mercoledì 30 maggio 2012

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Ddl Corruzione, Sisto (Pdl) ripresenta l’emendamento “cancella Ruby”


 francesco paolo sisto interna nuova

Il deputato propone di nuovo la modifica che salverebbe Berlusconi. Il Pd giura: "Non passerà". E chiede l'allungamento della prescrizione per i reati contro la pubblica amministrazione. Il ministro Patroni Griffi presenta due emendamenti: garanzia di anonimato per l'impiegato che denuncia gli illeciti e l'esclusione di dipendenti condannati da ruoli di selezione negli enti

In una giornata in cui gli occhi dell’Italia sono puntati sul dramma dell’Emilia-Romagna, squassata da un nuovo terremoto anche oggi, torna per l’esame d’aula l’emendamento del Pdl Francesco Paolo Sisto al ddl corruzione che prevede che ci sia concussione solo se vi è passaggio di denaro o altra utilità patrimoniale. Oltre questa proposta alla Camera arriveranno anche altri emendamenti, una trentina, che tendono ad ammorbidire le pene per corrotti e corruttori. Il deputato del Pdl ha ripresentato la proposta battezzata anti Ruby, secondo la quale comportamenti indebiti che non abbiano ad oggetto un bene di rilevanza patrimoniale potrebbero dunque non essere più reato, almeno a titolo di concussione. Un reato di cui Silvio Berlusconi è accusato nel processo Ruby per aver telefonato la notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010 in Questura a Milano per permettere alla minorenne marocchina Karima El Marough, detta Ruby, di lasciare gli uffici dopo era stata accompagnata perché denunciata per furto.

Terremoto in Emilia, aperta inchiesta. Ricostruzione, aumenta la benzina

I morti sono 17, trovato il corpo dell'operaio Biagio Santucci tra le macerie della Haematronics di Medolla. La Procura di Modena indaga per omicidio colposo plurimo. Il Procuratore Zincani: "Sisma non distruttivo, il risparmio sui costi di costruzione si paga in vite umane". Squinzi (Confindustria): "Solo fatalità". Il consiglio dei ministri vara una deroga al patto di stabilità per i Comuni colpiti, finanziata dal ritocco di 2 cent all'accisa sui carburanti

 di Redazione Il Fatto Quotidiano 

Aumento di 2 centesimi al litro del prezzo della benzina e deroga del Patto di stabilità per i Comuni colpiti. Sono le misure decise del consiglio dei ministri per fare fronte al terremoto che ha colpito l’Emilia. La deroga al patto sarà possibile entro il limite degli investimenti necessari alla ricostruzione, e sarà finanziata appunto dal surplus aggiunto all’accisa sulla benzina. In favore dei terremotati andrà anche parte dei fondi resi disponibili dalla spending review. Il governo ha stabilito l’estensione dello stato di emergenza alle Province di Reggio Emilia e Rovigo e varato una serie di misure attraverso l’applicazione di un decreto legge. 

100 miliardi di... 100 miliardi di grandi sprechi

 di Marco Ponti 
Il ministro Corrado Passera ha annunciato che, con l’intervento dei privati, si potrà arrivare a investimenti di 100 miliardi nei prossimi anni. Tantissimi soldi, ma ricordano quelli per le “grandi opere” di Berlusconi, mai concretizzatisi. Tuttavia un certo numero di “grandi opere”, oltre la Torino-Lione, stanno per davvero per essere avviate dal governo Monti. L’attenzione si è spesso concentrata sul tunnel della Val di Susa, ma è forte il rischio che questi altri investimenti possano rivelarsi, nel complesso, un affare anche peggiore per il Paese. Alcune sono già finanziate in parte, altre hanno passato la cruciale soglia dell’approvazione del Cipe.
Si tratta del tunnel ferroviario del Brennero, della linea ferroviaria Milano-Genova (nota come “terzo valico”, essendocene già due, sottoutilizzati), la linea Alta velocità Treviglio-Brescia-Padova, le nuove linee ferroviarie Napoli-Bari e Palermo-Catania, che non sono ad alta velocità ma costano come se lo fossero, e il miglioramento della linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria (forse, tra queste, la più sensata). Vi è anche un’intesa politica “bipartisan” per la nuova linea Av Venezia-Trieste, mentre non è chiaro al momento il destino del Ponte sullo Stretto di Messina. Il costo totale preventivato supera i 27 miliardi di euro (e chissà poi il consuntivo).

martedì 29 maggio 2012

La vita spericolata dei banchieri di dio


La defenestrazione di Gotti Tedeschi dallo Ior rivela un verminaio. La vicenda San Raffaele e l'inchiesta sul riciclaggio lo avevano reso inadeguato. La finanza cattolica da tempo gioca sporco e ci è scappato anche il morto.
La vita spericolata dei banchieri di dioIl siluramento di Ettore Gotti Tedeschi dalla presidenza dello Ior, rivela uno scontro durissimo dentro la finanza vaticana e cattolica. Anche il suo predecessore, Angelo Caloia, era stato “dimesso” con due anni di anticipo rispetto al suo mandato. Non che fosse finito in miseria (è andato alla finanziaria Fideuram e potrà godere di un assegno rilevantissimo da parte dello Ior), ma è evidente come fare il presidente dello Ior sia una postazione sempre molto difficile. E' un luogo che infatti deve tenere insieme una “etica pubblica” e una missione privata che deve ricorrere ai mezzi e alle regole della finanza notoriamente prive di scrupoli.

Nasce il partito della Fiom

Il sindacato delle tute blu propone un patto a sinistra. E annuncia: se salta, corriamo da soli.

di Luca Telese, da il Fatto quotidiano, 29 maggio 2012

La Fiom si mette a fare politica? Condiziona la politica? Le chiede di cambiare rotta? Si candida a commissariare la politica sui temi del lavoro? Si candida e basta? Da domani, c’è da giurarci, anche questa variabile entrerà come una bomba nel dibattito politico del paese aggiungendo un nodo di complessità (ma anche di ricchezza) alla tessitura del nuovo centrosinistra. Da domani, c’è da giurarci, se ne discuterà, se non altro perché - dopo un dibattito approfondito - il sindacato di Maurizio Landini ha deciso di rompere gli indugi e di muovere un primo passo che (consapevolmente) potrebbe fargli piovere sulla testa una grandinata di polemiche, ma che, ancora una volta, accenderà l'attenzione sui metalmeccanici della Cgil e sulle loro battaglie. 

Sta di fatto che da domani comincia il conto alla rovescia per un appuntamento che nell’ultimo mese è stato preparato da una serie di incontri riservati con tutti i principali leader di partito del centrosinistra, di cui - quasi incredibilmente - fino ad oggi non erano trapelate né la notizia né il contenuto. Sta di fatto che, il 9 giugno, a Roma, il gruppo dirigente della Fiom ha convocato a Roma Pierluigi Bersani, Antonio Di Pietro, Nichi Vendola, i movimenti, i sindaci progressisti. Non sarà una passeggiata per nessuno. E il dato clamoroso è che se non ottenesse quello che chiede, una parte del gruppo dirigente non esclude di promuovere un cartello elettorale. 

Stop alla parata del 2 giugno: destinare i fondi alle popolazioni colpite dal terremoto


La campagna Sbilanciamoci! chiede l’immediata cancellazione della parata militare del 2 giugno e la destinazione dei milioni risparmiati per la sua organizzazione alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna. La richiesta della cancellazione della parata militare era stata fatta da Sbilanciamoci già nelle settimane scorse. Dopo il grave terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna questa richiesta acquista maggiore importanza.
Con gli stessi soldi spesi per la parata militare si possono garantire, nella prossima settimana, i soccorsi di emergenza (tende, viveri, medicinali, ecc) ad oltre 5mila persone. È irresponsabile spendere tanti soldi per far sfilare carri armati e blindo, mentre gli stessi fondi potrebbero essere investiti per aiutare le popolazioni.

La Repubblica va celebrata aiutando chi ora soffre a causa del terremoto e non sfoggiando armi e mezzi militari.

Va sospesa la parata, ma vanno tagliate anche le spese militari: è questo il senso di Economia a mano armata. Dossier sulle spese militari 2012 che la campagna Sbilanciamoci! presenterà il prossimo 4 giugno alle ore 11.00, presso la sala conferenze della Fondazione Basso – Roma, via della Dogana Vecchia 5 -.

Forti scosse in Emilia e nel Nord, almeno 15 le vittime. Mobilitato il Genio

Epicentro tra Modena e Ferrara, la più forte di magnitudo 5.8. Tanti i crolli di edifici già danneggiati dal sisma del 20 maggio

(ansa.it)BOLOGNA  - Quindici morti. Sale il bilancio delle vittime del terremoto che continua a sconvolgere l'Emilia. Stamani verso le 9 la scossa piu' forte di magnitudo 5.8, avvertita in tutto il Nord.

Poi una successione rapida di 3 scosse, tutte con magnitudo oltre a 5 (le prime due localizzate a Mirandola), hanno scatenato il panico tra la gente alle 13. Molte persone, da Bologna a Modena, sono scese in strada per la paura. Per precauzione scuole, università, uffici pubblici, palazzi storici e aziende sono state evacuate: tra queste Ferrari, Lamborghini e Ducati.

LE VITTIME:
Due persone sono morte sotto le macerie della fabbrica Bbg di San Giacomo Roncole, Mirandola;
Tre a San Felice, nel crollo della azienda Meta; altri 2 a Mirandola; 1 a Concordia (un anziano colpito in strada da un cornicione che si è staccato dal tetto di un palazzo), 1 a Finale.
Alla lista si aggiunge il parroco di Rovereto di Novi. Un altro parroco, a Carpi, dato inizialmente per morto sembra essere rimasto invece ferito nel crollo di una parte del duomo. Tra le vittime anche due donne a Cavezzo, una sepolta dalle macerie del Mobilificio Malavasi. Nella zona colpita dal terremoto si registrano altri 3 morti.

lunedì 28 maggio 2012

Dalla "spending review" tagli per 100 miliardi subito


Parte con grandi ambizioni la "spending review" affidata alla supervisione di Enrico Bondi. 100 miliardi subito, 300 sul lungo periodo.
Che nella spesa pubblica esistano  sprechi clientelari abissali, è certo. Ma è certo anche ben poco sarà fatto in questa direzione, mentre molto si andrà a incidere sulla spesa sociale.
Dalla "spending review" tagli per 100 miliardi subitoGiarda sulla spending review: nel mirino circa cento miliardi
La spesa da tagliare, quella che è nel mirino della spending review ammonta a «circa un centinaio di miliardi di euro, diviso tra Stato, enti previdenziali, regioni ed enti locali; è la parte di spesa che è stata valutata come potenzialmente aggredibile nel breve periodo». La stima è stata fornita dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, intervenuto alla trasmissione "A conti fatti" su Radio vaticana. E se si guarda un po' più lontano la spesa sulla quale si può intervenire «è di importi notevolmente più ampi, si può considerare oggi possa essere pari ad almeno trecento miliardi di euro». Il lavoro di revisione della spesa pubblica, ha poi aggiunto Giarda, non sta incontrando «resistenze» da parte dei ministri di spesa che anzi stanno preparando «dei progetti di ristrutturazione delle loro attività». In settimana, riferiscono fonti di governo, Enrico Bondi dovrebbe presentare la propria relazione al Comitato interministeriale presieduto dal premier Monti.
L'obiettivo? Meno tasse ed emettere meno titoli del debito pubblico
La revisione della spesa, ha ricordato Giarda, è un'operazione con cui si cerca di «portare alla luce sprechi e inefficienze» con l'obiettivo di far pagare qualche tassa in meno e emettere meno titoli del debito pubblico.
«È tutto il comparto da rivedere» Chiedersi quali sono i settori nei quali ci sono gli sprechi maggiori di denaro pubblico è, secondo il ministro, «una domanda difficilissima». «Non ci sono posti, sezioni dove si annidano sprechi maggiori ma - ha spiegato Giarda - è proprio tutto il comparto che va rivisto e analizzato».

Monti? Non ha fatto nulla contro evasione e lavoro nero


Che il Financial Times sia la bibbia del capitalismo, è certo. Quindi se sono loro a dire che Monti non è diverso da Berlusconi  su molte cose  ci deve essere del vero...
Persino il quotidiano di Confindustria ha dovuto registrare - con disappunto - la critica.
Un rapporto della Ue critica Monti: non ha fatto abbastanza contro evasione e lavoro nero
Monti? Non ha fatto nulla contro evasione e lavoro neroIl Governo di Mario Monti ha realizzato importanti passi avanti nella ristrutturazione dell'economia italiana, ma non ha fatto abbastanza per contrastare l'evasione fiscale e il lavoro nero. E' quanto si legge nella bozza del rapporto della Commissione europea che sarà diffuso mercoledì prossimo, anticipato oggi dal Financial Times con la precisazione che le 29 pagine di analisi e le sei pagine di raccomandazioni allegate possono ancora essere modificate.
Il quotidiano della City evidenzia come la bozza mostri correzioni e cancellazioni volte a mitigare alcuni dei rilievi contenuti nel rapporto, come un passaggio in cui si afferma che «nessuna misura importante è stata adottata per affrontare in modo efficace» la diffusione del lavoro nero, oppure la frase in cui si dichiara che «sono stati fatti passi avanti insufficienti per recuperare le tasse evase». Tuttavia, aggiunge Ft, appare chiaro anche dalle parti non cancellate del documento che «il lavoro nero» e «l'economia sommersa», così come «un'evasione fiscale rilevante» sono i punti su cui la Commissione europea invita il Governo Monti ad operare.
Nonostante le durezza dei toni, precisa il Ft, il rapporto sull'Italia non sarà però il più duro; secondo alcune fonti sentite dal quotidiano economico, sarà la Spagna a finire sotto la lente di ingrandimento della Commissione.

Il "modello Marinaleda"

Il "modello Marinaleda"Marinaleda è un paese di 2.700 abitanti vicino Siviglia amministrato da anni da "Sinistra Anticapitalista". E' il paese delle meraviglie? No, è un posto dove le cose funzionano in modo completamente diverso dalle priorità del sistema dominante. Da oltre 30 anni i 2.700 abitanti di questo paese nella campagna andalusa in provincia di Siviglia sono amministrati dalla stessa corrente politica, che si definisce “Sinistra Anticapitalista”. A Marinaleda non ci sono indigenti o nullatenenti, nessuno ha ipoteche o mutui sulla casa e non ci sono politici corrotti, spiega il sindaco Juan Manuel Sánchez Gordillo (nella foto). Comprare una casa costa 15 euro al mese per 90 anni, chi vuole un edificio nuovo deve partecipare attivamente alla costruzione lavorandoci per almeno 420 giorni. La disoccupazione è a zero grazie a otto cooperative agricole che danno lavoro a tutti e tutti percepiscono lo stesso stipendio: 1.128 euro al mese. Anche in Comune tutti hanno lo stesso salario, sindaco compreso. L'asilo costa 2 euro al mese, tre per entrare nella piscina comunale o in palestra. 
Ogni anno vengono fatte almeno 40 assemblee cittadine, per dar modo a tutti di parlare ed esprimersi, a volte vengono decise in assemblea anche le cose più semplici, come l'acquisto di animali. Non c'è corpo di Polizia, un risparmio annuale di 260mila euro.

Rai-choc: bugiardi e criminali, i mandanti di Monti ci odiano

Paolo Barnard a "L'ultima parola"
«Ma scusate, quando è sceso lo spread? E’ sceso dopo che la Bce, tra dicembre e febbraio, ha fatto due prestiti alle banche. E non poteva farli prima? Sì, che poteva. Ma non li ha fatti prima, quei prestiti, perché la speculazione viene usata come una clava per obbligare gli Stati a demolire il welfare: demolire i diritti dei lavoratori e, nello stesso tempo, tenerli in vita con la bombola d’ossigeno». Sembra di sentire Paolo Barnard, il promotore italiano della Modern Money Theory, e invece è Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, già ministro prodiano. Ormai, sotto la scure del rigore, Barnard ha fatto scuola: «Non è vero che la speculazione è un incidente», dice ancora Ferrero: «E’ scelta e mantenuta, perché è il modo in cui si riesce a tenere sotto pressione la gente. Per una ragione di fondo: che la gente non ne capisce nulla, della speculazione».

Krugman: “La depressione si sconfigge col welfare”

di Federico Rampini, la Repubblica

"Calma, calma, sono solo un economista". Paul Krugman è divertito, un po' imbarazzato, ma anche abituato: una sua apparizione in pubblico a New York suscita le ovazioni e urla di approvazione degne di una rockstar.
La scena si ripete quando sale sul placoscenico del centro culturale 92Y sulla Lexington Avenue per discutere il suo nuovo libro. Ressa da stadio, folla in delirio. In fondo il tifo popolare se l'è meritato, questo premio Nobel dell'economia trasformatosi in opinionista del New York Times (e Repubblica), censore dei tecnocrati dell'eurozona, keynesiano a oltranza, guru della nuova sinistra americana. Si è conquistato questa "base di massa" perché osa spingersi dove altri non vanno.

Il suo blog è uno strumento di battaglia politica contro l'egemonia culturale della destra. Il suo nuovo libro, nell'edizione americana promette o intima "Fuori da questa depressione, subito!". Depressione? Addirittura? L'editore italiano Garzanti, che lo pubblica a fine mese, non se l'è sentita di usare un termine che evoca gli anni Trenta, le code dei disoccupati alle mense dei poveri, il nazifascismo. E così il titolo italiano suona un po' più tradizionale: "Fuori da questa crisi, adesso".

Calcioscommesse, arrestati Mauri e Milanetto. Indagati Conte e Criscito

Sotto inchiesta anche Criscito e il presidente del Siena Mezzaroma. Le ordinanze di custodia sono 19. I pm: i calciatori truccavano le partite. Nel mirino Lecce-Lazio: «Guadagni illeciti per 2 milioni»

Il summit a cui hanno partecipato Sculli, Criscito e alcuni pregiudicati e ultrasROMA - Nuova bufera sul calcio. Il laziale Stefano Mauri è stato arrestato dalla polizia nell'ambito dell'inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse. Tra i destinatari del provvedimento d'arresto anche l'ex giocatore del Genoa, ora al Padova Omar Milanetto. L'accusa. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. Le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Cremona sono complessivamente 19, 11 dei quali riguardano calciatori ed ex giocatori di A, B e Lega Pro. Indagato anche l'allenatore della Juventus Antonio Conte, indagato per fatti che risalgono a quando era sulla panchina del Siena e tirato in ballo da un suo ex giocatore Fabio Carobbio, per la partita Novara-Siena del 30 aprile 2011. La casa di Conte è stata perquisita. Perquisizioni ci sono state anche a Coverciano, nel ritiro della nazionale.

Terremoto, nuove scosse in Emilia La terra trema anche in Calabria








ROMA - Non si ferma lo sciame sismico in Emilia. Ma il terremoto si sposta anche al Sud: una scossa di terremoto di magnitudo 4,3 è stata registrata alle 3.06 tra Calabria e Basilicata, seguita da due repliche di 2,1 e 3,2. Non risultano al momento danni a persone o cose.

Nuove scosse in emilia. Oggi in tutti i luoghi di lavoro di Modena alle 15 fermata simbolica per i funerali di una delle vittime del sisma in Emilia Romagna. Quindici le scosse registrate nella zona stanotte dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv): la più forte di 2,9 gradi. Sono state quindici le scosse registrate stanotte nella zona dell'Emilia Romagna colpita il 20 maggio scorso dal terremoto di magnitudo 5,9 gradi che causato sette vittime e migliaia di sfollati.

Airaudo: “... Airaudo: “Incentivi? No, Serve un’alternativa alla Fiat”

Il dirigente della Fiom: “Il governo si attivi per portare in Italia un produttore come Kia”. Marchionne pensa a Suzuki. Poi il segretario Cgil Piemonte: “Sugli incentivi si rischiano due errori opposti: o sono ad ampio raggio e però drogano il mercato, oppure sono mirati ma riguardano attività produttive – come l’auto elettrica – che in Italia sostanzialmente non si produce"

ilfattoquotidiano di Salvatore Cannavò | 27 maggio 2012

airaudo_interno nuova“L’Italia ha bisogno di un altro produttore dell’auto, anche straniero e il governo deve agire con una vera politica industriale e non con gli incentivi”. È una proposta complessiva quella che lancia Giorgio Airaudo, responsabile auto della Fiom, nonché segretario dei metalmeccanici piemontesi, dopo aver letto l’articolo pubblicato su ilfattoquotidiano.it sul convegno organizzato dalla Volkswagen in Piemonte con la filiera produttiva automobilistica che teme la fuga della Fiat. La casa tedesca ha già avanzato da tempo un interesse esplicito per il marchio Alfa Romeo e la sua visita in Piemonte ha risvegliato le speranze per un possibile rimpiazzo produttivo. Ed è su questo che il segretario Fiom decide di puntare: “È evidente che nel nostro Paese c’è un problema che riguarda la produzione dell’auto. La Fiat non riesce a saturare i suoi impianti e, addirittura, chiude gli stabilimenti”. Quello di Termini Imerese è già stato abbandonato e il suo futuro è legato più a ipotesi e speranze che a un progetto industriale. Contestualmente la Fiat ha finora rifiutato l’offerta di acquisto del marchio Alfa avanzata dalla casa di Wolfsburg. “Sarebbe certamente un errore cedere il marchio senza concedere un insediamento industriale” sottolinea, sospettoso, Airaudo. Che però va oltre e si spinge fino a provocare le possibili reazioni di chi ha a cuore il “made in Italy” e vede come fumo negli occhi l’invasione degli stranieri.

Policlinico Gemelli nel caos, stipendi bloccati e si allontana la quattordicesima



Oltre all’incertezza sul pagamento degli stipendi - fatto che preoccupa molto i dipendenti - l’azienda ha disdetto nei giorni scorsi il contratto, proponendo un taglio generalizzato delle retribuzioni. Prevista per oggi un'assemblea dei lavoratori

ilfattoquotidiano.it di Andrea Palladino | 27 maggio 2012E’ guerra aperta al policlinico Gemelli di Roma tra la direzione e i lavoratori. “Ci hanno comunicato che ritarderanno lo stipendio di maggio – raccontano alcuni medici – e non sappiamo quando arriverà la quattordicesima”. Una situazione mai vista prima nel più prestigioso ospedale della Santa sede, che ospita la facoltà di medicina dell’Università cattolica. La preoccupazione tra i dipendenti venerdì scorso era alle stelle, tanto da spingerli ad occupare la sala Vito, dove questa mattina è prevista un’assemblea.
Oltre all’incertezza sul pagamento degli stipendi – fatto che preoccupa molto i dipendenti – l’azienda ha disdetto nei giorni scorsi il contratto, proponendo un taglio generalizzato delle retribuzioni, con percentuali di riduzione che potrebbero arrivare – secondo alcune indiscrezioni – al 20 per cento. Segni di una crisi di liquidità che sta investendo come una bufera la sanità del Vaticano, preannunciata dalla vicenda dell’Istituto dermopatico dell’Immacolata e dal San Carlo di Nancy di Roma, crisi che continua ad aggravarsi nonostante il cambio dei vertici.

Pomigliano, il grido di dolore, e di lotta, delle donne contro la crisi

Fonte: Reset | Autore: il Pasquino 
 
Da tempo non si sentiva parlare di politica, quella con la “P” maiuscola… i politici ed i sindacalisti di “professione” sono ormai distanti anni luce dalla realtà quotidiana che è “politica”, quella realtà che vivono le famiglie operaie, le famiglie di quella parte del paese offesa da leggi pensate e scritte solo contro di loro, di quella parte del paese che non vuole più subire, ma vuole ritrovare la forza di dire NO…con coraggio.
Pomigliano è storia passata, ma anche resistenza odierna…a Pomigliano esiste ancora quella cultura operaia, quel protagonismo, quella voglia di reagire che ne fa un punto di riferimento, come Arese. A Pomigliano, attorno a Pomigliano, vivono migliaia di famiglie, migliaia di attività commerciali nate e cresciute grazie al lavoro e alle lotte, cresciute non economicamente, ma insieme e coscientemente. Perché lavorare assieme sotto la catena di montaggio, lottare assieme per i propri diritti, vivere assieme le stesse difficoltà e le stesse gioie fa politica, fa coscienza…coscienza di classe.
A Pomigliano si sa cos’è e cosa rappresenta il padrone, cosa vuole e cosa accade se nessuno si ribella…lo sanno gli operai…e lo sanno soprattutto le loro donne.

Caporalato, per combatterlo davvero

La legge che rende il caporalato un reato penale ha preso a funzionare, come dimostrano le imputazioni dell’operazione di questi giorni in base all’articolo 633 bis del codice penale.

www.eilmensile.it | Autore: Christian Elia 
All’alba del 23 maggio è scattata in Puglia l’operazione Sabr, condotta dal Raggruppamento Operativo Speciale (Ros) dei Carabinieri con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Lecce. Sedici arresti, con ordinanza di custodia cautelare firmati dal gip Carlo Cazzella su richiesta del sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone.

Gli indagati, in totale, sono ventidue, inquisiti per associazione a delinquere, riduzione in schiavitù, traffico di esseri umani, sfruttamento del lavoro. Obiettivo della magistratura colpire sia il racket che procura, dal Nord Africa e dall’Africa Nera la manodopera da sfruttare durante la raccolta dei prodotti agricoli in Puglia, Sicilia, Campania e Basilicata, che gli imprenditori che con questo sfruttamento lucrano. Un esempio su tutti: Pantaleo Latino, detto il ”re delle angurie” di Nardò, in provincia di Lecce. Noto per le sue battaglie contro le importazioni da Spagna e Grecia, è accusato di essere dal 2008 al centro del sistema di sfruttamento dei migranti.
Proprio a Nardò, da anni, attorno alla masseria Boncuri, è nata una rete di resistenza alla pratica dello sfruttamento dei braccianti, che l’anno scorso portò anche al primo sciopero degli sfruttati. Gianluca Nigro, della Finis Terrae Onlus, si batte per la dignità di queste persone e per combattere un fenomeno intollerabile. Dall’esperienza di questa lotta è anche nato un libro, Sulla pelle viva, edito da Derive/Approdi. E il mensile online ha intervistato Gianluca Nigro.

La terra trema ancora in Emilia. Oggi Modena si ferma alle 15

Undici scosse nella notte, la più forte di magnitudo 2.9

(ansa.it) Sono state undici le scosse registrate stanotte nella zona dell'Emilia Romagna colpita il 20 maggio scorso dal terremoto di magnitudo 5.9 che causato sette vittime e migliaia di sfollati.
Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), delle scosse registrate dalla mezzanotte alle 5:10 di oggi la più forte ha avuto magnitudo 2.9 (alle ore 00:53) ed è stata localizzata in prossimità dei comuni mantovani di Poggio Rusco e San Giovanni del Dosso, e di quelli modenesi di Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro.
L'INCUBO OTTO GIORNI FA -  E' passata una settimana da quando, alle 4.04 di domenica scorsa, una scossa di magnitudo 5.9 ha sconvolto l'Emilia tra Modena e Ferrara. Gli sfollati sono 7.000. Le scosse continuano. Domenica le prime messe nelle tensostrutture, come quella nella tenda della protezione civile a Mirandola. Pur tra mille difficoltà, gli abitanti vogliono andare avanti. Ma hanno paura di essere abbandonati. A dirlo è, per tutti, il sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli: "Non dalla Nazione, che ci sta dando grande prova d'affetto. Il problema è il Governo centrale".

Equitalia? No, grazie!

Anche il Comune di Campagnano potrebbe prendere in considerazione la gestione diretta dei  tributi.
Oristano, Sassuolo, Sorso, Bari, Valle di Cadore, Calalzo, Morazzone, San Donà di Piave, Zanica, Merate, Thiene, Ottana. Cosa hanno in comune queste località? Si sono liberate in anticipo dalle catene di Equitalia. Sono diventate libere, umane, efficienti.
Dal primo gennaio 2013 la legge 201/2011 prevede che i Comuni gestiscano da soli l'attività di riscossione. Perché aspettare? Non c'è una sola buona ragione per affidarsi a Equitalia. Il comune di Oristano ne è la dimostrazione. La gestione diretta dei tributi ha portato sia risparmi sui costi di 150,000 euro (Il Comune che riscuote in proprio i suoi tributi non deve pagare l'aggio a Equitalia), sia un aumento del gettito di 650.000 euro. Meno costi, più ricavi. Non solo, anche più liquidità in cassa. "Risorse immediatamente disponibili a differenza di quanto avveniva con la gestione Equitalia quando la liquidazione delle somme avveniva entro i due anni successivi all'emissione del ruolo'', da una nota del Comune di Oristano. Di fronte a questi dati la domanda è allora "A cosa è servita Equitalia in questi anni? A che è servito un intermediario che si è frapposto tra i cittadini e gli enti? All'aumento dei tassi di interesse? Al pignoramento delle case? Alla lentezza amministrativa?" Oristano è un esempio, ma non è il solo, dell'inutilità del ricorso a Equitalia per l'ente che gli affida la riscossione dei tributi. Se cittadini e Comuni non traggono benefici da Equitalia perché continuare e, soprattutto, di chi è stata questa brillante idea di disintermediare i pagamenti a un ente terzo? A che pro?
Il Comune non è un ente impersonale, è sul territorio, conosce spesso il contribuente e le sue difficoltà. Può in caso di necessità di una famiglia indigente posporre, dilazionare, cancellare un pagamento. Si chiama umanità. I Comuni dovrebbero accelerare l'uscita da Equitalia già nel 2012 e predisporsi per il gennaio 2013. Equitalia non è responsabile, è un bersaglio. I responsabili sono coloro che l'hanno istituita.

sabato 26 maggio 2012

HP espelle 27mila lavoratori


I vertici di Palo Alto ufficializzano il taglio di cui si era vociferato. Riduzione dei costi per nuovi investimenti all'orizzonte. Puntando tutto sul cloud computing
Roma - Ora è ufficiale: HP dirà addio a 27mila dipendenti entro la fine del 2014. A riportare la notizia, il sito della società, che spiega come la necessità di abbattere i costi della manodopera sia finalizzata all'avvio di un programma pluriennale di ristrutturazione per consentire nuovi investimenti per l'innovazione e "fornire così migliori risultati per clienti, lavoratori e azionisti".

Considerato che attualmente il personale di HP conta 349.600 unità, i licenziamenticopriranno l'8 per cento del totale. All'inizio della settimana scorsa alcune indiscrezioni parlavano di una cifra molto più bassa, dai 10 ai 15mila effettivi, ma per lo più le cifre riportate sono state rispettate. Secondo quanto riferito da Bloomberg, il CFO Cathie Lesjak ha precisato che nessuna unità dell'azienda subirà tagli indiscriminati, ma quella più colpita sarà l'unità dei servizi alle imprese.

Santoro sfancula Grillo. Tra i guru c'è molta concorrenza e pochi posti

Santoro sfancula Grillo. Tra i guru c'è molta concorrenza e pochi posti
Il gioco si fa teso e tetro. E il conducator Grillo perde il sostegno televisivo dell'unico mega-conduttore che gli aveva dato spazio.
La totale assenza di democrazia e trasparenza nel "Movimento 5 stelle" esplode al primo successo, com'era in qualche modo prevedibile. Si può mandare affanculo il potere quando non lo si ha e non lo si deve gestire. Ma quando bisogna far qualcosa, amministrare, sia pure una sola città, il gioco delle chiacchiere finisce e si passa all'azione. La distanza tra quel che dici di voler fare e quello che effettivamente fai si accorcia.
Soprattutto diventa visibile, misurabile agli occhi di tutti e con qualsiasi metro.

Tempesta in Vaticano, l'ombra nera dello Ior

Tempesta in Vaticano, l'ombra nera dello Ior
Il maggiordomo del papa arrestato, il presidente dallo Ior (la banca Vaticana, tra le più oscure del mondo), una ridda di ipotesi.
Che qualcosa, oltretevere, non stia andando per il verso giusto è un eufemismo. E che la crisi della finanza globale coinvolga anche - o in misura decisamente grande - il buco nero della cassaforte vaticana non è una metafore: è un fatto.
Sara Farolfi
«Questa sfiducia anticipa uno scandalo, e può essere il segnale che qualcosa di grosso sta per succedere». Ferruccio Pinotti è giornalista d'inchiesta, attualmente cronista alla redazione bresciana del Corriere della Sera . Sul mondo d'Oltretevere ha scritto numerosi libri: Comunione e Liberazione , la Lobby di Dio , Opus Dei segreta , L'Unto del Signore sui rapporti tra Berlusconi e il Vaticano, Poteri Forti sul caso Calvi - Ambrosiano e Colletti Sporchi sul tema del riciclaggio e dei poteri criminali, per citarne alcuni.

Quebec: 700 arresti, ma la repressione non ferma gli studenti

Quebec: 700 arresti, ma la repressione non ferma gli studenti
La 'primavera del Quebec' non si ferma. Nuova enorme manifestazione di studenti e professori a Montreal martedì, e nuovo corteo ieri. Ma alla disobbedienza civile di massa il governo del Partito Liberale risponde col pugno di ferro: 700 tra fermi e arresti. Dopo la grande manifestazione di domenica sera, conclusasi con un bilancio di più di 300 tra fermi e arresti, ieri decine di migliaia di studenti e giovani lavoratori sono di nuovo tornati in piazza a Montreal, la capitale del Quebec, in quella che è stata la trentesima marcia dall’inizio della protesta. Continua così il duro e lungo braccio di ferro ingaggiato ormai da più di tre mesi dai movimenti studenteschi contro l’aumento delle tasse universitarie e la repressione decisi dal governo del Partito Liberale della provincia francofona del Canada. 

Casaleggio: se il genio “5 Stelle” soffoca la sua creatura

Gianroberto Casaleggio
Ho visto l’articolo di Enzo Di Frenna sul “Fatto Quotidiano”. Argomento: il bubbone Casaleggio nel “Movimento 5 Stelle”, che era ora scoppiasse. Da un po’ volevo parlarne, visto che il “5 Stelle” si avvia alle elezioni politiche con consensi che aumentano del 3% al giorno (se continua così, nel 2013 lo voteranno anche gli esquimesi). Cominciamo dall’inizio: Gianroberto Casaleggio è un geniaccio della Rete, su questo non ci piove. Ha capito perfettamente le potenzialità della Rete per creare e coordinare un movimento di democrazia dal basso, unico al mondo, come testimonia l’attenzione dei media di mezzo pianeta. A pensarci ora, era inevitabile che i cittadini prima o poi imboccassero questa strada: Casaleggio ha il merito di averlo pensato per primo. Gli darei una medaglia per questo, francamente.

Traditi da Giuda: il cattivo allievo, non il cattivo maestro

Draghi Napolitano
Sui “cattivi maestri” il giornalismo nostrano si è a lungo esercitato, spesso alimentato dalle penne dei mercenari dellapolitica e del giornalismo. La denuncia di cento anni di solitudine, la rabbia contro ingiustizie antiche e recenti, contro anni di manipolazione e di retorica sullo sviluppo e la democrazia, contro i massacri di Stato sia dei servizi segreti sia dei nostri eserciti, della quale da sempre si fanno portatori i giovani in Italia come altrove, viene bollata come opera di “cattivi maestri”. Di cattivi maestri, purtroppo se ne trovano pochi, e quello che li distingue è l’impotenza di fronte alla violenza del potere. “Cattivi maestri” furono anche Gesù, San Francesco, le migliaia di operatori laici e religiosi che ai drammatici problemi prodotti dai poteri dominanti hanno cercato e cercano di dare risposte piccole e grandi.
Anche oggi, nelle sue frequenti esternazioni non istituzionali, Giorgio Napolitano è tornato a denunciare i “cattivi maestri” che danno voce alla protesta dimenticando i suoi articoli degli anni Ottanta quando denunciava il disastro provocato dalle politiche europee sui nostri sistemi produttivi e nel Mezzogiorno. Ai “cattivi maestri” appartiene di certo Federico Caffè, che per decenni ha denunciato la violenza del mercato capitalistico, e gli autori di tali violenze che già dagli anni Settanta identificava negli “incappucciati” dell’economia. Alla retorica della “mano invisibile” contrapponeva la tesi che i mercati e la finanza hanno un nome e un cognome, e come tali vanno identificati e combattuti.

Quando tutti i medici sono obiettori di coscienza

I medici obiettori in Italia vedono favoriti carriera e guadagni. E infatti la loro percentuale dilaga: sono obiettori il 71 per cento dei ginecologi italiani. In Basilicata 9 su 10, l'84 per cento in Campania, più dell'80 in Lazio e nell'Alto Adige-Sud Tirolo. Il racconto di uno degli ultimi "panda".

di Adriano Sofri, da Repubblica, 24 maggio 2012

«È successo a Napoli, a marzo: un ginecologo del Policlinico Federico II è morto, investito sulle strisce, e per due settimane non si sono fatte interruzioni di gravidanza», racconta Giovanna Scassellati. A stare ai numeri dell'obiezione di coscienza, l'Italia è più rigorosa della Ginevra di Calvino. Purché si tratti dell'obiezione all'interruzione di gravidanza regolata da una legge dello Stato.

Lungi dall'affrontare la persecuzione, i medici obiettori vedono favoriti carriera e guadagni. Sono obiettori il 71 per cento dei ginecologi italiani. In Basilicata 9 su 10, l'84 per cento in Campania, più dell'80 in Lazio e nell'Alto Adige-Sud Tirolo. All'ospedale di Fano tutti i medici sono obiettori. A Treviglio, Bergamo, sono obiettori 24 anestesisti su 25. Una dose modica di ipocrisia è essenziale alla convivenza civile. L'eccesso di ipocrisia la degrada. Giovanna Scassellati dirige dal 2000 il Day Hospital-Day Surgery della legge 194 al San Camillo di Roma, che dal 2010 fa da centro regionale per chi non trovi accoglienza in altri ospedali, dove i reparti sono stati chiusi. Su 316 ginecologi nel Lazio 46 non sono obiettori, e in 9 ospedali pubblici non si fanno interruzioni di gravidanza, come imporrebbe la legge a tutti gli ospedali non religiosi.
«Siamo come panda, al San Camillo su 21 i non obiettori sono 3, io, che vinsi il concorso, e 2 a contratto biennale. E gli aborti coprono il 40 per cento delle operazioni di ostetricia».

Legge 40. Se l’integralismo prevale sul diritto

di Maria Mantello
La contestatissima legge 40 del 19 febbraio 2004 (Norme in materia di procreazione medicalmente assistita) nella sua pretesa di assoggettare le donne nella diade confessionalista: miracolo creazionista - fiat mariano, già da tempo ha cominciato a perdere alcuni dei suoi più odiosi pezzi integralisti. 

A seguito delle sentenze di diversi Tribunali Regionali nonché della Consulta, è venuto meno il divieto all’analisi preimpianto degli ovociti, perché mettere al mondo figli sani è un diritto civile; come pure l’obbligo di produrre solo tre embrioni per inserirli in simultanea nell’utero dell’aspirante madre, perché la donna non è macchina d’allevamento. 

C’era voluto per questo ripristino di buon senso finanche un pronunciamento della Corte Costituzionale (sentenza n. 151, 8/5/2009) che ha riportato la questione della fecondazione assistita nell’alveo del trattamento terapeutico: «In materia di pratica terapeutica, – stabiliva la Consulta – la regola di fondo deve essere l’autonomia del medico e la responsabilità del medico nella scelta della terapia che, con il consenso della paziente, opera le necessarie scelte professionali». 
Insomma caso per caso e in accordo con la donna si decideva quanti embrioni produrre e quanti impiantarne. 

Economia a mano armata

Dossier sulle spese militari 2012. Verrà presentato il 4 giugno alle ore 11.00 presso la Fondazione Basso, in via della Dogana Vecchia, Economia a mano armata, il Dossier sulle spese militari 2012, curato dalla campagna Sbilanciamoci e che analizza le principali voci di spesa e di sprechi nei settori del bilancio della difesa, delle missioni militari all’estero, della produzione e del commercio delle armi. Il Dossier verrà presentato in concomitanza con lancio mondiale del SIPRI Yearbook, il Rapporto annuale del prestigioso istituto svedese sulle spese militari nel mondo In un grave momento di crisi, mentre si tagliano le risorse ad enti locali, al welfare, all’ambiente, le spese militari continuano ad essere altissime, l’export aumenta e si pensa di spendere 10 miliardi di euro per l’acquisizione e la costruzione dei cacciabombardieri F35. E si spendono 4 milioni di euro per la parata militare del 2 giugno. Sbilanciamoci, oltre ad analizzare criticamente le singole voci di spesa, formula proposte specifiche e concrete di riduzione della spesa militare e di destinazione delle risorse finanziate alle misure per fronteggiare la crisi, rilanciare l’economia, difendere il welfare e l’ambiente, rilanciare la cooperazione internazionale, salvaguardare il servizio civile. All’interno del Dossier ci sono contributi di Mario Pianta e Leopoldo Nascia (sulla spesa militare in Italia nel dopoguerra), di Massimo Paolicelli (sul bilancio della difesa del 2012), di Francesco Vignarca (sui cacciabombardieri F35), di Vincenzo Comito (sulla Finmeccanica), di Giorgio Beretta (sull’export italiano di armi), di Sergio Andreis (sulla spesa militare mondiale), di Gianni Alioti (sull’industria militare) di Licio Palazzini (sul servizio civile), di Giuliano Battiston (sulle missioni militari all’estero), di Giulio Marcon (sul rapporto tra spesa militare e spesa pubblica). A causa della capienza limitata della sala è necessario prenitarsi scrivendo a info@sbilanciamoci.org

mercoledì 23 maggio 2012

A 20 anni dalla strage di Capaci

Decreto esodati soltanto per 65.000

Decreto esodati soltanto per 65.000
Fornero tira dritto, i sindacati protestano ma non fanno nulla. Gli esodati sono solo 65.000, per decreto. Gli altri si arrangino. Con la protervia cieca che gli è propria il ministro Elsa Fornero ha preparato il decreto per gli "esodati", ovvero quei lavoratori che rientrano in accordi di prepensionamento formati prima dell'entrata in vigore della "riforma" che ha prolungato l'età pensionabile fino a 67 anni e sono perciò rimasti senza lavoro e senza pensione. Siccome le risorse stanziate o reperite dal ministro bastano solo per 65.000 persone, come annunciato già da mesi, tute le altre che si trovano o si troveranno a breve nella stessa situazione non vengono prese in considerazione. Due cose vanno sottolineate subito: in tutti questi mesi il ministro e il governo non hanno fatto nulla per trovare un euro in più per garantire a lavoratori che si sono fidati dello Stato il rispeTto degli accordi; in secondo luogo Cgil-Cisl-Uil non sono andati al di là di dichiarazioni critiche, che lasciano il tempo che trovano. Non una mobilitazione vera, non una protesta consistente. Nei prossimi giorni, annuncia il ministro, verrà preso in considerazione anche il problema degli "esodandi" (quelli che si troverannoa breve nelle stesse condizioni). Se il criterio sarà quello usato fin qui (tagliare la platea degli interessati in base alle risorse trovate) avremo altre decine o centinaia di Migliaia di persone spinte verso la povertà improvvisa.

Provocazione fascista a Roma: 50 strade ribattezzate 'Via Almirante'

Provocazione fascista a Roma: 50 strade ribattezzate 'Via Almirante'
Alemanno è debole, e i fascisti de La Destra se ne approfittano. Per ricordargli la sua promessa, finora disattesa, di intitolare una via a Giorgio Almirante hanno "intitolato" 50 strade della capitale all'ex repubblichino poi segretario del MSI. Ennesima provocazione fascista nella Capitale. Nel corso di un lungo blitz notturno i militanti de La Destra capitanata da Francesco Storace hanno «cambiato» i nomi di cinquanta strade e piazze di Roma intitolandole - con alcuni adesivi - a Giorgio Almirante, fondatore e segretario del partito neofascista Movimento Sociale Italiano di cui oggi ricorre l'anniversario della morte. L'iniziativa tende a operare nuove pressioni sul sindaco 'amico' Gianni Alemanno che pur avendo promesso ai suoi l'intitolazione di una via della capitale al discusso leader politico - attivo nella repressione dei partigiani durante la Repubblica di Salò e redattore della rivista razzista La Difesa della Razza - sta cercando di guadagnare un po' di tempo affermando che procederà «solo quando l'approfondimento storico e il dibattito civile e culturale permetteranno a tutti di comprendere il reale significato del percorso storico-politico di Giorgio Almirante» (!).

“Se restare nella zona euro significa la distruzione della Grecia, dovremo andarcene”

“Se restare nella zona euro significa la distruzione della Grecia, dovremo andarcene”
Intervista a Sofia Sakorafa, deputata di Syriza, ex campionessa mondiale di giavellotto che gareggerà a Londra sotto la bandiera della Palestina.
Un poster di Hugo Chavez decora l’ufficio di Sofia Sakorafa (Trikala, 1957) nel quartiere di Exarchia, dove non c’è facciata che si salvi da qualche graffito anarchico.
Ex deputata del Pasok, appartiene alla coalizione di sinistra radicale Syriza ed è stata la parlamentare più votata nelle elezioni del 6 maggio.

Evasione fiscale? No, eversione fiscale

"In USA se evadi, hai chiuso. Non solo con lo Stato, ma con gli amici. Non ti invitano più al barbecue e ti stanno alla larga. Perché sei uno che danneggia la comunità. Inaffidabile, un bugiardo. "

Bruno Tinti parla di tasse con il suo stile diretto nell'incontro di Libertà e Giustizia di Roma su "La Costituzione tradita e il sistema fiscale iniquo" .
Ha passato anni a combattere l'evasione da magistrato e non nasconde l'amarezza di chi ha toccato con mano la mancanza di una volontà precisa di risolvere il problema.

"Tutto il sistema di leggi e sanzioni - dice - è fatto per non funzionare. Perché se da noi si colpiscono gli evasori, si perde una bella fetta di consenso. Quel consenso acquistato con anni di "tolleranza fiscale" e di elargizioni senza limiti, che hanno causato un debito pubblico immane".

Scuola, tutte le ragioni per bocciare i test Invalsi

di Marina Boscaino

Prendiamo la vicenda dei test Invalsi: un tema che sta tenendo banco da giorni sulla rete. Non pretenderò qui di entrare in dettagli tecnici, che lascio agli addetti ai lavori e che sono ampiamente trattati in interessanti interventi di tanti insegnanti. Il 9, l’11 e il 16 maggio sono state somministrate (a mo’ di medicinale) le prove Invalsi rispettivamente ad alcune classi della scuola elementare, media e superiore. 

Cosa sono? “Sono prove oggettive standardizzate che hanno lo scopo principale di misurare i livelli di apprendimento raggiunti dagli studenti italiani relativamente ad alcuni aspetti di base di due ambiti fondamentali, la comprensione della lettura e la matematica, e di collocarli lungo una scala in grado di rappresentare tutti i risultati degli studenti, da quelli più bassi a quelli più alti. Una prova del genere contiene dunque sia domande complesse, alle quali è in grado di rispondere solo una piccola, o anche piccolissima, minoranza degli studenti, sia domande molto semplici, accessibili alla quasi totalità della popolazione studentesca”, si legge sul sito dell’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione. 

Altan


'C'è una guerra contro i giovani'

'In tutto il mondo 40-50enni lavorano per proteggere se stessi, i propri interessi e ciò che possiedono. Discriminando la generazione successiva, che ragiona in modo diverso perché è cresciuta nel Web'. La provocazione del filosofo e futurologo svedese Alexander Bard

fonte espresso.repubblica.itdi Alessio Jacona
«Siamo in guerra con i nostri figli. C'è una generazione di 40-50enni che lavora per proteggere se stessa, i propri interessi e ciò che possiede usando strumenti di controllo del mercato e della società che sono altamente discriminanti nei confronti delle generazioni più giovani. E questa è l'esatta ragione per cui c'è una disoccupazione di massa tra i giovani di età tra i 20 e 25 anni».

A parlare è Alexander Bard, filosofo, scrittore, artista e produttore musicale svedese, autore insieme a Jan Söderqvist della 'Futurica Trilogy', serie di saggi sulla rivoluzione portata in dote dall'avvento di Internet.

Lo abbiamo raggiunto a margine dell'intervento che forse ha più entusiasmato l'esigente pubblico del Next Berlin 2012. Dove Bard ha spiegato quali sono secondo lui gli effetti più impattanti, dal punto di vista sociale, della rivoluzione di Internet.
«Quelli che sono cresciuti in Rete sono 'dividui' e non più 'individui'», dice Bard. «La parola individuo non serve più e definire come i giovani percepiscono se stessi oggi: divisi, in pezzi, molteplici. Un mosaico di personalità digitali. Né migliori né peggiori. Solo molto diversi. Le nuove generazioni vivono in questa condizione schizofrenica, si vedono e sentono divisi in tanti pezzi quante sono le identità che riescono gestire on line, sui vari siti e social network. E cosa ancora più importante, non percepiscono questo come un problema, ma come un valore», un asset del nuovo vivere digitale. E anzi, tra i giovani «quelli che sono di maggior successo sociale sono anche quelli che riescono a gestire il maggior numero di personalità contemporaneamente».

Terremoto in Emilia. L'impianto gas? Sull'epicentro

Proprio nei luoghi devastati dal sisma di domenica dovrebbe essere costruito un megacentro di stoccaggio della Erg

Una struttura fortemente voluta dagli industriali locali, da Giovanardi ma anche dal sindacato. Che, per fortuna, ancora non c'è
(21 maggio 2012)
Trema l'immensa pianura. Una scossa impressionante, 20 secondi interminabili. Di poco inferiore all'intensità del sisma del 6 aprile 2009 che colpì L'Aquila. Finale Emilia, San Felice sul Panaro e Mirandola, i centri emiliani più colpiti dal terremoto di magnitudo 6 di domenica notte.

Roma 2 giugno "La Repubblica siamo noi" - Manifestazione nazionale a Roma



Roma 2 giugnoPer l'attuazione del risultato referendario, per la riappropriazione sociale e la tutela dell'acqua e dei beni comuni, per la pace, i diritti e la democrazia, per un'alternativa alle politiche d'austerità del Governo e dell'Europa
Ad un anno
dalla straordinaria vittoria referendaria, costruita da una partecipazione sociale senza precedenti, il Governo Monti e i poteri forti si ostinano a non riconoscerne i risultati e preparano nuove normative per consegnare definitivamente la gestione dell’acqua agli interessi dei privati, in particolare costruendo un nuovo sistema tariffario che continua a garantire i profitti ai gestori.
Non solo. Da una parte BCE, poteri forti finanziari e Governo utilizzano la crisi economico-finanziaria per rendere definitive le politiche liberiste di privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, di smantellamento dei diritti del lavoro, del welfare e dell'istruzione, di precarizzazione dell’intera vita delle persone. Dall'altra le politiche d'austerità ridimensionano il ruolo dell'intervento pubblico per poi alimentare l'idea che la crescita sia possibile solo attraverso investimenti privati, che in realtà si appropriano dei servizi e devastano il territorio.
E' in atto il tentativo di imporre definitivamente il dominio delle "esigenze dei mercati" sulla democrazia, ovvero il diritto di tutte e di tutti a decidere collettivamente sul proprio presente e futuro.
Il 2 giugno è da sempre la festa della Repubblica, ovvero della res publica, di ciò che a tutte e tutti appartiene. Una festa ormai da anni espropriata alle donne e agli uomini di questo Paese e trasformata in parata militare, come se quella fosse l’unica funzione rimasta ad un “pubblico”, che si vuole progressivamente consegnare agli interessi dei grandi gruppi bancari e dei mercati finanziari.

l trilemma della politica economica europea

Fonte www.economiaepolitica.itRosaria Rita Canale - 21 Maggio 2012

Il vecchio trilemma di politica economica  o trinità incompatibile (Obstfeld 1995) afferma che è impossibile conciliare cambi fissi, perfetta mobilità dei capitali e utilizzo della politica monetaria per raggiungere l’equilibrio interno.


Il modello di politica economica sul quale è stata costruita l’Unione Europea rappresenta l’applicazione più fedele – qualcuno che non sia economista alla luce di ciò che sta accadendo direbbe irragionevole  –  delle conclusioni teoriche raggiunte dal paradigma economico dominante. Queste conclusioni possono essere sintetizzate nella negazione della relazione diretta fra spesa pubblica e crescita e di un possibile ruolo attivo della politica monetaria nell’influenzare il livello di equilibrio del reddito. Si è realizzato perciò un  assetto istituzionale che ha in modo diverso riguardato gran parte dei paesi con economie avanzate e non, fondato su: 1) separazione fra politica fiscale e monetaria; 2) politiche fiscali da gestire all’interno di un criterio generale di contenimento della spesa; 3) politica monetaria con l’ unico obiettivo di mantenere costante la crescita dei prezzi.
In Europa si sono aggiunti poi due elementi che rendono il vecchio continente un caso assolutamente eccezionale: 1) politica monetaria unica; 2) politica fiscale affidata ai singoli stati fondata su una rigida disciplina di bilancio.
Questo modello,  ha mostrato – come ha affermato uno studioso che di certo non può dirsi eterodosso[1] - tutti i suoi limiti nell’affrontare situazioni come quelle scaturite dalla crisi finanziaria del 2007.