venerdì 26 settembre 2014

Ambiente Italia. La Terra dei fuochi si allarga. Altri rifiuti anche nel Beneventano.

La Terra dei fuochi si allarga. Altri rifiuti anche nel BeneventanoLa Terra dei fuochi si allarga. Altri rifiuti anche nel BeneventanoLA Terra dei fuochi si allarga. Questa mattina il Nucleo investigativo del Corpo forestale di Benevento ha individuato la prima tomba dei rifiuti al di fuori delle province di Napoli e Caserta, l’area geografica che, fino ad oggi, dava il perimetro alla cosiddetta Terra dei fuochi, 57 comuni sul cui territorio la camorra ha seppellito avanzi industriali e civili. Tra Napoli e Caserta siamo arrivati a quota 800 siti individuati. Da questa mattina alla lista si aggiunge Morcone, nell’Alto Beneventano, al confine con il Molise, cinquemila abitanti sotto il Monte Mucre. 

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Più precisamente, le escavatrici sono entrate in azione in località Canepino, terreni da tempo incolti a venti metri dalla strada provinciale. Erano terre di un camorrista, Ciro Piccirillo, ucciso nel 1994. Gli eredi questa mattina hanno collaborato con i forestali e l’Arpac. 

La Forestale, guidata dal generale Sergio Costa, comandante provinciale di Napoli, nelle scorse settimane aveva osservato dall’elicottero quella terra smossa, così simile ai seppellimenti di veleni ad Acerra, Nola, Marigliano. Come da protocollo, il nucleo investigativo guidato dal commissario Cosimo Chiumento è sceso a terra con i georadar, e ha trovato conferme. Ieri quindici uomini hanno iniziato a scavare un’area di duemila metri quadrati fino alla profondità di tre metri. Da lì è venuto fuori materiale ferroso, quintali di lattine di conserve arrugginite, batterie esauste, bidoni chiusi appartenenti a ditte nordamericane con sede a Chicago. E ossa (forse animali). Nulla di radioattivo.
Bisognerà sollevare terra per alcuni giorni, e scendere a 7-8 metri di profondità, per tirare fuori tutto il contenuto, comprenderne la pericolosità. Di certo, il primo ritrovamento di una “tomba della camorra” a settanta chilometri dalla Terra dei fuochi dà credito alla tesi, formulata dalla Forestale e sostenuta dalle procure campane, che la camorra ha organizzato un “progetto nazionale” per seppellire illegalmente parte dei rifiuti italiani e di quelli mondiali transitati da noi. Si cercano tracce, ora, in Molise e nel Basso Lazio. Ma l’ipotesi che in diverse zone d’Italia ci siano stati seppellimenti tossico-nocivi della criminalità organizzata si rafforza. E alcuni ritrovamenti fatti in Puglia vanno proprio in questa direzione.

Le commissioni parlamentari sui rifiuti hanno accertato che ogni anno, in Italia, scompaiono venti milioni di metri cubi di rifiuti industriali. A Morcone, nel Beneventano, si è iniziato a ritrovarne alcune tonnellate.

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