mercoledì 28 dicembre 2016

Banche. La rabbia di Arezzo per il diverso trattamento riservato a Banca Etruria e a Mps. Il sindaco e il vescovo: "Chiediamo giustizia".

BANCA ETRURIABanca Etruria da un lato, Mps dall'altro. Da una parte gli obbligazionisti subordinati finiti sul lastrico, dall'altro salvati con intervento pubblico. A dare voce all'amarezza aretina sono il sindaco e il vescovo.
"Il 2016 si è aperto con la vicenda Banca Etruria e si sta chiudendo con la vicenda Mps. Due fatti che lasciano l'amaro in bocca. Quello che non è stato fatto per Banca Etruria, è stato fatto per Monte dei Paschi, ovvero il risanamento di un istituto bancario con soldi pubblici" ha detto il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, nel tradizionale appuntamento di fine anno con la stampa. "Due città vicine, coinvolte peraltro in processi aggregativi di 'area vasta' in molti ambiti, hanno ricevuto trattamenti opposti. Così, se le cose non cambieranno, scriverò per la seconda volta al presidente della Repubblica, stavolta per chiedere che sia dato ristoro anche agli aretini possessori di obbligazioni subordinate - ha spiegato Ghinelli - Vediamo chi avrà il coraggio politico di firmare questa richiesta".

Parole simili sono state pronunciate dal vescovo di Arezzo, monsignor Riccardo Fontana, nel corso della Messa natalizia nel Duomo della città. "Su Banca Etruria questa terra chiede giustizia" ha detto il vescovo, secondo cui "è necessario che i principi che valsero per salvare i risparmi degli altri siano rispettati anche quando si tratta dei diritti dei poveri aretini. Le forme non tocca alla Chiesa indicarle, ma non taceremo finché non sia rispettato il diritto di questa città".

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