venerdì 31 ottobre 2014

da vedere -Konshens & Romain Virgo - We No Worry Bout Them-

Calabria: fondatore del Movimento Cinque Stelle passa a Forza Nuova

Calabria: fondatore del Movimento Cinque Stelle passa a Forza Nuova
redazione contropiano
Dopo il salto verso Forza Nuova, all’inizio dell’estate, della nota esponente grillina crotonese, Paola Turtoro, nei giorni scorsi anche Edoardo Ventra, responsabile storico del meet up di Vibo Valentia, passa con il gruppo neofascista capitanato da Roberto Fiore.

no discarica magliano romano

Sogno di un sindacato in un autunno caldo Da "Lavoroculturale.org"


cicca


31 / 10 / 2014
roberto ciccarelli
L'impensabile.
Esercizio di immaginazione. Dopo la manifestazione a Roma del 25 ottobre 2014 in cui la Cgil ha portato in piazza un milione di persone contro il partito “della nazione” di Renzi (un partito che ha votato quando era guidato dalla fazione bersaniana sconfitta da Renzi), la segretaria Susanna Camusso decide di avviare una gigantesca operazione di riforma interna al sindacato. Insieme allo sciopero generale, invocato da “radicali” e “riformisti” come il feticcio che abbaterà sulla testa di Renzi il maglio dei poveri e degli sfruttati, Camusso fa l’impensabile.

Canapa in Mostra – Fiera della Canapa Industriale e Medica – Napoli 31/10/2014 – 2/11/2014


L’associazione CANAPA in MOSTRA è lieta di presentarvi la prima edizione di CANAPAinMOSTRA, Fiera Internazionale della Canapa Industriale e Medica.

per kobane


Diritto d’autore: il monopolio Siae va abolito

http://www.ilfattoquotidiano.it/

Alberto Crepaldi
A chiedere, finalmente, l‘abolizione del monopolio Siae, c’èuna petizione on line. Lanciata da Adriano Bonforti, fisico e musicista, nonché fondatore di Patamù, la raccolta di sottoscrizioni ha già raggiunto in pochi giorni quasi quota 14 mila. Le ragioni dell’iniziativa sono chiare: garantire agli artisti, attraverso la presenza di organizzazioni in concorrenza tra di loro, la libertà di scegliere da chi far tutelare il proprio diritto d’autore. Come peraltro accade in altri paesi europei.
“La Siae – scrive Bonforti – di fatto tutela […] gli interessi di pochi, il meccanismo di ripartizione dei diritti d’autore è farraginoso, antiquato e di difficile comprensione, gli artisti iscritti si trovano vincolati nella scelta di come diffondere ed utilizzare le proprie opere, in quali contesti ed a quali condizioni economiche, al punto che è loro vietato concederne l’utilizzo gratuito anche in eventi di beneficenza“.
E poi vi è da considerare che l’autore, una volta fatta l’iscrizione – che ha il costo più alto in Europa! - è obbligato a depositare in Siae tutte le opere, senza avere alcuna possibilità di scegliere la licenza di distribuzione giudicata più adatta a seconda del tipo di opera prodotta. Ciò accade perché, come spiega nella petizione Bonforti “la Siae contempla solo il copyright tradizionale”, nonostante la “direttiva Barnier” del 26 febbraio 2014 imponga di lasciare agli iscritti delle società di gestione collettiva la libera scelta su quali licenze di distribuzione utilizzare, comprese le licenze Creative Commons.

Stefano Cucchi, tutti assolti gli imputati. La madre: “Sentenza assurda”

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Stefano Cucchi, tutti assolti gli imputati. La madre: “Sentenza assurda”In primo grado furono condannati solo i medici per omicidio colposo. La formula adottata dal giudici è quella prevista dal secondo comma dell’articolo 530 "ovvero quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova". La sorella della vittima, Ilaria, in lacrime
Tutti assolti, anche i medici. Questa la sentenza della corte d’Appello di Roma per la morte di Stefano Cucchi, il geometra romano arrestato il 15 ottobre 2009 per droga e deceduto una settimana dopo nell’ospedale Sandro Pertini. La formula adottata dal giudici è quella prevista dal secondo comma dell’articolo 530 “ovvero quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l’imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato è stato commesso da persona imputabile”. “È una sentenza assurda. Mio figlio è morto ancora una volta” ha detto la madre di Cucchi dopo la lettura della sentenza d’appello. La sorella Ilaria è scoppiata in lacrime. 

Barnard: niente più soldi dalle banche, grazie all’euro

www.libreidee.org

E’ il 29esimo mese consecutivo (“Bloomberg”) che le banche europee non prestano alle piccole medie aziende in quantità sufficiente per sopravvivere. Imprenditori, per pietà capite le basi! Una banca presta a X solo se il tasso d’interesse che può ricavarne è migliore del prestito a Y. Se la Borsa o i titoli di Stato gli danno interessi migliori delle aziende, ovviamente scelgono i primi. Lo diceva un mostro universale dell’economia nel capitolo 17 della “General Theory”, cioè John Maynard Keynes. Ora, le banche sono delle merde. Lo sono per nascita e definizione. Se non potessero rubare non esisterebbero. Ma… Ma è anche vero che purtroppo nell’economia aziendale le banche hanno anche dei limiti severi. Si chiamano “limitazione di capitale”. Cioè: non hanno grossi problemi a fottere i 12 euro al mese al cliente comune, ma quando vanno a prestare alle aziende i limiti li hanno (troppo complessi da spiegare qui). Allora, se è vero che le banche sono oggi affogate di liquidità (per volontà della Bce), perché non prestano a chi lavora?
Ripeto: perché oggi l’economia delle austerità voluta dalla generazione neoclassica di economisti dominanti (Serra, Taddei renziani inclusi) ha talmente devastato economia reale che le banche non sanno dove girarsi. I titoli di Stato? Danno interessi Paolo Barnardda far ridere i polli. La Borsa? Le banche Usa non possono possedere titoli di Borsa, le altre li guardano e li vedono crollare un giorno sì e l’altro sì. I Corporate bonds, cioè i titoli emessi da aziende che chiedono soldi in prestito? Valgono oggi, nella catastrofe europea, come un cecio nella spazzatura del circo. Prestare alle aziende? Nell’inferno dell’Eurozona non si fidano. Lo hanno fatto e si sono trovate in Europa con 1.500 miliardi di euro di prestiti che non riavranno mai più, a causa delle austerità volute dalla Merkel. La banche non sanno dove girarsi. E vanno a drogarsi al limite della Galassia finanziaria giocando coi mostri del pianeta Vega: i Derivati.

Save Donbass People italian song by S@mmee

Amianto, “non si fanno le bonifiche e aumenta diffusione del mesotelioma”.

In dieci anni oltre 3.200 casi di mesotelioma pleurici conclamati in Lombardia di cui il 65% dovuti ad una esposizione professionale. Tre milioni di metri cubi, invece, è il numero che ci racconta quanto ancora l'eternit sia presente sul territorio regionale.

ilfattoquotidiano.it
Amianto, “non si fanno le bonifiche e aumenta diffusione del mesotelioma”In dieci anni oltre 3.200 casi di mesotelioma pleurici conclamati in Lombardia di cui il 65% dovuti ad una esposizione professionale all’amianto misurata su un arco temporale medio di 28 anni. Diventano 3.844 se si considerano anche i casi cosiddetti ‘probabili’, cioè in attesa di conferma (ma con alta probabilità di certezza) alla chiusura del report. Quasi 1.100 quelli verificati tra gli operai meccanici. Tre milioni di metri cubi, invece, è il numero che ci racconta quanto ancora l’eternit sia presente sul territorio regionale, dove ad oggi manca una vera e propria mappatura dei luoghi contaminati e pochissimo si è fatto per la bonifica dei siti dismessi. Questi e altri dati sono stati illustrati a Origgio, in provincia di Varese, nell’ambito del convegno “Quale tutela per le vittime dell’amianto?”, organizzato dall’Ona (Osservatorio Nazionale Amianto).

Classe Dirigente. Difendere i diritti dei lavoratori rende benino, a qualcuno. Cisl, Raffaele Bonanni un segretario sindacale da 336mila euro l’anno

Cisl, Raffaele Bonanni un segretario sindacale da 336mila euro l’annoIl 24 settembre annuncia l'abbandono. L'addio anticipato potrebbe essere derivato da liti interne alla confederazione ma sulla questione nessuno dà risposte. Dal 2006 al 2011 la retribuzione dell'ex dirigente ha raggiunto cifre record, ben oltre il tetto massimo dei grandi manager di Stato.
ilfattoquotidiano.it

Un segretario generale del secondo sindacato italiano che guadagna 336mila euro l’anno costituisce una curiosità. Soprattutto se non è chiaro come ha guadagnato quella cifra. Se quel segretario si chiama Raffaele Bonanni, poi, la curiosità si dilata al quadrato. La cifra è superiore al tetto per i grandi manager di Stato (240 mila), pericolosamente vicina a quei grandi dirigenti contro cui Bonanni ha spesso puntato il dito. E spiega più chiaramente il motivo delle sue dimissioni anticipate dalla segreteria
della Cisl, piombate all’improvviso nella vita del sindacato cattolico e nel dibattito politico e sindacale. Raffaele Bonanni avrebbe dovuto lasciare la segreteria della Cisl, a cui era stato eletto nel 2006, fra pochi mesi. Eppure il 24 settembre scorso decise di anticipare la sua uscita. Stanchezza politica, si è scritto, oppure indisponibilità a essere additato come il rappresentante di una storia vecchia e conservatrice, quella sindacale, secondo il copione redatto dal premier Matteo Renzi. Ma forse, anche il frutto di una faida interna alla Cisl fatta di lettere anonimevelate minacce, dossier che sono passati nelle mani dei vari dirigenti.

Classe Operaia. ROMA, POLICLINICO TOR VERGATA: ARRIVA IL LICENZIAMENTO COLLETTIVO.


La “Team Service”, una società che gestisce le pulizie e le sanificazioni del policlinico, prepara una serie di licenziamenti.
immagine 
osservatorelaziale.it di Maurizio Costa
Roma
- I numeri ancora non si conoscono, ma i licenziamenti diventeranno realtà al policlinico Tor Vergata. La “Team Service”, una società che gestisce il servizio di pulizia e di sanificazione della struttora ospedaliera, ha annunciato ai sindacati, con una lettera a sorpresa, il licenziamento collettivo, malgrado le rassicurazioni della dirigenza del policlinico. Già nel precedente appalto, la società aveva tagliato drasticamente gli orari di lavoro e gli stipendi degli addetti, anche a causa del processo di spending review che tocca tutti i piani della Sanità, eccetto quelli dirigenziali.
Emiliano Polidori, sindacalista del “Usb Lavoro Privato”, ha dichiarato che la situazione è molto grave: “Con il cambio dei vari appalti di quest’anno, sebbene la dirigenza del policlinico avesse detto che non c’erano i presupposti per i tagli, le aziende subentranti hanno dichiarato esuberi di ore e anche alcuni licenziamenti collettivi, che dovrebbero rigurdare sei full-time”. Il problema è che dato che tutti i lavoratori sono part-time, i tagli al personale dovrebbero interessare molte più persone.

Nord di Roma. Acqua e Arsenico Sono state depositate altre numerose sentenze favorevoli ai cittadini che hanno fatto causa contro gli enti gestori degli acquedotti: Talete e Comuni (fra questi anche Ronciglione che distribuisce ancora acqua con aggiunta di arsenico e microcistine dell’alga rossa ) .

2013.12.31 foto lago di vico a809  DSC_0020Il diritto all’acqua potabile è stato ancora una volta sancito dai giudici di pace di Viterbo. L’acqua va distribuita potabile diversamente deve essere pagata il 50% in meno lo dicono le leggi che sono state richiamate più volte dagli avvocato del comitato acqua potabile e dal comitato stesso.
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Il comitato ha più volte invitato i Sindaci a rispettare la legge senza dover far ricorrere i cittadini alla giustizia ordinaria. Molti sindaci ed enti gestori non hanno voluto sentire e forse ancora insisteranno facendo appello.
Lo fanno perché non pagano di propria tasca gli avvocati e non pagano di propria tasca quanto stabilito dai Giudici a risarcimento danno per inadempienze contrattuali e inosservanza delle leggi italiane ed europee. Questa è la sola ed unica verità a cui si appellano arrampicandosi sugli specchi che come si sa sono scivolosi e quindi è impossibile farlo.
Raimondo Chiricozzi

Arsenico nell’acqua, Talete condannata a risarcire oltre 50 famiglie.

Viterbo - L'avvocato Riccardo Catini commenta le sentenze dei giudici di pace del tribunale.

tusciaweb.it
Allarme arsenico nell'acquaViterbo - Talete condannata a risarcire oltre 50 famiglie.
Una vera pioggia di sentenze di condanna al risarcimento dei danni causati alla presenza dell’arsenico nell’acqua si sta riversando su Talete, la società che gestisce il ciclo dell’acqua nella maggior parte della provincia di Viterbo.
Negli ultimi giorni, i giudici di pace Fagioni, Marini Balestra e Mandolini hanno pronunciato numerose sentenze che hanno condannato Talete a risarcire oltre 50 famiglie per il danno derivante dalla presenza di arsenico nell’acqua distribuita, che la rende non potabile.
Si tratta di utenti residenti in diversi centri della provincia, tra cui Viterbo, Montefiascone, Vetralla, Vitorchiano e Capranica.
Proprio di Capranica erano invece i cittadini che ottennero i primi risarcimenti con la prima sentenza pronunciata dal giudice di pace Colonnello poco più di un anno fa.
I giudici di pace hanno stabilito che fornire acqua, dichiarata non potabile dalle ordinanze dei vari sindaci, a causa della presenza dell’arsenico costituisce un inadempimento contrattuale da parte della società che gestisce il servizio – Talete, appunto; anche considerato che la qualità dell’acqua è stabilita da regole non solo nazionali, ma anche della Unione Europea, che impone che l’arsenico nell’acqua non superi i 10 microgrammi per litro.
In molti centri della provincia, invece, è presente in misura perfino superiore ai 20 microgrammi, e fino a 50.

giovedì 30 ottobre 2014

no discarica magliano romano


Father And Son - Yusuf Islam

John Lennon-Give Peace a Chance

Il primo cinegiornale dell'Era Renzi

Fiom, Landini: “Sciopero generale di otto ore a metà novembre”

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La Fiom ha deciso: sciopero di otto ore a metà novembre. Ad annunciarlo è stato il segretario Maurizio Landini che, durante il comitato centrale della Fiom, ha spiegato: “Abbiamo pensato che rispetto ad un classico sciopero generale sarebbe più utile mettere insieme 2-3 manifestazioni con i rispettivi scioperi in diverse date per il nord, il centro e il sud. Le città potrebbero essere MilanoNapoli e Terni, quest’ultima da valutare in base a quello che succederà”. Il Comitato Centrale ha quindi dato mandato alla segreteria nazionale di articolare lo sciopero in almeno due grandi manifestazioni nazionali da svolgersi indicativamente il 14 novembre a Milano e il 21 novembre a Napoli.
Il riferimento alla città umbra è relativo alla crisi dello stabilimento Ast, per il quale mercoledì 29 ottobre hanno manifestato a Roma i militanti FiomAlcuni di loro, però, sono rimasti feriti a seguito delle cariche della polizia. “Il Comitato Centrale della Fiom – spiega ancora Landini – nell’esprimere solidarietà ai lavoratori dell’Ast impegnati in una difficile vertenza contro la multinazionale Thyssen che vuole smantellare il polo siderurgico di Terni, ringrazia quanti di loro presenti ieri a Roma hanno manifestato pacificamente in una situazione di grande tensione”.

Svezia riconosce lo Stato di Palestina. Israele: deplorevole. E ritira ambasciatore

http://www.ilfattoquotidiano.it/

Svezia riconosce lo Stato di Palestina. Israele: deplorevole. E ritira ambasciatoreL'ufficializzazione è arrivata dal ministro degli Esteri Margot Wallstrom, il premier Stefan Löfven ha definito la decisione una priorità della sua coalizione di centro-sinistra. Il capo della diplomazia israeliana, Avigdor Lieberman, ha richiamato in patria l’ambasciatore a Stoccolma
Margot Wallstrom, ministro degli Esteri svedese, ha annunciato che la Svezia ha riconosciuto lo Stato di Palestina, con una mossa che il premier Stefan Löfven ha definito una prioritàdella sua coalizione di centro-sinistra. La Svezia, che è uno Stato membro dell’Ue, diventa così il terzo Paese dell’Europa occidentale ad avere ufficialmente riconosciuto la Palestina, unendosi a Malta e Cipro. La ministra degli Esteri svedese, Margot Wallstrom, ha spiegato che Stoccolma ha preso questa decisione perché “i criteri del diritto internazionale” sono rispettati e ci sono “un territorio, un popolo e un governo”. L’Unione europea ha fatto sapere che riconoscerà uno Stato palestinese “quando sarà appropriato” e ha invitato a riprendere al più presto i negoziati fra israeliani e palestinesi per raggiungere una soluzione a due Stati. Questo mese il Parlamento del Regno Unito ha tenuto un voto simbolico a favore del riconoscimento della Palestina come Stato.

NATO: è isteria antirussa

Cariche Ast, Landini: "Picchiati senza motivo".

La leadership di Renzi come esito dei progetti di Craxi e Berlusconi

http://www.huffingtonpost.it/



Ci si affatica a cercare paralleli tra la leadership di Matteo Renzi e il passato più o meno recente. Le comparazioni con Bettino Craxi e con Silvio Berlusconi sono consuete. Ma sono utili ad una condizione: che non si riducano a un parallelo statico tra personalità, ma mostrino come il successo di Renzi nell'Italia di oggi sia l'esito del lungo cammino cominciato da quei due leader. La forma plebiscitaria della leadership di Renzi sarebbe in questo modo studiata nel merito, non meramente criticata.
L'Italia democratica, cosi com'è, è stata modellata anche dalla politica di Craxi e di Berlusconi: questa mi sembra una base di partenza per incorniciare la leadership consensuale e plebiscitaria di Renzi, che vuole avere un partito a sua immagine e fa di tutto per riuscire in questo intento. In che cosa consiste questo nuovo partito funzionale al leader? La sua identità è l'esito di un'Italia segnata da due progetti tra loro correlati: l'affossamento definitivo del fattore K (ovvero della questione comunista) e il superamento della democrazia dei partiti (ovvero del sistema parlamentare come fu disegnato dai costituenti). Entrambi questi progetti devono per riuscire ad andare ai fondamenti della nostra democrazia uscita dalla guerra.

Microsoft ancora più vicina a Linux: in Windows 10 installazioni a riga di comando!

http://www.miamammausalinux.org/

di  | 30 ottobre 2014
Anche se il nostro portale potrebbe non essere il posto giusto quando si parla di Microsoft, la notizia è molto interessante.
Dopo avere annunciato il salto di release in casa Microsoft le notizie su Windows 10 si fanno sempre più frequenti. Pare infatti che la nuova release consentirà di effettuare ricerche, installare software e aggiornare il sistema operativo da riga di comando, come in Linux.
Tramite l’uso del packet manager OneGet, da PowerShell sarà possibile agire sui pacchetti digitando comandi di questo tipo:
Per effettuare una ricerca
 "Find-Package VLC"
Per installare il browser firefox
 "Install-Package Firefox"
OneGet in Windows 10

Vita e morte: guardare negli occhi la paura con lo sguardo colmo di coraggio

http://www.ilfattoquotidiano.it/


Coraggio e paura
Coraggio e Paura
 è il primo libro pubblicato da Cristian Riva ed edito da Cinquemarzo. Cristian lavora come infermiere e da oltre dieci anni si occupa di cure palliative domiciliari nella città e nella provincia di Bergamo, guidando, a casa dei pazienti che stanno attraversando la fase avanzata di una malattia, il periodo terminale di fine vita. Cristian ha sentito necessario il bisogno di non buttare via la ricchezza delle esperienze che vive quotidianamente, come a dire: “Non è possibile che tanta bellezza resti solo nelle mie mani”.
Con Coraggio e Paura, Cristian ha inteso testimoniare, attraverso una serie di racconti, storie di vita e di fine vita, l’impegno legato al servizio reso attraverso le cure palliative domiciliari. Un piccolo gioiello per affrontare il tema del fine vita con gli occhi dell’operatore, che, al meglio delle proprie potenzialità, supportato dall’amore e dagli affetti ed anche da un punto di vista specialistico, vuole trasmettere l’impegno delle cure prestate a domicilio, spesso, ancora oggi, poco conosciuto.

40%

30-ottobre-2014

Governo Renzi, dalla Leopolda al manganello

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Fabio Marcelli
Ast-535Triste parabola di un sedicente democratico. Non è passata neanche una settimana dalla grande manifestazione di Roma che faceva da contrappunto alla squallida congrega di fedelissimi di Renzi con tanto di ridicolo capo-claque affinché gli ottusi convenuti non avessero dubbi su quando dovevano applaudire. E con uno slogan “Il futuro è solo l’inizio” visibilmente privo di ogni senso logico comprensibile. Il paragone fra l’iPhone e il gettone intendeva, in puro spirito marinettiano, esaltare le virtù di questo futuro a fronte del “passatismo” e del “conservatorismo” di chi è ancora attaccato a valori totalmente obsoleti quali il lavoro e la Costituzione.
Ma fin qui siamo nell’ambito delle trovate pubblicitarie più o meno insipide con le quali Renzi ci sta nauseando a getto continuo da qualche mese a questa parte. Stavolta però non si è limitato a qualche battuta ed effetto per fare colpo sui fessi. Ha detto una cosa molto chiara: “Io con i sindacati non tratto. Se vogliono discutere le mie scelte si facessero eleggere”. Come se al tempo stesso non si stia adoperando per liquidare tout-court il Senato, buona parte dei poteri del Parlamento e la possibilità del corpo elettorale di definire in modo democratico una propria rappresentanza.

Acqua pubblica: in Australia non si elemosina un bicchiere d’acqua al bar

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Federico Marcon

Uno dei ricordi più vividi che serbo della mia infanzia è l’enorme imbarazzo che provavo ogni volta che chiedevo un bicchiere d’acqua – rigorosamente di rubinetto – ad un esercizio pubblico, bar, ristorante o stabilimento balneare che fosse. Sarà certamente capitato anche a voi di subire le occhiate disgustate dei gestori, che ti guardavano come fossi l’ultimo pezzente della terra che non poteva permettersi nemmeno di pagare un bicchiere d’acqua di bottiglia. E questi erano i più comprensivi. Quelli veramente tosti ti dicevano invece che l’acqua del rubinetto era cattiva, o addirittura non potabile, e che quindi vendevano solo l’acqua in bottiglia, di solito a prezzi ridicoli.
Ero ancora piccolo e non edotto sulle dinamiche di mercato. Però ricordo che già in tenera età mi chiedevo perché un elemento talmente indispensabile per la nostra vita, e che nelle case di tutti noi era di così facile accesso, fosse monetizzato. Mi sembrava come se qualcuno mi avesse chiesto dei soldi per poter respirare all’interno del suo locale. Aria ed acqua per me erano sullo stesso piano: beni primari che devono essere a disposizione della collettività, senza che occorra pagarli a parte.

Ast Terni: quando la corda alla fine si spezza

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Ai tempi di Scelba, quando la celere caricava (e ammazzava) i lavoratori in sciopero, i ruoli apparivano chiari: per il sindacato erano le manganellate del governo dei padroni e per i comunisti col pugno chiuso era quello lo sbocco dell’insanabile conflitto tra la classe proprietaria e il lavoro dipendente.
Quando la polizia di Berlusconi fece del G8 di Genova una macelleria messicana, la sinistra all’opposizione spiegò che la destra al potere aveva in fondo mostrato la sua sostanziale natura fascista. Ma non è affatto nell’ordine delle cose che nell’autunno 2014, sotto il governo guidato da Matteo Renzi e dal Pd, gli operai delle acciaierie di Terni, colpiti da licenziamenti di massa e giunti in corteo pacifico a Roma, vengano picchiati a sangue dai reparti antisommossa e ciò dopo altri pestaggi pretestuosi avvenuti in altre città. Ciò accade quando per la prima volta, nella storia repubblicana, un premier eletto dalla sinistra cerca lo scontro frontale con il sindacato di sinistra tra gli applausi della destra.

Marchionne ci ha fregati tutti, è avanti di vent’anni

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Era circa il 1500 quando io avvisai il popolo bue italiano, e le scimmiette cagnetti del M5S e del “Fatto Quotidiano” sugli Inversion Deals e la Fiat. Pazienza dai, non si può ribadire in eterno l’anagrafe del pollaio puzzoso coi galletti-chiccirichì dei blog dei soliti noti “informatori” italiani. Stiamo sui fatti. La Fiat è oggi guidata da un uomo, Marchionne, che ha una testa stratosferica, ha pochi rivali al mondo nella comprensione del capitalismo industriale e finanziario. Poi è una merda, perché mente agli operai italiani in modo vomitevole: «Recupereremo i posti di lavoro degli stabilimenti italiani», ha detto, quando sa benissimo che ogni singola mossa Fiat va nella direzione di kosovizzare quegli stabilimenti, cioè di mantenerli aperti solo se la base salariale italiana verrà depressa a livello albanese con annessi diritti sindacali (cosa cui penserà il Pd – leggi punto B). In ogni caso le mosse di Marchionne sono state geniali:
A) Un Inversion Deal fra i più spettacolari del mondo, cioè la sede in Olanda e le tasse si pagano in Gran Bretagna. L’Italia, da cui quelle merde degli Agnelli Marchionnehanno ciucciato il ciucciabile per quasi un  secolo a spese di milioni di disgraziati e del Tesoro, si fotta. Good Bye e neppure un grazie. B) Ha capito che fra mezz’ora la Cina produrrà roba tipo le Panda o Punto 20 volte più accessoriate e venti volte meno costose della Fiat, e ha compreso che lì non esiste gara. La Fiat deve buttarsi sul mercato alto del lusso, Suv, high-performance (Maserati) super technology software-driven vehicles, che la Cina non saprà fare per altri 40 anni. C) Con Chrysler, che per ora tira sui bull markets delle equities, Marchionne piazzerà sulla borsa di NY le azioni degli azionisti Fiat che col diritto di recesso decidono di non partecipare alla nuova avventura, zero problemi. Dopo l’alluvione di liquidità del Qe di Marchionne con RenziBernanke i compratori sono garantiti, quindi il nostro non ci perderà nulla (e forse ci screma un profitto).
D) Poi ha piazzato, fra le minuscole righe di quei contratti di 6.000 pagine, una clausoletta che si chiama “garantire a certi soci il voto doppio”, e indovinate chi sono i principali? Ma gli Agnelli ovvio, cioè la loro finanziaria Exor, tanto per non dimenticarsi mai di chi è il padrone. E) Ha capito che l’Eurozona – cioè l’alchimia criminosa di un progetto Neofeudale franco-tedesco naufragato nelle fogne assieme al peggior banchiere centrale mai esistito, Draghi, e dove gli inglesi si sono tenuti accortamente fuori (con tutta la City!) –  conta già, come mercato, come conta un bagnino di Rimini nel consiglio d’amministrazione della Sony Corp. E quindi, viaaaaa….. ciao ciao! Un capolavoro. Marchionne è una merda, ma cazzo ha una testa che ne avessimo anche solo tre così noi “attivisti” (puzzoni) avremmo già vinto da 30 anni. Onore al merito.
(Paolo Barnard, “Non si può non ammirare Marchionne: bugiardo, criminale, ma una mente avanti 20 anni a tutti”, dal blog di Barnard del 24 agosto 2014).

LEZIONI DI ANIMA al Teatro dell'Angelo - Roma

Francia: manifestante ucciso dalla polizia, governo socialista nella bufera

http://contropiano.org/


Francia: manifestante ucciso dalla polizia, governo socialista nella buferaEra dal dicembre del 1986, quando lo studente Malik Oussékine (22 anni) fu ucciso dalla polizia a Parigi mentre partecipava a una protesta contro una riforma universitaria che un manifestante non perdeva la vita in Francia, e la morte nel weekend del giovane Remi Fraisse durante una protesta contro una diga ha scosso il paese e messo sotto accusa le forze dell’ordine e il governo socialista.
Il giovane studente di Tolosa è morto nella notte tra sabato e domenica scorsi a Testet, nei pressi del cantiere della diga di Sivens, zona che i manifestanti hanno ribattezzato ‘Zad’, zone à défendre, cioè “Zona da difendere”. Rémi Fraisse era tra i manifestanti che si oppongono alla costruzione di un enorme lago artificiale che dovrebbe servire a irrigare le terre confinanti, ma che secondo i contestatori in realtà favorirebbe solo i proprietari terrieri e i grandi appezzamenti agricoli coltivati con metodi intensivi (e inquinanti).
Ora i lavori di costruzione della diga nel sud della Francia verranno rimessi in discussione ha fatto sapere il ministro dell'Ecologia di Parigi, la socialista Segolene Royal, che per la prossima settimana ha annunciato una riunione per discutere il fututo dell'infrastruttura idroelettrica criticata anche per i costi eccessivi, oltre che per il fatto che distruggerà una importante zona umida. Royal ha sottolineato come sia necessario "trovare una soluzione che giustifichi lo stanziamento dei fondi pubblici ed europei per opere di questo genere", avvertendo però che "se qualcuno pensa di poter fermare con la violenza i lavori infrastrutturali del Pease, si sbaglia".

I nuovi poveri sono gli autonomi a partita Iva

www.controlacrisi.org

Senza diritti alla malattia o al sostegno al reddito, non avranno una pensione. Ma i loro contributi finanziano il Welfare degli altri lavoratori. I dati dell’Osservatorio XX maggio su parasubordinati e professionisti iscritti alla gestione separata dell’Inps descrivono l’esistenza del nuovo proletariato in Italia
precario
Il ritratto dei nuovi poveri a par­tita Iva lo ha fatto ieri l’Osservatorio dei lavori dell’associazione 20 mag­gio pre­sen­tando a Roma il terzo rap­porto sui dati della gestione sepa­rata dell’Inps. Anche con l’entrata in vigore delle regole della delega sul lavoro, in discus­sione in par­la­mento, su mille euro gua­da­gnati ad un auto­nomo reste­ranno in tasca 515 euro con­tro i 903 di un lavo­ra­tore dipen­dente. Gli iscritti a que­sta cassa dell’Inps hanno un com­penso lordo medio di 18.640 euro, un red­dito netto da 8.670 euro annui per 723 euro mensili.
Par­liamo di un pro­le­ta­riato a tutti gli effetti che non ha diritto alle tutele uni­ver­sali con­tro la malat­tia e versa con­tri­buti per una pen­sione (oggi il 27% del red­dito, il 33% entro il 2019), ma rischia di non avere una pen­sione. I suoi con­tri­buti ser­vono oggi a coprire i debiti delle altre gestioni Inps, quella dei diri­genti ad esem­pio. Que­sti lavo­ra­tori non hanno diritto agli ammor­tiz­za­tori sociali ma con i loro com­pensi pro­du­cono un Pil pari a 24 miliardi e assi­cu­rano all’Inps un get­tito di 5 miliardi e 805 milioni annui. Que­sti dati dimo­strano che i pre­cari finan­ziano il Wel­fare senza avere nulla in cam­bio. Al danno si aggiunge dun­que la beffa. E i red­diti restano molto bassi: 10.128 euro annui per i con­tratti a pro­getto, ad esem­pio i call center.
Bassi anche i com­pensi per i dot­tori di ricerca all’università (13.834 euro lordi) o per i medici spe­cia­liz­zandi (18.746 lordi). Per i gior­na­li­sti free­lance appena 9 mila all’anno. Le donne tra i 40 e i 49 anni sono le più pena­liz­zate: gua­da­gnano 11.689 euro in meno all’anno rispetto agli uomini.

Luciano Gallino: Leopolda vs piazza San Giovanni, la differenza visibile tra destra e sinistra

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Non si sa chi sia, il regista delle due manifestazioni contemporanee della scorsa settimana, piazza San Giovanni e Leopolda. Di certo è un grande talento. Il contrasto tra lo scenario dei due eventi non poteva venire realizzato in modo più efficace. Da un lato un gran sole, il cielo azzurro, uno spazio amplissimo, una folla sterminata, brevi discorsi su temi concreti. Dall’altra un garage semibuio dove non si riusciva a vedere al di là di una decina di metri, un centinaio di tavoli dove si parlava di tutto, un lungo discorso del presidente del Consiglio in cui spiccavano acute considerazioni sull’iPhone e la fotografia digitale, e non più di sei-settemila persone — giusto 140 volte meno che a San Giovanni. 

Il duplice scenario e la composizione dei partecipanti sono stati quanto mai efficaci per chiarire che a Roma sfilava un variegato popolo rappresentante fisicamente e culturalmente la sinistra, sebbene del tutto privo di un partito che interpreti e difenda le sue ragioni. Mentre a Firenze sedeva a rendere omaggio al principe un gruppo della borghesia medio-alta orientato palesemente a destra — a cominciare dal Principe stesso. Vi sono due condizioni che fanno, oggi come ieri, la differenza tra destra e sinistra. 

Una è la scelta della parte sociale da cui stare: in politica, nell’economia, nella cultura. 
Il che significa o sostenere che le disuguaglianze non hanno alcun peso nei rapporti sociali, o magari negare che esistano; oppure darvi il peso che moralmente e politicamente meritano, e adoperarsi per ridurle. L’altra condizione è la capacità di capire in che direzione si sta evolvendo la situazione economica e sociale del momento. Perché se non lo capisce uno sta uscendo, senza rendersene conto, dal corso della storia. 

poveracci!


Crisi, aumentano i supermiliardari nel mondo. Italia tra le nazioni in cui aumenta il divario tra ricchi e poveri

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Dall'inizio della crisi finanziaria, il mondo si trova a fare i conti con super-ricchi più che raddoppiati e 805 milioni che ancora soffrono la fame. E pensare che . con solo l'1,5% delle super-ricchezze si potrebbe garantire istruzione e sanità a tutti i cittadini dei Paesi più poveri.''Nella sola Italia, secondo l'Ocse, da metà degli anni '80 fino al 2008, la disuguaglianza economica è cresciuta del 33% (dato più alto fra i Paesi Ocse, la cui media è del 12%).
Al punto che oggi l'1% delle persone più ricche detiene più di quanto posseduto dal 60% della popolazione (36,6 milioni di persone); mentre dal 2008 a oggi, gli italiani che versano in povertà assoluta sono quasi raddoppiati fino ad arrivare a oltre 6 milioni, rappresentando quasi il 10% dell'intera popolazione. A mettere nero su bianco ricchezza e povertà è il rapporto di Oxfam, "Partire a pari merito: eliminare la disuguaglianza estrema per eliminare la povertà estrema", che parla di un fenomeno talmente esteso che si può riscontrare perfino in Africa, dove nella regione sub-sahariana al fianco di 358 milioni di persone in povertà estrema, prosperano ben 16 miliardari.
Il rapporto sottolinea come, a causa della crescita della disparità di reddito in molti Paesi del mondo, i benefici della crescita economica non raggiungano grandi fasce di popolazione, ma si fermino a una élite che dispone di più ricchezza di quanta possa materialmente consumarne nell'arco di generazioni.
Tra il 2013 e il 2014, le 85 persone più ricche al mondo (che, secondo un dato già diffuso da Oxfam lo scorso gennaio, hanno la stessa ricchezza della metà della popolazione più povera al mondo) hanno collettivamente aumentato la loro ricchezza di 668 milioni di dollari al giorno. Ovvero, quasi mezzo milione di dollari ogni minuto.

Fino a 10 mila euro di multa per diffamazione on line

www.zeusnews.it

Fotolia 60264980 Subscription Monthly XXLApprovata dal Senato ora andrà alla Camera: la nuova legge sulla diffamazione a mezzo stampa riguarda anche le testate on line.
"Anche le testate giornalistiche online", in caso di diffamazione, dovranno pagare una multa fino a 10mila euro.
Se l'offesa "consiste nell'attribuzione di un fatto determinato falso" la multa va da 10mila a 50mila euro. 
Lo prevede il testo della nuova legge sulla diffamazione a mezzo stampa, che abolisce la pena del carcere per gli autori di diffamazione a mezzo stampa, ma il reato rimane anche se punito con multa e riguarda, su proposta di un gruppo dei deputati del Movimento 5 Stelle, anche le testate on line.
Il testo della legge prevede anche la novità assoluta per l'ordinamento italiano di un "diritto all'oblio".
"L'interessato può chiedere l'eliminazione, dai siti internet e dai motori di ricerca, dei contenuti diffamatori o dei dati personali trattati in violazione di disposizioni di legge. In caso di "morte dell'interessato gli eredi possono esercitare lo stesso diritto".

mercoledì 29 ottobre 2014

Stallman: sì a Twitter, no a Facebook

http://www.zeusnews.it/

Richard StallmanIl padre spirituale del software libero apre ai social network, ma stronca Facebook.
Richard Stallman, fondatore della GNU Foundation, in un'intervista al sito Agoravox distingue nei social network fra Twitter e Facebook.
Stallman: «Ci sono grandi differenze fra le reti sociali ed è importante non generalizzare. Twitter proprio per i tweet non è "cattivo", al contrario di Facebook che spia tutti quanti. Il tweet é pubblico quindi non si perde niente della propria vita privata nel fatto che la gente possa vedere quello che hai pubblicato. Invece Facebook che contiene delle informazione private, spia le persone».

Richard Stallman a Catania: i video degli eventi dello scorso Aprile

http://www.linuxfeed.org/


Per tutti i fan di Richard Stallman sempre ansiosi di poter ascoltare le parole del Vate c’è una buona notizia.
Sono stati infatti caricati su Vimeo due interessanti video che vedono protagonista Richard Stallman .
Il primo di questo è l’evento Free Software and Your Freedom tenutosi presso l’Università degli Studi di Catania lo scorso 2 Aprile 2014.
L’evento ha visto la presenza di Richard Stallman che ha tenuto una delle sue solite lezioni sulla nascita del software libero e sulla sua importanza per noi tutti.
Buona visione 

DEBIAN 8.0 E LE MIGLIORIE NEL SETTORE MULTIMEDIALE

http://www.lffl.org/

Tra le novità incluse in Debian 8.0 Jessie troviamo anche diversi software aggiornati e l'arrivo di XBMC for Debian.

Debian
Mancano ormai pochi giorni al 5 novembre data prevista per il fatidico "Freeze" di Debian 8.0 Jessie, data dalla quale gli sviluppatori non includeranno più novità ed aggiornamenti ma lavoreranno solamente alla correzione di bug. Tra le ultimenovità introdotte in Debian 8.0 Jessie troviamo anche il media center XBMC (attualmente denominato Kodi) aggiornato alla versione 13.1 il cui pacchetto potrebbe essere rinominato in XBMC from Debian (xbmc-debian) basato su libav e non più sulle patch di FFMpeg (per maggiori informazioni).

Inoltre in Debian 8.0 Jessie troviamo diverse migliorie nel settore multimediale grazie a numerosi aggiornamenti a partire da VideoLAN VLC, il famoso player multimediale sarà disponibile nella versione 2.2.0, inoltre troviamo Audacious 3.5.2, Audacity 2.0.6, Rosegarden 14.02 e molti altri ancora.

supercat - come down-

1 novembre, Roma in piazza per Kobane



dinamopress
Il 1 novembre è la giornata globale di sostegno alla resistenza di Kobanê. A Roma un corteo da piazza dell'Esquilino alle ore 15,30: "Roma con Kobanê! Kobanê non è sola!"
Da mesi, nella città di Kobanê, i combattenti e le combattenti curde delle YPG e YPJ, resistono valorosamente alla barbarie dell'ISIS, difendendo insieme alla popolazione kurda valori universali e la stessa umanità. Questa battaglia ha squarciato il velo di silenzio che avvolgeva l’esperienza di autogoverno nata nel 2012 nel Rojava (Kurdistan occidentale siriano).
Mentre in Europa e nel mondo emergono nuove forme di nazionalismo, mentre i mercati finanziari pretendono di governare le vite di ognuno di noi, nel Rojava dal 2012 si pratica uno straordinario esperimento di democrazia diretta e partecipata, con un programma di liberazione dall’autoritarismo, dal militarismo, dal patriarcato e dall’intervento delle autorità religiose nella vita pubblica.
Questa esperienza, che può costituire una via d'uscita dai conflitti etnico-religiosi alimentati dagli interessi delle grandi potenze internazionali e regionali in Medio Oriente – fra cui in primis la Turchia - è ora in pericolo e ha bisogno della solidarietà di tutti.
Un appello è stato lanciato dai rappresentanti curdi in Europa, al quale hanno aderito i premi Nobel Dario Fo, Perez Esquivel, Desmond Tutu e migliaia di intellettuali, politici, artisti, sindacalisti, associazioni, partiti, gruppi e singoli in tutto il mondo, tra cui Noam Chomsky, Ken Loach, Moni Ovadia (vedi il lungo elenco su www.uikionlus.com).
1° novembre a Roma per sostenere l'autonomia del Rojava-Kurdistan
A Roma, molteplici realtà insieme alla comunità curda hanno deciso di lanciare un corteo che partirà da piazza dell’Esquilino alle 15.30 per raggiungere piazza SS. Apostoli.
Facciamo appello alle realtà sociali, ambientali, sindacali, politiche, all'intera cittadinanza, perchè partecipino e sostengano attivamente la resistenza di Kobane e la sopravvivenza del suo popolo, anche attraverso la raccolta di fondi e medicine, l'invio di volontari sanitari e di osservatori umanitari a Suruç, città kurda in territorio turco ove sono accampati i profughi di Kobane.
Roma con Kobanê! Kobanê non è sola!
1° novembre, corteo da piazza dell'Esquilino ore 15.30 arrivo a piazza SS. Apostoli
Promuovono: UIKI – Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia; Rete Kurdistan Italia
Aderisce e sostiene: Roma per la coalizione popolare contro l'ISIS e per l'umanità