sabato 31 marzo 2018

Migranti. "Parigi ci deve spiegazioni". La Farnesina convoca l'ambasciatore francese dopo il blitz di Bardonecchia.

Agenti della Dogana francese piombano armati in una sala della stazione adibita all'assistenza profughi. La denuncia della ong Rainbow4Africa.

L'ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, è stato convocato alla Farnesina in relazione all'episodio di Bardonecchia, dove cinque agenti delle dogane francesi hanno fatto irruzione in una sala della stazione gestita dal Comune in cui operano i volontari della Rainbow4Africa per dare assistenza ai migranti respinti dalla Francia e a quelli che tentano la traversata al confine. Lo fanno sapere fonti della Farnesina.
"Abbiamo chiesto spiegazioni al governo francese e all'Ambasciata di Francia a Roma, attendiamo a breve risposte chiare, prima di intraprendere qualsiasi eventuale azione", avevano già fatto sapere fonti del ministero.

Il blitz francese diventa dunque un vero e proprio caso diplomatico. E non si fermano le proteste di molti politici italiani: dal segretario della Lega Matteo Salvini, che chiede l'espulsione di diplomatici francesi, al segretario reggente del Pd Maurizio Martina, che sottolinea come questa non sia la strada per costruire una nuova Europa.
Intanto i fatti: venerdì sera, intorno alle 21 a Bardonecchia, nel torinese, alcuni uomini della dogana francese, armati, sono entrati senza permesso nella sala gestita dal Comune di Bardonecchia, vicino alla stazione dove operano i volontari della Rainbow4Africa per dare assistenza ai migranti respinti dalla Francia e a quelli che tentano la traversata al confine. Alla sala hanno accesso solo gli operatori e i mediatori culturali del Comune ma gli agenti francesi sono comunque entrati obbligando un migrante, di colore, a sottoporsi al test antidroga delle urine. Un esame risultato negativo, come fanno sapere alcuni volontari.
A denunciare il blitz è stata la stessa ong lamentando "la grave ingerenza, inaccettabile, all'operato dell'ong e delle istituzioni italiane". "Un presidio sanitario è luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra. - ha scritto l'ong in un post su Facebook - Rainbow4Africa agisce secondo principi inviolabili: indipendenza, neutralità, imparzialità e umanità. L'azione degli agenti della Dogana Francese viola tali principi. Il comportamento adottato nei confronti del ragazzo nigeriano appare irrispettoso dei diritti umani".
I volontari presenti hanno anche provato a chiedere spiegazioni agli agenti, ma senza successo. Per questo dell'accaduto sono stati informati il prefetto di Torino Renato Saccone e l'assessore regionale alle pari opportunità Monica Cerutti.
"Riteniamo questi atti delle ignobili provocazioni. Abbiamo fiducia nell'operato delle istituzioni e della giustizia italiana, che sono state investite della responsabilità di attuare i passi necessari verso la Francia. Il nostro unico interesse rimane assicurare rispetto dei diritti umani dei migranti", ha spiegato il dottor Paolo Narcisi, presidente di Rainbow4Africa. A lui si aggiunge l'avvocato Lorenzo Trucco, presidente di Asgi: "Ritengo che quanto accaduto sia una gravissima violazione non solo di quel sistema dei diritti umani che dovrebbe contraddistinguere l'Europa, ma anche una violazione dei principi basilari della dignità umana, intollerabile nei confronti di persone venute per richiedere protezione. Si valuterà pertanto ogni possibile azione per contrastare simili comportamenti".
È quanto sottolineato fonti della Farnesina in relazione all'episodio di ieri a Bardonecchia, dove cinque agenti delle dogane francesi sono piombati armati nella sala della stazione dove opera Rainbow4Africa. E, di fronte allo stupore di medici e volontari, hanno costretto un migrante a sottoporsi al test delle urine. È un vero e proprio sconfinamento quello compiuto la scorsa sera da cinque agenti delle dogane francesi.
A denunciare lo sconfinamento è stata la stessa Rainbow4Africa, associazione che assiste i profughi che sempre più numerosi scelgono le Alpi per tentare di oltrepassare la frontiera. Una "grave ingerenza nell'operato delle ong e delle istituzioni italiane", si legge in una nota diffusa a tarda sera, con cui Rainbow4Africa ricorda che "un presidio sanitario è un luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra". A condannare l'episodio sono già intervenuti diversi politici italiani, dal Pd a Fratelli d'Italia.

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