venerdì 25 ottobre 2013

Legge di Stabilità, metà degli italiani la rispediscono al mittente. Il sondaggio di Pagnoncelli

Legge di Stabilità, quasi la metà degli italiani la considera deludente. E’ il risultato di un sondaggio diretto da Nando Pagnoncelli e comparso sul quotidiano on line “InPiù”. Tra gli intervistati (48%) giudica deludente la legge di stabilità, il 6% la giudica importante ed equilibrata e 39% ritiene che il governo abbia fatto quello che ha potuto, tenuto conto delle risorse di cui dispone".
"In particolare - prosegue Pagnoncelli - hanno deluso tre aspetti: la mancanza di tagli importanti agli sprechi (39%, ma su questo tema gli italiani non hanno le idee chiare tranne su un punto: chiedono sempre di tagliare le spese degli altri), la tassazione sulla casa, sia pure in forme diverse (29%) e il modesto impatto sulla busta paga della riduzione del cuneo fiscale (24%). Al contrario hanno apprezzato la mancanza di interventi su sanità e spesa sociale (34%), il mancato aumento delle tasse (25%) e il segnale di stabilità dato ai mercati finanziari (16%). L'impressione che ne deriva è che il governo abbia agito con il freno a mano tirato, laddove, soprattutto dopo il voto di fiducia del 2 ottobre, l'aspettativa era quella di interventi decisamente più incisivi.

Pagnoncelli esamina anche glil atteggiamenti nei confronti del Governo:"Come sempre accade all'indomani della presentazione delle leggi finanziarie - scrive il sondaggista - il consenso nei confronti del governo è diminuito e, per la prima volta dal suo insediamento, i giudizi negativi (50%) prevalgono si quelli positivi (47%). È interessante osservare che, come già avvenuto con il sostegno al governo Monti, emerge una netta differenza nei giudizi degli elettori del Pd e dei centristi (tra i quali prevale nettamente il sostegno al governo e alla legge di stabilità) rispetto a quelli del Pdl che, insieme agli elettori del Movimento 5 stelle, risultano in maggioranza molto critici nei confronti dell'esecutivo e del suo operato. Si tratta di capire se, tenuto conto dello scontento manifestato dai propri elettori, il Pdl continuerà a sostenere il governo e se lo farà convintamente o "trascinando i piedi"; e, soprattutto, quali conseguenze potrà avere il nuovo rinvio a giudizio di Berlusconi per la compravendita di senatori (pur sapendo che gli elettori ne hanno abbastanza dei problemi della giustizia, decisamente più distanti da loro rispetto alle priorità imposte dalla perdurante crisi). Dopo il voto di fiducia il governo sembrava avere davanti a sé una prateria. Oggi sembra continuare a camminare in un campo minato".

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