lunedì 21 maggio 2018

Libro. Una, un urlo di rabbia contro gli abusi impuniti

''Io sono Una'', graphic novel pubblicato dalla casa editrice Add Editore e tradotto da Marta Barone, narra una storia agghiacciante all'interno della quale viene sviscerato e analizzato un tema di grande attualità: quello della violenza sulle donne. 

Stefania Massari Libri al femminile 

Il 5 luglio del 1974 un uomo con un martello e un coltello aggredisce, in una stradina, una donna di 37 anni originaria di Keighley. Lo stesso episodio si verifica il 15 agosto e il 27 agosto.Tre anni dopo, precisamente nel 1977, altri omicidi vengono commessi fra Leeds e Bradford. In quel periodo, Una, ragazzina dodicenne, cresce ed impara a suonare la chitarra, strinpellando ''Mull of kintyre''(di Paul McCartney & Wings); mentre i suoi coetanei ascoltano il punk: un genere musicale di protesta.
Per chi non lo sapesse ancora, gli anni '70 furono un decennio alquanto turbolento caratterizzato soprattutto da: scioperi, legge per la parità retributiva, lotte contro la discriminazione sessuale e prime rivolte razziali. Gli omicidi commessi avevano un unico movente: un odio viscerale contro le donne, in particolare le prostitute. Anche Una è vittima di violenza sessuale. Un argomento considerato, soprattutto in quel periodo, ancora un tabù.
Dato il contesto misogino e profondamente maschilista e gli avvennimenti che si sono succeduti, alle ragazze si consiglia "di vestire in modo non appariscente", "di tornare a casa presto la sera", come se la colpa della violenza subita fosse la loro. Di contro, battaglie femministe prendono vita e si dilagano per tutte le strade di quartiere.
Ma dov'è la giustizia? E perché, facendo un volo pindarico dagli anni '70 a oggi, si deve ancora parlare di educazione sentimentale?

Eppure noi donne dobbiamo fare i conti con questa continua arroganza, malvagità e crudeltà che anima i cuori di questi uomini deboli che, non potendoci avere alle loro condizioni, cosa fanno? Ci uccidono. Ed ecco che il nostro urlo di rabbia e disapprovazione può essere veicolato dalla letteratura, perché questo graphic novel non è solo un volume illustrato da una bravissima disegnatrice, ma è uno strumento di denuncia sociale che dovrebbero leggere soprattutto gli uomini.
Una, con un linguaggio chiaro, ostinato e lineare, arriva dritta all'obiettivo: raccontare una storia che ha per protagoniste tutte noi, perché è in quell'articolo indeterminativo che possiamo riconoscerci. Allora diciamo basta alla violenza, a quel velo di omertà che avvolge la nostra società. Diciamo basta al senso di oppressione che ci attanaglia e diciamo sì al rispetto, alla gentilezza e alla bontà d'animo, valori che si devono insegnare sin da bambini.
Ogni donna ha la sua dignità in quanto essere umano libero di decidere del suo futuro. Non calpestiamola. Anzi, impariamo a fare rete affinché la solitudine non sia la condizione necessaria alla sopravvivenza, e che l'amore, l'affetto e la fratellanza siano i principi cardini su cui basarci per cambiare lo stato attuale delle cose.
Oggi più che mai, Una ci insegna a reagire. Facciamolo con coscienza senza aver paura di chiedere aiuto.

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