venerdì 25 settembre 2015

Classe Dirigente. Napoli, inchiesta sugli appalti e cibi truccati nelle scuole: scattano undici arresti.

L'accusa della procura partenopea sul servizio di ristorazione in materne e elementari in tutta la Campania. coinvolti imprenditori, dirigenti pubblici e l'ex vicensidaco di Maiori ( Salerno). Per i pm, il gruppo screditava le aziende concorrenti, prometteva favori per aggiudicarsi le forniture dei pasti e spacciava per italiani pomodori cinesi.

Napoli, inchiesta sugli appalti e cibi truccati nelle scuole: scattano undici arrestiAppalti truccati, cibo contraffatto e dossieraggio a imprese concorrenti. Queste le accuse mosse dai carabinieri di Napoli a 17 persone implicate in un’inchiesta sulle mense scolastiche campane.
Secondo gli inquirenti , la presunta associazione a delinquere operava frodi, corruzione, estorsione e promesse di posti di lavoro e riusciva a vincere le gare da appalto per la fornitura dei pasti  in diverse scuole nelle province di Napoli, Avellino e Salerno, escludendo altre aziende. Tra le undici persone colpite da provvedimenti restrittivi ci sono amministratori locali, dirigenti pubblici e imprenditori: in manette sono finiti Antonio e Gennaro Acampora, Nicola, Stefano, Silvio e Simone Summa, responsabili o collegati alle attività delle società Cea Sas di Casalnuovo, Puliedil e Sistesi mentre scattano gli arresti domiciliari per Raffaele Manna, tecnico della Asl Acerra-Casalnuovo, e i dipendenti della Puliedil/Sistesi Eleonora Pisani, Adriana D’Agostino, Antonio Colucci e Alessandro Nappo. Avrà, invece, l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria per l’ex vicesindaco di Maiori,  in provincia di Salerno, Antonio Romano.

Il gruppo riusciva a screditare la concorrenza grazie ad alcune persone, la maggior parte donne, che fornivano informazioni negative e talvolta infondate alle commissioni di gara con cui erano in un buoni rapporti. Inoltre venivano promesse assunzioni a parenti e amici.
Ma la truffa riguardava anche il cibo offerto: confezioni di pomodori cinesi venivano, infatti, rietichettate e spacciate per italiane. Alcuni prodotti venivano scongelati e poi ricongelati prima di essere cucinati. Per è questo, è capitato che i bambini si sentissero male dopo aver pranzato a scuola.
Oltre all’associazione per delinquere,il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, e i pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto, contestano al gruppo i reati di turbata libertà degli incanti, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio, frode in pubbliche forniture e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, nonché estorsione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Gli istituti coinvolti sono scuole materne e elemenari di Casalnuovo e Sant’Agnello (Napoli), Montoro Inferiore e Solofra (Avellino), Maiori e Padula (Salerno).

Nessun commento:

Posta un commento