venerdì 31 maggio 2013

LibreUmbria tra le 10 migliori storie di qualità a ForumPA


Giovedì 30 maggio alle ore 14 presso il Palazzo dei Congressi a Roma, nell’ambito di ForumPA, LibreUmbria sarà premiata come una delle 10 migliori storie di qualità associate a progetti, idee e iniziative, che hanno contribuito a migliorare la complessa e strutturata macchina dei servizi pubblici.
Ricordiamo che LibreUmbria, è un progetto senza scopo di lucro per avviare, facilitare e supportare la migrazione di molti uffici della P.A. alla suite per ufficio LibreOffice. Tutta la documentazione a riguardo la si può trovare nel loro blog.
Nel sito ufficiale si legge:
LibreUmbria ha partecipato alla call raccontando la propria storia, il successo della prima esperienza pilota attivata presso la Provincia di Perugia, descrivendo l’approccio innovativo usato per la comunicazione del progetto, la formazione dei dipendenti, la trasparenza della documentazione prodotta pubblicata con licenza creative commons.
LibreUmbria si presenta a ForumPA come storia di migrazione possibile a software open source.
LibreUmbria vuole essere un esempio di come è possibile in Pubblica Amministrazione portare innovazione di processo che non solo fa risparmiare risorse ma migliora la costruzione dei documenti e del flusso di dati.
LibreUmbria vuole essere la rappresentazione dello slogan di #umbriadigitale: ”Fare bene, condividere, comunicare”

Security Summit a Roma il 5 e 6 Giugno 2013

Security_Summit
A Roma si parla di cybercrime e incidenti informatici con Security Summit.
Si svolge il 5 e 6 giugno presso SGM Conference Center l’edizione romana del Security Summit, la manifestazione dedicata alla sicurezza delle informazioni, delle reti e dei sistemi informatici, promossa da Clusit, la principale associazione italiana del settore. Due giorni densi di seminari, atelier tecnologici, tavole rotonde per affrontare i temi di più stretta attualità della Information Security con relatori di primo piano: docenti universitari, consulenti e uomini di impresa.
La giornata di apertura prevede una Tavola Rotonda dal titolo «La sicurezza ICT e le proposte per l’Agenda Digitale e l’innovazione in Italia ». Il tema sarà quello della sicurezza ICT in Italia partendo dal Rapporto Clusit 2013, prodotto da Clusit e Security Summit sulla situazione della sicurezza ICT nel nostro Paese, e passando alle iniziative dell’Agenda Digitale e alle priorità per 2013 e 2014.
La Tavola Rotonda vedrà la partecipazione, oltre che di alcuni esperti del settore, dei vertici delle Istituzioni italiane di riferimento su Agenda Digitale, Contrasto al Cyber Crime, Protezione dei Dati Personali. Sarà analizzato il tema della protezione delle informazioni e della sicurezza della rete, con particolare rilevanza per le principali minacce e le iniziative atte a proteggere aziende e utenti finali.
Come di consueto, l’appuntamento prevede momenti di approfondimento di elevata qualità e occasioni di aggiornamento professionale su tecnologie e soluzioni attraverso sessioni formative e percorsi professionali.

Crackare password? Una passeggiata di salute


Ars Technica organizza un singolare esperimento con tre specialisti nel crackare password. Il risultato? Basta un'ora per ottenere decine di migliaia di codici con hardware non particolarmente spinto
Roma - Una peculiare competizione tra hacker e smanettoni del codice organizzata da Ars Technica evidenzia la facilità con cui è possibile crackare le password usate dagli utenti - anche quelle apparentemente dotate di una certa complessità e composte da almeno 16 caratteri.
Il contest ha visto la partecipazione di tre diversi cracker, a cui il reporter di ha fornito più di 16mila password in forma di hash crittografico calcolato - a partire dalle password di cui sopra - con algoritmo MD5.
Dopo un'ora dall'inizio del contest, Jens Steube - noto per essere lo sviluppatore dioclHashcat-plus - è riuscito a battere l'82 per cento delle password (13.486) usando un singolo computer e un paio di GPU. Il risultato peggiore è stato quelli di tale radix, che ha crackato "appena" il 62 per cento delle password di cui era stato fornito l'hash.

Se globale è la finanza e non la legge

La globalizzazione economica non è stata accompagnata da un'adeguata globalizzazione giuridica. Le grandi multinazionali si sono così dotate di un loro privato ordinamento interno che tende a favorire la legalità della frode e dell'evasione fiscale. Il caso Apple non è dunque un'eccezione, ma solo l'esempio più recente.



di Guido Rossi, da Il Sole 24 Ore
Lo scorso martedì una Commissione del Senato americano ha ascoltato Tim Cook, amministratore delegato della Apple, accusata di evasione fiscale per mancato pagamento delle imposte sugli enormi profitti realizzati, attraverso una pianificazione fiscale di una rete di società controllate irlandesi. Il senatore Levin, presidente della Commissione, ha sottolineato durante il dibattito che trenta delle maggiori multinazionali americane, con più di 160 miliardi di dollari di profitti negli ultimi tre anni, non hanno pagato nessuna imposta federale. Il commento significativo di Tim Cook è stato: «Sfortunatamente il sistema fiscale americano (Tax Code) non si è adeguato all'era digitale».
Siamo di fronte all'inquietante ossimoro "evasione fiscale legale"? Paradossalmente, l'Unione Europea, con l'Irlanda, l'Olanda, il Lussemburgo e l'Austria, è diventata essa stessa paradiso fiscale. Le varie legislazioni interne, in mancanza di una legge comunitaria adeguata, fanno perdere al bilancio dell'Unione un gettito di mille miliardi, cioè una somma cento volte superiore ai dieci miliardi mobilizzati per venire in soccorso a Cipro.

Le opere pubbliche inutili ci sono costate due miliardi

Ospedali fantasmi, strade faraoniche che non portano ad alcuna meta, dighe mai utilizzate. Questi sono solo alcuni dei modi in cui l'Italia ha bruciato risorse. Monumenti allo sperpero, costruiti, a volte sotto la guida delle grandi archistar, ma mai utilizzati.

di ANTONIO FRASCHILLA e FABIO TONACCI

ROMA  -  L'Italia inutile è un quadrifoglio di 160 mila metri quadrati nel mezzo della Brianza. È questo enorme svincolo stradale che si incontra a Desio andando verso il Lago di Como, sulla statale 36. La carreggiata disegna quattro ampi ovali prima di immettersi nel bel giardino verde di una villa. Così, senza avvertimento, l'asfalto si interrompe e comincia la terra. Costruito una ventina di anni fa dall'Anas, doveva servire ad allacciare la statale alla Pedemontana. Peccato però che quest'ultima non sia mai stata fatta. Diciotto miliardi di lire buttati al vento. Spiccioli rispetto ai 370 milioni di euro spesi in trent'anni per la diga del "Pappadai", in provincia di Taranto, la più grande opera idraulica del Dopoguerra. Mai entrata in funzione. Doveva contenere 20 milioni di metri cubi d'acqua, oggi contiene copertoni e rifiuti, anche tossici.

Due miliardi di sprechi. Ora che l'Italia si è liberata dalla procedura d'infrazione per deficit eccessivo della Commissione europea, può pensare a come investire dal 2014 un tesoretto di 8-10 miliardi. C'è da sperare che siano investiti meglio che in passato. Con una quarantina di opere pubbliche realizzate negli ultimi dieci anni, finite, consegnate e mai aperte, oppure utilizzate solo in minima parte, a volte solo per pochi giorni, si sono bruciati due miliardi di euro. Esattamente la cifra che cerca il governo Letta per coprire lo stop alla prima rata dell'Imu.

Francoforte, sfila la protesta di Blockupy. Bloccate le strade di accesso alla Bce

Migliaia di militanti del movimento anticapitalista occupano le strade di accesso al distretto finanziario della città, per impedire ai funzionari delle istituzioni di raggiungere il loro posto di lavoro. Schierata la polizia in assetto antisommossa. A parte qualche sassaiola, le autorità definiscono la protesta fin qui "pacifica".

Esibendo slogan del tipo "L'Umanità prima del Profitto", i manifestanti hanno marciato sotto la pioggia, arrivando infine a occupare tutte le strade che conducono al distretto finanziario della città, inclusa quella che porta al quartier generale della Deutsche Bank. La folla, stimata dalla polizia attorno alle 2500 unità, si è infine trovata di fronte alle transenne erette dalla polizia, schierata in assetto antisommossa e spalleggiata da camion dotati di cannoni ad acqua ed elicotteri. Secondo la polizia, i dimostranti hanno lanciato sassi e c'è stato qualche tafferuglio, ma ha definito la protesta fin qui "pacifica".
Il movimento "Blockupy" è nato in Europa come emulazione del più famoso "Occupy Wall Street", protagonista della protesta nel 2011. "Il nostro obiettivo", ha spiegato il portavoce Martin Sommer, "è semplice: bloccare le normali attività (della Bce, ndr)". Ad esempio, ha aggiunto Sommer, impedendo agli impiegati delle strutture finanziarie di raggiungere il loro posto di lavoro, come sta accadendo oggi a Francoforte.

Disoccupazione ai massimi dal 1977 Non lavora il 41,9% dei giovani attivi

Il tasso ad aprile si attesta al 12%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a marzo e di 1,5 punti nei dodici mesi. Si tratta del massimo storico da 36 anni. Nella media del primo trimestre la percentuale è balzata al 12,8%.

repubblica.it MILANO - La crisi morde sempre di più, con la spirale recessiva che si traduce nella chiusura di migliaia di imprese e record continui per la disoccupazione. Un tunnel dal quale si fatica a vedere la luce: nei primi tre mesi dell'anno il tasso di disoccupazione è balzato al 12,8% - rileva l'Istat in base a dati non destagionalizzati - e considerando i confronti tendenziali si tratta del livello più alto dal primo trimestre del 1977 (+1,8 punti sul 2012). Così come su base mensile: ad aprile i senza lavoro volano al 12% (+0,1 punti rispetto a marzo, +1,5 punti sul 2012) registrando un nuovo massimo storico: si tratta del livello più alto sia dall'inizio delle serie mensili (gennaio 2004) che da quelle trimestrali, avviate nel primo trimestre 1977, ben 36 anni fa. Giovani. Il mese scorso l'esercito dei disoccupati ha superato quota 3 milioni toccando la soglia dei 3milioni 83mila unità, ma a pagare il prezzo più alto sono sempre i giovani in quella è diventata una vera emergenza: ad aprile il tasso di disoccupazione dei 15-24enni ha sfondato la soglia del 40% volando a quota 40,5% e al 41,9% (non destagionalizzato) su base trimestrale: anche in questo caso si tratta del livello più alto da 36 anni. Per le ragazze del Mezzogiorno tocca addirittura il picco del 52,8%. Complessivamente, nella classe tra 15 e 24 anni, il numero delle persone in cerca di occupazione raggiunge 696mila unità (+65mila rispetto a un anno prima), pari all'11,5% della popolazione di questa fascia di età (12,8% per i maschi e 10,2% per le femmine).

"Paese indietro di 25 anni, urgono le riforme non si costruisce niente sulla difesa delle rendite"

La relazione annuale del governatore Visco:  "Compiere i passi necessari per uscire dalla crisi ma soprattutto da ritardi atavici, che ci hanno fatto sprofondare nella recessione più di altri Paesi". "I provvedimenti non vanno solo promossi, vanno anche attuati. Anche le imprese devono fare la loro parte, promuovendo investimenti e innovazione, ma va ridotto il cuneo fiscale che pesa sul lavoro".  di ROSARIA AMATO repubblica.it


ROMA - Possiamo farcela, ma solo se chi governa riuscirà a promuovere e soprattutto ad attuare un sistema di riforme efficaci e lungimiranti. E' il messaggio finale del governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, all'Assemblea Annuale. "Non si costruisce niente sulla difesa delle rendite e del proprio particolare, si arretra tutti. - ammonisce Visco - Occorre consapevolezza, solidarietà, lungimiranza. Interventi e stimoli ben disegnati, anche se puntano a trasformare il Paese in un arco di tempo non breve, produrranno la fiducia che serve per decidere che già oggi vale la pena di impegnarsi, lavorare, investire".

Gli errori degli economisti 2.0

Nelle ultime settimane è diventato di dominio pubblico che su due argomenti chiave (rapporto tra debito pubblico e crescita e relazione tra produttività e andamento dei salari) i dati usati per giustificare le politiche adottate in Europa erano sbagliati, incompleti o esposti in modo tendenzioso. Ecco perchè sono necessari centri di ricerca, e anche un sistema dell'informazione, realmente indipendenti.
di Vladimiro Giacché , da marx21.it

Il rapporto dell'opinione pubblica e della politica con gli economisti, nel corso di questa lunga crisi, è stato contraddittorio e altalenante.
Per un verso non ha giovato alla buona fama degli economisti il fatto di aver ignorato (salvo pochi lodevoli casi) la gravità della crisi e di non averne inteso le vere cause. Nel 2008 fu la stessa regina d'Inghilterra a porre a un'imbarazzata platea di economisti la fatidica domanda: "perché nessuno si è accorto dell'arrivo di questa crisi?". Le risposte avute non devono essere state troppo convincenti, se nel dicembre dello scorso anno, durante una visita alla Banca d'Inghilterra, è tornata sull'argomento osservando, con un tono che a qualcuno è apparso ironico, che "è davvero difficile prevedere le crisi". D'altra parte, molte delle politiche adottate per contrastare la crisi in Europa – e che in realtà l'hanno aggravata – si sono avvalse di una copertura teorica fornita da economisti e centri studi.

giovedì 30 maggio 2013

"Una legge per salvare i piccoli comuni" Legambiente li celebra in piazza

Primo firmatario della proposte è Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera: "Per rilanciare l'economia l'Italia deve scommettere sulle cose che la rendono unica: bellezza, qualità, paesaggio, storia, coesione sociale,  legame con i territori". Domenica l'iniziativa "Voler bene all'Italia"

repubblica.it ANTONIO CIANCIULLO
ROMA - Senza Maranello non esisterebbe la Ferrari. Senza Barolo il vino italiano sarebbe più povero. Senza Vinci il rinascimento avrebbe perso un genio. La qualità dell'Italia si costruisce anche nei borghi, nei paesi che restano anonimi finché emerge un'eccellenza capace di imporsi all'attenzione globale. Ma, se la rete che tutela la biodiversità culturale perde pezzi, l'intero sistema rischia di impoverirsi. Un rischio che la nuova campagna a difesa dei piccoli Comuni vuole evitare.

Più tempo per compilare il 730: la scadenza slitta al 10 giugno

La dichiarazione dei redditi 2012 potrà essere presentata a Caf e commercialisti il 10 giugno, slitta così la scadenza di domani. Allo studio un decreto per prorogare il termine di versamento delle imposte, dal 17 giugno all'8 luglio "senza maggiorazione".

MILANO - Più tempo per consegnare il modello 730 del 2013 e quindi per dichiarare i redditi 2012 ai Caf e ai professionisti abilitati a prestare assistenza fiscale. Slitta, infatti, da domani al 10 giugno prossimo, il termine per la consegna da parte dei contribuenti dei documenti per ricevere l'assistenza fiscale. Lo ha ufficializzato il ministero dell'Economia in una nota. A loro volta, gli intermediari fiscali possono consegnare al contribuente la dichiarazione dei redditi elaborata fino al 24 giugno 2013, e non più entro il 17 giugno.

Il ministero ha poi deciso di prorogare anche la trasmissione dei modelli e del risultato contabile: la nuova scadenza slitta dal 30 giugno all'8 luglio 2013. Il nuovo calendario è stato fissato da un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato il 29 maggio 2013, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Economia contro democrazia. Intervento di Fitoussì e Rodotà al Teatro Valle Occupato

La crisi della democrazia e dei diritti sociali e la loro progressiva erosione, nell’Europa incatenata alle politiche del rigore. Ne hanno parlato, al Teatro Valle occupato di Roma, due relatori d’eccezione, Stefano Rodotà e l’economista francese Jean-Paul Fitoussi, che hanno raccontato un modello politico ed economico avviato a un declino apparentemente irreversibile.

 



 Video link qui sotto

Francia, ecco la banca dei poveri. Ma dietro c’è ex top manager di SocGen

L’iniziativa risponde a un’esigenza di "light banking" emersa da tempo perché le famiglie con scarse risorse vedono rifiutarsi e sempre di più dalle banche tradizionali l’apertura di un conto. All’origine del progetto, totalmente privato, Hugues Le Bret, ex direttore della comunicazione della Société Générale, vittorioso stratega nell'affaire Kerviel.

Carte di Credito

“Aperto in cinque minuti. Senza l’obbligo di avere redditi fissi. Senza alcuna condizione legata al patrimonio o ai depositi disponibili. Senza discriminazioni”. Viene presentato così un nuovo conto bancario, che sarà operativo in Francia nelle prossime settimane. Gli ideatori lo chiamano “Compte-nickel”. Ma i media francesi scrivono già di “banca dei poveri”. Che in realtà non avrà sportelli propri, perché chiunque potrà aprire il suo nuovo conto in una tabaccheria o presso un rivenditore di giornali.

mercoledì 29 maggio 2013

La Palestina sul tetto del mondo


La Palestina sul tetto del mondo
Unostatunitense di origini palestinesi pianta la bandiera palestinese sulla vetta dell'Everest, e dedica la scalata ai prigionieri politici nelle carceri israeliane.

L'americano di origine palestinese Raed Zidan è diventato il primo palestinese a raggiungere, sabato scorso (18 maggio 2013, ndr), la vetta della montagna più alta della Terra, e ha dedicato la sua scalata ai Palestinesi - in particolare ai prigionieri politici.
Zidan è stato uno dei 35 stranieri, insieme a 29 guide sherpa nepalesi, riusciti nell'intento di raggiungere la vetta, con l'obiettivo di raccogliere un milione di dollari per promuovere l'istruzione in Nepal. Chiamano se stessi "Arabs With Altitude"; il gruppo, oltre a Zidan, comprende due uomini del Qatar e dell'Iran, e Raha Moharrak, 25 anni, prima donna saudita a raggiungere la vetta più alta del mondo.
Secondo Ynet, "Raed Zidan è nato in Kuwait da genitori palestinesi profughi da un villaggio nei pressi di Qalqilya. Zidan, che vive negli Stati Uniti, è un alpinista esperto che aveva già scalato il Monte Kilimanjaro. Lì, come sulla cima Nepal [Everest], ha issato una bandiera palestinese, dedicando la sua impresa ai palestinesi, soprattutto a quelli "che languono" nelle carceri israeliane.
Ecco un video che dà i brividi (in tutti i sensi): in una spedizione precedente, con addosso la sua kefiah, Raed Zidan issa la bandiera palestinese sulla vetta del Monte Vinson in Antartide:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=MjbPp5M9STQ

L’Istat annuncia la fine del mondo: 80 anni di austerità


Non è uno scherzo o un tentativo maldestro di mettere in piedi una trama di fantapolitica. Sapevamo che la tragica approvazione, tramite Pd-Pdl, del Fiscal Compact e del pareggio di bilancio in Costituzione avrebbe provocato danni permanenti a questo paese. Danni dei quali non si ha ancora chiara l’effettiva portata. Pensando magari che “la crescita” arriva davvero “risanando” parte dello stato del paese. L’Istat, che non è una casa editrice di fantascienza ma l’istituto nazionale di statistica, mette invece in guardia su quanto sta realmente accadendo in questo paese. Ha infatti pubblicato una simulazione su quanti anni occorrono a due paesi dell’Eurozona, praticando l’austerità, per raggiungere i parametri fissati dal Fiscal Compact e dal pareggio di bilancio in Costituzione, grazie alla guida del Six Pack e del Two Pack, gli accordi tra stati dell’Eurozona che prevedono rigidità di bilancio e sorveglianza ferrea di Bruxelles.
Per quanto riguarda un paese della taglia della Germania, gli anni di austerità da percorrere per arrivare alla situazione di bilancio definita ottimale dai "La strada", film tratto dal romanzo di McCarthyvari accordi nell’Eurozona sono sette. Non è comunque poco per un paese che deve far fronte a una situazione interna dove sono emerse nuove povertà. Il problema è che, secondo le simulazioni Istat, per rispettare il Fiscal Compact secondo le regole che si è data l’Eurozona, l’Italia dovrebbe impiegare almeno 80 (!) dei propri anni in politiche di austerità, in una sorta di liturgia perpetua dei sacrifici da tramandarsi di generazione in generazione. E’ però impensabile che un quadro così fallimentare, non di una congiuntura economica ma di un modello di sviluppo, non abbia effetti sullapolitica istituzionale.

Chiesa: la Apple ruba e Bruxelles tace, tanto paghiamo noi


Pubblicità fantastiche, la faccia di Steve Jobs presentato quasi come un profeta. Ma ora si scopre che la Apple, quella che con gli i-phone ci ha reso tutti felici, ha evaso negli Stati Uniti 44 miliardi di dollari di tasse. Poi è venuta in Europa e ha ottenuto dal governo irlandese di pagare solo il 2% dei suoi profitti, all’Irlanda e quindi in qualche misura anche a noi europei. In Irlanda si paga il 12,5% di tasse, che è sempre la metà di quello che si paga in Francia e in Germania, e molto meno della metà di quello che si paga in Italia. Bene, la Apple paga solo il 2%. E così è riuscita a sfangare altri 12 miliardi di euro di tasse. Ecco, a proposito del Fiscal Compact: ma la Bce dove stava? Perché è bene che si sappia che lo scandalo della Apple non è stato sollevato dagli europei, dalla Banca Centrale Europea o da Bruxelles. Lo scandalo è stato sollevato negli Stati Uniti, che si sono indignati perché la Apple gli ho portato via 44 miliardi di dollari.
Avevamo Cipro, che è stata trasformata in un’offshore dentro l’Europa, e adesso scopriamo che anche l’Irlanda è un offshore. E allora quale disciplina Steve Jobsfiscale si può chiedere a Italia, Grecia, Spagna, quando le corporation americane ricevono questo trattamento – nel silenzio delle autorità europee, che consente alla Apple di portaci via 12 miliardi di euro? Ogni tanto, soprattutto da destra, sentiamo che chiedono che sia definita la responsabilità civile e penale dei magistrati: ma la responsabilità civile e penale di questi farabutti che in questi anni hanno preso decisioni totalmente sbagliate, come ormai riconoscono? Cioè, ormai riconoscono che l’austerità ha tenuto sulla corda e ha messo sul lastrico un intero paese come la Grecia, e sta tenendo in condizioni disperate gran parte di Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda. Tutta questa gente non dovrà pagare mai, per gli errori – che poi non erano errori – che sono statti commessi? Per le azioni criminali commesse ai danni di milioni di persone questi non devono pagare? Hanno soltanto commesso qualche “errore”?

La Ue entra in guerra contro la Siria


La Ue entra in guerra contro la Siria
Cadono le ultime foglie di fico: l'Unione Europea va alla guerra. In Siria armerà i ribelli alla luce del sole, pranta anche ad "altre soluzioni".

Francia e Gran Bretagna potranno fornire armi, a partire da agosto, ai ribelli siriani che combattono contro il presidente Bashar al-Assad a partire da agosto, dopo che in nottata è fallito il tentativo dell'Unione europea di rinnovare l'embargo sugli armamenti verso il paese mediorientale. Dopo una maratona negoziale a Bruxelles, i governi della Ue non sono riusciti ad accorciare le distanze e dunque il divieto scadrà, come del resto volevano Gran Bretagna e Francia.

I due paesi si sono impegnati a non consegnare armi ai ribelli "in questo momento", indica una dichiarazione comune della Ue. Ma funzionari europei hanno spiegato che nei fatti l'impegno terminerà il primo agosto.

I ministri Ue hanno invece trovato l'accordo sul prolungamento delle altre sanzioni, in particolare il congelamento dei beni e il divieto di viaggio contro Assad e i dirigenti siriani, come anche le restrizioni sul commercio, sui progetti infrastrutturali e sui trasporti.

Adobe Photoshop Express Editor - applicazione web per elaborare immagini anche su Linux


Di recente abbiamo segnalato AutoCAD 360 è una versione web e gratuita del famoso software CAD proprietario con la quale è possibile avviare e operare in disegni DWG 2D e 3D e condividerli anche da Linux. Oggi vi vogliamo presentare Adobe Photoshop Express Editor versione free via web del famoso software proprietario di foto-ritocco.
Adobe Photoshop Express Editor su Ubuntu Linux
Adobe Photoshop Express Editor è un'applicazione web con la quale è possibile operare sulle immagini presenti sul nostro sistema operativo pronte per essere salvate oppure condivise vie email oppure su Facebook, Twitter, Google+ ecc. L'applicazione web di Adobe dispone di un'interfaccia grafica che si divide in tre aree principali: l’area di lavoro centrale dove avremo la nostra immagine caricata, una barra in basso dove troviamo presenti redo/undo, zoom e reset e la comparazione dell’immagine modificata con l’originale a sinistra un'utile sidebar con diversi strumenti.
Adobe Photoshop Express Editor dispone di strumenti di base per ritagliare, ridimensionare, ruotare, operare sull'esposizione, contrasto, saturazione, luminosità ecc dell'immagine digitale inoltre avremo a disposizione di strumenti per correggere automaticamente i livelli come contrasto, saturazione ecc e aggiungere alcuni effetti all'immagine come sfocatura, burn, dodge ecc oppure effetti come Pop Color, Crystallize ecc.

AutoCAD 360 la versione web del famoso software CAD disponibile anche per Linux

AutoCAD 360 su Ubuntu LinuxIn questi anni diversi sviluppatori Linux si sono dedicati a portare validi software open source dedicati al disegno CAD come ad esempio DraftSight un progettoche punta ad offrire una valida alternativa gratuita al famoso Autodesk AutoCAD. Proprio da Autodesk arriva il nuovo AutoCAD 360 la versione web del famoso software CAD con la quale è possibile accedere anche da qualsiasi distribuzione Linux.

AutoCAD 360 è una versione web del famoso software CAD proprietario dalla quale (tramite account gratuito) è possibile accedere ad una completa e funzionale applicazione in grado d'importare e operare in disegni DWG 2D e 3D. Particolarità di AutoCAD 360 di poter condividere il nostro disegno con altri utenti i quali potranno sia visualizzare il nuovo progetto che aiutare l'utente nella realizzazione il tutto direttamente dal proprio browser. Con Autocad 360 è possibile caricare disegni presenti nel nostro pc oppure crearne di nuovi il tutto attraverso una semplice interfaccia grafica nella quale troviamo comunque diversi strumenti oltre a funzioni di  zoom e panoramica ecc.

Software libero nella PA, adozione a rischio

Divisioni sull'interpretazione di una norma rischiano di bloccare chissà per quanto l'ingresso dell'open source nella pubblica amministrazione.

La questione dell'adozione del software libero nella pubblica amministrazione è annosa: sono anni che se ne parla ma i progressi ancora non si vedono.
Ora, poi, la situazione pare peggiorata: il tavolo di lavoro costituito per discutere proprio di questo tema presso l'Agenzia per l'Italia digitale è diviso sull'interpretazione di una norma, e ciò rischia di condurre a uno stallo che blocchi - per quanto tempo non si sa - i lavori, come sottolinea l'avvocato Ernesto Belisario su Agenda Digitale, sito diretto da Gildo Campesato e il cui responsabile editoriale èAlessandro Longo.
Negli anni, si sono susseguiti numerosi progetti di legge statali e le leggi regionali in materia, gruppi di lavoro e – addirittura – una Commissione costituita dall’allora ministro per l'Innovazione e le TecnologieLucio Stanca e guidata da un’illustre personalità (il prof.Angelo Raffaele Meo).
Nella sua versione originaria, ilCodice dell'Amministrazione Digitale (CAD) (D. Lgs. n. 82/2005) prevedeva una disciplina specifica in materia di acquisizione di programmi informatici.
L’articolo 68, infatti, disponeva che le Amministrazioni procedessero ad acquisire i software necessari allo svolgimento della propria attività dopo aver effettuato una valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico tra le differenti soluzioni.

Quattordicenne suicida, Moige contro Facebook

Il Movimento Italiano Genitori denuncia Facebook alla Procura di Roma per omesso controllo. Alcune riflessioni.

Il Moige (Movimento Italiano Genitori) ha recentemente annunciato di aver presentato alla Procura di Roma una regolare denuncia contro Facebook per omesso controllo e vigilanza.
Il caso in oggetto è quello di Carolina, la quattordicenne che si è tragicamente suicidata nel mese di gennaio a causa di atti di bullismo, perpetrati anche on line da parte di diversi suoi coetanei.
E' sacrosanto lo sgomento con il quale ci si accosta a simili disgrazie, e indiscutibilmente condiviso il desiderio di porre in atto qualunque azione per impedire che possano ripetersi in futuro.
Lo stesso Facebook ha prontamente rafforzato le proprie policy di sicurezza: l'intento è quello di essere di maggior supporto agli utenti, affinché si avvalgano in maniera corretta degli strumenti messi a disposizione dal social network.
Nonostante l'indicibile cordoglio per questa terribile disgrazia e l'innegabile appoggio morale al Moige, sarebbe opportuno soffermarsi qualche istante sugli aspetti prettamente tecnici e sulle ripercussioni sociali prodotte dalle innovazioni informatiche che ormai da tempo sono divenute d'uso comune.
Forse non è ancora stato percepito, ma ci si trova di fronte a una nuova rivoluzione industriale: la linea di demarcazione è rappresentata dalle generazioni nate prima dell'avvento di Internet e da quelle nate successivamente.
Potenzialità e pericoli dei nuovi canali di comunicazione non sono di facile comprensione per chi è vissuto in un'epoca in cui globalizzazione era un termine futuristico, e l'interazione in tempo reale era possibile solo de visu.

DDoS, per business e per attivismo


Possono essere un affare, più o meno lecito. O possono essere la disobbedienza civile del terzo millennio. Bloccare un sito non è più soltanto un atto di vandalismo, pare
Roma - Una volta gli attacchi di distributed denial of service attack (DDoS) rappresentavano un problema da risolvere, ma nella Internet moderna questo genere di attività ha diverse facce e serve propositi molto diversi l'uno dall'altro.

Uno di questi propositi "alternativi" è il business degli stress test per siti e infrastrutture telematiche, una nuova frontiera dell'imprenditorialità grey hat illuminata da un post delsolito Brian Krebs: l'ex-giornalista del Washington Post si è messo in contatto con un "booter", un giovane cittadino statunitense specializzato nel testare a pagamento la robustezza di server e reti.

Lo smanettone/imprenditore dice di aver messo in piedi un servizio perfettamente legaleche non ha nulla a che vedere con gli attacchi DDoS - anche se gli "stress test" ci assomigliano molto - talmente legittimo che l'FBI gli permette di continuare senza problemi il suo lavoro.

Tutti i risultati delle elezioni amministrative 2013

Risultati elezioni amministrative 2012

LINK
Elezioni comunali 2013

Morta Franca Rame, aveva 84 anni. Era simbolo della lotta per i diritti delle donne

E’ morta a Milano l’attrice Franca Rame. Nata a Parabiago nel 1929, avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 18 luglio. Accanto a lei il marito Dario Fo e il figlio Jacopo.

 
 “Sono nata in una famiglia con antiche tradizioni teatrali, maggiormente legate al teatro dei burattini e delle marionette. Ho debuttato nel mondo dello spettacolo appena nata e nel 1950, assieme ad una delle sorelle, ho lavorato nella rivista con Marcello Marchesi. Nel 1954 ho sposato Dario Fo, con cui quattro anni dopo, ho fondato la Compagnia Dario Fo-Franca Rame. Nel 1968, sempre al fianco di Dario, ho abbracciato l’utopia sessantottina fondando il collettivo ‘Nuova scena’ dal quale, dopo aver assunto la direzione di uno dei tre gruppi in cui era diviso, mi sono separata per divergenze politico-ideologiche insieme a Dario: ciò porterà alla nascita di un altro gruppo di lavoro, detto ‘La comune’, con cui ho interpretato spettacoli di satira e di controinformazione politica anche molto feroci. Sempre con Dario ho sostenuto l’organizzazione ‘Soccorso rosso militante’.

Mini e microidro: quanto è preziosa l'acqua dei piccoli impianti


Il mini-impianto di Porcia

Il comparto mini-idro ha una potenzialità di circa 500 MW di sviluppo Negli ultimi dieci anni gli impianti di piccola taglia in Italia sono passati dal 21 al 27% del totale della potenza installata.

corriere.it Quest'anno ricorre il 50mo anniversario della tragedia del Vajont, la diga-simbolo (che è tuttora in piedi) di un'epoca ormai tramontata: le grandi dighe sulle Alpi. Il settore idroelettrico, proprio quando sembrava aver raggiunto la maturità in Italia (e nel mondo le immense dighe sui fiumi tropicali vengono contestate dalle popolazioni locali e dagli ambientalisti per il loro pesante impatto) trova nuova linfa rifugiandosi in una nicchia che esiste da sempre, ma che è stata fin qui trascurata perché non in grado di dare (singolarmente) i grandi numeri: i mini e i microimpianti idroelettrici.

Moody' taglia il rating di Lazio, Piemonte Campania e Sicilia: prospettive negative

ROMA - Moody's taglia il rating di quattro regioni italiane. L'agenzia internazionale abbassa di un gradino, a "Ba1" da "Baa3", la propria valutazione su Campania, Piemonte e Sicilia. Il rating del Lazio è tagliato invece di due gradini, a "Ba2" da "Baa3". L'outlook è negativo per tutte e quattro le regioni. 

messaggero.it  «Il downgrade delle quattro regioni italiane riflette i crescenti timori sulla loro posizione finanziaria. I tagli alle risorse dovuti all'austerity stanno mettendo sotto pressione i bilanci delle regioni, traducendosi in una rigidità fiscale. Le pressioni di liquidità in atto hanno contribuito all'accumulo di debiti commerciali» afferma Moody's, sottolineando che Piemonte, Campania, Sicilia e Lazio dovranno probabilmente risanare ulteriormente i propri conti, anche con una razionalizzazione delle spese e un aumento delle tasse.

Neet, che fa la scuola per i 2 milioni e 250 mila giovani senza futuro?

Più che far ripartire i consumi, frase che continuiamo a sentire da tempo, anche se non capiamo bene quali manovre chi ne avrebbe la responsabilità intenda fare perché ciò avvenga, bisognerebbe far ripartire la scuola.

Marina BoscainoÈ vero. Una ripresa dei consumi avrebbe effetti immediati sulla nostra economia e potrebbe risollevarci dalle condizioni miserevoli in cui ci dibattiamo. Ma, abbracciando una visione più a lungo raggio, anche una boccata di ossigeno alla scuola pubblica avrebbe effetti incredibilmente positivi sui singoli, sulla collettività e persino sull’economia. Il rapporto annuale dell’Istat ne è una conferma. I dati relativi alla popolazione italiana parlano chiaro. Si chiamano Neet (Not in Education, Employment or Training): giovani non più inseriti in un percorso scolastico/formativo, ma neppure impegnati in un’attività lavorativa. Non studiano e non lavorano. Hanno dai 15 ai 29 anni e nel 2012 sono arrivati a 2 milioni 250mila, pari al 23.9%. Vuol dire che in Italia un giovane di quella fascia di età su 4 si trova in quella terribile condizione. Si tratta della quota più alta in Europa, quell’Europa che ci chiede sempre qualcosa, Invalsi compreso; così almeno nella manipolazione di politici e amministratori. Che posizione ha l’Europa davanti a questo dramma? Oltre a “obbligare” all’Invalsi, non esige un intervento concreto per affrontare una simile situazione?

Cuba. Quattro nuovi vaccini contro il cancro, ma i media tacciono

Cuba ha sviluppato quattro vicini contro altrettanti differenti tipologie di tumori. Peccato che la notizia sia stata deliberatamente ignorata dai media di tutto il mondo. La censura contro gli avversari politici è dunque più importante della salute degli esseri umani?

http://tribunodelpopolo.com Daniele Cardetta 29 gennaio 2013

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Cuba ha sviluppato ben quattro vaccini contro altrettanti differenti tipologie di tumori, una notizia straordinaria, ma che i media di tutto il mondo hanno pensato bene di oscurare forse perchè il governo cubano non è propriamente “allineato” al vento del tempo. A Cuba ci sono i “cattivi”, i comunisti, e quindi non può uscire nulla di buono.

Letta e il falso problema del debito pubblico

L'elevato debito pubblico italiano costituisce un problema, per il presidente Letta, perché danneggia le generazioni future, che saranno gravate da ulteriori imposte nel caso in cui il debito dovesse ulteriormente crescere. Sono tesi che si basano sulla fallace equiparazione del debito di una famiglia con il debito di uno Stato. E che devono essere superate, se davvero si vuole andare oltre il disastroso dogma dell'austerità.




micromega di Guglielmo Forges Davanzati
Per l’ex premier Mario Monti, il (presunto) elevato debito pubblico italiano costituiva un problema dal momento che avrebbe incentivato attacchi speculativi, così che occorreva porre in essere misure di austerità, riducendo la spesa pubblica e soprattutto aumentando l’imposizione fiscale. Due i risultati ottenuti: le misure di austerità messe in atto per ridurre il rapporto debito pubblico/PIL hanno prodotto l’esito esattamente opposto, determinandone un aumento di circa 7 punti percentuali in un anno, anche in considerazione dell’errore di stima del moltiplicatore fiscale, come evidenziato dal Fondo Monetario Internazionale. In più, proprio in quella fase, all’aumentare del debito pubblico non hanno fatto seguito attacchi speculativi, o almeno non di entità e durata paragonabili a quelli sperimentati nell’estate del 2011, quando l’indebitamento pubblico rispetto al PIL era inferiore ai valori assunti nel corso del 2012.

Risparmio sulle bollette di luce e gas: nasce primo gruppo di acquisto energia

L'associazione Altroconsumo prova a ripetere in Italia un'esperienza che ha riscosso grande successo in altri Paesi europei: unire più consumatori e indire un'asta tra i fornitori di elettricità e gas. Per gli iscritti all'iniziativa Abbassalabolletta proposte personalizzate di tariffe convenienti.

repubblica.it di GIACOMO LUCHINI
ROMA - In tempo di crisi la soluzione migliore per risparmiare e abbattere i costi che gravano sul bilancio familiare sembra quella di coalizzarsi con chi ha le nostre stesse esigenze. E' questo in estrema sintesi il senso dell'iniziativa Abbassalabolletta, promossa da Altroconsumo, la più grande associazione di consumatori presente in Italia, per garantire energia a prezzi convenienti.

Replicando un'esperienza che ha riscosso notevole successo in varie parti d'Europa, Altroconsumo lancia il primo gruppo di acquisto di energia sul territorio nazionale aperto ai possessori di un contratto per la fornitura di elettricità o di gas metano a uso domestico. Tutti, compreso chi non è iscritto all'associazione, possono aderire entro il prossimo 18 settembre registrandosi gratuitamente sull'apposito sito www.abbassalabolletta.it. L'obiettivo dichiarato è quello di creare un gruppo più nutrito possibile, per poi aprire un'asta rivolta ai fornitori di energia elettrica e stipulare un accordo con chi offrirà le condizioni migliori.

martedì 28 maggio 2013

Sì, ma ha vinto "l'altro" Pd

Il centrosinistra ormai ha due vertici: quello ufficiale, che perde regolarmente, da Veltroni a Bersani. E quello ufficioso: i Marino, le Serracchiani, i Doria, i Pisapia, i Renzi. Che invece mobilitano gli elettori.

l'espresso di Marco Damilano
Contrordine amici e compagni, era stato tutto un abbaglio, tre mesi di Parlamento e alè, riecco tutto come prima, centro-sinistra contro centro-destra, Pd contro Pdl, gli amici di Silvio contro gli anti-Berlusconi. Si respira un grande sospiro di sollievo, di scampato pericolo, Grillo si è sgonfiato, bene, ora la festa può ricominciare.

Inutile girarci intorno, è questo lo stato d'animo neppure tanto celato di tanti capi-partito questa mattina, scorrendo i risultati delle elezioni amministrative. A un anno di distanza da quel voto di Parma che segnò il primo exploit vincente del Movimento 5 Stelle sembra esaurirsi la spinta propulsiva della rivoluzione grillina.

Carceri, Corte europea rigetta ricorso dell'Italia. Un anno per la soluzione al sovraffollamento

La condanna è per trattamento inumano e degradante di sette detenuti nel carcere di Busto Arsizio e in quello di Piacenza. Il nostro Paese dovrà pagare ai sette detenuti 100 mila euro per danni morali e ha un anno di tempo per rimediare alla situazione carceraria.


Secondo la Corte europea, l'Italia avrebbe violato i diritti dei detenuti tenendoli in celle dove hanno a disposizione meno di tre metri quadrati. La condanna è per trattamento inumano e degradante di sette  detenuti nel carcere di Busto Arsizio e in quello di Piacenza. Il nostro Paese dovrà pagare loro un ammontare totale di 100 mila euro per danni morali.

Non è la prima volta che l'Italia viene condannata per aver tenuto i reclusi in celle troppo piccole. La prima condanna risale al luglio del 2009 e riguardava un detenuto nel carcere di Rebibbia di Roma. Dopo questa prima sentenza l'Italia ha messo a punto il "piano carceri" che prevede la costruzione di nuovi penitenziari e l'ampliamento di quelli esistenti oltre che il ricorso a pene alternative.

Amministrative, centrosinistra avanti. Per Epifani "risarcimento Pd"

"Questo è un voto che premia la governabilità e anche per il Pdl ora è più difficile minare il governo Letta. Il voto rafforza la volontà del Pd di dare agli italiani un governo di servizio. Inoltre è un risultato che dà respiro al partito e ci fa andare al congresso più sereni. Senza montarsi la testa, perchè il test è limitato, ma il voto premia non solo i candidati ma anche le liste". E' soddisfatto, il segretario del Pd Guglielmo Epifani dall'esito del voto amministrativo. Perché, spiega in un'intervista al 'Messaggero' il risultato è una sorta di "risarcimento per il Pd e in qualche modo anche una vittoria di Pierluigi Bersani". E Grillo? "I Cinquestelle - risponde - pagano il 'no' a quella scelta di cambiamento che hanno rifiutato".
rainews24.it 
Gulglielmo EpifaniDalle urne emerge "con chiarezza che il bipolarismo c'è, radicato sul Pdl e sul Pd, mentre ogni opzione di terzo polo, centrista o grillino-protestatario,
subisce un poderoso ridimensionamento", è l'analisi, invece, del coordinatore dei dipartimenti del Pdl e presidente della Commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone. "Occorre naturalmente riflettere sulla scarsa affluenza - aggiunge -,
che ha di tutta evidenza condizionato i risultati di questo primo turno".
I risultati
Pisa, Vicenza, Massa, Sondrio e Isernia. Sono i capoluoghi nei quali il centrosinistra ha vinto al primo turno. Negli altri si va al ballottaggio: questi i risultati definitivi delle elezioni comunali che si sono svolte domenica e lunedì.

Elezioni amministrative 2013, crolla l’affluenza. Marino in testa a Roma

Al voto il 62,38% degli aventi diritto, contro il 77,16 delle precedenti amministrative. Crollo ben oltre la media nella capitale, dove è andato alle urne poco più di un elettore su due: 52,80%. Il candidato Pd va al ballottaggio con oltre 12 punti di vantaggio su Alemanno. Testa a testa a Brescia. Centrosinistra avanti a Siena, Imperia, Vicenza e nella Treviso di Gentilini. Movimento 5 Stelle fuori da tutti i ballottaggi.

Elezioni amministrative 2013, crolla l’affluenza. Marino in testa a Roma

A Roma Marino va al ballottaggio con oltre 10 punti di vantaggio su Alemanno. Testa a testa a Brescia. Centrosinistra avanti a Siena, Imperia, Vicenza e nella Treviso di Gentilini. E Movimento 5 Stelle fuori dai ballottaggi in tutte le partite che contano. Sono questi i primi responsi del voto delle amministrative, anche se si tratta ancora di dati parziali. La certezza, confermata dai dati ufficiali, è il calo drammatico dell’affluenza al voto: nei 563 comuni coinvolti in questa tornata di elezioni amministrative ha votato il 62,38% degli aventi diritto, contro il 77,16 delle precedenti amministrative. Crollo ben oltre la media a Roma, dove è andato alle urne poco più di un elettore su due: 52,80% contro il 73,66% delle precedenti amministrative per il Campidoglio. Rispetto al 2008, il 21 per cento dei romani ha scelto quindi di abbandonare le urne.

lunedì 27 maggio 2013

Bollette luce e gas, Italia tra i Paesi con i rincari più alti dell’Ue


Secondo Eurostat nella Penisola l'incremento su base annua è stato dell’11% per l’elettricità e del 10,6% per il gas, contro gli aumenti medi europei rispettivamente del 6,6 e del 10,3%

L’Italia si colloca ai primi posti della classifica dei Paesi che nel secondo semestre 2012 hanno registrato i maggiori aumenti dei prezzi energetici pagati dalle famiglie: secondo i dati di Eurostat, infatti, nel nostro Paese l’incremento su base annua è stato dell’11% per l’elettricità e del 10,6% per il gas. Sono dati, soprattutto il primo, più elevati della media dell’Unione Europea, dove l’incremento è stato del 6,6% per l’elettricità e del 10,3% per il gas.
Per quanto riguarda i prezzi dell’energia elettrica pagati dalle famiglie europee a livello nazionale le differenze sono davvero notevoli: si va infatti dal -5% della Svezia al +21% di Cipro. La bolletta elettrica, espressa in euro, è comunque più leggera in Bulgaria (9,6 euro per 100 kWh), Romania (10,8) ed Estonia (11,2), mentre è nettamente più pesante in Danimarca (29,7), Cipro (29,1),Germania (26,8) e Italia (23,0). Stesse divergenze di andamento e di prezzi per quanto riguarda il gas, con un trend che va dal -8% della Slovenia al +21% della Lettonia. Anche qui, i prezzi più bassi si registrano in Romania (2,7 euro per 100 kWh), mentre i più alti in Svezia (12,7) e Danimarca (10,8). In Italia i prezzi del gas (9,7 euro) sono comunque più alti della media Ue (7,2 euro).