martedì 23 febbraio 2016

Bankitalia: lo Stato spende meno, ma così cresce il debito

fonte http://www.libreidee.org/

Paolo BarnardDa 8 anni, ma in realtà è da 24 anni almeno, in Italia il Vero Potere (Ue, Fmi, Bce, Neoliberismo, Neofeudalesimo) ci bombarda con la formula delle Austerità, la cui logica è che se lo Stato spende pochissimo e tassa moltissimo, finirà col ridurre il suo debito pubblico, e quindi tornerà sano e prospero. Dal 2009 Paolo Barnard ha portato in Italia la moderna versione delle teorie economiche keynesiane, che chiamiamo Mosler Economics Mmt, che ci dicono l’esatto opposto. Ci dicono: se lo Stato spende pochissimo e tassa moltissimo, finirà con l’aumentare il suo debito pubblico, e quindi sprofonderà sempre più. Per capire questo assunto, va capita una verità incontestabile nella sfera economico-scientifica, e cioè che, al contrario di quanto dice il Vero Potere, la spesa dello Stato (il suo debito) è precisamente il credito (benessere) dei cittadini. Se i cittadini stanno bene grazie alla spesa/debito dello Stato produttivi (investimenti, salari, case, tecnologie, istruzione, credito agevolato…), essi creano poi ricchezza privata, e questa diminuisce il bisogno dello Stato di spendere a debito e diminuisce il bisogno dello Stato di tassarci. Lapalissiano.
Ora, capito questo, capirete facilmente perché la formuletta catastrofica delle Austerità aumenta il debito pubblico, non lo diminuisce. Infatti venendo meno, secondo gli ordini delle Austerità, la spesa dello Stato, viene meno il credito (benessere) dei cittadini, e l’economia crolla a spirale. A quel punto lo Stato è costretto a intervenire con spese per mettere pezze ovunque (ammortizzatori sociali, aumento vertiginoso della spesa sanitaria per aumentate patologie, esborsi per salvare le banche, garanzie all’export in agonia, fughe di cervelli…) e finisce così per spendere più debito, non meno, ma queste spese sono improduttive, debito improduttivo. Allora che fa? Ci tassa a morte per recuperare lo sperpero di spesa che ha fatto.
Ecco le prove, per gentile concessione della Banca d’Italia, che annuncia con la sua proverbiale sobrietà che i conti dello Stato italiano condotto dal Coccige della Merkel sig. Matteo Renzi secondo le regole delle Austerità, sono infatti… da piangere, e hanno aumentato il debito pubblico. Ecco i dati della nostra banca centrale pubblicati 4 giorni fa: 1) ll debito pubblico chiude il 2015 con una crescita di 33 miliardi e 800 milioni, altro che riduzione del debito se si fanno i compitini della maestra Merkel. 2)BankitaliaAssolutamente falso incolpare le amministrazioni locali, che Bankitalia definisce diligenti nella spesa e anzi, risparmiatrici. La colpa è tutta di Palazzo Chigi. 3) Mentre, tristemente, le tasse sono aumentate del 6,4% da un anno fa.
Per forza, 2+2 fa 4, e non si scappa. E Barnard ribadisce ancora: se cala la spesa pubblica produttiva come comandano le Austerità, cala il benessere dei cittadini, l’economia va giù per il gabinetto, quindi lo Stato deve metterci le pezze di cui sopra aumentando vertiginosamente la sua spesa pubblica/debito di tipoimproduttivo, e poi tenta di recuperare lo spreco tassandoci a morte. Banca d’Italia conferma. Che formula magica le Austerità! Un successone! Io ve l’avevo detto. Ora basta, dovete tornare alla mangiatoia, e vi dedico un brindisi. Baci.
(Paolo Barnard, “Cosa vi avevo detto cinque anni fa? Che 2+2 fa sempre 4. E infatti la Banca d’Italia…”, dal blog di Barnarddel 18 febbraio 2016).

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