domenica 30 marzo 2014

Francia, elezioni amministrative: destra in vantaggio. “Rimpasto di governo”

I dati del ministero dell'interno segnalano un aumento dell'astensionismo rispetto al primo turno di domenica 23 marzo. Marine Le Pen: "Da oggi siamo il terzo grande partito nel Paese". A Parigi vincono i socialisti con Anne Hidalgo, la prima donna a guidare la capitale.

Marine Le Pen“Da oggi siamo il terzo grande partito nel Paese”. Marine Le Pen,  leader del Fronte nazionale, esulta per i risultati – ancora parziali – dei ballottaggi alle amministrative francesi, e spiega di avere conquistato sei città e “forse 1.200 consiglieri municipali”. Una sconfitta dura per il partito di Hollande, che è “una punizione severissima da prendere molto sul serio” per la dirigente socialista Segolene Royal. E che ha già prodotto il primo risultato: il ministro delegato all’Economia sociale e solidale, Benoit Hamon, ha dichiarato alla radio Rtl che domani ci sarà un rimpasto di governo. Una decisione che arriva a meno di due mesi dalle elezioni europee di maggio, dato il timore di una nuova batosta per il partito socialista e ad un’affermazione del Front National che, ai temi nazionalisti e anti immigrati, affianca quelli dell’antieuropeismo. Soddisfatto anche il presidente del partito di centrodestra Ump, Jean-Francois Copé: ”E’ una grande onda blu, la prima grande vittoria dell’Ump in un’elezione locale”.
Il secondo turno delle amministrative francesi in 6.455 comuni ha registrato una bassa affluenza. L’astensione è stata fortissima, come domenica scorsa, attorno al 38%. Nel secondo turno delle elezioni locali del 2008 alla stessa ora l’affluenza era stata maggiore, registrata al 54,45%.  Alla prima tornata del 23 marzo gli elettori hanno punito il partito socialista del presidente Francois Hollande, segnato un’avanzata della destra tradizionale dell’Ump e una forte affermazione dell’estrema destra del Front National, partito più votato in 18 municipalità. Il voto riguarda complessivamente 36mila municipalità per la scelta dei sindaci e i consiglieri comunali.

La sinistra ha perso diverse città importanti, ma tiene Parigi che per la prima volta sarà guidata da una donna. Infatti la candidata socialista Anne Hidalgo ha sconfitto quella dell’Ump Nathalie Kosciusko-Morizet, ex portavoce di Nicolas Sarkozy. Il successo della 54enne era atteso. Per 13 anni è stata la vice del primo cittadino uscente Bertrand Delanoe. Il Front national, invece, ha vinto in due centri di media grandezza come Beziers e Frejus, ma è stato sconfitto a Perpignan e ad Avignone, città dove la mobilitazione culturale contro l’estrema destra aveva fatto di questa battaglia un simbolo. Il Front National ad Avignone aveva chiuso in testa il primo turno ma, secondo le prime proiezioni, la vincitrice è la socialista Cecile Helle. Il presidente del celebre festival di teatro ospitato dalla città del sud della Francia, Oliver Py, aveva dichiarato che in caso di vittoria dell’estrema destra la rassegna avrebbe traslocato. Fra le città perse dai socialisti, Roubaix, Reims, Saint-Etienne, Limoges, Angers e Quimper.
Il sindaco uscente di centrodestra Jean-Claude Gaudin conserva il posto di primo cittadino di Marsiglia, con il 42,6% dei voti, oltre 12 punti in più dello sfidante socialista Patrick Mennucci, secondo proiezioni di Csa/Ricoh per BfmTv. Per Gaudin si tratta del quarto mandato consecutivo. Il candidato nazionalista Gilles Simeoni conquista con il 55,8% la poltrona di sindaco di Bastia, seconda città della Corsica, secondo le proiezioni di France 3. Sconfitto il candidato socialista Jean Zuccarelli, figlio del sindaco uscente Emile Zuccarelli.  Nella conferma degli ottimi risultati, il Front National deve incassare la sconfitta dei suoi due vicepresidenti: a Forbach, in Mosella, Florian Philippot ha perso il ballottaggio con il sindaco socialista uscente. A Perpignan, nel sud, a perdere nei confronti dell’avversario Ump è stato Louis Aliot, vicepresidente Fn e compagno di Marine Le Pen.
L’esito dei ballottaggi in Francia è solo l’ultima conferma della tendenza che è in atto in molti Paesi dell’Unione. I movimenti della destra euroscettica ed estrema, ma anche quelli della sinistra più radicale, si preparano a raccogliere i voti con cui i cittadini dei 28 Paesi membri più colpiti dalla crisi intendono esprimere la loro protesta verso una politica europea dominata, secondo la percezione popolare, da due sole parole d’ordine: austerità e rigore. E che ha visto il numero dei disoccupati crescere costantemente, specialmente tra i più giovani.

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