lunedì 11 giugno 2018

Droghe, il punto sulla diffusione in Europa. "La sfida è sulle sostanze psicoattive"



controlacrisi
Oltre 92 milioni di adulti nell’UE (15-64 anni) hanno provato una droga illecita nel corso della loro vita e nel mercato della droga, sempre più dinamico e adattabile, cresce la disponibilità di cocaina così come di nuovi oppiacei sintetici e cannabinoidi. Lo rileva l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA) nella sua Relazione europea sulla droga 2018: tendenze e sviluppi. La cocaina è lo stimolante illecito più consumato in Europa. Circa 2,3 milioni di giovani adulti (15-34 anni) ne hanno fatto uso nell’ultimo anno (UE-28). Sebbene il prezzo della cocaina sia rimasto stabile, la purezza della sostanza in strada ha raggiunto il livello più alto in un decennio nel 2016. Anche il numero di sequestri di cocaina è aumentato. Nel 2016 ne sono stati segnalati nell’UE circa 98 000 (90 000 nel 2015) per un totale di 70,9 tonnellate.


L’Europa costituisce un mercato importante per le sostanze illecite che vi vengono introdotte clandestinamente da varie regioni del mondo, tra cui l’America latina, l’Asia occidentale e l’Africa settentrionale. Tuttavia, la relazione odierna evidenzia anche il ruolo dell’Europa come regione produttrice, sottolineando che quest’anno, per un’ampia gamma di sostanze, si osservano alcuni preoccupanti segnali di un aumento dei livelli di produzione di droghe in Europa.
Molti sono gli elementi che attestano l’esistenza di laboratori illeciti che producono cocaina, un aumento del numero di laboratori di MDMA («ecstasy») smantellati, un incremento della produzione di metamfetamine e un maggiore coinvolgimento della criminalità organizzata in tale produzione, lo svolgimento delle fasi finali della produzione di amfetamine nel paese di consumo e la scoperta di un numero ridotto di laboratori di produzione di eroina.
La cannabis continua ad essere la sostanza illecita più diffusa in Europa. Circa 17,2 milioni di giovani europei (15-34 anni) hanno fatto uso di cannabis nell’ultimo anno (UE-28) e circa l’1% di adulti europei (15-64 anni) ne fa uso quotidianamente o quasi quotidianamente (UE-28).
La cannabis è stata coinvolta in oltre tre quarti (77 %) degli 800.000 reati di consumo o detenzione di droghe segnalati nell’UE nel 2016 per i quali è nota la droga primaria (figura 1.14). È anche la droga più sequestrata, con 763 000 sequestri di prodotti a base di cannabis segnalati nell’UE nel 2016. La cannabis è responsabile della maggior parte (45 %) dei nuovi ingressi in trattamento per tossicodipendenza in Europa (UE-28, Turchia e Norvegia). I recenti cambiamenti che hanno portato alla liberalizzazione della sostanza in alcune parti del mondo hanno dato luogo a innovazioni nei sistemi di distribuzione e nello sviluppo di prodotti a base di cannabis (ad esempio, liquidi da inalazione, prodotti commestibili e varietà ad alta potenza).


Le nuove sostanze psicoattive (NPS/«nuove droghe») continuano a rappresentare una sfida considerevole dal punto di vista politico e della salute pubblica in Europa. Le NPS, che non sono sottoposte ai controlli antidroga internazionali, comprendono varie sostanze, tra cui cannabinoidi sintetici, oppiacei, catinoni e benzodiazepine. Nel 2017 sono state segnalate per la prima volta al sistema di allerta precoce (EWS) dell’UE 51 NPS, circa una alla settimana. Sebbene il numero totale annuo di nuove sostanze che fanno ingresso sul mercato sia in calo rispetto agli anni di punta, il numero complessivo di NPS disponibili rimane elevato. Alla fine del 2017 l’EMCDDA monitorava oltre 670 NPS (rispetto a circa 350 nel 2013).
Se nel complesso, in termini di volume, i mercati tradizionali delle droghe offline continuano a prevalere, i mercati online sembrano assumere una crescente importanza, creando una nuova sfida per le misure di controllo antidroga.
Un recente studio EMCDDA-Europol ha individuato oltre 100 mercati mondiali sulla «rete oscura» (darknet), in cui circa due terzi degli acquisti sono legati alle droghe. Anche il web accessibile e i social media sembrano divenire sempre più importanti, soprattutto per quanto riguarda la fornitura di NPS e l’accesso ai farmaci utilizzati in modo improprio.

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