lunedì 18 giugno 2018

La crescita del debito pubblico mondiale è endemica e non ha soluzione tradizionale.

https://scenarieconomici.it

Cari amici,
si parla sempre del problema del debito italiano e della necessitò di fare “Austerità” per riuscire a coprirlo. Però il debito è un problema solo italiano o insito nella nell’evoluzione moderna dell’economia?
Vediamo gli USA:

Questo grafico di ZH ci mette in luce l’andamento del debito, del tasso di crescita della popolazione USA (in giallo) e del PIL (in Nero). Storicamente, nei 200 anni di storia degli USA, abbiamo avuto momenti in cui il tasso di crscita del PIL è precipitato, o in cui la popolazione ha avuto un momento di sviluppo limitato, ma si è trattato di eventi storici di carattere bellico, in cui gli uomini partivano per la guerra, le attività economiche ordinarie  pativano un rallentamento e lo Stato Federale investiva grandi cifre nello sforzo bellico.  Ora la crisi è nuova ed epocale:

  • il debito pubblico esplode;
  • la crescita è lenta;
  • la popolazione non cresce;
  • ma non c’è una guerra.
Si tratta di un problema solo di debito pubblico? Pare proprio di no, ci sono anche le spese future del bilancio dello stato non coperte:



A questo punto vediamo una prospettiva del debito dei primi 13 paesi al mondo. Ecco il risultato:

Possiamo notare che :
  • il debito sul PIL è esploso a livello mondiale;
  • si tratta di debito in valuta nazionale dei singoli paesi;
  • si tratta quasi per intero di debiti su titoli che possono viaggiare sul mercato.
Quindi l’esplosione del debito non è un problema esclusivamente italiano, ma mondiale. Un problema che evidentemente non si risolve con l’austerità, ma che necessita un tipo diverso di gestione. Il fatto che sia costituito essenzialmente da titoli sul mercato da un lato ci dovrebbe sollevare, perchè vuol dire che esiste un mercato per qusto debito, ma dall’altro non far dormire la notte, perchè vuol dire che ci sono bolle enorme di debito finanziario.  Dovremmo chiederci quale sia la possibile soluzione a questo problema mondiale, che sicuramente non può provenire dall’austerità, ma che necessità qualcosa di completamente nuovo

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