venerdì 25 ottobre 2013

Morte malato Sla, Comitato 16 novembre: ''Il governo non si sente responsabile? Fa molto male''.

Mariangela Lamanna non ci sta: non le va giù che il governo possa sentirsi “la coscienza a posto”, dopo la morte di Raffaele Pennacchio, avvenuta all’indomani del presidio: non il primo presidio del Comitato, ma il nono.redattoresociale.it

Muore malato di Sla. Da due giorni presidiava il ministero dell'Economia L’ultima parte di questa lunga storia inizia il 31 luglio scorso: “Incontrammo Fadda – ricorda Lamanna - il quale ci promise una convocazione con un certo ordine del giorno entro fine agosto, così che le associazioni potessero esaminarlo ed eventualmente modificarlo. A metà settembre, non era ancora arrivato nulla: telefonai in ministero e mi dissero che c’era una questione importante che teneva tutti impegnati in quel momento: la questione Berlusconi!”. In conclusione, dopo varie insistenze, “siamo stati convocati da Fadda per il 9 ottobre, con un ordine del giorno che non ci interessava affatto e che nulla aveva a che fare con i nostri bisogni: si parlava di cooperative e di distribuzione di fondi. Ma di quali fondi parliamo? – tuona Lamanna – Di 250 milioni, da destinare per il 30% ai disabili gravissimi?? Ma se lo stesso viceministro Guerra ha dichiarato, tempo fa, che occorre almeno un milione e mezzo?!”.
I ministeri, quindi, sapevano che i malati di Sla sarebbero partiti da ogni parte d’Italia per venire a Roma: “Potevano fermarci, hanno il mio numero di telefono – continua Lamanna - Bastava cambiare l’ordine del giorno e accettare d’incontrarci: Raffaele, in questo momento, poteva essere a casa sua, insieme alla moglie che, medico anche lei, lo accudisce ogni giorno”. Sì, perché Raffaele Pennacchio quel progetto “Restare a casa”, rivendicato al Comitato, era riuscito a metterlo in pratica, ma solo grazie alle proprie risorse: “Medico lui, medico la moglie: era la famiglia che si faceva carico interamente della sua assistenza. Non aveva visto ancora neanche un centesimo del fondo Sla per il 2010, che nella sua Campania non è stato ancora distribuito!”. 
A Roma, Raffaele era arrivato insieme a un cugino: aveva trascorso la notte di martedì in ambulanza, “deciso a lottare fino all’ultimo. La moglie era molto preoccupata – riferisce Lamanna – ma lo ha lasciato partire, sapendo che era pronto a tutto. Ieri sera lo ha raggiunto qui a Roma. Ora, aspettiamo che i medici ci diano il via libera per riportarlo a casa sua e salutarlo degnamente”.

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