domenica 30 aprile 2017

Debito pubblico: una voragine inestinguibile per truffarci tutti

https://ununiverso.it

I mass media non sanno come giustificare il fatto che nonostante aumentino gli incassi dello stato italiano il debito pubblico continui a salire. SMASCHERATI
E ora anche i mass media, davanti a milioni di telespettatori, si chiedono (o fanno finta di chiedersi) come mai il debito pubblico continui a salire nonostante gli incassi dello stato siano aumentati a suon di tasse a carico dei cittadini. Alcuni cercano di dare spiegazioni pietose e insignificanti, altri non ci provano nemmeno, il tutto per nascondere un fattore che loro sanno benissimo: il debito pubblico è una voragine inestinguibile, o per meglio dire, un sistema studiato ad oc per essere inestinguibile! Esso è creato per espropriare la proprietà privata a milioni di cittadini occidentali, per tenerli “sotto scacco” e renderli schiavi.
Secondo gli ultimi dati trapelati, dividendo l’attuale presunto debito pubblico per tutti i cittadini italiani, viene fuori che ogni singolo cittadino è in debito con la banca centrale di oltre 30.000€.
Ma siamo in debito per che cosa? Dovremmo semplicemente restituire “interessi fantasma” sui prestiti fatti dalla BCE allo stato italiano. Siamo un popolo vittima del Signoraggio Bancario.
Il Signoraggio Bancario è la più grande truffa della storia, e sta alla base del sistema del debito pubblico. La comprensione dei meccanismi di questo inganno risulta difficile ad alcune persone poiché faticano a modificare la propria mappa mentale, ormai sedimentata a livello cerebrale grazie ad anni di manipolazione subliminale da parte del sistema. Abbiamo quindi deciso di proporvi un esempio elementare che spieghi il tutto in un modo tale da essere percepito perfino da un bambino, il classico esempio dei naufraghi sull’isola deserta.

La verità sul debito e sulla crisi

Intervista Mia TV: Salvo Mandarà annulla il debito pubblico!

EURO: ELIMINARE IL DEBITO O I POPOLI? - prof. Giacinto Auriti

L’Italia in realtà non ha nessun debito pubblico – anzi e’ in credito di oltre 1000 miliardi di euro(IL DEBITO ESISTE Perché è UNA TRUFFA)

http://www.italiapatriamia.eu/

Facendo due conti molto semplici potremmo accorgerci di un’anomalia piuttosto bizzarra nel computo del famigerato debito pubblico italiano. La cosa richiede una certa concentrazione e la ferrea volontà di capire a fondo cosa diavolo sia questo ”debito”, che tutti abbiamo nel groppone, che però nessuno di noi ha mai contratto ma che dobbiamo, per misteriosi motivi, ripagare interamente con le nostre tasche e con il nostro lavoro.
Il debito pubblico non è una cosa da poco in quanto è la causa principale del costante aumento della pressione fiscale nel nostro Paese. Persino nel 2014, anno della ”finta ripresina” con i bluff economici del governo Renzi, le tasse sono aumentate comunque dello 0,2%, arrivando alla soglia record imbattuta del 44% (senza contare le tasse indirette come l’IVA, le accise sui carburanti o le imposte sui beni come il bollo auto, l’IMU, il canone RAI ecc… che fanno schizzare il totale dei balzelli da pagare allo Stato a ben oltre il 68% del proprio guadagno!).
Ma procediamo con ordine e cerchiamo di capire cos’è il debito pubblico e perché aumenta sempre.
Come funziona, economicamente parlando, una Nazione o un Gruppo di Nazioni?

LA TRUFFA DEL DEBITO PUBBLICO

https://scenarieconomici.it

Non esiste giorno senza che veniamo ammorbati dal mantra secondo il quale avremmo vissuto al di sopra delle nostre possibilità, distribuendo “troppo” benessere, così accumulando una montagna di debito pubblico. Quest’ultimo costituirebbe una zavorra per la crescita e un fardello che le precedenti generazioni hanno lasciato sulle nostre spalle e che noi stiamo colpevolmente trasferendo alle nuove. Per “salvare” queste ultime, non possiamo esimerci dall’applicare misure di austerità e fare le riforme strutturali. Per rafforzare il concetto si rifugiano su aspetti moralistico/colpevolistici (che non hanno NULLA di macroeconomico) del tipo: devi fare tu i sacrifici, in questo modo li eviterai ai tuoi figli; più ne fai e meno ne faranno loro! Di fronte a questo autentico ricatto morale, i più cedono ed acconsentono alla distruzione dei diritti, allo smantellamento dello stato sociale, alla riduzione degli stipendi, delle pensioni, alle svendite del patrimonio pubblico ecc.
Ma cos’è il debito pubblico e perché si forma? Occorre sapere che la spesa di qualcuno è SEMPRE il reddito di qualcun altro, pertanto il bilancio del settore pubblico (cioè la differenza tra entrate ed uscite statali) è lo specchio del bilancio del settore privato (al netto del bilancio estero). In parole semplici: se lo Stato spende 100 euro ed incassa 90, la differenza, pari a 10 euro, va al settore privato (costituito da privati cittadini e imprese) che si arricchisce. Se il settore pubblico ha un deficit di 10, il settore privato ha un avanzo di 10. Tanto si impoverisce il settore statale, tanto si arricchisce il settore privato e viceversa. Non ci credete? Ecco la situazione italiana dal 1999 ad oggi:
italy
Elaborazione su dati AMECO

Debito, la Grecia in vendita

https://ilmanifesto.it



Se qualcuno avesse ancora dubbi sull’uso ideologico del debito come «shock» per procedere all’espropriazione di diritti e beni comuni, è ancora una volta la drammatica esperienza della Grecia a diradarli.
Con 152 voti a favore e 141 contrari, lo scorso 27 settembre il Parlamento greco ha approvato le nuove misure di austerità, proposte dal governo Tsipras per ottenere la nuova tranche di prestiti dalla Troika, finalizzata al pagamento del debito.
Con i nuovi provvedimenti, la Grecia, come previsto dal Terzo Memorandum, viene posta letteralmente in vendita: tutte le proprietà pubbliche vengono trasferite all’Hellenic Company of Assests and Partecipations (HCAP), un superfondo finanziario con l’obiettivo esplicito di «ricavare liquidità a breve termine, facendo fruttare il patrimonio pubblico oppure vendendolo».
Basta scorrere l’elenco per vedere quanti settori strategici e proprietà pubbliche saranno coinvolte in quello che è già stato definito il più grande piano di privatizzazioni messo in campo in Europa dopo l’istituzione nel 1990 del Treuhandanstalt tedesco, l’ente di gestione fiduciaria che, tra il 1990 e il 1994, garantì, per la riunificazione della Germania, la dismissione di circa 8.000 aziende dell’ ex Ddr, per un valore patrimoniale pari a 307 miliardi di euro attuali.

L’insostenibilità del debito è matematicamente certa….

http://investimentomigliore.borse.it/

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….ma non gli frega nien­te a nes­su­no. Pa­doan : “i mer­ca­ti non hanno nes­sun dub­bio sulla so­ste­ni­bi­li­tà del no­stro de­bi­to”. Ba­na­le….ma po­te­va forse dire altro? In ve­ri­tà i mer­ca­ti hanno forti dubbi sulla so­ste­ni­bi­li­tà del de­bi­to ita­lia­no, basta guar­da­re il FTSE MIB ri­spet­to alle altre borse. Per­ché il mer­ca­to dei Bond, es­sen­do com­ple­ta­men­te di­stor­to dalla BCE , ora non conta nulla.
Negli ul­ti­mi tre mesi il no­stro de­bi­to pub­bli­co è au­men­ta­to di circa 32 mi­liar­di (12 per la ten­den­za + 20 per il sal­va­tag­gio di Mps e altre varie ed even­tua­li), circa 350 € per abi­tan­te : bru­cia re­cord come il Dow Jones. Ma ormai siamo abi­tua­ti a con­vi­ve­re con il de­bi­to, la fac­cia­mo da sem­pre, tutti. Se un Go­ver­no ti mette 80 euro al mese in busta paga, non ti chie­di da dove ven­go­no. Non ti chie­di se un gior­no do­vrai re­sti­tuir­li, e non ti chie­di quali con­se­guen­ze pos­sa­no avere sui tuoi di­scen­den­ti.

Primo maggio, alle donne conviene di più lavorare o smettere?

http://www.ilfattoquotidiano.it

di  | 30 aprile 2017

Si parla tanto di conciliazione tra lavoro e famiglia, un vero e proprio mantra che ricorre sui giornali, in tv, sui blog delle mamme e femminili. Ne parlano i ministri, anzi le ministre, e tutti quelli che sostengono che la crisi demografica ci debba spingere a mettere in atto politiche che consentano alle donne di tenere insieme un’occupazione pensata come full time e la famiglia, contro la piaga delle dimissioni post partum, volontarie o meno che siano. In tutti questi discorsi, appunto, ci si immagina sempre una donna che corre dall’ufficio all’asilo, e che faticosamente tenti di conciliare tutto, svegliandosi la mattina alle sei per fare le lavatrici e arrivando alla scrivania scarmigliata e affannata.
Questa immagine di madre esiste, e giustamente va aiutata affinché il suo carico sia meno gravoso. Ma immaginarla sempre e comunque come lavoratrice dipendente o paradipendente – per la quale vanno affinati gli strumenti di welfare aziendale o pubblico – dimentica chele donne lavoratrici dipendenti sono in Italia una minoranza. Perché nel nostro paese lavora meno di una donna su due, poco più di 4 su dieci. E le altre, quelle che lavorano, lo fanno in modo massiccio – e soprattutto crescente – in maniera precaria, senza contratto, con partita Iva, a volte in nero, con i voucher, con il lavoro a chiamata, insomma senza alcuna tutela né certezza e portando a casa – è il paradosso della nostra schifosa flessibilità, che non dà in cambio un compenso più alto, come dovrebbe, anzi viene sottopagata –  poche centinaia di euro, quando va bene.

NATO. Fino all'ultimo europeo

audiolibro - Ragazzi di vita di Pie Paolo Pasolini


Ragazzi di Vita di P.P.Pasolini 1 di 20


Ragazzi di Vita di P.P.Pasolini 2 di 20


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Ragazzi di Vita di P.P.Pasolini 4 di 20


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Ecco perché è vitale uscire dall'Euro e ritornare alla SOVRANITA' MONETARIA - post originale di R@P51

Supponiamo che io abbia bisogno di una riparazione da parte di un idraulico e che non abbia più soldi (euro).
(1) Chiamo l'idraulico, mi fa il lavoro e pago con un assegno postdatato di 100 euro.
(2) L'idraulico porta la sua macchina da meccanico per una riparazione e  paga con il mio assegno postdatato.
(3) Il meccanico va dal benzinaio e mette 100 euro di benzina, ma paga con il mio assegno postdatato.
(4) Il benzinaio porta la macchina dal carrozziere, per una riparazione, e paga con il mio assegno postdatato.
(5). Il carrozziere va in ferramenta per comprare la vernice e paga con il mio assegno postdatato.
(6) Il titolare della ferramenta va a cena con la famiglia in un ristorante e paga con il mio assegno postdatato.
(7) Il ristoratore paga il mio straordinario (lavoro per il ristorante) con il mio assegno postdatato.
Io posso, a questo punto, ricominciare il giro, all'infinito

Cosa è successo? 7 persone si sono scambiati beni e servizi per un valore di 700 euro (solo al primo giro) senza avere un euro, senza chiedere prestiti, senza pagare interessi, senza fare debiti, senza arricchire le banche, la BCE, il FMI, fregandosene delle agenzie di rating e dei mercati. Hanno usato un assegno postdatato come metro per misurare lo scambio di beni e servizi.

sabato 29 aprile 2017

Migliori addons Italiani Kodi aggiornati Gennaio 2017


http://www.yourlifeupdated.net/

Migliori addons Italiani Kodi aggiornati Gennaio 2017. Come ogni mese aggiorniamo la nostra lista di addons per Kodi dedicati al pubblico Italiano con molti esclusivi Italiani ma anche molti multi lingua con tanti contenuti nella nostra lingua.

Kodi è il media center per Windows, Android, Linux ed altri dispositivi più diffuso al globo ed esistono tantissimi addons per aggiungere contenuti anche in Italiano ma siccome sono molti gli addons è difficile trovare quelli giusti e noi vi offriamo una bella selezione dei migliori addon Italiani per Kodi aggiornati a Gennaio 2017 per accedere sia alle funzioni “pirata” che ai normali servizi web come YouTube, Netflix e Spotify ma con un occhio particolare ai contenuti in Italiano.

Torna a salire l’inflazione. E l’adeguamento di salari e pensioni?

Mercatino 2
  contropiano
Questa la notizia:
“Tornano a salire i prezzi in Europa. In Italia inflazione al top dal 2013
Nella zona euro ad aprile l'inflazione annuale riprende a salire: la stima flash di Eurostat indica 1,9%, dopo 1,5% a marzo, 2% a febbraio, 1,8% a gennaio, 1,1 a dicembre, 0,6 a novembre. Nell'aprile 2016 era a -0,2%. Per quanto riguarda i component principali, i prezzi dell'energia dovrebbero aumentare del 7,5% dopo 7,4% a marzo, servizi +1,8% dopo +1%, alimentari, alcol e tabacco +1,5% dopo 1,8%, beni industriali non energetici +0,3%, stabili rispetto a marzo. Per quanto riguarda l'Italia, c'è stato l'effetto Pasqua e ponte del 25 aprile sui prezzi, con un aumento da record ad aprile. Secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su mese e dell’1,8% su anno (+1,4% a marzo): la variazione massima da febbraio 2013 e la sesta consecutiva positiva. L’inflazione di fondo, al netto di energetici e alimentari freschi, sale di tre decimi di punto percentuale (+1% da +0,7% di marzo), quella al netto dei soli Beni energetici si mantiene stabile a +1,2% come nel mese precedente. Il dato acquisito per il 2017 è pari a +1,3%”
Il dato dell’inflazione in crescita viene salutato come un segnale di uscita dall’indice deflattivo fatto registrare per un lungo periodo e quindi, dal punto di vista capitalistico, di “rimessa in moto dell’economia”.

Viaggio in Turchia, che succede dopo il referendum? Prima tappa

 dinamopressGörkem Özer e Cosimo Pica
Prima di tre interviste sull'evoluzione della situazione turca dopo la riforma costituzionale imposta da Erdogan, con Mücadele Birliği (Izmir/Smirne), piattaforma politica che racchiude collettivi studenteschi, di lavoratori e femministi.

Come farsi eleggere dittatore della Turchia in dieci mosse
Come valutate il risultato del referendum? Nei giorni successivi al voto e nel prossimo futuro cosa accadrà in Turchia?
Prima di commentare il risultato del referendum penso sia utile descrivere brevemente le condizioni che ci hanno portato ad esso. La Turchia ha vissuto una guerra civile di dimensioni di massa con le rivolte di Gezi del 31 maggio 2013, data fondamentale nella storia della rivoluzione in Anatolia. Il potere dell’AKP e gli apparati fascisti dello Stato sono stati sorpresi dalla forza, dalla durata e dalla diffusione delle manifestazioni.

RAI3 report - WIR BANK 30-05-10

Sardex, la moneta cooperativa: Carlo Mancosu at TEDxViaTirso

Intervista a Gabriele Littera, Presidente di Sardex

Sardex alla Camera: l'intervento di Carlo Mancosu

Canapa. Multihemp: il super progetto europeo per riscoprire la fibra di canapa.

MultihempIn Italia la canapa sta facendo la sua ricomparsa nei campi da nord al sud, con un mercato che si sta sviluppando in larga parte intorno alla lavorazione di canapa da seme per ottenere prodotti alimentari. Il valore aggiunto della pianta di canapa sta però nella fibra, considerata in passato come “l’oro verde”.

canapaindustriale.it Mario Catania 


“La canapa è sempre stata una coltura da fibra, e l’industria europea è ancora oggi basata sul mercato della fibra”, racconta Stefano Amaducci, professore della facoltà di Agraria dell’Università del Sacro Cuore di Milano che ha coordinato Multihemp, un grande progetto finanziato dall’Unione Europea e conclusosi da poco. “Il seme in teoria sarebbe un co-prodotto ed i procedimenti industriali sono quelli che avvengono sullo stelo e sulla fibra”, continua a spiegare Amaducci specificando che: “Quello del seme è invece un mercato agricolo. Da due o tre anni l’incremento della superficie coltivata a canapa in Europa è però dovuto esclusivamente alla canapa da seme perché il mercato della fibra è rimasto uguale dal 2010”.

La moneta greca che batte l’euro

http://comune-info.net/

Si chiama Tem ed è scambiata a un euro. Ne avevamo cominciato a parlare su Comune-info un anno fa (L’evoluzione del trueque). Tra i mercati «alternativi» e la fabbrica recuperata Vio.Me, il paese riscopre l’autogestione contro la crisi
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di Graziano Graziani*
La Vio.Me si trova in una vasta area industriale a sud di Salonicco, a cui si accede dal raccordo autostradale. Gli stabilimenti più visibili sono quelli delle grandi catene commerciali, come Ikea e Leroy Marlin, ma dietro le loro insegne scintillanti si estende un vasto numero di capannoni industriali. Christos, uno dei lavoratori Vio.Me, ci raggiunge lungo la strada per scortarci. «Non è semplice trovare la fabbrica», spiega in inglese. Lui è uno dei pochi operai del collettivo di fabbrica che conosce una lingua straniera, quasi tutti gli altri parlano solo greco. Anche se lo stabilimento è un po’ nascosto, il nome Vio.Me nelle ultime settimane ha assunto una grande visibilità e ha varcato i confini nazionali. A giugno sono venuti a fare visita al collettivo alcuni tra gli esponenti più noti del movimento anti-globalizzazione, come Naomi Klein e John Holloway.

Fox Piven: “Vi spiego i movimenti di protesta negli Usa”.

Sociologa presso l’Università CUNY di New York, è una delle massime esperte di movimenti di protesta: “Hanno il potere di ritirare collettivamente la propria cooperazione da alcuni arrangiamenti istituzionali”. E ora con Trump, secondo lei, “avranno la possibilità di sviluppo all’interno della logica dei santuari: dai comuni cittadini che danno ospitalità ai migranti illegali fino ai politici locali che bloccano l’implementazione delle politiche del governo. E le città, in particolare, possono diventare luoghi di aggregazione della protesta”.



mcromega intervista a Frances Fox Piven di Nicola Melloni
Frances Fox Piven è Professoressa di Scienze Politiche e Sociologia presso l’Università CUNY di New York. La sua fama è dovuta sia agli studi sull’importanza dei movimenti di protesta nell’ottenere riforme politiche – in particolare il libro scritto con Richard Cloward "Poor People’s Movements: How They Succeed, Why They Fail"; sia al ruolo di attivista tanto nella battaglia per facilitare il diritto di voto quanto nella lotta alla povertà – attraverso quella che fu poi definita strategia Cloward-Piven – al punto da divenire ripetutamente bersaglio di attacchi personali sulle reti televisive ultraconservatrici Fox News.

Iniziamo parlando del tuo lavoro sui movimenti sociali. C’è sempre stato molto dibattito, anche a sinistra, sull’efficacia dei movimenti: le proteste possono bloccare il normale funzionamento delle istituzioni, ma quale impatto politico hanno? Tu hai cominciato a scrivere sui movimenti sociali oltre 40 anni fa, che differenze vedi con quelli attuali, quale tipo di evoluzione c’è stata, quale è la loro importanza?

Un uomo libero 
non dice mai "zoccola".

Il no al linguaggio sessista è l'occasione per liberarsi da una gabbia. E servirebbero persone capaci di ribellarsi al modo in cui oggi ci si rivolge e si parla dell'altro sesso.

Un uomo libero 
non dice mai zoccolaL'Espresso Caterina Serra
 
 "Ecco arrivano, guarda là come si sono acchittate, ma dove vanno così, neanche fossero Belen! C’è anche quella cessa della tua amica figa”.

Frammenti di un discorso, lo so, e magari ci vorrebbe un contesto, qualche elemento in più della storia, un certo sguardo complice o compassionevole verso quei due uomini che stanno commentando l’arrivo di donne che conoscono, che sono amiche, amanti, compagne, ma va bene anche del tutto sconosciute. Così, magari, sapendo chi sono questi uomini, avendo di loro un’idea meno stereotipata, o pregiudizievole, non ci sentiremmo a disagio, non proveremmo, come donne, intendo, una certa repulsione, perfino un po’ di amarezza. Se poi la prendessimo un po’ meno sul serio questa storia delle parole, se ci passassimo un po’ sopra, se ci tenessimo leggere, tutto risulterebbe piuttosto normale, risibile, perfino ridicolo. Perché poi se ci mettiamo tutte le volte a sottolineare che le parole sono importanti, che hanno a che fare col pensiero, sai che noia, che pesantezza.

"Il mistero buffo del rinnovo del contratto del pubblico impiego".

Mai come negli ultimi anni i lavoratori e le lavoratrici sono stati tenuti all'oscuro delle trattative sui rinnovi contrattuali, informati con una piattaforma rivendicativa utile solo a vendere fumo perché nella sostanza i tavoli discutono di ben altro.

E' una questione di democrazia vincolare la firma sindacale a quanto deciso nelle assemblee o nei referendum, l'informazione avviene ormai a fatti conclusi quando la volontà dei lavoratori viene piegata sotto una montagna di ricatti, menzogne e luoghi comuni per dimostrare la bontà di un accordo, qualunque esso sia e a prescindere dai reali contenuti.
Gli ultimi mesi hanno dimostrato che dove i lavoratori hanno diritto di parola le intese sottoscritte da cgil cisl uil non hanno vita facile o vengono respinte in assemblea o nei referendum consultivi.
Il voto dei lavoratori quando esprime conflittualità e rottura rispetto ai dettami di Confindustria o di Maastricht viene dipinto dai giornali come privilegio di pochi. Vergognosa la campagna di disinformazione su Alitalia, lavoratori e lavoratrici vengono dipinti come dei privilegiati solo per avere respinto un accordo che avrebbe tagliato posti di lavoro e salario e non stiamo parlando solo di piloti ma di tante altre figure
In queste ore si è diffusa la notizia di un imminente firma dei contratti pubblici riguardanti oltre 3 milioni di lavoratori e lavoratrici o meglio la direttiva Madia da cui scaturisce l'avvio delle trattative tra Aran e sindacati.
Una notizia che arriva dai media mentre i sindacati "rappresentativi" tacciono forse perché "impagnati" nel lungo ponte di fine Aprile.

Il Pentagono ha addestrato i "ribelli" di Al Qaeda in Siria all'uso di armi chimiche

Michel Chossudovsky | globalresearch.ca
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

07/04/2017

I media occidentali confutano le loro stesse bugie

Non solo confermano che il Pentagono ha sinora addestrato i terroristi nell'uso di armi chimiche, ma riconoscono anche l'esistenza di un neppure così segreto piano sostenuto dagli USA per lanciare un attacco con armi chimiche in Siria e addebitarlo al regime di Assad.

Il London Daily Mail in un articolo del 2013 confemava l'esistenza di un progetto anglo-americano, appoggiato dalla Casa Bianca (con il sostegno del Qatar) per lanciare un attacco con armi chimiche sulla Siria ed addossare la colpa su Bashar al-Assad.

Aggiornamento; 8 aprile 2017. La decisione di Trump di bombardare la base aerea siriana come rappresaglia all'asserito uso di armi chimiche da parte di Assad sul suo stesso popolo conferma che lo scenario d'operazione sotto falsa bandiera dell'attacco con armi chimiche è ancora "sul tavolo".

La nostra analisi (che include una grande mole di pezzi investigativi di Global research) conferma inequivocabilmente che Trump sta mentendo, i media occidentali stanno mentendo e molti degli alleati americani stanno mentendo.

Il seguente articolo del Mail Online è stato pubblicato e successivamente rimosso. Notate il discorso contraddittorio:

"Obama ha inviato un avvertimento al Presidente siriano Bashar al-Assad, La Casa Bianca ha dato luce verde all'attacco con armi chimiche".

"Era tutto vero!"

L'unità della sinistra per fare una politica di destra?

Meno di nessuno, se fosse possibile, a giudicare dallo scambio non meno surreale tra Pisapia e Renzi: "Caro Matteo, unisci la sinistra sennò perdiamo", "Caro Giuliano, no: mai coi traditori. Anzi sì, ma solo se D'Alema non viene".
Se si continua così non solo le primarie Pd saranno un flop: ma nessuno andrà a votare alle elezioni vere, che segneranno il record di astensione di sempre.
D'altra parte, perché mai un cittadino dovrebbe interessarsi ad una politica che si interessa solo a se stessa: autoreferenziale, anzi ombelicale, fino alla caricatura? Una riflessione che vale anche per i giornali: non sarà che la continua emorragia di copie vendute si deve al fatto che sempre meno masochisti sono interessati a pagine che si prestano a questo teatro del nulla?
Chiedendo a Renzi di unire la sinistra Pisapia dice una cosa giusta: e cioè che non è affatto vero che lo schema destra-sinistra è da archiviare, e ne rivendica l'attualità. Benissimo: ma allora riempiamolo di cose concrete, di progetti, di idee, di proposte. Dobbiamo unire la sinistra per andare al governo: ma andare al governo per fare cosa, esattamente? Se la sinistra deve andare al governo per continuare a fare il lavoro della destra dov'è l'utilità? A parte quella personale di chi al governo ci va, s'intende.

Piigs: Ovvero come imparai a preoccuparmi a combattere l’Austerity

audiolibro - Il mito della caverna di Platone

Risultati immagini per Platone il mito della caverna

Il mito della caverna - Platone

audiolibro - L'albero del riccio - Antonio Gramsci

Risultati immagini per antonio gramsci l'albero del riccioL’albero del riccio - Antonio Gramsci - copertina


L’albero del riccio - Antonio Gramsci - 01 - 13


L’albero del riccio - Antonio Gramsci - 14 - 42



L’albero del riccio - Antonio Gramsci - 43 - 60

Cambio ai vertici di ACEA

Senza una mandato chiaro per la ripubblicizzazione si cambia tutto per non cambiare nulla
  
Coordinamento-regionale-acqua-pubblica-lazio

Per la prima volta alcuni attivisti del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua hanno partecipato all'Assemblea degli azionisti di ACEA svolta il 27 Aprile a Roma.
L'iniziativa s'inserisce all'interno della “Campagna Acea” promossa da diversi comitati attivi nei territori coinvolti nella gestione del servizio idrico integrato da parte di aziende partecipate da ACEA ed è stata costruita in collaborazione con Fondazione Finanza Etica.

Contemporaneamente e in coordinamento con questa iniziativa un rappresentante dei Comitati Acqua Bene Comune dell’Emilia Romagna ha partecipato all'Assemblea degli azionisti di HERA a Bologna denunciando come i dati di bilancio dimostrino che si tratta di una azienda vocata sostanzialmente alla produzione di utili e alla distribuzione di dividendi.

A Roma sono stati effettuati diversi interventi volti a denunciare come l'attuale strategia aziendale abbia assunto quale primo obiettivo quello del soddisfacimento degli grandi azionisti e quindi degli interessi dei mercati finanziari.

Mafia Capitale. Quelli “di sopra” scaricano il “mondo di mezzo”.


mafia-capitale-roma-770x513 Vogliamo dirlo subito evitando giri di parole, preamboli e arzigogoli. Lo affermiamo perché delle connessioni tra criminalità, politica e neofascisti ci siamo occupati a fondo e con largo anticipo sia rispetto all’inchiesta della magistratura che ad iniziative editoriali come “Suburra”. Mentre nel Pd romano c’era chi avviava alleanze trasversali con la destra, il nostro giornale segnalava le numerose connessioni tra il milieu neofascista e la criminalità nella Capitale.
Le condanne tombali richieste dalla requisitoria dei pm nel processo contro il network di Buzzi, Carminati etc. appaiono per un verso sproporzionate ai reati contestati, per un altro un tentativo di legittimazione sul piano penale di una ipotesi – quella dell’associazione mafiosa – che ha solo scalfito, e molto parzialmente, il sistema politico/criminale che imbriglia la vita economica e sociale della città.
La tesi sostenuta dai pm è che su Roma agiva una organizzazione di stampo mafioso che ha diretto, inquinato, determinato appalti e finanziamenti nell’area grigia del “terzo settore”, quello prosperato con la sistematica de/responsabilizzazione dei soggetti pubblici (Comune, Regione, governo) dalla gestione dei servizi sociali e con lo smantellamento dei sistemi di welfare.

venerdì 28 aprile 2017

Reporter senza frontiere: «Grillo è un problema per l’informazione»



  Fonte: il manifestoAutore: Roberto Ciccarelli
 
Ma resta il buco nero della condizione dei precari e freelance. Rsf attacca M5S e Grillo sulle liste di proscrizione dei giornalisti: “Non esitano a comunicare pubblicamente l’identità di quelli che gli danno fastidio”. L’ex comico ironizza e contrattacca: «Smontiamo le bufale contro di noi» Reporter senza frontiere (Rsf) ha denunciato le liste di proscrizione dei giornalisti sul blog di Beppe Grillo nel rapporto annuale sulla libertà di informazione. «Il livello di violenza contro i giornalisti, incluse intimidazioni e minacce verbali e fisiche, è allarmante» a causa di «politici come Beppe Grillo del Movimento 5 Stelle, che non esitano a diffondere l’identità di giornalisti sgraditi» si legge nella sezione italiana del rapporto diffuso ieri. I giornalisti inoltre subiscono «pressioni» da tutti i politici e o «optano sempre di più per l’auto-censura»

Leggi online l'ebook "L’obbedienza non è più una virtù" di Lorenzo Milani

L’obbedienza non è più una virtù di Lorenzo Milani

Leggi online l'ebook "Ideologia Tedesca" di Karl Marx - Friedrich Engels(1846)

Ideologia Tedesca di Karl Marx - Friedrich Engels(1846)

Leggi online l'ebook "Del materialismo storico" di Antonio Labriola

Del materialismo storico di Antonio Labriola

Citazioni (pensierini per la sera)

ESSERE COMUNISTA VUOL DIRE OSARE, PENSARE, VOLERE E AVERE IL CORAGGIO DELLE PROPRIE CONVINZIONI(Vladimir Mayakosky)

NESSUNO È COLPEVOLE DI ESSERE NATO SCHIAVO. MA LO SCHIAVO AL QUALE NON SOLO SONO ESTRANEE LE ASPIRAZIONI ALLA LIBERTÀ, MA CHE GIUSTIFICA E DIPINGE A COLORI ROSEI LA SUA SCHIAVITÙ, UN TALE SCHIAVO È UN LACCHÈ E UN BRUTO CHE DESTA UN SENSO LEGITTIMO DI SDEGNO, DI DISGUSTO E RIPUGNANZA (Lenin, Sull'orgoglio nazionale dei Grandi Russi, 12 Dicembre 1914)

NON CREDO CHE SIAMO STRETTI PARENTI, MA SE LEI E' CAPACE DI TREMARE D'INDIGNAZIONE OGNI QUALVOLTA SI COMMETTA UN'INGIUSTIZIA NEL MONDO, ALLORA SIAMO COMPAGNI, IL CHE E' PIU' IMPORTANTE. (Ernesto Che Guevara, lettera a Maria Rosario Guevara, 20 Febbraio 1964)

IL SALARIO E' DETERMINATO DAL CONFLITTO TRA CAPITALISTA E OPERAIO. (K. Marx "I Manoscritti Economico-Filosofici del '44")

Migranti. Ong (Organizzazioni non Governative) forse finanziate dai trafficanti". Il procuratore di Catania insiste sulle accuse, ma ammette che mancano le prove.

Il ministro Orlando: "Spero che la Procura parli con gli atti". Di Maio: "Ipocriti mi attacchino pure, io vado avanti".

Antonio Parrinello / Reuters
"A mio avviso alcune Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti e so di contatti. Un traffico che oggi sta fruttando quanto quello della droga". Così Carmelo Zuccaro, procuratore di Catania, ai microfoni di Agorà (RaiTre), in merito alle polemiche sollevate in questi giorni dall'inchiesta aperta dal suo ufficio su questo tema. Accuse che però, in mancanza di prove, restano tali, come ammette il magistrato ai microfoni di Tgr Rai Sicilia: "C'è un'indagine conoscitiva sulle Ong che è ancora in corso. Di prove si può parlare soltanto a fronte di conoscenze che possano essere utilizzate processualmente e queste al momento mancano".

Buttateli tutti a mare

In questi giorni sta crescendo una polemica assurda. Da più parti, anche di rilevo istituzionale, arrivano continui attacchi alle Ong che svolgono operazioni di soccorso in mare. Al largo della Libia e dove salvano migliaia di vita umane. 
 
Come ben ricostruito da Annalisa Camilli su Internazionale le Ong lavorano a stretto contatto con la Marina Italiana e le Capitanerie di Porto, nonché con la missione della Guardia di Finanza. Il 60% dei salvataggi sono fatti da organismi militari, il resto è di sostegno alla missione istituzionale, da Ong.
I salvataggi sono coordinati dalla centrale operativa della guardia costiera a Roma, non dal miliardario Soros o dagli UFO. I nostri politici dovrebbero subito dunque fare un'interrogazione contro la Marina e le Capitanerie di Porto imponendogli di non rispondere mai agli SOS proveniente dal mare, violando una delle regole di base del mare.
Stabilito questo punto di partenza possiamo analizzare il perché le Ong si debbano occupare di compiti che spetterebbero alle istituzioni. Ci si chiede, pretestuosamente, da dove vengano i soldi per condurre queste operazioni quando basta andare sui siti delle Ong stesse per vederne dei bilanci certificati e basterebbe chiamarle per chiedere chi siano il tipo di donatori che sostengono queste operazioni. Ovviamente MSF, ad esempio, va bene se apre una clinica in Italia per sopperire al sacco della sanità pubblica operato dalla nostra classe politica. Ed in questo caso non si chiede da dove vengano i soldi per i servizi a cui accedono anche moltissimi italiani. Mentre ci si insospettisce se allestisce una nave per salvare vite umane.

Migranti. Sconfiggere la grande bugia e cambiare il racconto sull’immigrazione.

TUTTO QUELLO CHE SAI SUGLI IMMIGRATI È FALSO!

Piccolo prontuario per un racconto (finalmente) veritiero sull’immigrazione.

FALSO. Nell’Unione Europea, su oltre 500 milioni di residenti di ogni età (510 milioni) nel 2015, solo il 7% è costituito da immigrati (35 milioni), mentre gli autoctoni sono la stragrande maggioranza (93%, pari a 473 milioni). La quota di stranieri varia notevolmente tra i paesi europei (il 10% in Spagna, il 9% in Germania, l’8% nel Regno Unito e in Italia, il 7% in Francia): è curioso, però, che i paesi più ostili all’accoglienza degli immigrati sono quelli che ne hanno di meno: la Croazia, la Slovacchia e l’Ungheria, ad esempio, che ne hanno circa l’1%. In tutta l’Unione Europea, rispetto al 2008, i permessi di soggiorno per lavoro concessi a cittadini extracomunitari sono diminuiti dell’8%: in Italia si registra una netta flessione da circa 512 mila ingressi del 2007 a 248 mila del 2014 (-51,8%). Nello stesso periodo si registra un aumento significativo solo in Germania e in Francia. Esiste davvero un’emergenza immigrazione in Italia? In questa pagina trovate 8 luoghi comuni sull’immigrazione, smontati utilizzando i dati reali su Italia ed Europa. Questo fact checking, realizzato da Radicali Italiani, fa parte della campagna “Immigrazione: sconfiggere la grande bugia e cambiare il racconto”. Qui il dossier completo con fonti e statistiche.


 radicali.it

1) QUANTI SONO GLI IMMIGRATI IN ITALIA OGGI? SIAMO DI FRONTE A UN’INVASIONE!

FALSO. Quando ci si chiede quanti sono gli immigrati in Italia oggi, spesso si hanno le idee confuse. Gli immigrati ci invadono? No. Nell’Unione Europea, su oltre 500 milioni di residenti di ogni età (510 milioni) nel 2015, solo il 7% è costituito da immigrati (35 milioni), mentre gli autoctoni sono la stragrande maggioranza (93%, pari a 473 milioni).
La quota di stranieri varia notevolmente tra i paesi europei (il 10% in Spagna, il 9% in Germania, l’8% nel Regno Unito e in Italia, il 7% in Francia): è curioso, però, che i paesi più ostili all’accoglienza degli immigrati sono quelli che ne hanno di meno: la Croazia, la Slovacchia e l’Ungheria, ad esempio, che ne hanno circa l’1%.
In tutta l’Unione Europea, rispetto al 2008, i permessi di soggiorno per lavoro concessi a cittadini extracomunitari sono diminuiti dell’8%: in Italia si registra una netta flessione da circa 512 mila ingressi del 2007 a 248 mila del 2014 (-51,8%). Nello stesso periodo si registra un aumento significativo solo in Germania e in Francia.

Cambiamenti Climatici. Il climate change sta già provocando l’esodo di milioni di persone.

Come classificare chi fugge dalla siccità? “Migranti economici” da rimandare indietro? Qual è la politica europea di fronte alla tragedia di “Caoslandia”?
Quattrocentomila dromedari morti nel solo Somaliland, milioni in tutta l’Africa orientale. La siccità colpisce duramente e uccide anche le bestie più abituate alla sete. La ricerca delle fonti d’acqua spinge anche alla violenza e rischia di costare la vita a Kuki Gallmann, la donna di origine italiana che tanto ha fatto per preservare l’ambiente in Kenya e che è stata presa a fucilate dai pastori di una tribù locale.

asvis.it (Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile)
Non è soltanto il climate change a minacciare le popolazioni. Come spiega Alessandra Muglia sul Corriere della Sera
 “All’origine di quest’emergenza non c’è soltanto il surriscaldamento globale. Non a caso le aree più colpite sono quelle in cui spadroneggiano le milizie Shebab che non permettono alle organizzazioni umanitarie di portare gli aiuti”.
Siccità e violenza stanno creando in Africa un mix diabolico, che distrugge  le possibilità di sopravvivenza: i dromedari sono animali indispensabili per le popolazioni delle regioni desertiche, forniscono trasporto, latte, carne, grasso, pellame, tessuto, persino combustibile (lo sterco disseccato). Cresce la categoria dei cosiddetti “migranti economici”, spinti dalla necessità di sopravvivere, ma ai quali non riconosciamo lo status di rifugiati. Eppure, come ha evidenziato Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS, al convegno “La normalità delle migrazioni” promosso dal Centro nazionale per il volontariato il 21 aprile alla Camera, la pressione migratoria da quella che Lucio Caracciolo ha definito “Caoslandia” sarà una costante dei prossimi anni, nei quali si stima che 250 milioni di persone si metteranno in moto in tutto il mondo per cause ambientali. 

Il 28 aprile è la giornata mondiale contro l'amianto.

Il 28 aprile si celebra la Giornata mondiale contro l’amianto. Sono oltre 4000 i morti per amianto in Italia, 11 al giorno, una ogni due ore per mesotelioma pleurico o altri tumori asbesto correlati.

Nonostante siano passati 25 anni dalla sua messa al bando, nel 1992, l’amianto continua a uccidere. Eppure mentre in Italia l'amianto veniva in altri paesi era messo al bando conoscendone la estrema pericolosità
Sono morte silenziose quelle per malattie contratte nei luoghi di lavoro, non sempre i processi hanno fatto luce sulle responsabilità conclusisi con incredibili associazioni o irrisori risarcimenti.
I dati inail parlano solo tra il 1993 e il 2008 di 16 mila casi accertati, è bene sapere che l'aspettativa di vita è piuttosto bassa e la morte arriva dopo lunghe sofferenze.
Negli ultimi anni si è abbassata la guardia nella lotta contro le malattie contratte per causa di lavoro, le stesse statistiche non sempre vengono aggiornate-
Intere aree del paese attendono da anni stanziamenti economici per la bonifica di ex fabbriche con la contaminazione del territorio circostante, la bonifica, come la messa in sicurezza di strade e scuole, non è una priorità per i Governi e in questo modo l'amianto continua a provocare vittime e danni incalcolabili all'ambiente

Rossana Rossanda: Una Francia sempre più divisa.

Risultati immagini per Rossana RossandaAl secondo turno delle elezioni presidenziali tramontano i vecchi partiti e Emmanuel Macron e Marine Le Pen si contendono una Francia divisa – socialmente e geograficamente – e incerta. Le Pen ha incassato sette milioni e mezzo di voti, più del doppio di quanti ne avesse fatti suo padre nello scontro con Chirac nel 2002. […]
I risultati del primo turno delle elezioni presidenziali a Parigi sono stati un poco lugubri: al secondo turno accanto a Emmanuel Macron è uscita Marine Le Pen, con sette milioni e mezzo di voti, più del doppio di quanti ne avesse fatti suo padre nello scontro con Chirac nel 2002. Il risultato finale non è affatto sicuro.
Le cose sono andate finora così: il Partito Socialista aveva indetto le primarie per scegliere il candidato. Ma quando è uscito Benoît Hamon – uno dei leader della sinistra, l’altro era Montebourg – il Partito Socialista (PS) non è stato contento, a cominciare da Hollande. Credo sia stato Hollande medesimo a introdurre al governo Emmanuel Macron, giovane brillante economista, allievo della banca Rothschild. Senonché Macron, a un anno delle elezioni presidenziali, ha deciso per conto suo di presentarsi, contando sul fatto che il PS non si sarebbe mobilitato per Hamon.

Ong, il diario di Erri De Luca dalla nave Msf: “Io sto con questi pescatori di uomini che salvano migranti nel Mediterraneo”.

Alle 6 di mattina a 18 miglia dalla costa libica Pietro Catania, capitano della nave salvataggio Prudence di Medici Senza Frontiere, mi fa vedere sulla carta nautica tre gommoni segnalati in partenza nella notte dalle spiagge di Sabrata. Alle 6 di mattina hanno raggiunto le 8 miglia di distanza. Inizio il turno di avvistamento al binocolo. Il radar di bordo non basta a segnalare un’imbarcazione bassa, fatta di gomma e di corpi umani. Sull’altro bordo di prua Matthias Kennes, responsabile di Msf, sorveglia il rimanente pezzo di orizzonte. Si vedono le luci della costa, l’alba è limpida. Passano le ore inutilmente.



il Fatto quotidiano Erri De Luca
Veniamo a sapere che i gommoni sono stati intercettati dalle motovedette libiche e costrette al rientro. Avevano raggiunto le 15 miglia, perciò fuori dal limite territoriale delle 12, che sono in terra 22 km. Potevano lasciarli stare. Sono già condannati a morte se fanno naufragio entro il limite, dove non possiamo intervenire. Li riportano a terra per chiuderli di nuovo in qualche gabbia: non tutti. Uno dei gommoni trainati si rovescia. Affogano in novantasette. Quando si tratta di vite umane, le devo scrivere con le lettere e non con le cifre. Ventisette invece sono ammesse alla lotteria della salvezza. A bordo della Prudence era tutto pronto. Restiamo con i pugni chiusi, senza poterli aprire per raccogliere. Guardo il mare stasera: disteso, pareggiato a tappeto. Non si può affondare senza onde. Bestemmia al mare è affogare quando è calmo, quando non esiste alcuna forza di natura avversa, tranne la nostra. Siamo coi pugni chiusi. Non soffro il maldimare, ho imparato da bambino a stare in equilibrio sulle onde. Non soffro il maldimare, ma stasera soffro il male, il dolore del mare, la sua pena d’inghiottire da fermo i naviganti. È creatura vivente il mare che i Latini chiamarono con affetto Nostrum, perché nessuno potesse dire: è mio. La nave in cui mi trovo vuole risparmiare al Mediterraneo altre fosse comuni. Rimaniamo al largo un giorno e un’altra notte di veglia.