mercoledì 30 novembre 2016

Referendum 4 dicembre, caos totale tra irregolarità sul voto dall'estero e pressione sulle banche. Sulle lettere agli italiani all'estero Renzi ingarbuglia ancora di più: "Non l'ha mandate il Governo ma il Pd"



controlacrisiAutore: fabrizio salvatori
  Non se ne parla più molto, ma il voto estero, oggetto di una particolare "attenzione" da parte del governo, continua ad essere monitorato dal Comitato per il No, in considerazione del rilevante fenomeno di falsificazione delle schede emerso in modo preoccupante negli anni passati (si ricordano, ad esempio, le decine di migliaia di schede false pervenute nelle elezioni politiche del 2008).

Se proprio non vuoi passare a Linux, installa Windows 7 Thin PC, non buttare il tuo vecchio PC con 512 MB di RAM


martedì 29 novembre 2016

comitato no discarica magliano romano




facebook Alessio de Guttry
Con un colpo di mano la Regione Lazio nel mese di ottobre ha autorizzato di nuovo ad entrare in discarica gli stessi rifiuti che il Tar Lazio aveva bocciato, eludendo di fatto la sentenza ottenuta dal COMITATO NO DISCARICA MAGLIANO ROMANO. Non soddisfatta, nello stesso periodo, la Regione Lazio ha autorizzato la discarica a ricevere rifiuti con valori limite triplicati rispetto a quelli di una normale discarica di inerti, trasformando di fatto la discarica di inerti esistente in qualcosa di profondamente diverso. Per fermare questo scempio e per tutelare concretamente il nostro territorio, il COMITATO NO DISCARICA MAGLIANO ROMANO, come già fatto in passato, ha organizzato una sottoscrizioni a premi per finanziare i ricorsi che verranno proposti innanzi al Tar Lazio per annullare le nuove autorizzazioni. Forti delle vittorie ottenute fino ad oggi grazie al vostro contributo, confidiamo nuovamente nella vostra partecipazione e nel preziosissimo aiuto di tutte le realtà che hanno davvero a cuore il nostro territorio!! FERMARLI, INSIEME SI PUO’!!
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Reproduce (future): si possono rivoluzionare gli algoritmi?

 dinamopress giansandro merli
Dal 24 al 26 novembre, ad Amburgo, si è tenuto il quarto congresso di Ums Ganze, “alleanza comunista” della sinistra di movimento, presente in undici città tedesche e a Vienna. Titolo dell'evento “Riprodurre (il futuro), capitalismo digitale e sfida comunista”.
[ENGLISH: Reproduce (future): can we revolutionise the algorithms?]
Ogni giorno, circa 700 persone hanno partecipato ai dibattiti: molte presenze di area tedescofona, tra Germania, Austria e Svizzera, ma anche da Belgio, Italia, Repubblica Ceca e Gran Bretagna. Composizione internazionale anche dei relatori. Abbiamo intervistato Anton Jasper (Ums Ganze – Top B3rlin) per approfondire alcune questioni sollevate dall'evento.

Un mondo di veleni, diffusi e invisibili

veleno1
  contropiano
Crateva era il medico di Mitridate VI, il re del Ponto, tra il secondo e il primo secolo avanti Cristo. Crateva sapeva che, se si assumono con costanza dosi non mortali di un veleno, il corpo vi si abitua perciò quel veleno diventa non mortale. Mitridate, fiero combattente e avversario di Roma, nel timore di essere avvelenato, chiese al medico un antidoto contro i veleni in modo da essere immune. Crateva gli somministrò, a dosi minime, tutti i veleni conosciuti in quell’era, fino a rendere Mitridate del tutto immune ai veleni. Basandosi sulle formulazioni di Crateva nacque una nuova Teriaca, “la Teriaca di Andromaco”, medico di fiducia dell’imperatore Nerone. La Teriaca fu un importante farmaco venduto fino al XVIII secolo.

Referendum, Andrea Giorgis, deputato Pd, dall'ok alla riforma ora sceglie il No. "Il combinato disposto tra riforma e Italicum è una trappola"

controlacrisi
Che il fonte del Sì non stiamo passando giorni splendidi lo sanno anche i bambini. E che tutti, perfino il presidente della Repubblica Mattarella, preferiscano parlare del "dopo voto", è un'altro elemento che si sta sempre più affermando. Quello che accade nelle retrovie ha dell'incredibile però. Personaggi dubbiosi o, al contrario, fino a ieri molto propensi per la riforma della Costituzione, come l'onorevole Andrea Giorgis, alla fine rompono gli indugi e scelgono il No. All'inverso, è stato il caso di certi cosiddetti rappresentanti della sinistra, come Fabrizio Barca, per esempio, che si son fatti convincere dalla bandiera del cambiamento, senza indagare per bene le conseguenze reali. Cosa che sembra voler fare Giorgis. Il referendum del 4 dicembre si conferma come una sventura, prima ancora che per il Paese, per il Pd, che in questo momento ne incarna uno dei suoi fondamenti politici. Pubblichiamo il post Facebook di Giorgis più che come documento politico come documento "tecnico" in cui vengono affrontati i nodi più importanti della cosiddetta riforma. Giorgis, va detto, è un costituzionalista allievo di Zagrelbesky. Non a caso al centro del suo ragionamento c'è il combinato disposto tra riforma costituzionale ed Italicum. Buona lettura.

Referendum Costituzionale. L'eterna paura dei barbari: le origini del "combinato disposto" tra Italicum e riforma costituzionale.

COSTITUZIONESiamo arrivati a dover giudicare insieme la riforma costituzionale e la legge elettorale non per un azzardo del caso, ma per una precisa volontà politica: i due provvedimenti si sono incrociati tra Camera e Senato, nel corso delle loro diverse letture, seguendo un'armonia prestabilita.
 
...E il 4 dicembre votiamo No, senza paura.
 
Storico e senatore del Partito democratico
Questo è stato l'errore fondamentale che ha snaturato l'essenza del referendum costituzionale trasformandolo da un lato in un plebiscito sull'azione del governo e dall'altro anche in una consultazione popolare abrogativa dell'"Italicum".
Saggezza politica e istituzionale avrebbero consigliato di terminare prima la riforma della Costituzione e poi, una volta stabilito il nuovo assetto istituzionale, di definire una nuova legge elettorale adatta a esso. Peraltro, i fatti hanno dimostrato che l'estrema urgenza di avere una nuova legge elettorale era soltanto un alibi dal momento che l'entrata in vigore dell'"Italicum" (approvato nella primavera del 2015) è stata tranquillamente differita sino al 1° luglio 2016.
Sul piano politico le ragioni che hanno portato a incrociare la riforma del Costituzione con la legge elettorale derivano dai contenuti effettivi del cosiddetto Patto del Nazareno. Esso è stato presentato all'opinione pubblica come la generica disponibilità di Silvio Berlusconi a partecipare al processo di riforma costituzionale: in realtà l'accordo, per la sua parte politica, prevedeva soltanto il varo di una nuova legge elettorale, appunto l'"Italicum".

Altan, gli ultimi due mesi

Vignetta di Altan numero 48

Ambiente. Amianto: arriva il Testo Unico. A 24 anni dalla messa al bando, l’Italia è ancora contaminata.

Amianto: arriva il Testo Unico. A 24 anni dalla messa al bando, l’Italia è ancora contaminataSemplificati centinaia di provvedimenti, ora si passa in Commissione. L’obiettivo è quello di garantire finalmente una maggior tutela per chi ha subito le conseguenze della fibra killer.

L'Espresso di Floriana Bulfon


Obbligo di denunciare gli edifici o i beni con presenza di amianto, patrocinio a spese dello Stato per le vittime e i familiari e più tempo per concludere i processi con termini di prescrizione raddoppiati. E poi sospensione delle attività per chi supera i limiti e bonifica delle aree industriali dismesse. A 24 anni dalla legge con cui è stato bandito l'amianto arriva un Testo Unico che riordina, semplifica e integra centinaia di provvedimenti. L’obiettivo è quello di garantire finalmente una maggior tutela per chi ha subito le conseguenze della fibra killer e per un intero Paese con tonnellate di amianto ancora da mettere in sicurezza e smaltire.
Gli effetti letali sono destinati a crescere. In base all’andamento dei dati scientifici nel 2020 si potrebbe manifestare il picco massimo di manifestazione delle malattie asbesto-correlate. Absesto significa ‘che non si spegne mai’ e l’amianto, materiale altamente resistente e a basso costo produttivo utilizzato fin anche nei giocattoli, eredità di una politica industriale priva di sensibilità ambientale, rappresenta ancora una sfida aperta e pone un problema di giustizia per i danni umani, il riconoscimento di responsabilità, l’indennizzo alle vittime e alle comunità colpite.
Ogni anno, secondo l’Associazione italiana di oncologia medica, almeno 3mila persone muoiono di mesotelioma pleurico e malattie asbesto-correlate e più di mezzo milione di lavoratori dichiara di essere stato a contratto con la fibra.

La generazione working poor inizia a dire NO.

working poor generation

Abbiamo invitato alla discussione i compagni della campagna Schiavi Mai, i lavoratori di Foodora in lotta con l’azienda, i ragazzi del Mompracem (il collettivo del liceo D’Azeglio), e per l’assemblea abbiamo scelto il titolo ‘Generazione Erasmus o generazione working poor?’ Di noi, infatti, sui mezzi di comunicazione e nel discorso pubblico, si parla prevalentemente secondo due chiavi di lettura: da un lato saremmo una generazione smart, cosmopolita, flessibile, sempre pronta a muoversi e viaggiare, non afflitta dalla fastidiosa mania della stabilità come i nostri genitori; contemporaneamente, non di rado diventiamo dei bamboccioni, che non accettano le opportunità che vengono offerte (‘choosy’, come ebbe a dire la Fornero), che preferiscono rimanere a casa con la mamma invece di mettersi in discussione.

Referendum, Anna Falcone: “Da Renzi menzogne e ricatti. E Boschi fugge il confronto”.



Intervista a Anna Falcone di Giacomo Russo Spena

È all’ottavo mese, Maria Vittoria scalcia e tanto. Ma il pancione non le sta impedendo di girare per l’Italia. Si divide tra visite mediche di controllo ed iniziative pubbliche, oltre alle comparsate televisive. La pasionaria del Comitato del No, così è stata definita Anna Falcone. Calabrese doc, avvocata cassazionista, attivista antimafia e promotrice di mobilitazioni antiviolenza e per i diritti delle donne, è uno dei volti emergenti di questa campagna referendaria: “La Costituzione è frutto di sangue, fatica, battaglie che non sono mai finite. Questa riforma va fermata”.


Lo scorso 19 ottobre il ministro Boschi ha dichiarato che “nel fronte del No non ci sono donne in prima linea”. Si sente l’eccezione che conferma la regola?

Mi sento in buona compagnia – e mi dispiace per il ministro Boschi che ha preso l’ennesima ‘cantonata’ – visto che solo nel nostro “Comitato per il NO” abbiamo ormai più di 700 nodi locali, più di 100 comitati studenteschi e circa 36 comitati all’estero.

Da settimane chiede un confronto pubblico con Boschi. Ha avuto notizie? Si terrà mai?

Nessuna risposta, nonostante l’invito ufficiale e reiterato. Grave che si sottragga al confronto, non tanto con me, ma con una esponente dell’unico comitato di cittadini per il NO. Evidentemente al governo interessa più alimentare la ‘favola’ della contrapposizione fra Renzi e gli altri partiti, che confrontarsi nel merito della riforma con i cittadini che la contrastano non per fini di lotta politica, ma di difesa democratica dei valori costituzionali.

Scuola. Da cittadini a sudditi: la triste parabola di docenti e studenti della scuola italiana.

mboscainoSono mesi che ogni mattina il Gr1 propina circa 3 minuti di monologo renziano sul SÌ – con spunti tra i più fantasiosi, dal terremoto al centro Italia, ai dati Istat, dalla legge di Stabilità all’elezione di Trump –; poi c’è il canonico siparietto con le ragioni del NO e del SI, dove si celebra la presunta ed ipocrita par condicio.


micromega MARINA BOSCAINO

Chiunque abbia a che fare con i media, oggi, e non abbia un paziente tirocinio di esercizio critico e di decodificazione di messaggi manipolatori, viene letteralmente sommerso, sopraffatto da messaggi brevi e semplici che convergono su un unico: “Basta un sì”. Rassicurante, decisionista, semplificatore: un invito dietro il quale si nascondono la delega in bianco al governo, qualsiasi esso sia; la cessazione della sovranità popolare; la svendita del diritto di partecipazione e rappresentanza; la concessione ad un manipolo di persone – elette da noi per fare i sindaci o i consiglieri regionali – del potere legislativo su materie strategiche: leggi costituzionali, elettorali, trattati dell’UE, stabilità. Basta un sì e non sarà più cosa nostra: fate voi, che ne avete la capacità. Noi cittadini ce ne laviamo le mani. Ripudiamo la sovranità del popolo, essenza della democrazia. Il Governo ha erogato (non casualmente ad un mese dal voto del 4 dicembre) il bonus-cultura per i diciottenni. Lo ha fatto in modo incondizionato, rivolgendolo ai 574mila ragazzi nati nel 1998, che quest’anno raggiungono la maggiore età, a prescindere dal reddito e dalle condizioni sociali del destinatario. Lo ha fatto attingendo dalle nostre tasse risorse per 287 milioni, che avrebbero potuto, per esempio, servire a garantire migliori condizioni sanitarie; a iniziare a sanare le piaghe dell’amianto, che in tante zone del paese devasta vite umane; a velocizzare la rinascita delle aree terremotate; a ricordare che esistono gli esodati e i “quota 96”, prigionieri delle norme Fornero sulle pensioni.
L’obolo, come si diceva, sarà accessibile a tutti, indistintamente: anche ai figli degli evasori, ai figli dei ricchi, a coloro che per diritto di nascita possono avere accesso alla cultura attraverso mezzi propri e garantiti. Ancora una volta parti uguali tra diversi; sì, perché il 4 dicembre 1 vale 1.

Italia alle donne! Serve al Pil e alle nascite

Uno dei più grandi ritardi del nostro Paese è quello dell'occupazione femminile. Che va superato. Perché le ricerche lo dimostrano: più potere alle donne nelle aziende vuol dire più profitti, ma anche più crescita per l'intero Stato, perfino più figli. Ma l'Italia è in coda alle classifiche europee. Ecco cosa bisogna fare. Subito.

L'Espresso Francesca Sironi e Stefano VergineItalia alle donne! Serve al Pil e alle nascite

DONNA conviene. E non è solo questione di giustizia sociale. Conviene perché aumentando l’occupazione femminile aumentano i guadagni delle imprese, il Pil, e le nascite. Ma l’Italia non sembra essersene accorta: con meno di una donna su cinque al lavoro, è in coda all’Europa. «È un ritardo che paghiamo, visto che le lavoratrici sono più produttive, e garantiscono quindi maggiori guadagni alle aziende».
Adele Nardulli lo dice per esperienza. Trent’anni fa ha fondato a Milano insieme a Laura Gori la Trans-Edit, una piccola società che offre traduzioni e interpreti in tutto il mondo. Con una caratteristica: dei suoi venticinque dipendenti, venti sono donne. Assunte come manager, grafici, contabili, commerciali. Mestieri che in Italia vengono svolti solitamente da uomini. Alla Trans-Edit no, sono al femminile. «I risultati ci danno ragione», dice lei. Dal 2010 al 2014, nonostante la crisi, il loro fatturato è passato a 2,8 a 3,6 milioni di euro, l’utile netto da 28 mila a 305 mila euro.
È quello che dimostrano da tempo le ricerche: le donne portano soldi. Un rapporto pubblicato a febbraio di quest’anno dal Peterson Institute for International Economics , storico centro studi americano, ha analizzato i risultati di quasi 22 mila aziende sparse in 91 nazioni. Dimostrando che le compagnie dove almeno il 30 per cento del consiglio d’amministrazione è “rosa” riescono ad aumentare i profitti del sei per cento all’anno, contro il tre di media.

Classe Operaia. Scarpe ‘made in Europe’, ma con paghe da fame: “Le fabbriche dell’Est? Peggio che in Cina”.

Il rapporto "Change Your Shoes" della campagna Abiti puliti denuncia le condizioni della produzione che finisce nei nostri negozi, dall'Albania alla Polonia, dalla Romania alla Slovacchia. 
 
 
Dai salari appena sopra i 150 euro all'assenza di qualunque tutela. Tra i committenti le italiane Geox e Bata, la spagnola Zara e la tedesca Deichmann. L'azienda veneta: "Abbiamo concentrato la produzione in Serbia, con salari superiori al minimo". No comment dagli altri marchi.
Scarpe ‘made in Europe’, ma con paghe da fame: “Le fabbriche dell’Est? Peggio che in Cina”Retribuzione estremamente basse, a volte peggiori che in Cina. Violazioni delle leggi sul pagamento degli straordinari e assenza del sindacato nelle fabbriche. Mancanza di tutele per la salute e la sicurezza e zero dibattito pubblico sulle condizioni di lavoro. È una fotografia a tinte fosche quella scattata dal rapporto ‘Il lavoro sul filo di una stringa‘, curato da Public Eye ed Ens, all’interno della campagna Change Your Shoes di Abiti Puliti. Perché nelle aziende dell’Est Europa fornitrici di grandi marchi europei – tra cui ci sarebbero le italiane Geox e Bata, la spagnola Zara e la tedesca Deichmann – le condizioni di lavoro sono spesso borderline e “le violazioni continue”, anche grazie al silenzio dei governi e degli acquirenti internazionali. Chi lavora in un calzaturificio alla periferia di Valona, non se la passa meglio di un collega impegnato nella produzione di polacchine e stivaletti in una sperduta provincia cinese. Sia sotto il profilo del salario che delle condizioni ambientali. E lo stesso accade in Polonia, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Romania e Slovacchia. Con la differenza che in questi casi siamo alle porte dell’Europa Occidentale e che il quadro normativo dell’Ue incentiva le aziende ad appaltare alcune fasi della produzione in questi Paesi “in via di sviluppo”, come vengono definiti dall’Ocse.

lunedì 28 novembre 2016

"La sinistra non la si ricostruisce solo sul no-euro. Per questo basta Salvini. E’ necessario un ripensamento più profondo e ampio. Ma vanno ricostruiti i paletti". Intervista a Sergio Cesaratto

controlacrisi

Sergio Cesaratto, economista, ordinario all'università di Siena, autore di Sei lezioni di economia – Conoscenze necessarie per capire la crisi (e come superarla), Imprimatur, 2016
Lo abbiamo intervistato per Controlacrisi.org in occasione del presentazione del suo libro tenutasi a fine novembre a Pisa a cura del municipio di beni comuni e dei delegati\lavoratori indipendenti
Nel 2012 hai scritto un libro con Massimo Pivetti dal titolo Oltre l'austerità. Ce ne vuoi parlare soffermandoti sui risultati di queste politiche in Italia e in Europa?
Nel 2012 il libro pubblicato on line da Micromega fu una prima testimonianza contro le politiche europee. Naturalmente tutto quello che scrivemmo lì si è avverato soprattutto nei riguardo degli anelli più deboli dell’eurozona, Grecia, Portogallo, Italia. Le cose vanno apparentemente meglio in Spagna al costo di una riforma del mercato del lavoro ancora più feroce di quella italiana in cambio della quale Madrid ha però ottenuto una certa tolleranza per i suoi disavanzi pubblici. Così da anni è concesso a quel Paese di sforare i parametri europei e ciò spiega la sua maggiore crescita. Sospettiamo anche che la finanza internazionale, la Deutsche Bank in primis, abbiano l’ordine di servizio di continuare a finanziare quel Paese così virtuoso. Ciò non è concesso all’Italia, che il capitale tedesco vuole schiacciare distruggendo la nostra industria. La devastazione che l’austerità europea sta imponendo al Paese è enorme. Il pericolo maggiore è l’assuefazione al degrado.

Governo ritira decreto servizi pubblici: una vittoria della mobilitazione

 Forum italiano dei movimenti per l'acqua
La Corte costituzionale ha sostanzialmente demolito la cosiddetta Riforma della Pubblica Amministrazione voluta dalla Ministra Marianna Madia dichiarando l'incostituzionalità di diversi articoli della legge delega tra cui quelli relativi a dirigenza, società partecipate, servizi pubblici locali e pubblico impiego.
La censura della Consulta si fonda sulla lesione del principio di leale collaborazione tra stato ed enti locali.

A Roma in migliaia per il NO

dinamopress
Oggi un corteo di migliaia di persone ha attraversato le strade di Roma per dire 'NO' alla riforma costituzionale del Governo Renzi . Un no sociale che ha visto come protagonisti collettivi studenteschi e spazi sociali assieme ai comitati territoriali: dai No Tav e i No Grandi Navi, da chi lotta contro il biocidio in Campania e non solo, ai comitati contro le trivellazioni nell'Adriatico.

Gli effetti del referendum sulla politica italiana e internazionale

Perché votare no

In memoria di Fidel Castro, eroico resistente al capitalismo

domenica 27 novembre 2016

ReactOS ovvero Windows gratis, libero e open source (benché in versione Alfa)


hasta il '900 siempre


Morte Fidel, Paolo Ferrero (Prc): "Ha difeso l'umanità dalla barbarie"

http://www.controlacrisi.org/


Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, dichiara:
"Immenso dolore per la morte di Fidel Castro, rivoluzionario vittorioso a cavallo di due secoli, che ha difeso l'umanità dalla barbarie.
Fidel ha saputo guidare la lotta per la liberazione di Cuba dalla dittatura di Batista e l'ha saputa trasformare in una rivoluzione socialista. Fidel è stato protagonista della difesa della rivoluzione cubana dagli attacchi degli USA, da quelli militari come quelli economici tutt'ora in vigore con il bloqueo. In questa difficile situazione ha saputo trovare la strada per la costruzione del socialismo, dell'eguaglianza, della dignità e della libertà del popolo cubano. Ciao compagno Fidel, comunista non pentito, grazie per quel che hai fatto, riposa in pace. Continueremo la tua lotta per la dignità dei popoli, la giustizia e la libertà".

TOR (The Onion Router)

TOR (The Onion Router)
tradotto più o meno liberamente dal sito originale https://www.torproject.org
da Augusto Scatolini

Panoramica
La rete Tor è formata da un gruppo di server volontari che permette alle persone di migliorare la loro privacy e la sicurezza su Internet. Gli utenti di Tor impiegano questa rete collegandosi attraverso una serie di tunnel virtuali piuttosto che fare una connessione diretta, consentendo in tal modo sia le organizzazioni che gli individui di condividere le informazioni sulla rete pubblica senza compromettere la propria privacy. Tor è uno strumento efficace per bypassare la censura, permettendo ai suoi utenti di raggiungere destinazioni o contenuti altrimenti bloccati. Tor può essere utilizzato anche come un punto di partenza per gli sviluppatori di software per creare nuovi strumenti di comunicazione con funzionalità di privacy incorporati.

Gli individui usano Tor per evitare il monitoraggio da parte dei siti web di loro stessi e dei loro familiari, o di connettersi a siti di notizie, servizi di messaggistica istantanea, o simili, quando questi vengono bloccati dai loro fornitori di servizi Internet locali. Tramite i Servizi nascosti, Tor consente agli utenti di pubblicare siti web e altri servizi senza bisogno di rivelare la posizione del sito. Gli individui utilizzano anche Tor per la comunicazione socialmente sensibile: webcam e forum per vittime di violenza sessuale, o chat per persone con malattie.

I giornalisti usano Tor per comunicare in modo più sicuro con informatori e dissidenti. Le organizzazioni non governative (ONG) usano Tor per permettere ai loro lavoratori di collegarsi al loro sito web mentre sono in un paese straniero, senza notificare a tutti vicino che stanno lavorando con tale organizzazione.

Il PD di Campagnano commemora la scomparsa di Fidel Castro. VERGOGNA!

Come vi permettete voi della corrente più destra della Democrazia Cristiana che ora vi fate chiamare PD (Partito Democratico) di commemorare la scomparsa di uno dei grandi rivoluzionari comunisti del 900 come Fidel Castro?

Che avete voi da spartire con il comunismo rivoluzionario?

Pensate forse che Fidel Castro avrebbe apprezzato la vostra SCHIFORMA COSTITUZIONALE?

Oppure che avrebbe concordato con  l'eliminazione dell'art. 18 dallo Statuto dei Lavoratori? 

E la schifosa riforma Fornero? Che voi avete lasciato intatta.

Oppure che gli sarebbe piaciuto il vostro Job Act?

VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!

sabato 26 novembre 2016

Come funziona TOR e cos'è il DeepWeb

Fidel Castro nelle parole di Gabriel Garcia Marquez.

fidel and gabo

 
"La sua devozione per la parola. Il suo potere di seduzione. Cerca i problemi dove sono. Gli impeti dell’ispirazione sono propri del suo stile. I libri riflettono molto bene l’ampiezza dei suoi gusti. Smise di fumare per avere l’autorità morale per combattere il tabagismo. Gli piace preparare le ricette di cucina con una specie di fervore scientifico. Si mantiene in eccellenti condizioni fisiche con varie ore di ginnastica giornaliera e di nuoto, praticato frequentemente. Ha una pazienza invincibile. Una disciplina ferrea. La forza dell’immaginazione lo trascina negli imprevisti. E’ tanto importante imparare a lavorare come imparare a riposare.
Stanco di conversare, riposa conversando. Scrive bene e gli piace farlo.
Il maggiore stimolo della sua vita è l’emozione per il rischio. La tribuna di improvvisatore sembra essere il suo mezzo ecologico perfetto.
Incomincia sempre con voce quasi inaudibile, con una direzione incerta, ma approfitta di qualsiasi bagliore per continuare a guadagnare terreno, palmo a palmo, fino a che dà una specie di graffiata e si impadronisce dell’udienza. È l’ispirazione: lo stato di grazia irresistibile ed abbagliante che possono negare solo quelli che non hanno avuto la gloria di viverlo. È l’antidogmatico per eccellenza.
José Martí è il suo autore preferito e ha avuto il talento di incorporare la sua ideologia nel torrente sanguineo di una rivoluzione marxista. L’essenza del suo stesso pensiero potrebbe esistere nella certezza che fare un lavoro di massa è fondamentalmente occuparsi degli individui.

E’ morto un rivoluzionario di prima grandezza.

Fidel omaggio

Il Comandante en Jefe si spegne a novanta anni, una vita lunghissima che ha attraversato la storia dell’umanità negli ultimi due secoli. E’ la storia di un leader rivoluzionario di prima grandezza, un gigante che si è spesso dovuto misurare con nani politici e passaggi storici che avrebbero piegato le ginocchia a molti di noi.
Fidel Castro, insieme a un pugno di rivoluzionari come Camilio Cianfuegos, Ernesto Che Guevara, Haydeè Santamaria, Melba Hernandez, l’italiano Gino Donè, scelsero di rompere nel 1953 con la coesistenza pacifica tra l’Urss post-stalinista di Kruscev e gli Stati Uniti. Passarono all’azione e rimisero in campo l’opzione rivoluzionaria. La realizzarono nel 1956 a Cuba e cercarono di estenderla, senza successo, nel resto dell’America Latina negli anni successivi.

venerdì 25 novembre 2016

iTALC il programma per insegnanti per vedere e controllare il PC degli studenti

iTALC insegnante su Windows che vede e controlla lo studente con PC Windows

D'Alema anonymous vs Riforma Costituzionale TG PORCO

Come i crimini economici della Fiat danneggiano il paese.

Irisbus Basta leggerlo con attenzione sui giornali e vedere quello che c'è, quello che non c'è e fare le dovute connessioni.
Le cronache di oggi e i telegiornali di ieri hanno resocontato della visita di Renzi e Marchionne nello stabilimento Fca (ex Fiat) di Cassino. Il primo per incassare qualche consenso al Si nel referendum, il secondo per ribadire che "Renzi lì ce lo abbiamo messo noi". Dolosamente, nessuna cronaca riferisce che alla vigilia della visita di Renzi e Marchionne un operaio è finito d'urgenza in ospedale perchè investito da un carrello nello stesso stabilimento. E' strabiliante come i giornalisti a seguito siano riusciti a non sentire nulla nè letto i flash di agenzia che riferivano quanto accaduto. Niente doveva guastare la kermesse del premier "messo lì" dal manager di una multinazionale che per anni è stata "simbolo del sistema Italia".

Nord di Roma. Maccarese, ancora sversamento liquami all'impianto Acea: È allarme ambientale.

immagineIl sindaco:"Necessario dare un segnale forte ai responsabili di questi gravi danni ambientali".

osservatorelaziale.it Red. Cronaca


MACCARESE (RM) - Si è verificato un altro grave episodio di sversamento di liquami presso l’impianto ACEA ATO 2 a Maccarese. Ancora sversamento di liquami all'impianto Acea Ato 2 di Maccarese. "Un malfunzionamento che, anche stavolta, sta creando numerosi e seri danni all’ambiente circostante e alle coltivazioni". Ha detto il primo cittadino di Fiumicino Esterino Montino che fa sapere anche che dalle prime informazioni sembra che le pompe di sollevamento si siano bloccate durante la notte.
La scorsa domenica c’era stato un episodio simile, a seguito del quale l'amministrazione comunale aveva informato l’autorità giudiziaria. "Aspetterò i rilievi del Comando della Polizia Locale che è sul posto, - ha detto ancora il primo cittadino - ma non c’è dubbio - ha proseguito - che sia necessario dare un segnale forte ai responsabili di questi gravi danni ambientali. È difficile continuare a parlare di casualità. Non possiamo e non dobbiamo tollerare questi gravi danni ambientali  in piena riserva Naturale Statale del Litorale con i liquami sulle strade che si stanno riversando nell’adiacente Oasi del WWF".

0 ISF Pisa ONLUS due eventi imperdibili sulla libertà digitale e sul software libero con la partecipazione di Richard Stallman

https://www.linuxfeed.org

L’associazione Ingegneria Senza Frontiere – Pisa ONLUS ha organizzato una serie interessanti eventi che verteranno su tematiche a noi molto care come la libertà digitale e la diffusione del software libero.
Il primo dei due eventi, dal titolo “Libertà Digitali” si terrà Lunedì 28 novembre alle ore 15:00. Ecco il programma dell’evento:
Conferenza libertà digitali
28 novembre 2016 @ Ingegneria, Aula Magna Ulisse Dini
“Ingegneria Senza Frontiere – Pisa ONLUS” propone la conferenza che si terrà lunedì 28 novembre, presso il Polo A della Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa (largo Lucio Lazzarino, 1) nell’Aula Magna U. Dini, attività svolta con i contributi per le attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa. La partecipazione è aperta a tutti.
Interverranno:
la Professoressa Maria Chiara Pievatolo che insegna filosofia politica presso il dipartimento di Scienze politiche dell’università di Pisa. Allieva di Giuliano Marini, studia Platone, Kant, e il dibattito illuministico sulla proprietà intellettuale. È editor dell’archivio Giuliano Marini e curatrice del Bollettino telematico di filosofia politica. Fa parte della commissione Crui per l’Open Access. Teorizza e pratica la pubblicazione ad accesso aperto. Dal 18 novembre 2013 fa parte del comitato dei garanti del Nexa Center for Internet & Society.
Matteo G.P. Flora fondatore di The Fool, la società per la Reputazione Online e per la Tutela di Reputazione ed Asset Digitali insieme a Massimo Giacomini, Professore a Contratto in “Open Source Intelligence” nell’ambito del Master di II livello in “Intelligence Economico Finanziaria” dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, divulgazione su temi di Informatica e Reputazione Online.

Classe Operaia. Incidenti sul lavoro, 3 morti in un giorno da Nord a Sud: Trento, Elba e Napoli.


In Valsugana un operaio investito da un blocco di pannelli di 3 tonnellate. Sull'isola toscana un addetto colpito alla testa da una pompa per il calcestruzzo. A Casoria un uomo è rimasto schiacciato da due autocompattatori.
Tre incidenti mortali sul lavoro, l’Italia unita dal Nord al Sud. Dalla Valsugana, Trento, a Casoria, Napoli. Passando per l’isola d’Elba. E’ morto all’ospedale di Trento un operaio rimasto schiacciato ieri sera alla Xlam Dolomiti di Castelnuovo, in Valsugana, mentre era intento a spostare i pesanti pannelli per costruzione in legno dalla postazione della gru a carro-ponte. La vittima si chiamava Stefano Colleoni, 22 anni residente a Roncegno. Per cause ancora in corso di accertamento, il blocco dei pannelli del peso di 3 tonnellate, urtando pareti e pavimento ha investito l’operaio spingendolo e schiacciandolo contro i nastri trasportatori. Soccorso dal personale del 118 e trasportato in elicottero all’ospedale Santa Chiara, il giovane è rimasto in prognosi riservata tutta la notte ed è morto stamani. Sull’episodio indagano il Servizio lavoro della Provincia di Trento e i carabinieri della compagnia di Borgo Valsugana.
All’isola d’Elba l’incidente mortale è avvenuto invece in un cantiere in via della Cava, a San Giovanni, Comune di Portoferraio. L’addetto, durante alcuni lavori per una gettata di calcestruzzo, è stato colpito alla testa dal braccio mobile della pompa per il calcestruzzo riportando un trauma cerebrale risultato fatale. Sul posto è intervenuto l’elicottero del 118. Anche in questo caso indagano i carabinieri.
Infine un operatore ecologico ha perso la vita per via delle ferite riportate in un incidente sul lavoro avvenuto ad Arpino, alla periferia di Casoria.

Rolling Stones Ft. Tom Waits "Little Red Rooster" Blue & Lonesome 2016 Inspiration

Finanza etica, l'interesse più alto è quello di tutti.

  Deputato indipendente di Sel. Fondatore campagna Sbilanciamoci
 
FINANZA ETICACi sono in Italia diverse istituzioni di finanza etica e la più conosciuta è la Banca Popolare Etica, che ha oltre 30mila soci. Non finanzia le industrie militari, ma sostiene (oltre che le persone e le famiglie) le organizzazioni di volontariato e di terzo settore.
Il 70% dei 23.804 finanziamenti erogati in 15 anni di attività è andato ad enti non profit (contro l'1% della media del sistema bancario italiano). Banca Etica (unica banca a farlo) mette on line tutti i finanziamenti erogati (completa trasparenza) e ha una governance pienamente democratica. Si decide in base al principio "una testa, un voto".
Quando Banca Etica deve finanziare un progetto avvia una istruttoria di valutazione improntata a principi di sostenibilità ambientale e sociale. I suoi dirigenti sono pagati non più di 3-4 volte lo stipendio medio di un lavoratore (contro i mega stipendi dei manager del sistema bancario tradizionale, compensi che superano di 100 volte e più lo stipendio medio di un proprio dipendente).
I risultati si vedono, perché Banca Etica ha un tasso di sofferenza (persone e imprese che non riescono a restituire i crediti o pagare le rate dei mutui) pari al 2,02% contro un tasso di sofferenza del sistema bancario tradizionale del 7,7%. Di Banca Etica ci si fida.

Ancora un'altra, ancora donna. Donna uccisa a Seveso. Aveva chiamato i carabineiri ma poi ci aveva ripensato: due ore dopo il marito l'ha strangolata.

SEVESOMa dopo due ore è stata uccisa. Vittorio Vincenzi è stato arrestato dopo avere strangolato e soffocato Elizabeth Huyata Quispe, peruviana di 29 anni, madre dei loro due bambini. I carabinieri di Seregno (Monza) sono intervenuti verso la mezzanotte in piazza Mazzini, dove abitava la donna, per arrestarlo.
Da tempo la compagna, stanca ed esasperata, l'aveva scongiurato di andarsene e tenersi lontano da lei e dai due bimbi piccoli. Lui aveva sì abbandonato la casa ma insisteva. E mercoledì sera ha "approfittato" del compleanno della secondogenita per tornare. Voleva unicamente, così aveva giurato, stare di nuovo insieme alla sua famiglia.
Ma proprio quella sera Elsabeth Huyata Quispe è stata uccisa dal padre dei suoi figli. Un uomo facoltoso, proprietario di una farmacia e molto conosciuto dalla gente del luogo.
Vittorio Vincenzi, 56 anni, che ha messo "tranquilli" i figli (la minore di un anno e il maggiore di tre) nel soggiorno di casa dopo aver dato loro il tablet per distrarsi, s'è spostato in cucina e ha strangolato la compagna. Epilogo criminale di una relazione in difficoltà da almeno un anno.

26N manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne.

Il 26 novembre a Roma manifestazione nazionale "NON UNA DI MENO". Il corteo parte da piazza Esedra ore 14 e si conclude a piazza S. Giovanni.


Le cattivemaestre ci saranno.

 

cattivemaestreblog.wordpress.com

Perché la violenza sulle donne si combatte a partire dai banchi di scuola, promuovendo saperi e pratiche educative che decostruiscano gli stereotipi di genere e mettano in discussione la cultura sessista e omofoba. 
Perché in quanto docenti donne rifiutiamo l’associazione a un immaginario che ci vede materne e pronte al sacrificio. Siamo lavoratrici, professioniste dell’educazione, ed in quanto tali esigiamo diritti.
Con questo video invitiamo tutto il mondo della scuola – insegnanti, educatrici e educatori, studentesse e studenti, genitori – a scendere in piazza e partecipare a questa mobilitazione.

La violenza di genere riguarda tutte e tutti!

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2016, basta chiamarla ’emergenza’.

Profilo blogger25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne.
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2016, basta chiamarla ’emergenza’ Associazione italiana donne per lo sviluppo
La prima cosa che viene chiesta da chi ne scrive o si informa sulla questione, in genere, sono i dati. I dati infatti restituiscono una panoramica, aiutano a rendersi conto del fenomeno, nel caso di quelli globali, fanno anche rabbrividire.
La violenza maschile sulle donne purtroppo attraversa i confini e le culture, può prendere varie forme, ma riguarda il mondo intero. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) siamo di fronte a “un problema di salute di proporzioni globali enormi” che colpisce un terzo delle donne nel mondo, come emerge dai dati dell’ultimo rapporto pubblicato dall’Oms, in collaborazione con la London School of hygiene&tropical medicine e il South African medical research council. Il 35% delle donne, ovvero 1 su 3, subisce nel corso della vita qualche forma di violenza. La più comune è quella domestica: quasi un terzo (30%) delle donne che sono state in un rapporto di coppia ha subito qualche forma di violenza fisica e/o sessuale da marito o compagno. A livello globale, ben il 38% dei femminicidi sono commessi dal partner.

PD: Clientele così fan tutti. De Luca, Marco Lillo vs Diaco e Nardella: “Quelli come voi uccidono quel poco di speranza rimasta nel Paese”.

“Quello che è preoccupante è la clientela organizzata, che serve per tramutare soldi pubblici in consenso”.

ilfattoquotidiano.it 
Link al video 

Così il vicedirettore de Il Fatto quotidiano Marco Lillo a La Gabbia Open (La7), dopo le polemiche sulle dichiarazioni del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca durante un’intervento alla presenza di 300 sindaci campani in cui il governatore chiedeva di far votare Sì, a fronte del “fiume di soldi che grazie a Renzi arrivano per la Campania”. “Non confondiamolo con un’ipotesi di voto di scambio” – ribatte il sindaco di Firenze Dario Nardella, che aggiunge – “Il punto vero sono le risorse per il mezzogiorno, e sulla base di questo ci si aspetta un consenso, lo trovo assolutamente legittimo” – Sulla stessa lunghezza d’onda il giornalista dell’emittente radiofonica Rtl Pierluigi Diaco“Scopriamo oggi che la costruzione del consenso avviene attraverso questi metodi, ma io non credo si possa parlare di metodi clientelari” – Secca la replica di Marco Lillo – “Se non riusciamo ad avere il senso e la dignità di indignarci di fronte a queste parole e inutile che facciamo i giornalisti, stiamo a casa. Tra poco arriveremo a giustificare l’omicidio. “De Luca - conclude Lillo – “Uccide la speranza, e quelli come te che dicono che è tutto normale uccidono quel poco di speranza che è rimasto in questo paese”

Altan, gli ultimi due mesi.

Vignetta di Altan numero 45

Biani


25 Novembre. Giornata contro la violenza sulle donne 2016, in corteo per dire: ‘Siamo tutte diverse’.

La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è stata scelta per onorare le tre sorelle Mirabal – Patria, Minerva e María Teresa – vittime di Stato, in realtà (solo la quarta, Belgica, visse fino al 1° febbraio 2014), e non della violenza domestica.

Giornata contro la violenza sulle donne 2016, in corteo per dire: ‘Siamo tutte diverse’
Profilo blogger Precari(A)

Furono assassinate da scagnozzi del dittatore della Repubblica Dominicana Rafael Trujillo il 25 novembre 1960. Dal 1980 la data divenne il simbolo del loro sacrificio: durante il primo Incontro internazionale femminista, in Colombia, quando la Repubblica Dominicana la propose in onore delle tre sorelle conosciute come Las Mariposas (Le Farfalle, ndr), uccise mentre andavano a trovare in carcere i mariti, prigionieri politici. Solo dopo un po’ di tempo molti Paesi si unirono nella commemorazione di questo giorno, attribuendogli valore simbolico di denuncia del maltrattamento fisico e psicologico verso le donne e le bambine. Il 17 dicembre 1999 l’Assemblea generale delle Nazioni unite, con la risoluzione 54/134, ha scelto la data del 25 novembre per celebrare la lotta contro la violenza sulle donne, in omaggio alle sorelle Mirabal”.

Gli anni spezzati di Piero Bruno.

Piero Bruno

Il 22 novembre del 1975 un giovanissimo compagno del Collettivo Politico Studentesco dell'Istituto Tecnico Armellini di Roma e militante di Lotta Continua alla Garbatella, viene ucciso da carabinieri e polizia durante una manifestazione di protesta a sostegno della lotta di liberazione in Angola. Qui di seguito una ricostruzione di come andarono le cose. Non dimentichiamo nulla, abbiamo una memoria prodigiosa. (red)
 


La sera di sabato 22 NOVEMBRE del 1975 si svolge a Roma, con un’ampia convergenza di forze democratiche, una manifestazione a sostegno della lotta del popolo angolano. Il corteo si snoda per Via Labicana quando, all’altezza dell’Ambasciata dello Zaire, un gruppo di manifestanti, una decina, si stacca. L’intenzione è quella di una protesta dimostrativa contro un paese che partecipa all’aggressione imperialista in Angola, responsabile di continui massacri di quella popolazione.
Appena il gruppo si affaccia, dall’imbocco di Via Muratori, in largo Mecenate, si sente gridare: “eccoli!”.
“Eccoli!” è un’esclamazione che lascia pochi dubbi sullo stato d’animo di chi la grida. Nessuna sorpresa: “ecco sta arrivando chi stiamo aspettando”. Da parte dei compagni la sensazione è quella della trappola; vengono lanciate un paio di molotov, distanti da dove sono posizionate le forze dell’ordine, l’intenzione è di coprirsi la fuga, di sparire al più presto. In una frazione di secondo inizia la fuga e l’inizio di un vero e proprio tiro al bersaglio da parte di chi vedeva le spalle del proprio “nemico”.
Le forze dell’ordine sparano, i giovani scappano.
Tre bersagli, nonostante siano “bersagli mobili”, sono colpiti: uno al “centro”, crolla sull’asfalto, colpito alla schiena; altri due di “lato”, sono colpiti alla testa, ma riescono a continuare la fuga.

Ambiente. Già superato il limite di Smog, 35 giorni sopra le soglie del Pm10 in molte città italiane: ogni anno 60 mila morti. I pannicelli caldi di Renzi e Martina nel 2015. Legambiente: "Manca la volontà politica".In Europa le vittime dello smog sfiorano il mezzo milione.

Oltre 460 mila morti l'anno è lo spaventoso prezzo pagato annualmente allo smog dall'Europa, secondo il rapporto 'Qualità dell'aria in Europa 2016'pubblicato Agenzia europea per l'ambiente (Eea).

Un allarme rilanciato da Legambiente che, a breve distanza dalla diffusione dei dati, ha ribadito come in Italia diverse grandi città «abbiano già superato il limite di 35 giorni» all'anno «consentito dalla legge per il Pm10», le polveri sottili.
Fuorilegge anche Milano e Torino. Tra le città 'fuorilegge' (aggiornamento al 22 novembre) Torino con 56 giorni, Frosinone (48), Milano (47), Mantova (45), Padova (45), Venezia (45), Treviso (44), Vicenza (43). «Purtroppo, il piano nazionale antismog varato dal ministero dell'Ambiente l'anno scorso» - ha spiegato il presidente di Legambiente Rossella Muroni - «non si è trasformato in misure concrete e incisive all'interno delle nostre città. Tutto questo a scapito dei cittadini: in Italia sono infatti circa 60 mila all'anno le morti da polveri sottili. E i numeri sull'emergenza smog rischiamo di aumentare nei mesi invernali a venire».
«Manca la volontà politica». Eppure, prosegue Muroni, «le cause dello smog sono note e le soluzioni ci sono. Occorre una volontà politica forte per metterle in campo. Uno dei nodi principali da affrontare è il trasporto a livello urbano ed extra urbano. Bisogna poi uscire dalla dipendenza dai combustibili fossili, puntando su fonti energetiche rinnovabili; investire nella riqualificazione energetica degli edifici per ridurne i consumi e migliorarne l'efficienza e l'isolamento termico, garantendo così una riduzione nelle emissioni dagli impianti di riscaldamento domestici».

giovedì 24 novembre 2016

prova modulo di iscrizione

Ambiente. Allarme sicurezza per le centrali nucleari in Francia. L'Authority: "Nascosti dossier su anomalie"

Non ha usato giri di parole Pierre-Franck Chevet, il presidente dell'Authority di Parigi sulla sicurezza nucleare (Asn). Intervistato dal supplemento economico di Le Figaro, l'esperto ha lanciato un chiaro allarme sulla situazione dei reattori transalpini, di cui 12 sono chiusi per accertamenti, e ha sottolineato l'esigenza di "ripensare" l'intera "catena di controllo" per rendere l'atomo più sicuro.
Lo scenario - ha affermato il numero uno dell'Asn - è peggiorato "dall'aprile 2015" con "la scoperta di un eccesso di carbonio nell'acciaio della vasca dell'Epr (reattore pressurizzato europeo), siamo passati da una brutta sorpresa all'altra". "Attualmente - ha continuato Chevet - 12 reattori sono fermi o stanno per essere fermati, per controllare che l'eccesso di carbonio scoperto nell'acciaio non alteri la capacità di resistenza meccanica dei generatori di vapore".
Oltre a questo problema, il responsabile dell'Authority ha rivelato che i suoi ispettori hanno riscontrato nei 12 reattori una non meglio precisata "anomalia generica". Lo stop, ha tenuto a rassicurare l'alto responsabile, rientra in "un approccio di sicurezza e tutela delle popolazioni".
L'Asn si è data un mese di tempo prima di decidere se riavviare o meno i reattori fermati o sul punto di esserlo.

mercoledì 23 novembre 2016

Hackerata Funzione Pubblica: di cosa realmente dobbiamo preoccuparci?

http://www.techeconomy.it/

Nei giorni scorsi un  di nome  ha violato il sito web del Dipartimento della Funzione Pubblica, riuscendo ad accedere al database contenente circa 45.000 record. L’hacker ha poi cercato di contattare gli amministratori del sito per notificare la falla ma, non avendo ricevuto risposta, ha deciso di pubblicare online a titolo dimostrativo 9.000 record trafugati.
Di storie come questa vene sono a migliaia: ogni giorno i nostri sistemi sono presi di mira da milioni di attacchi e va sottolineato l’ottimo lavoro di coloro che proteggono tali strutture. Tuttavia quanto accaduto merita qualche riflessione.
L’hacker in questione, Kapustkiy, è stato scoperto dal sottoscritto la scorsa settimana, quando fui informato di attacchi ai siti delle ambasciate Indiane in giro per il mondo. A dire il vero è stato Kaspursky ad avermi contattato essendo un accanito lettore di SecurityAffairs. Da allora è stato un susseguirsi di attacchi contro quei siti che trascurano gli aspetti di sicurezza pur gestendo dati sensibili e confidenziali, come ad esempio ai nominativi del personale di un’ambasciata.

3 cose su Linux che l’utente Windows dovrebbe sapere

http://www.techeconomy.it/

La stragrande maggioranza di utilizzatori di personal computer ha avuto davanti sempre e solo sistemi operativi Microsoft (DOS prima,  poi). L’utente medio è quindi generalmente portato a pensare che esista un unico modo di usare un computer e un unico modo di fare le cose, e che un computer possa fare tutto e solo quello che il proprio sistema fa e se non lo fa è perché non si può fare.
Davanti a una dimostrazione delle funzionalità di uno dei tanti sistemi (liberi) basati su , generalmente l’utente in questione resta sempre abbastanza spiazzato. I commenti più frequenti sono: “non lo sapevo!”, insieme a: “credevo che fosse difficile da usare!”, chiari sintomi di ignoranza (il primo) e pregiudizio o disinformazione (il secondo). Cercheremo dunque di predisporre qui una mini-terapia d’urto in tre pillole per affrontare la fase acuta della malattia. Per un trattamento più accurato si rimanda alla sterminata documentazione sull’argomento reperibile in rete, in libreria o presso i gruppi (LUG,  User Group) locali sparsi per tutto lo stivale.

DISTRIBUZIONE, NON UN SEMPLICE SISTEMA OPERATIVO

Rilasciato DraftSight 2017 SP0 per Windows, Mac e Linux

http://www.marcosbox.org/


Dassault Systèmes ha ufficialmente rilasciato DraftSight 2017 SP0, la nuova versione del suo famoso CAD 2D gratuito (è richiesta soltanto una attivazione tramite email) per Windows (l'installer è disponibile sia per sistemi a 32-bit che per sistemi a 64-bit), macOS e Linux a 64-bit (l'installer è disponibile sia in formato RPM per distro come Fedora o openSUSE che in formato DEB per distro come Ubuntu, Linux Mint o Debian).
DraftSight 2017 SP0 su Windows 10

"Venti anni di lavoro interinale. Il padre di tutte le precarietà".

Intervento di Federico Giusti
controlacrisi.org
A quasi 20 anni dall’introduzione in Italia del lavoro in somministrazione, 7,5 milioni di persone attraverso questo canale hanno avuto accesso a un lavoro dipendente. Ma è roseo il panorama interinale? No, Parliamo del lavoro interinale da cui nascono poi tutti i provvedimenti che hanno precarizzato il lavoro, interinale, o se preferite lavoro somministrato, fortemente voluto dal centro sinistra oltre 20 anni fa. In Italia ci sono oltre 2mila filiali\agenzie interinali. Ma quanti sono i lavoratori interessati ? Parliamo di quasi 400 mila nelle aziende , lavoratori la cui durata del contratto varia da pochissimi giorni ad alcuni mesi, su questo punto le statistiche non sono mai (volutamente) precisi. Di sicuro l'interinale non è una forma di lavoro stabile, se non per pochissimi. Ma è cambiata nel corso del tempo la composizione del lavoro interinale, tanto è vero che oggi lo si trova in settori nuovi, per esempio nell'istruzione (+18,5%), settore dove la precarizzazione della conoscenza coincide con la crisi dell'offerta formativa, la riduzione del numero degli iscritti alle scuole superiori e all'università L'interinale domina in settori dove i ritmi di lavoro sono piu' intensi, dove insomma lo sfruttamento raggiunge livelli di semischiavitù, basti pensare ai trasporti.