martedì 25 agosto 2015

Windows 10 bandito dai tracker BitTorrent

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windows 10 bandito tracker bittorrentIl sistema di Microsoft è accusato di spifferare ai gruppi antipirateria le attività peer to peer dell'utente.

Il lancio di Windows 10 ha causato un rinnovarsi delle preoccupazioni degli utenti circa la propria privacy, alimentate innanzitutto dalla funzione per condividere la password delle reti Wi-Fi.
Di recente sono apparse in Rete nuove notizie allarmanti ma tutte da confermare, come quella secondo la quale Windows 10 conterrebbe una funzione automatica di prevenzione della pirateria: in pratica il sistema operativo si arrogherebbe il diritto di cancellare tutti i torrent scaricati dai "siti canaglia", come The Pirate Bay.

Le cose non stanno esattamente così: in realtà tutto nasce da un fraintendimento delle Condizioni di Servizio, e in particolare dalla linea che autorizza Microsoft a scaricare sul computer aggiornamenti che prevengano l'utilizzo di giochi contraffatti sotto Windows 10.
Nonostante la portata limitata di questa novità sono in molti a essersi preoccupati delle fantomatiche "funzioni antipirateria" di Windows 10, compresi i gestori di alcuni tracker BitTorrent privati: in diversi casi, come segnala il sito TorrentFreak, i gestori stanno valutando la possibilità di bandire gli utenti dell'ultimo sistema di Microsoft.
Qualcuno ha già agito in tal senso: il tracker privato iTS ha deciso di impedire l'accesso a chi usa Windows 10, spiegando che la decisione è stata presa a causa della gran quantità di dati che il sistema operativo condivide, tra cui ci sono connessioni a MarkMonitor, azienda coinvolta nel Copyright Alert System degli USA.
«Sfortunatamente Microsoft ha deciso di eliminare ogni sistema di protezione dei dati e inviare tutto ciò che riesce a raccogliere non solo a sé stessa, ma anche ad altri» spiega lo staff di iTS. «Uno di questi è una delle più grandi azienda antipirateria, chiamata MarkMonitor. Tra le altre cose Windows 10 invia ai server di Microsoft il contenuto dei dischi locali. Ciò è ovviamente eccessivo ed è una minaccia seria per siti come i nostri: ecco perché abbiamo dovuto agire».
Altri tracker privati, come BB e FSC, stanno pensando di fare lo stesso percorso: affermano che Windows 10 condivide con i gruppi antipirateria informazioni relative alle attività degli utenti nei circuiti peer to peer. «Pare che invii i risultati delle ricerche locali a ben note aziende antipirateria».
Occorre precisare che, sebbene il comportamento di default di Windows 10 sia improntato a una condivisione persino eccessiva dei dati degli utenti, configurando al meglio le impostazioni del sistema è possibile proteggersi dalle attività "guardone" di Microsoft, avendo cura per esempio di non accettare ciecamente le proposte predefinite ma verificando ogni dettaglio.

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