venerdì 27 novembre 2015

Unione Europea. Jeroen Dijsselbloem: "Dall'Italia troppe richieste sulla flessibilità".

"Il paese suscita alcune preoccupazioni. Prima di tutto l'elevato debito pubblico. L'Italia sta adottando molte riforme strutturali, ed è un bene. L'attuale governo è veramente ambizioso su questo fronte, ma al tempo stesso sta chiedendo molta flessibilità di bilancio". Lo afferma Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'Eurogruppo, in un'intervista al Sole 24 Ore.

DIJSSELBLOEM"Nel rinviare il proprio giudizio alla primavera - spiega il ministro olandese -, la Commissione europea ha posto un problema procedurale: la richiesta di flessibilità è giunta troppo tardi" e "c'è anche il nodo di quanta flessibilità la Commissione è pronta ad accordare. Flessibilità per investimenti, flessibilità per i rifugiati, flessibilità per le riforme, che si aggiungono l'una all'altra: credo che l' Italia sia l' unico paese che sta chiedendo tutte le forme possibili di flessibilità", e che "dovrebbe essere usata come una eccezione, non come una regola. Per ragioni di credibilità".
Il presidente dell'Eurogruppo si dice poi d'accordo con chi sostiene che "la sicurezza è oggi una preoccupazione maggiore del rispetto a breve termine del Patto di Stabilità". "Dobbiamo chiederci però - precisa - fino a che punto i due fenomeni siano in contraddizione. Negli ultimi anni, molti paesi hanno aumentato la spesa nella difesa, e malgrado ciò siamo riusciti a ridurre i deficit. In questo senso, mi sembra che l'approccio della Commissione europea sia saggio: un'analisi caso per caso ed ex post". "In altre parole - conclude -, se un paese non raggiunge gli obiettivi, la Commissione verificherà se i costi aggiuntivi per la sicurezza o per i rifugiati siano stati il fattore decisivo".

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