giovedì 31 gennaio 2013

Qualcuno era comunista: la svolta della Bolognina.


12 novembre 2009
Quella domenica di Novembre del 1989 segna forse il più grande lutto, dopo la morte del compagno Berlinguer, per il “popolo nel popolo” che era il Pci. Quella domenica, per i 470 mila iscritti al Pci, è un giorno che precipita tutti nel caos e nel disorientamento più totale, come egregiamente descritto dal film documentario “la Cosa” di Nanni Moretti. Fu un vero dramma collettivo, sul sì e sul no si divisero famiglie e finirono amicizie. Quella frase: “dobbiamo inventare vie nuove”. Dopo vent’anni quel concetto è ancora da compiersi, nel senso del condurre in porto quella nave che iniziò il suo viaggio proprio con l’abbandono di un altro porto, di una prospettiva, di un orrizzonte: il comunismo.
Quella svolta spaccò il partito e contrappose generazioni di militanti. Il compagno Ingrao s’impose al primo congresso che diede vita al Pds, dichiarando solennemente: “io dissento e combatto, chiedo che resti aperto l’orizzonte del comunismo”. Con lui, per il No, personalità diverse come Natalia Ginzburg, Gian Maria Volontè, Gigi Proietti, Nanni Moretti, il filosofo Cesare Luporini e tanti altri.
Occhetto si presentò nella sezione della Bolognina in quella domenica di Novembre, con la piena consapevolezza del peso enorme che avrebbero avuto quelle parole. Parlò davanti agli ex partigiani che ogni anno si riuniscono in quel quartiere per commemorare dieci combattenti per la resistenza morti per mano dei nazisti durante l‘ultima grande guerra. Occhetto a quell’incontro parlerà con mezze frasi, metafore camuffate, in un intervento che non poteva nascondere il peso storico delle sue affermazioni.

L'Akkordo


Eurispes: Un paese in ginocchio che non rinuncia ai diritti. Ferrero: I tecnici hanno distrutto l'Italia

Un paese allo stremo che nella stragrande maggioranza non arriva a fine mese e quindi è costretto a togliere risorse dai risparmi e a stringere la cinghia. Un paese, però, che non rinuncia alla crescita civile e, sempre a stragrande maggioranza, si dichiara favorevole ad aborto, eutanasia, testamento biologico, pillola del giorno dopo, divorzio e coppie di fatto. Insomma, un disastro per il Vaticano e i suoi reggicoda, bigotti e reazionari. E’, in estrema sintesi, il quadro che emerge dal rapporto Eurispes.
Il focus è sulla situazione economica, ovviamente. E’ lì che stanno le dolenti note. A partire da quel Il 52,8% degli italiani che crede in un peggioramento della situazione nei prossimi 12 mesi. Quasi un quarto crede, invece, il 27,9%, e' sicuro che rimarra' stabile, quindi il disastro che è sotto gli occhi di tutto, e solo 1 italiano su 10 indica un sicuro miglioramento. Risultato, il 90% del Bel Paese non crede alle promesse elettorali di Monti, Bersani e Berlusconi. Ma le sorprese non finiscono qui. Tra le categorie piu' pessimiste e sfiduciate ci sono gli imprenditori (65,5%). Quelli che dovrebbero guidare il paese, la cosiddetta classe dirigente, non hanno in testa la minima idea su come uscire dal pantano.

Povera Italia: con l’euro e Monti, redditi retrocessi al 1986


italiani impoveritiGrazie euro, grazie Monti, grazie Europa. Il reddito disponibile degli italiani scivola ancora e nel 2013 tornerà ai livelli di 27 anni fa. Secondo un’analisi di “Rete Imprese Italia” il dato è sceso a meno di 17.000: precisamente, 16.955 euro pro capite, contro i 17.337 dello scorso anno. Nel 2007, anno di inizio della crisi, il reddito medio degi italiani era di 19.515 euro. In pratica, sono 2.500 euro in meno dall’inizio dell’esplosione della grande crisi che sta scuotendo l’Occidente e letteralmente mettendo in ginocchio i paesi dell’Eurozona, dove gli Stati hanno perso ogni forma di sovranità finanziaria e sono “costretti” a ricorrere alla spirale suicida dell’inasprimento fiscale su famiglie e aziende. E’ la prova di quello che gli economisti democratici definiscono “economicidio”: impoverire un paese a tavolino, tagliando la spesa pubblica che sorregge il benessere diffuso e quindi anche il settore privato, con la domanda di prodotti, servizi e consumi.
Mariano BellaCalato nel 2012 del 4,8%, il reddito disponibile reale pro capite scenderà sotto la soglia dei 17.000 euro nel 2013. «Questa previsione – spiega Mariano Bella di “Rete Imprese Italia” – determina un salto indietro al 1986». Un quarto di secolo letteralmente “azzerato” dalla morsa del rigore, che azzoppa la finanza pubblica proprio nel momento in cui – secondo gli analisti non allineati al Monti-pensiero, sostenuto in Parlamento da Pd e Pdl – il settore privato dell’economiaavrebbe un bisogno vitale di sostegno pubblico, a cominciare dal fronte cruciale dell’occupazione per i giovani. Solo un intervento diretto dello Stato, fa notare il sociologo Luciano Gallino, potrebbe produrre occupazione immediata in settori-chiave come quello dell’energia pulita e della manutenzione del territorio: occupazione che avrebbe il potere di invertire automaticamente la rotta, risollevando l’economia. Lo ha detto anche il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker: di sola austerty si muore. E ormai lo ammette persino il Fondo Monetario Internazionale: “ricette” sbagliate, costi sociali del rigore completamente sottovalutati.

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Sentenza del Tar Lazio, n. 664/2012: arsenico nell’acqua (risarcimento)


 REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
(Sezione Seconda Bis)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 3445 del 2011, proposto da:
Codacons, Associazione Utenti dei Servizi Pubblici, Elio Barghini, Marianna Burelli, Elio Canata, Giovanna Colombi, Leonardo Loconsole, Antonina Lucarelli, Roberta Madioni, Samuel Martorella, Paolo Nardelli, Ottaviano Pagni, Marco Vignoli, rappresentati e difesi dagli avv. Marco Ramadori, Carlo Rienzi, Maria Cristina Tabano, con domicilio eletto presso Carlo Rienzi in Roma, v.le delle Milizie, 9;
contro
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Ministero della Salute, rappresentati e difesi dall’Avvocatura Gen.Le Dello Stato, domiciliata per legge in Roma, via dei Portoghesi, 12;, Regione Lazio, Comune di Aprilia, Comune di Campo Nell’Elba, Comune di Capoliveri, Comune di Porto Azzurro, Comune di Rio Marina; Regione Toscana, rappresentato e difeso dall’avv. Fabio Ciari, con domicilio eletto presso Marcello Cecchetti in Roma, via A. Mordini, 14;
per l’annullamento delle ordinanze d’urgenza adottate dai comuni intimati
Per l’adozione delle necessarie misure ai sensi dell’art. 34, comma 1, lett. B), c.p.a.;
Per il risarcimento del danno arrecato ai ricorrenti dal comportamento anche omissivo delle Amministrazioni intimate, da valutare in via equitativa in relazione alla mancata riduzione delle tariffe, alle spese vive sostenute, al danno biologico ed al danno morale;
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio di Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e di Regione Lazio e di Regione Toscana;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell’udienza pubblica del giorno 10 ottobre 2011 il dott. Raffaello Sestini e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Considerato e ritenuto in fatto e diritto quanto segue:.

Economia, ecco i programmi

Abbiamo messo a confronto le proposte di tutte le liste sui temi concreti: debito pubblico, welfare, tasse e crescita. C'è un po' di vaghezza, ma qualcosa di interessante viene fuori.

espresso.it di Francesco Colonna
Sarà anche vero che i programmi sono soltanto promesse. Rimangono però una delle poche bussole cui affidarsi in una campagna elettorale fatta sempre più da continui slogan recitati in tv o twittati su Internet. Vediamo allora cosa propongono le cinque principali coalizioni sul tema oggi più scottante, quello economico.

Fiscal compact: chi lo vuole, chi no e chi ni
"Ridurre il debito" è stata la parola d'ordine di quest'ultimo anno. E tale rimane nei programmi dei montiani e del centro-sinistra. L'agenda Monti propone il pareggio di bilancio strutturale a partire dal 2013 e la riduzione, dal 2015, del debito pubblico nella misura di un ventesimo ogni anno fino a raggiungere un rapporto debito/Pil del 60 per cento. L'Italia può farcela, secondo Monti, pur continuando a versare ingenti capitali al Fondo salva-Stati e senza chiedere la revisione dei Trattati europei. Di «eventuale rinegoziazione» dei Trattati parla invece la Carta d'Intenti del Pd e Sel, ma solo come possibilità e non come obiettivo. Nonostante l'euroscetticismo di Beppe Grillo, anche nel programma del Movimento Cinque Stelle di rinegoziazione degli impegni con Bruxelles non si parla. Mentre la revisione degli accordi è un obiettivo di centro-destra e Rivoluzione Civile. Il programma del Pdl propone infatti l'attribuzione alla Bce del ruolo di prestatore di ultima istanza, la creazione di Euro-bond e l'esclusione delle spese di investimento dai limiti del patto di stabilità. Il tutto accompagnato da una contestuale riduzione del debito pubblico per 400 miliardi in cinque anni. Rivoluzione Civile si esprime ancora più nettamente: «Siamo contrari al Fiscal Compact che taglia di 47 miliardi l'anno per i prossimi venti anni la spesa, pesando sui lavoratori e sulle fasce deboli».

Bolletta acqua, la sentenza: «Con l’arsenico non si paga»

Il Giudice di pace accoglie il ricorso di un utente: «La società Talete condannata a restituire i canoni per non potabilità».

ilmessaggero.it di Paolo Baldi
«La domanda va accolta - ha scritto il giudice - perché, come risulta dalle ordinanze comunali, l'acqua non era potabile e quindi il ricorrente usufruiva di un servizio idrico limitato che, determina di conseguenza una riduzione dei canoni pagati». Lo stesso giudice ha fatto presente che Talete è chiamata a rimborsare i canoni in quanto aveva in gestione il servizio prima della non potabilità dell'acqua. Non è stata invece presa in considerazione la restituzione del canone di depurazione, poiché la legge stabilisce che l'ente gestore (è la Talete, anche in questo caso) ha cinque anni di tempo a partire dal 2009 per restituire le somme percepite. Insomma, tutto è rinviato al 2014.
Non è la prima sentenza di questo genere; circa un anno fa un altro Giudice di pace aveva emesso uno stesso giudizio, con sfumature però diverse, in seguito a un ricorso presentato da un'associazione di consumatori. In pratica, con questo secondo provvedimento Talete ora deve trovare una modalità su come restituire i soldi. E prepararsi a ricevere una raffica di ricorsi.

Ilva Taranto, ferma la posizione del gip Todisco: no dissequestro

Ilva2reuters
youreporternews.it  TARANTO – No al dissequestro di lavorati e semilavorati. Il gip Patrizia Todisco, tornato ad esprimersi sulla possibilità di un dissequestro vincolato di lamiere e coils, confiscati all’Ilva perché “corpo di reato”, ribadisce il rifiuto a far rientrare nella disponibilità del gruppo dirigente le merci prodotte.
La situazione finanziaria dell’azienda è sempre più critica. Il vertice a palazzo Chigi fra la dirigenza, il ministero dell’Ambiente e il ministero dello Sviluppo economico è rimandato quindi, nell’attesa di trovare una soluzione che salvi l’acciaieria dal collasso.
E per scongiurare il pericolo che prendano il via le procedure per la dichiarazione di fallimento. Mentre a migliaia fra i dipendenti del gruppo attendono di sapere che ne sarà del pagamento degli stipendi, erogati di solito al 12 del mese. E le bonifiche stesse prescritte dall’Aia per risanare gli stabilimenti restano per ora sulla carta, in attesa di trovare la liquidità necessaria.
Esclusi i prestiti bancari, che gli istituti di credito non concederebbero a fronte di una mancanza di garanzie concrete fornite dai Riva, al momento agli arresti, sfuma anche l’opzione del ricorso alla cassa Depositi e Prestiti, che richiede tempi lunghi.

Monte dei Paschi, l’accusa dei pm di Siena: “Associazione a delinquere”

Nel mirino degli investigatori l'acquisizione di Antonveneta e il "patto segreto" con Banco Santander per realizzare la plusvalenza di due miliardi di euro. E il governatore Zaia invita alla formazione di una cordata per riportare Antonveneta sotto il "controllo del tessuto economico regionale".

Monte dei Paschi, l’accusa dei pm di Siena: “Associazione a delinquere”

Tutti d’accordo sul patto col Banco Santander per truccare i conti e realizzare la plusvalenza di due miliardi di euro per l’acquisto di Antonveneta. E’ questa l’ipotesi che ha portato i pm a formulare l’accusa di associazione a delinquere volta a truccare i conti in un unico disegno criminoso per Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale Antonio Vigni, l’ex capo dell’Area finanza Gianluca Baldassarri e il suo vice Alessandro Toccafondi. Secondo i pubblici ministeri l’ex vertice della banca avrebbe orientato operazioni fraudolente dell’istituto compiute all’insaputa del cda e per la procura sono toccati dall’accusa anche i manager che si occuparono dell’acquisizione di Antonveneta e delle operazioni finanziarie successive.

Marx, Keynes, Friedman e Fritz Schumacher a Davos


Larry Elliot, capo redattore economico del Guardian, ha scritto un interessante dibattito immaginario tra Marx, Keynes, Friedman e Fritz Schumacher, intervistati dal capo del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde al World Economic Forum di Davos. Lo abbiamo tradotto per voi.

Christine Lagarde: Karl, tu come vedi la situazione?
Karl Marx: La classe capitalista riunita a Davos ha trascorso gli ultimi giorni grattandosi la testa per la disoccupazione e la mancanza di domanda dei propri prodotti. Non sembra però capace riconoscere che ciò è inevitabile in un’economia globalizzata. C’è una tendenza verso il sovrainvestimento, la sovraproduzione e la caduta del saggio di profitto, che, come sempre, i datori di lavoro hanno cercato di contrastare con il taglio dei salari e la creazione di un esercito di riserva del lavoro [disoccupazione, ndt]. Ecco perché ci sono più di 200 milioni di disoccupati in tutto il mondo e vi è stata una tendenza verso una maggiore disuguaglianza. E’ possibile che il 2013 sia migliore del 2012, ma sarà un sollievo di breve durata.
Lagarde: Questa è una analisi cupa, Karl. I salari stanno crescendo abbastanza velocemente in alcune parti del mondo, come la Cina, ma sarei d’accordo sul fatto che la disuguaglianza è una minaccia. Le ricerche del FMI mostrano che la disuguaglianza è correlata all’instabilità economica…
Marx: E’ vero che le economie emergenti sono in rapida crescita, ma col tempo anche loro saranno colpite dalle stesse forze.
Lagarde: Maynard, pensi che le cose siano così tetre come dice Karl?

Nuovo Stato Sociale

Ecco le 5 aree tematiche per costruire il contesto di una normativa che deve accogliere la vera e propria riforma, collettiva e individuale, dei nostri istituti lavoristici.

il manifesto | Autore: Piergiovanni Alleva
Sono stato sempre impegnato – ed ho scritto su questo giornale – sul fronte della progettazione legislativa e contrattuale dei diritti sociali e sulla promozione e difesa, anche per via giudiziaria, dei diritti dei lavoratori e del sindacato.
Adesso, accettando la candidatura nelle liste di Rivoluzione civile nelle prossime elezioni politiche, ancor più mi sento coinvolto a sviluppare, con questo nuovo soggetto , una politica del diritto sociale che, in coerenza con la mia passata esperienza, valorizzi e implementi una linea di radicale rinnovamento nel merito, alternativa alle disastrose politiche praticate da troppo tempo e sostenute da più parti che in teoria dovrebbero essere antitetiche.
Gli ultimi anni hanno portato un netto peggioramento della normativa e delle situazioni concrete riguardanti i diritti dei lavoratori, sul piano collettivo – rappresentanza e democrazia sindacale – e sul piano individuale – progressiva precarizzazione, caduta del potere d’acquisto delle retribuzioni, perdita di diritti e di dignità del lavoro. È necessario dunque un intervento riformatore complessivo che non si limiti alla ricostituzione dei precedenti livelli di tutela, ma li completi e li reinterpreti alla luce dei tanti mutamenti sopravvenuti.

ROMA COME LAS VEGAS

CAPITALE REGINA DEI CASINÒ 294 SALE E OLTRE 50MILA SLOT. Secondo un'inchiesta di Libera il gioco d'azzardo è la terza impresa italiana, con un fatturato legale stimato in oltre 76 miliardi di euro,«l'unico settore con un bilancio sempre in attivo e che non risente della crisi che colpisce il nostro paese», che mobilita il 4% del Pil nazionale. Intanto le inchieste giudiziarie rivelano sempre di più gli intrecci di «business» tra criminalità e politica corrotta

il manifesto | Autore: Nuovo Cinema Palazzo
Appare sempre più chiaro perché nel cuore del quartiere San Lorenzo a Roma sarebbe dovuto sorgere un casinò, secondo un progetto assurdo per un quartiere popolare già alle prese con problemi legati alla cattiva gestione pubblica degli spazi della cultura e della socialità.
Considerando una zona più ampia della città, quella che da San Lorenzo si sviluppa lungo l'asse della Tiburtina fino alla periferia Est di Roma, il quadro che troviamo è allarmante: è in atto un processo di trasformazione urbana che segue una precisa direzione di sviluppo ed espansione territoriale del business del gioco d'azzardo. Assistiamo a una crescita vertiginosa di quel settore impropriamente denominato del «gioco», con una concentrazione delle attività connesse, legali e illegali, nella zona tra San Basilio e il Raccordo Anulare. Una parte di città che sta cambiando volto, e somiglia sempre più a una nuova Las Vegas.
Se disegnassimo una mappa delle sale gioco presenti e di prossima apertura nell'area della Tiburtina risulterebbe chiaro che un casinò a San Lorenzo avrebbe rappresentato un tassello entro un quadro assai più articolato. Tant'è che non ci è sfuggita la campagna per l'inaugurazione del Dubai Palace in via Tiburtina 1139, «Dubai Palace, un lusso sfrenato alle porte della capitale», fissata per il 22 dicembre scorso con la partecipazione di personaggi del calibro di (!) Marco Baldini, Fabrizio Corona e Nina Moric. Inaugurazione poi molto frettolosamente annullata... «È come entrare in un mondo incantato, è quel tocco di lusso che abbiamo visto sempre e solo sulle pagine patinate o in televisione»- promette Fabiano Valelli, comproprietario del Dubai Palace e promotore di «eventi» quali Miss Dubai Cafè, che «rappresenta un'opportunità per le tantissime belle ragazze che frequentano il nostro locale, e non solo, per farsi notare».
Roma «caput slot machine». I dati del dossier di Libera «Azzardopoli», presentato al Cinema Palazzo nel gennaio 2012) parlano chiaro.

Dodicimila soci, il mutualismo del futuro

LA SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO «INSIEME SALUTE»


il manifesto | Autore: Roberto Ciccarelli
Il Decreto Sviluppo ha aggiornato la legge istitutiva delle Società di Mutuo Soccorso (Sms). Non accadeva dal 1886 e il nuovo provvedimento ha concentrato le loro attività al settore assistenziale e sanitario. Le Sms sono almeno 1500 e dalla riforma sanitaria del 1999 conoscono una rinascita. È il caso di «Insieme Salute» che nel 2012 ha aumentato gli associati del 12%, passando da 10.500 a 12 mila soci in un anno. «E questo nonostante il gran numero di disdette delle convenzioni a causa della crisi - afferma Valerio Ceffa, direttore di Insieme Salute - Per noi è stata una sorpresa perché il Cda della mutua aveva deciso di congelare le tariffe per rispondere alle difficoltà economiche degli associati». I contributi versati dagli associati di Insieme Salute sono all'incirca 2 milioni di euro, mentre gli avanzi di gestione che vengono reinvestiti integralmente nelle attività mutualistiche sono di 1,5 milioni di euro. Per le tariffe si va dai 120 euro all'anno per le prestazioni base (come il ticket) a prestazioni da 1500 euro che contemplano esami di alta diagnostica (Tac o risonanza). «Cerchiamo di inserirci negli ambiti dove la risposta del pubblico è carente e le assicurazioni private non sono interessate a muoversi - puntualizza Ceffa - nei casi di malattia o infortuni dei lavoratori «atipici» o autonomi.

mercoledì 30 gennaio 2013

Spagna a pezzi. La recessione peggiora


Spagna a pezzi. La recessione peggiora
La ricette della Troika (Ue,Bce, Fmi) sono davvero "utili" all'economia reale... Basta guardare gli effetti che stanno povocando sulla Spagna (oltre che sulla Grecia)...

La discesa dell’economia spagnola accelera nell’ultimo scorcio del 2012. L’Istituto Nazionale di Statistica rivela che nel quarto trimestre 2012 il Pil è calato di un altro 0,7% rispetto al trimestre precedente e dell’1,8% su base annuale. Come sempre, gli analisti si aspettavano danni minori: una contrazione trimestrale dello 0,3% e annuale dell’1,7%.
Mariano Rajoy, al centro di critiche universali, ha preannunciato che il governo presenterà un nuovo pacchetto di misure di "stimolo" all’economia (fin qui, in realtà, l'ha depressa in modo irrecuperabile). Le misure dovrebbero includere soprattutto - e ci saremmo sorpresi del contrario - agevolazioni per gli imprenditori.
Ma il nuovo anno potrebbe andare molto peggio di quanto fin qui previsto. Le ultime stime del Fmi, secondo l'ultimo outlook di una  settimana fa, vedono la Spagna contrarsi al ritmo dell’1,5% nel 2013. La ripresa è ottimisticamente attesa per il 2014, ma molto meno "consistente" di quanto ci si aspettava fin qui (+0,8% invece che il +1% stimato in precedenza).

Coltivarsi la marijuana è rivoluzionario Antiproibizionisti 365 giornio all'anno

Un arresto in ogni famiglia
ve lo ricordate ??
...purtroppo avevamo ragione!!

In controtendenza a quanto avviene in altri paesi del mondo come in Spagna, in Belgio, in Lussemburgo, Paesi Bassi, negli Stati Uniti dove il consumo e la coltivazione della marijuana sono stati via via depenalizzati, in Italia a partire dal 2006, con l' entrata in vigore della legge Fini-Giovanardi, la situazione è invece drammaticamente degenerata.

Adesso vogliamo dare i numeri.
Raddoppiano i detenuti presenti in carcere per l'art. 73 e se si calcola sia l'art. 73 che il 74 si arriva al 42,21% del totale, quasi la metà delle persone attualmente detenute nelle carceri italiane è in cella per 2 articoli di questa unica legge.
Questa situazione ha così esasperato la già drammatica situazione di sovraffollamento dei penitenziari italiani.
Se si considerano poi i detenuti condannati in via definitiva (non le presenze in carcere) la percentuale per violazione della legge sugli stupefacenti è del 38,90%.
Aumentano paurosamente le segnalazioni al prefetto per il consumo personale: di queste il 74% è per un solo spinello!
Altro dato significativo è che le operazioni di polizia hanno portato a un aumento dei sequestri pari al 54,19% di marijuana, il 29,43% di hascisc e paradossalmente un -45,97% di eroina, eroina che è tornata a infestare i nostri quartieri.
(fonte: ''terzo libro bianco'' sugli effetti della legge Fini-Giovanardi) è evidente che la Fini-Giovanardi sta portando avanti un attacco frontale nei confronti di semplici consumatori e di liberi coltivatori di cannabis, attraverso un opera di criminalizzazione che entra di prepotenza dentro le case di ogni famiglia, lasciando invariati i guadagni delle narcomafie.

Google regala 15000 Raspberry Pi Model B alle scuole inglesi


raspberry pi googleTra i nostri articoli siamo soliti parlarvi anche del Raspberry Pi, un single-board computer economico ma pieno di potenzialità, ed oggi vi riportiamo una notizia molto tenera e simpatica che vede come protagonisti proprio il Raspberry Pi eGoogle. Non capita tutti i giorni di vedere il gigante della ricerca offrire 15.000 Raspberry Pi Model B alle scuole del Regno Unito, ma ancora una volta Google si è mostrato generoso: la sovvenzione dovrebbe aiutare i bambini a trovare la loro strada nel campo dei computer e dell’informatica.
Oggi è stato un giorno un po’ differente dagli altri alla Raspberry Pi Foundation. Oggi siamo i beneficiari di una sovvenzione molto generoso da parte di Google che fornirà 15.000 Raspberry Pi Model B agli scolari di tutto il Regno Unito. Il presidente esecutivo di Google, Eric Schmidt, ha visitato Cambridge e lui e Eben hanno insegnato ad una classe di ragazzi locali alcune basi per programmare. Bambini fortunati.

'ndrangheta, blitz tra Roma e Reggio Arresti e sequestri per oltre 20 milioni


In carcere esponenti dei Gallico. Sigilli ad alcuni noti esercizi commerciali della capitale. L'inchiesta parte da investimenti finanziari sospetti.

ilmessaggero.it



ROMA - Una consistente infiltrazione della 'ndrina dei Gallico nella realtà economica-finanziaria della capitale tramite il reinvestimento di cospicue somme di denaro di provenienza ritenuta illecita. Questo quanto emerso dall'operazione della Dia di Roma, in collaborazione con quella di Reggio Calabria che ha portato all'arresto in carcere di tre persone, all'iscrizione nel registro degli indagati di altre sei e al sequestro di beni per circa venti milioni di euro. Tra i beni cui sono stati apposti i sigilli locali al centro della capitale.
In particolare: la società «Colonna Antonina 2004 srl» intestata a soggetti ex titolari del noto bar «Chigi» sito nell'omonima via e sottoposto a sequestro preventivo dalla Dia nel luglio 2011; il bar «Antiche Mura» in via Leone IV, a due passi dal Vaticano; il ristorante «Platinum» in via dei Banchi Nuovi, nei pressi di Castel Sant'Angelo.

Caso Aldrovandi, la Cassazione "Repressione estrema e inutile" Carcere per tre dei poliziotti condannati per la morte di Aldrovandi

Le motivazioni della sentenza che lo scorso 21 giugno ha confermato la condanna dei quattro agenti che uccisero il giovane ferrarese e stronca l'operato degli imputati: "Il ragazzo era solo, non agirono affatto perché costretti". Censurato anche il tentativo di depistaggio.

Poliziotti in carcere Lo ha stabilito il Tribunale di sorveglianza di Bologna, in merito alla pena residua di sei mesi: fra le motivazioni, la violazione dei protocolli di intervento e la mancanza di pentimento. La difesa aveva chiesto l'affidamento ai servizi sociali o, in subordine, i domiciliari. Il quarto agente sarà giudicato a febbraio. La madre di Federico: "Segnale di civiltà, ora lo Stato si dissoci da loro". Candidato bolognese di Fratelli d'Italia: "Sentenza choc, subito la clemenza"

La Corte, rifacendosi completamente alla decisione della Corte d'appello di Bologna del 10 giugno 2011- definita "logica", "adeguatamente motivata" e "puntuale" - ricostruisce la dinamica dei fatti accaduti la sera del 25 settembre 2005, dopo che gli agenti intervennero in via Ippodromo a Ferrara su segnalazione di una signora; e osserva che "le condotte specificamente incaute e drammaticamente lesive sono state individuate da un lato nella serie di colpi sferrati contro il giovane, dall'altro nelle modalità di immobilizzazione del ragazzo, accompagnate dall'incongrua protratta pressione esercitata sul tronco dell'Aldrovandi".
Lungi da quanto sostenuto dalle difese dei quattro agenti, "le condotte poste in essere - scrive la Quarta sezione penale - evidenziano che gli agenti non agirono affatto perché costretti dalla necessità di difendere un proprio diritto". Anzi, "i quattro agenti posero in essere una violenta azione repressiva nei confronti di un ragazzo che si trovava solo".

Ingroia: "Mps: la vicenda conferma che l'intreccio tra politica e affari tutela solo la casta"

''Le vicende del Monte dei Paschi di Siena - dichiara Antonio Ingroia, candidato leader di Rivoluzione Civile - sono la triste conferma del fatto che quando politica e affari si intrecciano gli unici interessi tutelati sono quelli della casta. Ho letto - ha aggiunto - che il costo di Antonveneta è stato sopravvalutato. Questo mi ricorda gli esiti di altre inchieste di questo tipo''.

controlacrisi.org
"Adesso - continua Ingroia - piuttosto che prestare dei soldi sottratti agli italiani, tanto vale entrare nella compagine societaria e controllare come i soldi vengono gestiti".
 E Di Pietro, dalla sua, non si allontana molto dalla dichiarazione di Ingroia.
"Sento puzza di tangenti grossa come una 
casa", ha dichiarato. "Lì - ha dichiarato Di Pietro sul avicenda della Antonveneta- c'era uno che voleva vendere a 7 miliardi e uno che ha detto: 'No, no, lo compro solo a 9 miliardi'. Chi ha comprato o è scemo da manicomio o dietro c'e' qualcosa. E - aggiunge Di Pietro - siccome lì sono tutto meno che scemi...".

Di Pietro ha così condannato, riprendendo le dichiarazioni di Ingroia, l'intreccio tra 
politica e finanza, e lo ha paragonanato alla mafia: "Una volta ero convinto che la politica controllasse la finanza, - aggiunge - ora mi sto convincendo sempre più che la politica si è calata le braghe ed è controllata dalla finanza che decide chi deve fare politica e come. Una volta si comportava così il sistema mafioso. Adesso il nuovo tipo di mafia sono i colletti bianchi. Una volta la mafia aveva la coppola e sparava, ora sta a Wall Street".
Sul rapporto tra politica e banche Di Pietro parla chiaro:  "Nei 
comportamenti, al di là dell'iscrizione o meno a logge, è di tipo massonico".

Rivoluzioniamo la scuola

L’Italia non può essere gestita al pari di una qualsiasi azienda, come hanno fatto i precedenti governi, e la scuola pubblica non può essere considerata una semplice voce di bilancio da tagliare per fare cassa. La scuola è, invece, cultura, risorsa fondamentale per lo sviluppo e, quindi, futuro.Non si può prescindere dalla qualità dell’istruzione pubblica, troppo spesso svilita o considerata residuale, Rivoluzione civile ne fa un punto fondante del suo programma.

La scuola è stata la vittima designata dei progetti di privatizzazione sostenuti dall’uscente governo Monti, contro i quali studenti e docenti si sono mobilitati: i primi per la difesa del diritto allo studio e i secondi per protestare contro il peggioramento delle condizioni di lavoro, la precarizzazione del personale e un concorsone che mortifica le competenze professionali, trasformandosi in una sorta di lotteria dell’occupazione, a danno dei precari, di cui si è colmata la scuola pubblica, che invece hanno diritto alla stabilizzazione del rapporto di lavoro. Nessuna inversione di tendenza, dunque, dopo le funeste riforme targate Gelmini. Anzi, l’esecutivo dei professori ha trascinato la conoscenza e i saperi nel calderone della spending review, continuando con i tagli lineari, sulla scia del precedente governo Berlusconi. La scuola pubblica è un bene comune che garantisce un diritto fondamentale, vanno dunque bloccati i progetti di privatizzazione e aziendalizzazione, a partire dal ddl Aprea, e recuperati i fondi dirottati sulle scuole private. “Non solo la scuola pubblica va rafforzata e gli insegnanti messi in condizione di lavorare – afferma Gabriella Stramaccioni, candidata alla Camera per Rivoluzione civile – ma va fatta un’opera di messa in sicurezza degli edifici scolastici che stanno letteralmente cadendo a pezzi”. La lista guidata da Antonio Ingroia vuole che sia garantito a tutte e tutti l’accesso ai saperi, perché solo così è possibile essere cittadine e cittadini liberi e consapevoli, recuperando il valore dell’art. 3 della Costituzione. Bisogna rendere centrali formazione e ricerca, bisogna investire nella scuola pubblica.È una strada imprescindibile per dare un calcio alla precarietà: quella del lavoro, che ha piegato fino alla tragedia tanti insegnanti; e quella esistenziale, che colpisce gli studenti, una generazione umiliata, senza prospettive di lavoro e privata del diritto allo studio.

Rivoluzione civile, il Lazio presenta i candidati con Sandro Ruotolo premier.

Fine del commissariamento della sanita’ del Lazio, basta alle discariche, stop alla cementificazione edilizia, reddito minimo garantito per tutti e taglio immediato degli stipendi e dei vitalizi dei consiglieri regionali. Nel Lazio, unica regione in cui Rivoluzione civile è presente alle prossime elezioni regionali, la lista parte da questi cinque obiettivi.


www.liberaroma.it | Autore: fabio sebastiani
A presentare programmi e candidati è stato lo stesso Sandro Ruotolo, candidato presidente di Rivoluzione Civile, nel corso di una conferenza presso il Congressi Cavour. Ruotolo ha avanzato due proposte-cardine: stipendi di tremila euro al mese per consiglieri ed assessori e l’istituzione di una commissione regionale contro la criminalita’ organizzata nel ciclo dei rifiuti, realta’ che “ha raggiunto un livello di infiltrazione molto alto nel Lazio”.
“Questa e’ la nostra rivoluzione civile, la rivoluzione dei cittadini”, ha sottolineato Antonio Ingroia, presente alla conferenza stampa. “Dopo i disastri della Giunta Polverini, il Lazio ha bisogno di una rivoluzione civile e pacifica, ma agguerrita, di cittadini indignati: nel nome di trasparenza, pulizia e lavoro. Giorgio Gaber diceva liberta’ e’ partecipazione, io direi che democrazia e’ partecipazione”.

martedì 29 gennaio 2013

Le "promesse elettorali" di Monti e Ichino sul lavoro. Da schiavi


Le "promesse elettorali" di Monti e Ichino sul lavoro. Da schiavi

La prima fuga di notizie ha riguardato la scuola, minacciata di riduzione delle ferie estive a un solo mese l'anno. E ne parleremo. Ma il “piano Monti-Ichino” sul lavoro contine ben più di questo.

Si parte intanto dal far proprio ed allargare quell'”art. 8” della “manovra d'agosto” 2011 firmata da Maurizio Sacconi e Silvio Berlusconi. Una riga o poco più che è diventata la chiave di volta di qualsiasi golpe sulle normative contrattuali, perché consente agli “accordi tra le parti” - anche a livello aziendale, e quindi con una “parte sindacale” che spesso non c'è e nella maggior parte dei casi è a libro paga dell'imprenditore – di andare in deroga ai contratti nazionali e persino alle leggi dello Stato. Una corta di “comma 22” che elimina dall'orizzonte lavorativo la possibilità stessa di contrattare, avere una rappresentanza sindacale eletta, pesare nella determinazione delle norme su salario, orario, organizzazione e sicurezza del lavoro. Se si può derogare dalle leggi esistenti, va da sé, si autorizzano le imprese ad agire in modo illegale.

E proprio questo è il punto di partenza della coppia di fatto Monti-Ichino (ah, per quanto tempo hanno dovuto nascondersi dagli sguardi indiscreti...).

Sacrificare i bambini: ce lo chiede l’Europa

Abramo e Isacco
“Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio Isacco, colui che ami, e va nella regione di Moria. Sacrificalo là come olocausto”. Quella di Abramo e Isacco è la più assurda e incredibile tra le storie scritte nella Bibbia. Molto, molto più incredibile della storia di un Dio che crea l’uomo plasmandolo dal fango. Ho sempre pensato che se un pezzo della Bibbia era pura fantasia, doveva essere quello: Abramo e Isacco. E’ una storia folle, qualsiasi siano gli occhi con cui la si osserva: figlio, genitore, ateo, cristiano. Da qualsiasi angolazione la guardassi, non avevo per anni mai compreso il senso di quella storia, o se potesse esistere un senso non come storia divina, ma almeno come storia umana. Oggi ho capito. Mi guardo intorno. Vedo invasati che obbediscono all’ordine di un dio di cui non conoscono il nome, e che dice loro: dovete fare i sacrifici.
I “sacrifici”. Un dio il cui nome è ignorato dai fedeli. Provate a chiedere a chi dice che “bisogna fare i sacrifici” come si chiama il dio a cui obbediscono: non risponderanno, non lo sanno. Forse risponderanno “i Mercati”, “l’Europa”, qualcosa del genere. Obbediscono, ma non sanno bene a chi, e perché. Queste persone spesso hanno 40-50 anni, un lavoro che reputano sicuro, una fortezza da cui invocare “i sacrifici” che altri faranno al posto loro. Sono, spesso, dei padri, e il “sacrificio” non è il loro. E’ il sacrificio di bambini, di figli. Oggi sono figli portoghesi, figli greci. Centinaia di migliaia di bambini che vengono affamati per onorare il culto di un dio violento e pagano che parla per bocca di sacerdoti sconosciuti. Unica concessione alla modernità: la divinità non incide più il proprio volere su tavole di pietra, ma su agende, su Twitter o sul “Financial Times”. La divinità oggi scolpisce il suo volere nelle agende. Queste persone non capiscono che oggi mandano al sacrificio i figli portoghesi e greci, e domani lo stesso sacrificio toccherà ai figli italiani. Toccherà ai loro figli.

Nazionalizzare per Fermare il Declino

Oscar Giannino e Michele Boldrin propongono di convertire in azioni le obbligazioni del Monte Paschi acquistate dallo Stato, che acquisirebbe così il controllo della banca; risanarla in 2-4 anni; venderla sul mercato, addirittura guadagnandoci. Ma non si era detto che l'intervento dello Stato era sempre il peggior male possibile? 

di keynesblog.it 

Convertire in azioni le obbligazioni del Monte Paschi acquistate dallo Stato, che acquisirebbe così il controllo della banca; risanarla in 2-4 anni; venderla sul mercato, addirittura guadagnandoci. No, non è la proposta di qualche impenitente statalista. E’ invece il contenuto di un articolo di Oscar Giannino e Michele Boldrin pubblicato sul sito della lista “Fare per Fermare il Declino”. 

Chiariamo che l’ipotesi avanzata dai due esponenti di “FiD” è tutt’altro che insensata. Sicuramente è preferibile alla situazione attuale, nella quale il MPS si trova pesantemente indebitata con lo Stato a tassi di interesse insopportabili (Mario Monti in proposito ha spiegato che altrimenti sarebbe considerato un aiuto di Stato, non compatibile con le ormai bizzarre regole europee sulla concorrenza). Il problema, va da sé, è che una proposta del genere appare smaccatamente in contraddizione con la filosofia di fondo che anima “FiD”, per la quale il mercato è sempre la soluzione, al punto che va introdotto anche nel cuore dello Stato, attraverso la concorrenza e la “selezione darwiniana” delle amministrazioni pubbliche. Qualche domanda sorge spontanea e ci si perdoni se per una volta, con fini per così dire maieutici, prenderemo le parti dei difensori delle virtù taumaturgiche del mercato:

WPA Recover - utile tools per recuperare le chiavi Wireless


WPA Recover  su UbuntuWPA Recover è un semplice tools multi-piattaforma con il quale possiamo recuperare facilmente le password d'accesso ad una rete Wifi dimenticate.
Semplice da utilizzare può tornarci utile quando dobbiamo connetterci da amici che non si ricordano la password per accedere alla propria connessione Wireless o per altri svariati motivi.
L'applicazione utilizza i vari algoritmi di recupero chiavi WPA dei più diffusi operatori di telefonia fissa italiana quali Alice, Infostrada, TeleTu/Tele2, Vodafone ecc e il supporto per  i più diffusi router tra i quali Dlink, Thomson ecc.
WPA Recover è molto semplice da utilizzare basta indicare l'operatore telefonico e la scheda wireless presente nel nostro pc e cliccare su Scan al termine avremo la chiave corretta per accedere alla connessione Wireless.

WPA Recover è un progetto italiano disponibile per Linux, Windows e Mac basta avere Java preinstallato nel nostro sistema operativo.
In Linux basta scaricare WPA Recover estrarre il file e avviamo il terminale all'interno della cartella dove abbiamo estratto l'applicazione e digitiamo:

java -jar WPARecover.jar

e avremo l'applicazione avviata.

Home WPA Recover

Anonymous, vendetta per Aaron Swartz


Il celebre collettivo hacker defaccia il sito governativo della U.S. Sentencing Commission, scelto come bersaglio simbolico. Il sito del MIT abbattuto per la seconda volta, pare per mano di LulzSec
Roma - "Due settimane fa, una linea è stata oltrepassata. Due settimane fa, Aaron Swartz è stato ucciso. Ucciso perché aveva affrontato una sfida impossibile. Ucciso perché obbligato a giocare un gioco impossibile da vincere". Anticipata nell'ennesimo proclamadiramato dai membri di Anonymous, l'operazione Last Resort ha scelto la statunitense Sentencing Commission come bersaglio simbolico della vendetta digitale per la tragica morte dell'hacker.

Tra le principali agenzie governative negli States, la U.S. Sentencing Commission (USSC) si occupa della distribuzione di specifiche linee guida per l'emissione di sentenze in ambito federale. Nel mirino della procura nel distretto del Massachusetts, Aaron Swartz avrebbe rischiato fino a 35 anni di carcere per l'incursione informatica nell'archivio JSTOR, da cui erano fuoriusciti ben 4 milioni di documenti tra paper e journal accademici.

L'Islanda vince sull’UE: non dovrà risarcire le banche straniere

La piccola isola tra i ghiacci ha vinto oggi una importante battaglia legale nei confronti dell’Unione Europea in materia di compensazioni per le perdite causate agli investitori stranieri a causa de fallimento di alcune banche islandesi avvenuto cinque anni fa.


Il Tribunale dell’EFTA (Associazione Europea del Libero Commercio, alla quale aderiscono oltre ai paesi dell’UE anche Islanda, Liechtenstein e Norvegia), con sede a Lussemburgo, ha stabilito oggi che il governo dell’Islanda non ha violato la legislazione europea quando ha deciso di non risarcire gli investitori straneri della banca on-line Icesave, dipendente da una delle principali entità finanziarie fallite nel 2008.
Nella sentenza l’Efta spiega che l’Islanda non ha contravvenuto le normative europee vigenti al momento dei fatti quando decise di non risarcire gli azionisti stranieri, decisione tra l’altro avallata da un referendum appositamente convocato, attraverso il quale la maggioranza dei cittadini del paese valutarono di non investire denaro pubblico per ripianare i debiti con le banche private fallite. Il Tribunale dell’Efta ha anche stabilito che il governo islandese non ha compiuto un atto discriminatorio decidendo invece di risarcir gli azionisti del paese.
Immediatamente dopo la sentenza, il Governo di Reykiavik si è detto molto soddisfatto per la decisione del tribunale dell’organismo internazionale che ha dato ragione all’Islanda, rimarcando che il giudizio é "definitivo e non può essere oggetto di ricorso".
Giudizio opposto da parte di vari governi europei secondo i quali c’è bisogno di una normativa più stringente per i casi simili a quelli che squassarono l’economia islandese nel 2008-2009. Piccata la Commissione Europea, secondo la quale “i rimborsi dei depositi bancari devono sempre essere garantiti, anche nel caso di una crisi sistemica”.

Ipotesi nuova manovra. L'altolà di Bersani e Cgil a Monti


Bozza Premier: un solo mese di vacanze a scuola

Bersani e Montirainews24.it Una manovra correttiva al momento non e' necessaria, ma potrebbe servire se alle elezioni vincera' qualcuno di poco affidabile agli occhi di mercati e istituzioni internazionali. Nel giorno in cui lancia l'offensiva fiscale, snocciolando il programma che intende varare qualora riuscisse a restare a palazzo Chigi, Mario Monti apre un nuovo durissimo scontro con Pd e Cgil, con Susanna Camusso che arriva ad accusarlo di "minacciare" gli elettori.
Parallelamente, forse consapevole dei sondaggi che lo vedono inchiodato al 15%, il professore ammette che l'unico modo per riformare il Paese e' quello di riproporre lo schema che quindici mesi fa lo porto' a palazzo Chigi: una grande coalizione che aggreghi i riformisti dei due poli che lui, non a caso, intende "smantellare".
Ma anche su questo fronte incassa l'inevitabile doppio no di Pd ( 'Per l'amor di Dio...', esclama il segretario dei Democrats) e Pdl. Massimo D'Alema gli ricorda che "nei Paesi democratici il governo lo forma chi vince". Silvio Berlusconi - ancora una volta escluso dal progetto del professore - lo accusa di voler fare "l'ago della bilancia", ma lo avverte che l'operazione "non riuscira"' perche' la sinistra e' "ancorata" a Vendola e alla Cgil.

Cervello artificiale e grafene: l'Ue punta due miliardi di euro

La Commissione di Bruxelles ha annunciato due progetti scientifici su cui lavorerà nei prossimi 10 anni la comunità di ricercatori in tutto il continente. Con un finanziamento monstre.

repubblica.it di ELENA DUSI
L'EUROPA ha scommesso. Oggi a Bruxelles la Commissione ha annunciato i due progetti scientifici su cui punterà per il futuro. Il grafene - soprannominato il "materiale dei miracoli" - e il cervello artificiale sono le due imprese su cui lavorerà nei prossimi dieci anni la comunità di ricercatori di tutto il continente, forte di un finanziamento monstre di 2 miliardi di euro.

"La plastica del futuro". Il grafene è un materiale composto da un unico strato di atomi di carbonio. Conduce elettricità e calore. Nonostante sia estremamente sottile, è 100 volte più resistente dell'acciaio. Promette di realizzare computer e tablet flessibili, cavi di collegamento Internet estremamente veloci, ma anche aerei leggerissimi. Per come immaginiamo il mondo del futuro, rappresenta l'infrastruttura tecnologica più solida che possa esistere e non è un caso che il Nobel per la fisica del 2010 sia andato ai suoi scopritori, Andre Geim e Kostya Novoselov.  A coordinare il lavoro sul rivoluzionario materiale sarà l'università svedese di Goteborg. Ma al progetto partecipano anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche e altri gruppi italiani, sia pubblici che privati. "La sua forma, resistenza e stabilità - spiega Vincenzo Palermo dell'Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività del Cnr - possono essere utilizzate per creare materiali mai visti prima. Il grafene porterà una rivoluzione simile a quella della plastica nel secolo scorso". Secondo Vittorio Pellegrini, che al Cnr dirige l'istituto di nanoscienze, "batterie al grafene potrebbero durare più a lungo, avere tempi di carica più veloci ed essere usate per le auto elettriche del futuro". Al momento questo materiale viene prodotto in laboratorio e i suoi costi non sono ancora sostenibili. Ma per i selezionatori di Bruxelles, il grafene risponde in pieno alle caratteristiche del bando, pensato per "progetti ambiziosi e rischiosi che promettono grandi ritorni nel lungo periodo".

Dai precari alla scuola, alla tv: le storie di un Paese rassegnato

"Io vi maledico", il nuovo libro di Concita De Gregorio, propone l'Italia che ha smesso di indignarsi. Raccogliendo esempi di qualcosa di profondo: una rabbia senza voce, una collera sminuzzata in tante singole collere che non si incontrano.

"Tu dici che la rabbia che ha ragione / È rabbia giusta e si chiama indignazione".  

repubblica.it di GAD LERNER
L'ho incontrata anch'io Sabrina Corisi, figlia di un operaio sindacalista dell'Ilva di Taranto morto di tumore al polmone dopo essersi battuto per anni contro i veleni minerali che, sospinti dal vento oltre il muro di cinta dell'acciaieria, hanno ricoperto la sua abitazione al rione Tamburi. Sabrina si presenta composta stringendo fra le mani la cornice con la fotografia del padre defunto, di cui i familiari hanno onorato l'ultima volontà affiggendo la lapide che MALEDICE, scritto in maiuscolo, "coloro che possono fare e non fanno nulla per riparare".

Mps, ora si valuta anche l’ipotesi di truffa. Al setaccio bonifici per 17 miliardi

L'inchiesta trova nuovi spunti e segue nuove tracce. Ci sono i miliardi che viaggiano da una parte all’altra dell’Europa e arrivano fino in Asia, operazioni finanziarie complessissime corrisposte per cassa, dunque cash, mancanza di una "due diligence" formale, prezzi che lievitano di 4 miliardi in due mesi. Intanto la Fondazione sembra pronta a mettersi da parte. Incontro Grilli Draghi.

Monte dei Paschi di Siena

L’inchiesta su Mps - deflagrata con lo scoop del Fatto Quotidiano su un accordo segreto per truccare i conti -  trova nuovi spunti e segue nuove tracce. Quelle di tanti soldi, troppi per l’acquisto di Antonveneta per esempio. Ma non solo. Ci sono i miliardi che viaggiano da una parte all’altra dell’Europa e arrivano fino in Asia, operazioni finanziarie complessissime corrisposte per cassa, dunque cash, mancanza di una “due diligence” formale, prezzi che lievitano di 4 miliardi in due mesi, una montagna di operazioni sui derivati, da sempre un rischio per gli investitori, che potrebbero celare aggiustamenti di bilanci e nascondere la verità agli organi di controllo, nuove ipotesi di reato che si affacciano sulla scena: più la procura di Siena scava sull’acquisizione di Antonveneta da parte del Monte dei Paschi, più la partita diventa complessa e ampia.
Al vaglio l’ipotesi di truffa ai danni degli azionisti. A cominciare dai reati contestati agli indagati, che sarebbero meno di dieci, tra cui ci sarebbe anche l’ex presidente di Monte Paschi di Siena Giuseppe Mussari (notizia mai confermata ma neppure mai smentita): i magistrati – anche alla luce delle carte arrivate da Milano sui derivati dell’operazione Alexandria con la banca Nomura – starebbero infatti valutando se sia ipotizzabile anche il reato di truffa ai danni degli azionisti. Un’ipotesi, questa, che andrebbe ad aggiungersi a quelle già avanzate di manipolazione del mercato, ostacolo alle funzioni dell’autorità di vigilanza, aggiotaggio.

lunedì 28 gennaio 2013

Ustica, la Cassazione: “Aereo abbattuto da un missile, lo Stato risarcisca i familiari”

Confermata la sentenza del tribunale civile di Palermo. Il Dc-9 distrutto in volo il 27 giugno 1980 con 81 persone a bordo non esplose per una bomba in cabina. E' la prima verità giudiziaria definitiva dopo il nulla di fatto dei procedimenti penali. Le autorità, secondo i giudici, non furono in grado di garantire la sicurezza.

ilfattoquotidiano.it di | Bologna | 28 gennaio 2013
Ustica, la Cassazione: “Aereo abbattuto da un missile, lo Stato risarcisca i familiari”

Chi sostiene ancora oggi, nonostante l’implausibilità giudiziaria di questa tesi, la teoria della bomba a bordo si rassegni. La Corte di Cassazione, dando ragione al tribunale civile di Palermo, stabilisce che l’aereo abbattuto il 27 giugno 1980 sui cieli sopra Ustica venne distrutto da un missile. E per questo lo Stato italiano deve risarcire i familiari delle vittime. La ragione? Non seppe garantire la sicurezza del volo partito da Bologna e diretto a Palermo. E non lo fece né con i radar civili né con quelli militari.
La sentenza per la quale si è pronunciata la Cassazione si riferisce a un pronunciamento civile della Corte d’Appello di Palermo del 2010 seguito dagli avvocati Vanessa e Fabrizio Fallica, poi confluiti nel pool legale che ha seguito il processo di primo grado giunto a conclusione nel settembre 2012. In quel caso si trattava di 6 risarcimenti per i quali i magistrati siciliani erano giunti alla stessa conclusione dei colleghi che hanno sentenziato l’anno successivo: fu un missile a uccidere le 81 persone imbarcate sul Dc9 dell’Itavia.