nella fase post-Gheddafi non sono riusciti a contribuire alla pacificazione, all’unificazione e al consolidamento socio-politico e istituzionale del Paese. Le motivazioni risiedono in buona parte nell’identità multipla della Libia (regionalismi, localismi, tribalismi), nella progressiva polarizzazione politica seguita al fallimento delle primavere arabe, ma anche e soprattutto nel ruolo disgregante degli attori internazionali (europei compresi), ognuno dei quali ha cercato di favorire un gruppo interno a discapito dell’altro nel tentativo di avere influenza sul Paese.
La Libia appare ora come una frastagliata composizione di centinaia di milizie, alleate soprattutto, ma non esclusivamente, in un paio di coalizioni: la prima attorno al governo di Unità nazionale guidato da Fayez al-Serraj voluto dalle Nazioni Unite; il secondo attorno al feldmaresciallo Khalifa Haftar e al Parlamento di Tobruk. E la storia degli ultimi decenni offre numerosi esempi del fatto che, laddove queste sono presenti, le milizie svolgono un ruolo determinante nei processi di (ri)unificazione nazionale. Seppur con caratteristiche diverse, l’Afghanistan, l’Iraq e la Somalia, tra gli altri, sono tutti casi rappresentativi di quanto sia profonda l’interazione di milizie e gruppi armati con lo Stato e con le società di appartenenza.

Migranti, Mattarella: “Disperati, sfruttati, i nuovi schiavi. Non guardare altrove”.

Il messaggio del presidente della Repubblica in occasione della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani. “Una tragedia figlia di guerre e povertà. Chi arriva è a rischio di sfruttamento lavorativo e sessuale”, spiega il Capo dello Stato. Intanto Salvini twitta sulla diminuzione degli sbarchi: "Avevo promesso di difendere i confini".
Migranti, Mattarella: “Disperati, sfruttati, i nuovi schiavi. Non guardare altrove”È in corsa una “tragedia”, quella dell’immigrazione, di fronte alla quale non si può “guardare altrove“. Il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani lega in un solo discorso questo fenomeno – al quale “nessun Paese è immune” – e quello migratorio, diventato infatti “terreno agevole per nuove forme di schiavitù“. Chi arriva, i nuovi schiavi, sono “disperati” e diventano “sfruttati”, ammonisce il Capo dello Stato.
“Ogni giorno migliaia di persone pongono a rischio la propria vita e quella dei propri cari per mare e per terra”, scrive. E ricorda che “scappano da guerre, povertà, instabilità dello sviluppo precario”.
Parole che vengono rilasciate negli stessi minuti in cui arriva il tweet di Matteo Salvini.
Il vicepremier leghista commenta la notizia della diminuzione degli sbarchi e scrive: “Avevo promesso di difendere i confini“.

Brava gente. Atleta italiana Daisy Osakue aggredita a Moncalieri: "È razzismo, quei codardi pensavano fossi una prostituta".

La discobola è stata colpita da uova lanciate da un gruppo di giovani: "Italia paese bellissimo che si sta ammalando di razzismo".

..A causa delle lesioni Osakue rischia di non poter partecipare agli Europei in programma a Berlino...

 

L'atleta italiana Daisy Osakue è stata aggredita nella notte da un gruppo di giovani a Moncalieri, in provincia di Torino, mentre tornava a casa. "A me non piace usare la carta del razzismo, ma credo che questa volta è così. Semplicemente perché quella zona tutti la conoscono perchè ci sono prostitute di colore. Peccato che io non sono una prostituta. Perché se fosse stata una prostituta non avrebbe neppure denunciato. Invece io voglio che tutti sappiano e che questi ragazzi vengano presi", ha dichiarato in un'intervista a L'Aria che tira.

La discobola nata da genitori nigeriani, 22 anni, è stata colpita al volto da uova lanciate da alcune persone a bordo di una Fiat Doblò, in corso Roma angolo via Vico. A ricostruire l'aggressione è il Quotidiano Piemontese:
Daisy è stata affiancata da un'auto con a bordo due uomini ed uno di questi le ha lanciato in faccia un uovo, che l'ha colpita ad un occhio causandole la tumefazione che vedete nell'immagine

USA. Sanders: ‘Bezos guadagna 275 milioni di dollari al giorno, ma i dipendenti Amazon sono alla fame’.

“Nei primi quattro mesi dell’anno, il patrimonio di Jeff Bezos è cresciuto di 275 milioni di dollari al giorno. In 10 secondi guadagna più di quanto venga pagato un dipendente Amazon in tutto l’anno”.

La corsa di Bernie Sanders verso la Casa Bianca riparte da qui, dalla sfida all’1% della popolazione più ricca in difesa del restante 99%. “Bezos – dice – è la faccia dell’avidità. Un dipendente su tre in Arizona e altri 2.400 lavoratori del gruppo in Pennsylvania e Ohio devono fare affidamento sui sussidi governativi (food stamps) per sfamare le proprie famiglie. Come se non bastasse, dove arriva Amazon, calano gli stipendi”.

Una situazione inaccettabile per il senatore del Vermont che nel 2016 sfidò Hillary Clinton alle primarie democratiche: “Nel 2018, in America, nessuno dovrebbe vivere al limite della povertà. In particolare chi lavora per società profittevoli. Trump ripete ogni giorno che l’economia americana ruggisce. Ed è vero, ma solo per i suoi amici miliardari, non certo per le decine di milioni di lavoratori”.
A dispetto di un tasso di disoccupazione ai minimi storici, gli stipendi sono in continuo calo e 140 milioni di americani faticano a sostenere i bisogni primari dalla casa all’alimentazione, dalla salute alla cura dei figli:
“Se l’economia sta vivendo un nuovo boom perché si passano più ore al lavoro in cambio di salari più bassi che non permettono neppure di risparmiare?”
A finire per prime nel mirino del senatore sono dunque le grandi società americana “che pagano bonus e stipendi incredibili ai propri ceo a fronte di salari che non permettono ai dipendenti di essere autosufficienti senza l’intervento dello Stato. Di fatto sono gli stessi lavoratori che attraverso le loro tasse pagano i sussidi per queste persone”.

domenica 29 luglio 2018

Lo spoil system "sovranista" Lega e Cinque Stelle propongono Marcello Foa e Fabrizio Salini ai vertici della Rai

 
 
28 / 7 / 2018 
global project Antonio Pio Lancellotti
Che la Rai sia il terreno “principe” dello spoil system di “casa nostra” non lo si scopre certo oggi. E il sedicente “governo del cambiamento” in questo non fa sconti, allineandosi ad una tradizione che né gli anni né la numerazione delle Repubbliche hanno scalfito.

Ahed Tamimi rilasciata. Per Jorit si aspetta il rimpatrio tra poco. Oggi presidio a Napoli. De Magistris: "La libertà di Jorit è questione di demorazia"

 controlacrisi Autore: fabio sebastiani

Ahed Tamimi, l'attivista 17enne divenuta un simbolo della lotta popolare palestinese contro l'occupazione israeliana, e' tornata stamane in liberta'. Ha terminato di scontare otto mesi di detenzione inflitti da un tribunale militare per aver schiaffeggiato nel dicembre scorso due militari israeliani che erano impegnati nel villaggio cisgiordano di Nebi Saleh.

Roma, divelta la targa del viale dedicato a Valerio Verbano. (Ucciso dai fascisti).

Al Parco delle Valli danneggiata la segnaletica stradale che riporta l'intestazione del viale al giovane militante di sinistra ucciso a Roma nel 1980.
Roma, divelta la targa del viale dedicato a Valerio VerbanoQuesta mattina al Parco delle Valli è stata trovata divelta la segnaletica stradale che riporta l'intestazione del viale a Valerio Verbano, giovane militante di sinistra ucciso a Roma nel 1980. A rendere noto l'atto vandalico è  il presidente del Municipio III di Roma Giovanni Caudo. "Ho chiesto alla polizia locale di fare gli accertamenti, domani stesso la segnaletica tornerà al suo posto. Un gesto, qualunque ne sia la natura, che sfregia la memoria di una vicenda che è entrata a far parte della  storia popolare del quartiere", sostiene Caudo. 

La sovranità appartiene al popolo o allo spread? Antonio Maria Rinaldi e Scenari Economici a Milano

I VERI PROBLEMI DAVANTI AL GOVERNO di Nino Galloni.

https://scenarieconomici.it

Il Tav e le nomine Rai vengono dipinte dagli avversari del governo quali prove dei contrasti interni e dei problemi della nuova maggioranza.
In realtà si tratta di tempeste in bicchieri d’acqua e, semmai, di sintonia futura: certo, tutto può accadere, persino che ci stiamo sbagliando e che, tra qualche mese, salti tutto di fronte alle difficoltà proprie della legge finanziaria.
Tuttavia la mia previsione è diversa. L’attuale cambiamento è importante ed irreversibile, sebbene varie questioni adesso in ballo rilancino la prospettiva di un’alleanza strategica tra PD e Forza Italia (e ciò beninteso rafforzerebbe quella fra gialli e verdi).
Ma, se il governo supererà le tante tempeste nel bicchiere ed anche la primavera, quella della legge finanziaria in autunno, sarà pronto per affrontare le quattro grandi sfide che accompagneranno l’Europa e non solo verso i veri guai del 2019:
1) la crisi finanziaria globale che seguirà l’allineamento della BCE sulle posizioni più restrittive della FED e l’aumento dei tassi d’interesse che, col rafforzamento  insensato del dollaro, costringeranno Trump ad insistere coi dazi (la crescita del pil usa è stata tutta dovuta all’acquisto di merci usa prima dei dazi stessi);

Come la banca ti sottrae quattrini con clausole scritte piccole piccole nei contratti. (di Olindo Cervi)

https://scenarieconomici.it



Buongiorno a tutti,
Oggi cercheremo di spiegare con parole semplici (impresa quasi
impossibile) i meccanismi complessi della matematica finanziaria attraverso i
quali le banche e le società finanziarie vi sottraggono quattrini in modo poco
trasparente.
Vediamo come funziona la LA PENALE DI ESTINZIONE ANTICIPATA.
A tantissimi di noi è capitato di contrarre un mutuo o un finanziamento
ed estinguerlo anticipatamente. Se nelle pieghe del contratto era scritta una
clausola piccolissima che prevedeva una penale di estinzione anticipata,
vediamo cosa ci è successo e, nella maggior parte dei casi, non ce ne siamo
accorti.
Tale analisi ha lo scopo di verificare quanto costa effettivamente la penale
per estinzione anticipata e si propone di determinare il tasso effettivo (TAEG)
senza fermarsi alle apparenze.
Nella maggior parte dei mutui se si verifica la incidenza percentuale della
penale per estinzione anticipata, tali mutui risultano usurari.

Saranno “solo sondaggi”, ma intanto Potere al Popolo sale al 2,7%

http://contropiano.org

Sondaggio Lorien di 4 giorni fa. Tutti gli altri invece ci danno intorno al 2%, ma registrano comunque una crescita costante dopo le elezioni. E’ solo una constatazione, che però può aiutare tutta la nostra gente a fare ancora di più, meglio, a crescere come capacità collettive, dimensioni, radicamento sociale.

Fatte le solite premesse (i sondaggi sono solo indicativi, a questi numeri così bassi poi hanno margini di errore enormi, siamo comunque su cifre che non ci soddisfano, e per noi comunque la crescita che ora conta è di militanti, di quadri, di sedi, di attivismo sociale…), mi sembra una cosa bellissima.
Innanzitutto ci conferma che in questi mesi siamo riusciti a fare un MIRACOLO. Dopo il 4 marzo, infatti, non avete idea che spinte c’erano per far finire anche quest’esperienza di Potere al Popolo!, come puntualmente accaduto dal 2008 in poi.
Abbiamo dovuto subire tutti i tic della vecchia sinistra: il catastrofismo, i piagnistei, i rancori, il “bisogna sciogliere tutto”, il “riapriamo il cantiere della sinistra”. Tutte cose viste e straviste, tutti errori già fatti…

2013 - Ecco la vera storia della banda Sacco Camilleri scrive un «western mafioso»

https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it

Esce da Sellerio un romanzo ambientato negli anni Venti

Esce da Sellerio un romanzo ambientato negli anni Venti
PALERMO - Quando aveva sei anni Filippo, nipote di Andrea Camilleri, imparò a tuffarsi in mare e a prendere i ricci. Il suo insegnante in queste specifiche materie era un signore dai modi affabili ed estremamente perbene, che si chiamava Giovanni Sacco, perito tecnico del comune di Porto Empedocle. Un giorno, Giovanni Sacco andò a trovare Andrea Camilleri e gli consegnò un voluminoso incartamento contenente la trascrizione di un processo e un memoriale. Era la storia della famiglia Sacco. I fratelli Sacco erano cinque: Vincenzo, Salvatore, Vanni, Girolamo (genitore del perito tecnico), Filomena e Alfonso. Erano di Raffadali, in provincia di Agrigento. Il padre, Luigi, era poverissimo e cominciò a fare qualche soldo innestando alberi di pistacchio e acchiappando mosche per conto di un farmacista, quelle mosche speciali da cui si otteneva la cantaride, il viagra dell’epoca. Così compra un po’ di terreno. I figli lo aiutano nel lavoro e la fattoria fiorisce. I ragazzi vanno in guerra, quella del 15-18, dove si fanno onore. Tornati dal fronte, gli intraprendenti fratelli aprono un mulino, comprano un autobus che fa servizio postale e passeggeri per Agrigento. Vincenzo, nei giorni di festa, fa il fotografo di matrimoni, battesimi e funerali.

Il falso liberismo dell’ordoliberismo.

In Occidente, dalla Seconda guerra mondiale e fino agli anni Settanta del secolo scorso, l’ideologia che ha vinto la battaglia all’interno della società civile diventando egemone è stata quella keynesiana. Dagli anni ’80 in poi è invece avvenuto un netto cambiamento con l’affermazione della egemonia neoliberista, sia pure con differenti configurazioni a seconda dei diversi contesti nazionali.   
 

Dapprima in Germania e poi in Europa è stata la variante tedesca “ordoliberista a vincere il dibattito culturale, così da diffondersi attraverso gli “apparati ideologici di Stato”, diventando senso comune e creando i presupposti per un complesso sistema di controllo. Spesso questo avviene senza percezione da parte della maggioranza della popolazione, tant’è che vi è una grande confusione in merito al suo effettivo contenuto. Nelle prossime pagine, si cercherà di fare chiarezza su questo tema, ricostruendone le idee e il periodo storico nel quale si è affermato.

Austerità in Italia: i sacrifici alimentano il debito.

Evidence indicates that the tightening of restrictive policies experienced in Italy after 2010/11 did not lead to fiscal consolidation, while they contributed to increase debt-to-GDP ratio by curbing aggregate demand. Particularly, budget cuts occurred in health and education. On the contrary, we argue that expansionary measures may lower the debt ratio by increasing real output.

Al contrario, in questa breve nota proveremo a mostrare per mezzo di alcuni dati di contabilità nazionale che i tagli alla spesa e l’aumento della pressione fiscale ci sono stati, e che proprio per questo il rapporto debito/PIL è aumentato.

Il fondamento economico per cui le politiche di austerità fiscale possono in molti casi peggiorare ciò che dicono di voler migliorare, ossia il rapporto debito/PIL, risiede nel fatto che, per via del moltiplicatore fiscale,[1] la riduzione di debito pubblico – attuata ad esempio grazie ad un avanzo di bilancio – può causare una riduzione del denominatore del rapporto (il reddito) di proporzione maggiore della riduzione del numeratore (il debito pubblico). In altre parole, un consolidamento fiscale, inteso come taglio della spesa o aumento delle tasse, può far crescere il rapporto debito/PIL invece di ridurlo.[2] 
Per queste ragioni il principio del bilancio in pareggio, introdotto in Costituzione nel 2012 ed in linea con le linee di politica economica dettate dal Fiscal Compact, non è virtuoso ogni qual volta l’economia si trovi in una fase ciclica negativa o comunque vi siano nel Paese lavoro e capacità produttiva (gli impianti delle imprese) inutilizzati o sotto-utilizzati.[3] 
In tali circostanze, infatti, perseguire il bilancio in pareggio tagliando la spesa equivarrebbe – per parafrasare metafore poco appropriate ma molto usate nella recente campagna elettoralead un padre di famiglia indebitato che rinunciasse ad andare a lavorare per risparmiare sul costo del trasporto verso il posto di lavoro.

Libro. Paul De Grauwe e il pendolo dell’economia tra mercato e pianificazione.

Limiti interni e limiti esterni del sistema economico.  

È uscita in questi giorni per i tipi de «Il Mulino» la traduzione italiana del libro di Paul De Grauwe I limiti del mercato. Da che parte oscilla il pendolo dell’economia?  
Si tratta di un testo importante se non altro perché è stato scritto da uno dei maggiori studiosi dell’economia dell’Unione europea, autore del manuale sul quale si formano le nuove generazioni di economisti nelle università di diversi Paesi dell’Unione.
Ma il libro è soprattutto un esempio di chiarezza nell’esposizione di problemi economici complessi che diventano immediatamente comprensibili anche per i non addetti ai lavori. De Grauwe non è un sostenitore di teorie economiche antisistema, ma è anzi un economista molto ascoltato che insegna alla London School of Economics: fonda le sue tesi sulle teorie di studiosi sicuramente mainstream come Daniel Kahneman, vincitore del premio Nobel per l’economia 2002, o Raghuram G. Rajan e Luigi Zingales[1], e su teorie politiche di grande successo come quelle di Robinson e Acemoglu[2].

Ambiente. Nasce ad Amatrice l'ecologia solidale. "Cento comunità contro la plastica"

Il primo forum Laudato si’ promosso da Slow Food e dalla Chiesa di Rieti. L’enciclica di Francesco dà vita a una rete che vuole salvare il Pianeta.
...A questo ritmo, nel 2050 la quantità di plastica supererà in peso quella dei pesci...  
 
È l'onda lunga creata da papa Francesco. A tre anni dall'enciclica che ha puntato l'attenzione sui temi ambientali, è nato ad Amatrice il primo forum delle Comunità Laudato si'. Lo hanno promosso Slow Food e la Chiesa di Rieti dedicandolo a un tema molto concreto, i rischi prodotti dalla plastica in mare e le possibili soluzioni. 

"Abbiamo scelto di tenere il primo incontro ad Amatrice perché questa terra, ferita dal terremoto, evoca le difficoltà del rapporto tra uomo e ambiente", spiega Domenico Pompili, vescovo di Rieti. "Dobbiamo partire da una riflessione scientifica per mirare bene le nostre azioni, ma poi bisogna che queste azioni si realizzino perché i rischi derivanti da una cattiva gestione ambientale pesano sulla vita di ognuno di noi e sull'economia. Da marzo abbiamo già raccolto 26 adesioni di gruppi, altre sono in arrivo: contiamo di arrivare a un centinaio di Comunità a fine anno". 
"C'è stata una risposta straordinaria: sono arrivate richieste di adesione anche dall'estero", aggiunge Carlo Petrini, presidente di Slow Food. "Ora queste Comunità avranno una sede stabile, qui ad Amatrice, realizzata da Stefano Boeri, e svolgeranno una funzione di stimolo e di controllo: l'Unione europea deve proseguire con forza e rapidità la battaglia per l'eliminazione degli usa e getta: cotton fioc, cannucce, piatti, bicchieri, posate. Serve una mobilitazione che porti a moltiplicare le buone pratiche". 

Parliamo di prospettive industriali.

Marchionne è stato salutato come un grande eroe nazionale. Ma per quanto ci dispiaccia la sua morte precoce, ci permettiamo di ribadire che molte delle sue azioni non ci sono a suo tempo piaciute e continuiano a pensare che la sua strategia si ritrova oggi in un mare di difficoltà anche per le scelte del […]
La stampa internazionale ha pressoché unanimemente salutato in Marchionne uno dei più grandi manager della sua generazione e lodato le sue grandi capacità. E certo, se guardiamo ai suoi risultati economici e finanziari sino al momento della sua morte, si capisce certamente la ragione di questo tipo di giudizi. Lasciamo stare Trump, che lo ha paragonato a Henry Ford; sul Financial Times, un quotidiano in genere piuttosto misurato, si è parlato di Marchionne come di una leggenda nel settore, è stato sottolineato il suo coraggio, la sua grande capacità di lavoro, la sua abilità nel dealmaking e si è ricordato come egli avesse una mente molto sveglia.

"Sanità alla canna del gas e tra emergenze senza fine, mentre la depressione diventa una malattia di massa che colpisce le classi meno abbienti".


Il Domenicale di Controlacrisi, a cura di Federico Giusti.
 

controlacrisi.org
Il fondo sanità sta prendendo corpo, il suo ammontare dovrebbe essere in toto pari 112,6 miliardi di euro, un incremento dello 0,83 % rispetto al 2017 quando il Fondo sanitario nazionale riparti' 111,7 miliardi.
Ma questi soldi sono sufficienti a fronteggiare l'emergenza sanitaria nel paese?
Forse dovremmo prima analizzare le cifre che portano a 112,6 miliardi di euro, se lo facessimo scopriremmo che sul sistema sanitario viene scaricata la lotta alle ludopatie senza finanziamenti aggiuntivi, solo 150 milioni destinati a stabilizzazioni e assunzioni, numeri al di sotto delle reali necessità.
Per chi avesse voglia di approfondire l'argomento rinviamo a una circolare Ministeriale (clicca qui)
Non è facile del resto ricostruire nel dettaglio cifre e spese, forse il punto di partenza dovrebbe essere altro, non il rispetto dei vincoli di spesa e delle politiche di austerità, dovremmo partire dai bisogni reali per costruire un piano sanitario capace di affrontare e risolvere i problemi sempre piu' gravi. Prima gli italiani? Non sembra proprio, sono decine di migliaia i senza cura, quanti attendono mesi prima di una cura o di una tac.

Sulla sovranità algoritmica. Ecco come le multinazionali sfruttano la nostra pigrizia.

La vicenda della multa comminata dall’Unione europea a Google per aver violato le regole della concorrenza e del mercato si presta a una lettura ben diversa da quelle, puramente economiciste, in circolazione, se ci soffermiamo appena sul ruolo svolto da questo genere di aziende nella sicurezza informatica e nel cyber warfare. Secondo dati del Sole 24 ore, negli ultimi 10 anni l’Unione europea ha imposto multe per un totale di 23 miliardi 139 milioni di euro [1].


Le multe riguardano certamente anche cartelli europei nel campo della telefonia e dell’automobile; prevalgono tuttavia di gran lunga i colossi dell’informatica statunitensi: Microsoft, Google, Intel, Apple, e in misura assai minore Facebook, collezionano oltre due terzi delle sanzioni per un totale di 18 miliardi di euro. L’entità della multa dipende dalla durata della violazione, dalla gravità dell’illecito e dal giro d’affari del soggetto interessato, fino al 10% del suo giro d’affari. Nel 2017, Google ha chiuso con un fatturato di 111 miliardi di dollari, pari a 95 miliardi di euro [2]. Pertanto, nel multare l’azienda di 4,3 miliardi (un terzo dell’utile netto dichiarato nel 2017) la UE ha deciso di non calcare eccessivamente la mano.

I discount mettono all’asta l’agricoltura italiana.

L’uccisione di Soumaila Sacko sembra aver risvegliato qualche curiosità nel giornalismo italiano su come funziona davvero la filiera che porta il cibo dai luoghi di produzione fino alle nostre tavole. E quindi appaiono, alcune volte, reportage che scoprono ciò che sindacalisti e attivisti spiegano da anni.
 

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L’offerta è di quelle irrinunciabili: una bottiglia di passata di pomodoro a 39 centesimi di euro, un litro di latte a 59 centesimi, un barattolo da 370 grammi di confettura extragusti a 79 centesimi, un pacco di pasta trafilata al bronzo a 49 centesimi. Diffuso a tappeto nelle cassette delle lettere e su internet, il volantino promuove i saldi sul cibo per attrarre una clientela sempre più vasta. A firmarlo è il gruppo Eurospin, quello della “spesa intelligente” e del marchio blu con le stellette, discount italiano con una rete di oltre mille punti vendita in tutta la penisola e vertiginose crescite di fatturato annuali a due cifre .

Facendo un rapido calcolo, è possibile preparare una pasta al pomodoro per quattro persone spendendo quanto un caffè al bar. Ma come fa il gruppo veronese a proporre prezzi così stracciati? Dietro le offerte al consumatore, c’è un meccanismo perverso che finisce per schiacciare intere filiere e che ha conseguenze sulle dinamiche di produzione e sui rapporti di lavoro nelle campagne: l’asta elettronica al doppio ribasso.

Altan, gli ultimi due mesi.

Altan

Warren Mosler: "Uscire dall'euro e non pagare il debito per azzerare la disoccupazione" (2012)

COME USCIRE DALL'EURO E AZZERARE IL DEBITO PUBBLICO IN 10 MINUTI - Marco Saba

La libertà dei poveri (struggente)

http://contropiano.org/

I poveri erano così tanto poveri
che presero la loro fame
e la misero in bottiglia e se la andarono a vendere.
Se la comprarono i ricchi,
i ricchi che nella vita avevano mangiato di tutto,
dal caviale ripieno all’ossobuco di culo di cane allo spiedo.
Però la fame dei poveri in bocca non l’avevano assaggiata mai,
così i ricchi se la comprarono.
La pagarono bene e i poveri furono contenti
e per un po’… per un po’ tirarono avanti.
Poi i poveri tornarono ad essere poveri,
così allora i poveri presero la loro sete
e la misero in bottiglia e se la andarono a vendere.
Se la comprarono i ricchi,

Le reti vanno giù e i Notav raggiungono il cantiere!

http://contropiano.org

Quella di ieri è stata una grande giornata No Tav!
Una giornata di gioia ma anche di determinazione, di quelle giornate che rimangono impresse e siamo contenti che questa volta lo saranno non solo nei nostri cuori, ma anche in quelli di tanti amici No Tav venuti da tutta Italia per partecipare al Festival Alta Felicità.
La gita al cantiere per la prima volta in 3 anni ha spinto l’organizzazione ad interrompere le attività del Festival per un’iniziativa di mobilitazione, alla luce della volontà del movimento di ribadire una volta in più, casomai ce ne fosse bisogno, che questa lotta dopo quasi 3 decenni è ancora forte e determinata.
La gita ha visto la partecipazione di oltre 5000 persone che subito dopo pranzo, nonostante il divieto di transito della prefettura nella zona attorno al cantiere,  si sono mosse dall’area del Festival in direzione Clarea.
Tra forti piogge e repentine schiarite, diversi chilometri sono stati macinati senza mai perdere l’entusiasmo ed arrivati davanti i jersey posti dalla Questura torinese per impedire l’avvicinamento al cantiere, sono stati i più “anziani” della valle a tagliare col flessibile le recinzioni metalliche.
Questo gesto ha dato il via ad una vera e propria operazione di smontaggio che in pochi minuti ha permesso al grosso corteo di avanzare lungo il sentiero, fino a raggiungere la prossimità delle reti del cantiere difese da carabinieri in assetto antisommossa e la questura torinese.

sabato 28 luglio 2018

SIRIA: BAGNAI AL SENATO RICORDA LE FAKE NEWS SULL'IRAQ, DA COLIN POWELL A TONY BLAIR

EUROPA AMICA: Jucker sta tentando di fare il solito regalo alla Germania e penalizzare l’Italia.

https://scenarieconomici.it
Come sapete Juncker, nel proprio recente viaggio a Washington, senza nessuna delega particolare, avrebbe concluso un accordo con Trump per evitare la guerra commerciale con gli USA….. praticamente arrendendosi senza condizioni. Le condizioni sarebbero le seguenti:
  • niente dazi ai prodotti USA, come Harley Davidson, Jeans e Bourbon (Hurra!);
  • niente dazi alle auto europee ;
  • agevolazioni all’importazione di Soia USA e di Gas Naturale liquido americano;
  • Trump (forse) riconsidererà i dazi su acciaio ed alluminio.
Praticamente Juncker ha calato le braghe, del resto con il surplus commerciale europeo non poteva fare altro , e poi i dazi sul bourbon sarebbero stati eccessivi. Perchè questo accordo? Perchè gli USA non possono più esportare la propria soia in Cian, a causa della guerra commerciale in corso, per cui, per non danneggiare i contadini del Midwest, devono esportare altrove. Dove quindi se non in Europa?
Purtroppo da noi la soia si produce, e sapete chi ne è il maggior produttore? Una carta vi aiuterà a capire: