sabato 27 febbraio 2016

Ricerca. Renzi peggio di Berlusconi.


“Ieri la Senatrice Cattaneo, oggi la direttrice del CERN Guidotti, ed ogni giorno le voci dei 10 mila precari degli enti di ricerca e dei ricercatori e tecnici a tempo indeterminato, tutti a testimoniare che la Ricerca italiana sta vivendo la peggior condizione mai vissuta negli ultimi 20 anni”, così Claudio Argentini dell’USB P.I Ricerca.

 Redazione Contropiano
Ricerca. Renzi peggio di Berlusconi“Persino Berlusconi rispetto a Renzi impallidisce – incalza Argentini -  e non è un caso che questo governo abbia supportato e supporti un ente come l’IIT, dove il lavoro nero, l’elusione previdenziale e dei diritti sfrutta quasi un migliaio di ricercatori, a tutti gli effetti subordinati ma nascosti sotto false collaborazioni coordinate e continuative”.
“Perché la piaga del precariato sintetizza tutti i mali della ricerca pubblica italiana – sottolinea il rappresentante USB – con la mancanza dei fondi, che provoca l’abbassamento dei diritti e dei salari, il blocco delle assunzioni e delle carriere, che ci rendono la cenerentola europea; la disorganizzazione amministrativa e la mancanza di una governance, che non può essere certo svolta da una nuova agenzia baraccone, ma che invece deve essere centralizzata su Presidenza del Consiglio e direttamente sul MEF per il finanziamento”.

“E non è solo questo - prosegue il sindacalista - Renzi ripercorre le orme di Brunetta anche sui comparti di contrattazione, inserendo gli Enti di Ricerca e l’Università in un comparto come la Scuola dove la falsa meritocrazia, i presidi ‘sceriffo’ e la asfittica mancanza di fondi hanno avviato un processo di privatizzazione e di marginalizzazione dei lavoratori che coinvolgerà per forza di cose anche i ricercatori e il personale che li coadiuva”.
“Raccogliendo la rabbia dei lavoratori e le analisi dei maggiori esponenti del settore, non possiamo che rafforzare la nostra mobilitazione con una primavera di lotta nella ricerca. Abbiamo indetto lo stato di agitazione – annuncia Argentini - ed il 3 marzo prossimo abbiamo organizzato a Roma l’assemblea nazionale della ricerca pubblica”.
“L’assemblea si terrà in uno dei luoghi simbolo della lotta contro Brunetta, l’ISPRA, ente che nell’inverno tra il 2009 e 2010 vide il tetto della sede di Casalotti occupato dai lavoratori per 59 giorni. Per dire basta alla propaganda del governo su questo settore, per recuperare diritti e funzioni, per respingere la privatizzazione e la precarizzazione, per rilanciare la Ricerca”, conclude Argentini.

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